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Sul campo di battaglia si fece, se possibile, ancora più silenzioso. Nessuno dei presenti riusciva a credere a ciò che i loro stessi occhi avevano visto. Era chiaro a tutti che Jihyun fosse capace di qualsiasi cosa per raggiungere il suo obbiettivo, non credevano però che sarebbe arrivato ad uccidere persino il re di Illusion davanti a tutti loro. Nessuno riuscì a muovere un muscolo, colti alla sprovvista da quel gesto tanto avventato. Nello stesso istante in cui l'uomo sfilò il pugnale dalla ferita di Hyunki questo si portò una mano sul petto. Il sangue cominciò ad espandersi sui suoi vestiti. Il re guardò la sua mano ormai rossa e rilasciò un verso di dolore. La testa gli girò vorticosamente e sentendo ogni forza abbandonare il suo corpo si accasciò su sé stesso. San si mosse istintivamente in avanti ed afferrò il padre per le spalle per evitare che finisse per terra. Anche Minsu si inginocchiò al loro fianco. Il re li guardò entrambi e, sorretto dal figlio, mosse la mano tremante e sporca del suo stesso sangue verso la moglie. Questa l'osservo per qualche istante prima di afferrarla e stringerla nella sua.
<<Sono stato uno stupido>> disse, in un tono di voce leggero e strozzato <<Mi sono lasciato controllare andando persino contro la mia stessa famiglia>> una lacrima scivolò lungo la sua guancia, ricadendo sul terreno ormai cremisi <<Potrete mai...perdonarmi?>>
Minsu cercò di ingoiare quel grosso groppo che le stringeva la gola. Avevano vissuto insieme così tanti anni, aveva creato al suo fianco così tanti momenti felici. Era furiosa con lui per tutto ciò che aveva fatto, ma nonostante quello non avrebbe mai voluto che finisse in quel modo.
<<Non puoi andare Hyunki>> disse la regina agitata <<Non puoi lasciarti sconfiggere così, dopo tutto questo tempo non puoi...>>
Il re strinse la presa sulla mano della donna utilizzando quel poco di forza che sentiva gli fosse rimasta.
<<Ho sempre saputo di non essere stato il tuo vero amore Minsu>> sorrise dolcemente, e tristemente <<Ma nonostante questo ti ringrazio per essere rimasta al mio fianco>>
La donna chinò il capo a quelle parole, la sofferenza in loro impressa le colpì il cuore. Lo aveva davvero fatto soffrire in quel modo?
<<Io...ti ho amato davvero Hyunki>>
<<Lo so>> annuì lentamente <<Lo so>>
Il re si voltò poi verso il figlio, che fino a quel momento era rimasto in silenzio.
<<San>> richiamò ancora il re cercando i suoi occhi e trovandoli, con sua grande sorpresa, colmi di lacrime <<Ti auguro di essere felice...di a Wooyoung che mi dispiace>>
<<Padre io...>> provò a parlare il principe, ma nessuna parola sembrava in quel momento essere veramente adatta.
<<Va bene così San. Sono sempre stato fiero di te, e so che sarai un ottimo re>>
Proprio in quel momento la sua mano scivolò da quelle della regina, e il suo viso ricadde di lato. Chiunque li circondasse non era riuscito a sentire ciò che, in quel momento così intimo, i tre si fossero detti. Quel gesto però bastò loro per capire che il re fosse ormai morto.
La pioggia li colse, come un gesto voluto dal destino. Come se anche il cielo stesse piangendo per quel fato così crudele e insidioso che aveva colpito tutti loro.
San scoppiò a piangere, affondando il viso nel petto del padre e stringendo il suo corpo al suo. Minsu fece altrettanto stringendosi nelle sue stesse spalle tremanti dai singhiozzi.
Yeosan, Jongho e Mingi, affondarono le loro spade nel terreno e si inchinarono, chinando il capo in cenno di rispetto. Yunho, Hongjoong e Seonghwa li imitarono. Leedo e Seoho, che avevano bloccato jihyun, il consigliere del re Dongyul e il re si limitarono a chinare il capo, mentre Sunhee si strinse al marito davanti a quella scena così straziante. Wooyoung si avvicinò lentamente a San, volendo essere al suo fianco in quel momento. Si inginocchiò accanto a lui e gli posò una mano sulla spalla, restando in silenzio.
Un mormorio rumoroso si alzò dai vari ranghi dell'esercito. Per la distanza non erano ben riusciti a capire cosa fosse successo, ma riuscirono a riconoscere la figura del re fra le braccia del figlio. Nonostante questo nessuno di loro si mosse poiché i loro generali erano rimasti immobili. Era certamente una situazione confusa e innaturale. Le rivelazioni della regina ancora riecheggiavano nelle loro menti e avendo così tanti punti interrogativi ad aleggiare intorno a loro nessuno si sentiva in grado di agire in alcun modo. Cosa fosse giusto e cosa sbagliato, non erano ancora in grado di capirlo.
Lo scalpitare di un gran numero di cavalli si unì al rumore della pioggia. Tutti i presenti, esclusi San e la regina Minsu, si voltarono verso est e lì, dal fondo della collina, videro l'ombra di quello che sembrava essere un esercito avvicinarsi minaccioso a loro. i ranghi di Illusion e di Aurora non si mossero dai loro posti, ma si tennero in guardia. Stendardi argento e verde spiccavano nel grigiore generale. Cinque figure a cavallo si distanziavano dal resto dell'esercito. I ragazzi riconobbero Ravn e Keonhee fra loro, e non appena questi posarono gli occhi sul gruppo di persone che si trovava al centro di quello che doveva essere il campo di battaglia capirono che qualcosa non andasse.
<<Quegli stendardi...>> parlo a nessuno in particolare il consigliere di Dongyul. I suoi si spostarono sulla figura che si trovava al centro delle altre. Un giovane uomo dai capelli rossicci, lo sguardo serio. Le labbra sottili erano serrate e un'espressione attenta risaltava sul suo viso. Come se stesse cercando di chiarire la situazione nella sua stessa mente. Il suo portamento trasudava sicurezza ed eleganza. Ai suoi lati vi erano due figure ugualmente spiccanti. La figura alla sua sinistra era la sua esatta copia, come il riflesso di uno specchio, se non per i capelli leggermente più lunghi e gli zigomi più accentuati. Alla sua destra vi era invece un ragazzo dai capelli biondi, un viso quasi innocente ma una presenza così imponente che contraddiceva quella prima apparenza. Lo sguardo era intenso e puntato sul gruppo davanti a lui, cupo e quasi adirato.
<<È re Xion>> parlò ancora il consigliare <<E quello al suo fianco è il primo cavaliere Hwanwoong...Perché il regno di Elyos è qui?>> domandò sorpreso e a tratti terrorizzato.
Il regno di Elyos era conosciuto per il suo non intromettersi negli affari degli altri regni. Non importava quale lotta o contrasto attanagliasse il mondo, il regno restava sempre estraneo. In quei momenti però in cui erano proprio gli interessi del regno ad essere intaccati il suo scendere in battaglia era certo, così come la sua prevalsa sui nemici. Il regno sembrava essere imbattibile, e il non essere a conoscenza di una sua sola sconfitta rendeva quel mito sempre più veritiero.
Le cinque figure cavalcarono lungo il pendio ad est per raggiungere il centro del campo, ma l'esercito di Elyos rimase immobile al suo posto.
Non appena si avvicinarono e Hwanwoong vide Minsu e San al fianco del corpo senza vita del re si lanciò giù dal cavallo e si avvicinò a loro.
Tutti i presenti sembrarono irrigidirsi a quelle nuove presenze.
<<Cosa è successo qui?>> domandò, o meglio sembro ordinare di dargli una risposta, Xion.
Tutti rimasero in silenzio per qualche secondo, prima che una voce si facesse spazio fra loro.
<<È stato il principe San>> urlò Jihyun <<Ha ucciso suo padre per rubare la corona, e loro sono tutti suoi complici, dovete ucciderli tutti maestà>>
Il re si voltò e lo guardò, con un'espressione imperturbabile.
Gli sguardi di tutti, colmi d'odio, furono subito sull'uomo.
<<Come osi->>
Lo sfogo di Mingi fu interrotto dalla regina Minsu, alzatasi lentamente dal suo posto attirando l'attenzione su di sé.
Il silenzio si voltò verso l'uomo, la testa chine e lo sguardo basso. Dei lampi illuminarono il cielo divenuto quasi nero. Tutti alzarono lo sguardo sulle loro teste, stupiti e spaventati da quell'improvviso cambio meteorologico. Poteva una tempesta scatenarsi così improvvisamente? Oppure...non si trattava di un caso?
<<Lasciatelo>> ordinò a Leedo e Seoho, che fino a quel momento avevano trattenuto l'uomo.
<<Ma...>> provarono a protestare.
<<Ho detto lasciatelo>> urlò nuovamente la donna, e in contemporanea una folata di vento si mosse così violentemente intorno a loro da costringere le due guardie ad obbedire <<Non ti permetterò mai più di manipolare la mia famiglia>> disse, in tono basso.
La regina avanzò fino ad arrivare davanti all'uomo, alzò il viso e puntò i suoi occhi, totalmente neri su di lui. Intorno a loro si alzarono delle folate di un fumo grigio così scuro e inteso da creare una pressione così forte da schiacciare chiunque vi fosse vicino contro il terreno, impedendo al tempo stesso di vedere le due figure che erano avvolte da esse.
<<Allontanatevi tutti>> urlò una nuova voce.
Quando si voltarono verso la fonte videro la figura di Termus fra loro, come se fosse comparso proprio in quel momento. Tutti obbedirono e presero le giuste distanze da quello che all'esterno aveva tutto l'aspetto di un vortice magico.
<<Che sta succedendo?>> domandò Sunhee confusa.
<<Sta liberando tutta la magia dentro di lei, e lo sta facendo senza alcun controllo>> rispose il mago.
I capelli e gli abiti della donna volteggiavano animatamente nell'aria, i suoi occhi erano privi di razionalità e osservavano carichi d'odio e vendetta l'uomo costretto a terra davanti a lei.
<<Cosa dobbiamo fare>> urlò Keonhee.
<<Dobbiamo fermarla, altrimenti non ucciderà solo quell'uomo>> disse Termus <<Ma anche sé stessa>>
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