31
Lo scalpitare dei cavalli riecheggiò per tutta la radura, rompendo il silenzio della notte. Nessuno dei ragazzi si guardò indietro nel loro tragitto, ognuno aveva preso la propria decisione e avrebbero combattuto a testa alta. Frenarono la loro corsa nel momento in cui videro il paesaggio davanti a loro divenire leggermente distorto, come un qualcosa di riflesso sulla superficie dell'acqua. Di tanto in tanto poterono notare delle sfumature simili a quelle di un arcobaleno.
<<Cos'è?>> domandò immediatamente Hongjoong osservando davanti a sè confuso.
<<Non ho mai visto nulla di simile>> rispose Yeosang.
<<Una barriera protettiva>> disse San <<Termus doveva sapere del nostro arrivo>>
I ragazzi rimasero in silenzio ad osservarsi per qualche secondo. Non si sorpresero di ciò che San aveva detto, ognuno di loro dopo tutto ciò che avevano affrontato negli ultimi tempi aveva smesso di cercare una risposta logica a ciò che accadeva, avevano persino smesso di farsi domande. Ciò che però li sorprese leggermente fu la convinzione con cui il ragazzo aveva parlato.
<<Ne sei sicuro?>> domandò Mingi.
<<Sì>> rispose San <<Non so come spiegarlo ma, è uno strano istinto, mi ricorda...>>
<<Mia madre>> rispose Wooyoung, osservando il ragazzo al suo fianco.
<<Lo senti anche tu?>>
Wooyoung annuì a quella domanda.
Nessuno dei due riuscì a spiegarsi come fosse possibile, ma la sensazione che quella barriera emanava era ricca di quella protezione che le loro madri avevano sempre fatto in modo di dargli. Si sentivano come se dovessero andare fra le braccia delle due donne. Non aveva alcun senso, lo sapevano, eppure non potevano negare quella sensazione.
<<Allora muoviamoci>> li incitò Yunho <<Non abbiamo molto tempo prima che i sovrani si accorgano della nostra assenza>>
Tutti i ragazzi annuirono a quelle parole e subito attraversarono la barriera uno dopo l'altro.
Nel momento in cui i loro cavalli si fermarono davanti alla casa di Termus, le cui finestre erano illuminate, quasi fremettero nella speranza che il mago fosse ancora sveglio. Pochi secondi dopo il vecchio aprì velocemente la porta e li osservò uno per uno. Vide decisione nei loro occhi, e fermezza. Sospirò di sollievo nel vedere che fossero sani e salvi e li invitò ad entrare.
<<Vi stavo aspettando>> disse Termus.
<<Quella barriera>> parlò immediatamente San, facendosi avanti <<Come poteva ricordarmi mia madre? Dov'è?>>
Il mago sorrise a quelle parole.
<<Quindi ve ne siete accorti>> disse accarezzandosi dolcemente la barba lunga e bianca. Nei suoi occhi brillava una luce particolare, le sue labbra si curvarono in un sorriso che seppur i ragazzi riconobbero come soddisfazione non né riuscirono a spiegare il motivo.
<<Non posso spiegarvi il perché la mia barriera vi abbia ricordato le vostre madri>> parlò lentamente <<Posso però mostrarvi dove sono se è quello che volete>>
San e Wooyoung si guardarono in silenzio, cercando di capire il volere dell'altro. Non ebbero bisogno di molto tempo per capire che entrambi avessero il desiderio di vederle, perciò annuirono.
Termus strinse le sue mani intorno al lungo bastone in legno con cui era solito accompagnarsi, raggiunse il centro della stanza in cui si trovavano, lo sistemò davanti a sé e lo batté contro il pavimento per due volte. Dall'estremità superiore di esso si fece largo un raggio di luce chiaro che si aprì a ventaglio. In essa, lentamente, comparirono le figure delle due regine. Erano entrambe occupate a muoversi a cavallo, e sembravano star bene.
San e Wooyoung, accompagnati anche dagli altri ragazzi, sospirarono di sollievo.
<<Stanno lottando a modo loro per riuscire a fermare tutto questo>> parlò il mago <<E voi cosa avete intenzione si fare principini?>> domandò, con un pizzico di sfida nella voce.
<<Ho intenzione di fermare quell'uomo>> parlò San con una decisione nella voce che rese il vecchio ancora più attento <<Per troppo tempo sono rimasto fermo ad osservare gli orrori che il mio regno sta subendo. Non permetterò più né al re né al suo consigliere di far del male al mio popolo. Se è la guerra che loro vogliono, io sarò il loro nemico>>
<<Il tuo pensiero è lo stesso Wooyoung?>> domandò ancora Termus.
Wooyoung guardò tutti i presenti. I suoi occhi si soffermarono in quelli di San per qualche secondo in più, poi si spostò nuovamente sul mago.
<<Sono convinto che se riusciremo a fermare il re di Illusion avremo anche la possibilità di fermare mio padre>> parlò, sistemandosi al meglio accanto a San <<Sin da piccolo ho sognato un regno senza odio, senza il timore di guerre ingiustificate. Questa è la possibilità di realizzare questo sogno, e se mio padre decidesse di non ascoltarmi allora mi batterò contro di lui. Ora ho un motivo in più per farlo>> concluse stringendo la sua mano con quella di San, che sorrise.
I ragazzi, che erano rimasti leggermente indietro rispetto ai due, sorrisero fieri. Erano cresciuti insieme e sapevano benissimo che, nonostante Wooyoung e San avevano sempre mantenuto un comportamento alle volte infantile, erano entrambi molto maturi e convinti delle proprie idee. Vederli però così decisi e pronti a farsi avanti contro il loro stesso sangue per giustizia, e amore, riempiva i loro cuori di orgoglio.
Termus annuì soddisfatto da quelle parole. Batté nuovamente il suo bastone sul pavimento e l'immagine delle due regine svanì, lasciando nei due principi una nuova sensazione di vuoto. Sapevano però che le due donne stessero bene, che avessero al loro fianco qualcuno che le avrebbe difese a costo della vita, e che le avrebbero riviste presto.
<<Io non posso intromettermi direttamente nel mondo degli umani>> parlò il mago <<Ma per quanto mi è possibile sarò al vostro servizio, altezze>> aggiunse serietà e solennità nel chiamare i due ragazzi con quel titolo, inchinandosi al loro cospetto.
***
Quando quella mattina i ragazzi si svegliarono ed uscirono dalle camere in cui avevano passato la notte, nella calma e silenziosa casa di Termus, si osservarono attentamente e meravigliosamente intorno. Seppur avessero accettato ormai l'idea che la magia sarebbe stata presente nelle loro vite era difficile per loro non restarne sorpresi e affascinati. Il primo a svegliarsi fu Seonghwa che arrivato al piano inferiore trovò una scopa incantata occupata a pulire il pavimento, uno spolverino che si muoveva fra i vari mobili e delle spazzole che lucidavano alla perfezione le stoviglie.
<<Comodo>> sorrise.
Le finestre erano state aperte, il profumo di erba fresca e il cinguettio degli uccelli lo raggiunsero dolcemente. Sorrise, trovando la sensazione piacevole e si voltò verso la cucina, per poi voltarsi indietro, proprio lì dove erano le loro camere.
<<Immagino che tocchi a noi preparare la colazione>> disse fra sé e sé.
Si sollevò le maniche e cominciò a cercare fra i vari scaffali e pensili, qualcosa di commestibile. Trovò delle uova, alcune verdure, delle patate e della carne essiccata. La varietà degli ingredienti non era molta, ma la quantità compensava. Sarebbe riuscito a preparare una colazione per tutti loro.
<<Qualcuno dovrà andare a caccia>> parlò, cominciando a preparare gli ingredienti <<A meno che Termus non sia in grado di far comparire del cibo>> ridacchiò.
Lentamente uno dopo l'altro anche tutti gli altri ragazzi cominciarono a svegliarsi e riversarsi in cucina. Yunho e San sembravano divertirsi nel vedere come Wooyoung e Mingi, rannicchiati sul grande divano e ancora mezzi addormentati, scrutavano corrucciati gli oggetti incantati che si muovevano per la casa.
<<Dove credete sia Termus?>> domandò Hongjoong, che aveva ricevuto l'ordine da Seonghwa di sistemare la tavola, sfruttando ovviamente il più piccolo fra loro che reggeva delle ciotole impilate fra loro.
<<Magari, nel mondo dei maghi?>> ipotizzò Yeosang con leggerezza, mentre aiutava nella colazione.
<<Secondo voi esiste? Un posto abitato totalmente da persone vestite di tuniche, barbe lunghe, bastoni magici e cappelli a punta>> ridacchiò Jongho, posato contro la parete centrare fra salone e cucina.
Gli occhi di San, Yunho e Jongho si concentrarono nuovamente su Mingi che si alzò e andò incontro alla scopa, ancora occupata nei suoi affari, e la afferrò per il manico. La scopa rimase immobile per qualche secondo, cominciò poi a muoversi agitatamente costringendo il ragazzo a liberarla e subito dopo lo colpì sulla testa prima di riprendere i suoi affari. I ragazzi scoppiarono a ridere a quella scena.
<<Non so se esiste, ma sarebbe un qualcosa di interessante da vedere non credete?>> ridacchiò Yunho, posando dolcemente la mano sulla testa di un Mingi imbronciato che osservava torva la scopa.
<<Se davvero esistesse un posto simile secondo voi come ci si potrebbe arrivare?>> domandò San, incuriosito dal discorso.
<<Attraverso un portale magico?>> ipotizzò Wooyoung.
Proprio in quel momento Termus fece la sua comparsa, uscendo da quella che aveva tutta l'apparenza di essere una credenza.
<<Oh siete tutti svegli, e state anche preparando la colazione>> disse il mago con tono allegro <<Sono andato a recuperare un po' di scorte che potrebbero esserci utili>> aggiunse sollevando un sacco che reggeva nella mano.
Jongho, che si trovava accanto al mobile, sobbalzò a quella intrusione. Osservò con occhi sgranati il mago poi si voltò verso la credenza, la aprì e osservò l'interno, ricco di cibi e stoviglie e la richiuse. Si voltò e osservò nuovamente il mago, poi ancora guardò la credenza, l'osservo torvo e dopo aver inarcato la testa la riaprì e ancora si ritrovò davanti a quelle stesse cose viste poco prima.
<<Cosa ci facevi nella credenza?>> domandò Jongho, indicandola.
<< Oh suvvia non dire assurdità Jongho. Non ero nella credenza, ero nel mondo dei maghi>> ridacchiò Termus, come se fosse la cosa più scontata al mondo.
<<Quindi esiste davvero?>> domandò Wooyoung, come un bambino a cui stessero raccontando una favola che stuzzicava la sua fantasia.
<<Certo che esiste>> disse il vecchio <<Dove credi che possiamo recuperare tutto ciò che è legato alla magia? Nei negozi umani?>> ridacchiò, guardandosi intorno, notando gli oggetti incantati <<Ah, ragazzi non toccate mai la scopa, è molto suscettibile e permalosa>> disse in un sussurro, come a non volersi far sentire dall'oggetto, che però sembrò sentire perché si fermò per qualche istante prima di riprendere il suo lavoro.
<<Sì>> sbuffò Mingi <<Me ne sono accorto>>
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