23
Termus aveva preso a camminare in circolo nel salone di casa per così tanto tempo da dimenticare la quantità effettiva. Era sempre stato un uomo capace di controllare il suo stato d'animo, escluso qualche piccolo episodio, in quel momento però sentiva di star per perdere il controllo. Insieme a lui anche la regina Sunhee aveva percorso l'intero perimetro della casa, sospirando e borbottando sotto voce. A pochi passi da loro invece Seoho e Ravn li osservano tranquilli. Il primo era posato a braccia conserte contro la parete che affiancava il camino acceso, unica fonte di luce nella stanza, e spostava lo sguardo fra il mago e la regina mentre Ravn roteava gli occhi ogni volta che i due si fermavano per qualche secondo prima di ricominciare a camminare.
<<Ora basta io vado>> disse Sunhee.
La donna non fece però in tempo a compiere un passo in direzione della porta perché Seoho le si parò davanti, con sguardo serio.
<<Tu non vai da nessuna parte>>
<<Ma potrebbe essere successo qualcosa, in più è ferita>> si lamentò la regina.
<<Ci sono Leedo e Keonhee con lei, se la caveranno, e non ti permetterò di metterti in pericolo sono stato chiaro?>>
Sunhee sembrò pronta a ribattere, ma alla fine decise che cominciare una discussione con Seoho non era quello di cui avevano bisogno in quel momento perciò si voltò e raggiunse una delle poltrone presenti nella stanza e, lanciando uno sguardo alla sua guarda che la guardava soddisfatta, si lasciò cadere seduta.
Proprio in quel momento il rumore di zoccoli sul terreno duro e il nitrire di cavalli riecheggiò al di fuori dell'abitazione. Termus e Sunhee furono i primi a scattare dai loro posti, pronti ad aprire la porta e far entrare i nuovi arrivati. Seoho e Ravn dovettero spostarsi leggermente dai loro posti per non venir investiti dai due.
La porta non fu aperta in tempo, e pochi secondi dopo venne aperta con uno scatto. Leedo e Keonhee avevano lo sguardo di chi avrebbe potuto uccidere qualcuno da un momento all'altro, Minsu al contrario anche se un po' affaticata sembrava essere tranquillissima. Termus e Sunhee sospirarono pesantemente a quella vista, assicurati che stessero tutti bene.
<<Scusate il ritardo>> parlò Minsu raggiungendo il mago, che abbracciò come un parente a cui si è affezionati che non si è visto per tanto tempo.
<<Certamente non era questa la situazione in cui avrei voluto rivedervi>> parlò Tarmus, con voce bassa e calda <<Ma sono felice di vedervi, e di sapere che state bene>>
In quel momento Keonhee e Leedo lasciarono cadere, pesantemente, le loro sacche sul tavolo in legno, facendo sì che un tonfo rumoroso riecheggiasse nella stanza silenziosa.
<<La volete finire voi due?>> sbottò Minsu.
<<Tu fatti curare>> rispose con lo stesso tono Leedo.
<<Non hai medicato la ferita?>> chiese a tono alto Sunhee.
Minsu rilasciò un piagnucolio esasperato prima di puntare lo sguardo divenuto serio contro Leedo, che sorrideva tranquillo sapendo che Sunhee l'avrebbe letteralmente distrutta psicologicamente se non si sarebbe fatta curare da lì a poco.
<<Non ho avuto tempo>> rispose Minsu.
<<Ci penso io>> disse velocemente Termus, avvicinandosi allo scaffale del salone, dove in vari vasetti in vetro erano conservate erbe medicinali, magiche, e qualsiasi cosa gli sarebbe potuta servire. Raccolto il necessario e una piccola benda si avvicinò a Minsu, che nel frattempo aveva preso sul divanetto, e la invitò a sollevare la camicia per scoprire la ferita.
La cosa sarebbe stata facilitata dal fatto che, entrambe le regine, avevano abbandonato gli abiti regali per indossare degli abiti maschili, pantaloni in pelle e una camicia fin troppo larga per loro tenuta stretta da un gilet dello stesso tessuto dei pantaloni. Cavalcare, in quelle circostanze, con degli abiti sarebbe stato solo un problema.
Nel momento in cui la regina sollevo la camicia Termus sospirò e Sunhee quasi urlò. La medicazione che la regina le aveva fatto poco prima era stata praticamente inutile, e la ferita si era totalmente riaperta ed era possibile vedere del sangue scivolare lungo il fianco. Ravn e Seoho rimasero in silenzio a quella vista, ma spostarono lo sguardo su Keonhee e Leedo in tempo per vederli serrare la mascella e spostare l sguardo, serio e spaventoso.
<<Ha davvero perso il controllo>> sbottò Sunhee, riferendosi chiaramente a Hyunki <<Ma che gli è preso?>>
<<Non lo so precisamente>> sospirò Minsu, sobbalzando leggermente nel momento in cui Termus cominciò a lavorare sulla sua ferita <<Ma è chiaro che non è in sé, ed ho paura che la cosa possa solo peggiorare>>
<<Questo è ciò che ottieni quando ti lasci manovrare facilmente da uno stupido consigliere>> sbottò Leedo.
<<Leedo>>
<<No non ci provare nemmeno Minsu, non ha alcuna giustificazione>> la bloccò la guardia <<Sappiamo tutti che Jihyun ha sempre incitato una guerra contro Aurora, e Hyunki non lo ha mai fermato>>
<<Leedo ha ragione>> seguì Keonhee <<Sapevamo tutti che a lungo andare Jihyun sarebbe riuscito nel suo intento, e con la decisione che ha preso ora Hyunki ci ha dimostrato che avevamo ragione. Non è così forte come credi, e lo sai anche tu>>
Minsu guardò l'amica, come a cercare un sostegno ma anche lei abbassò lo sguardo. Avevano ragione, lo sapeva, ma la sua rabbia era comunque accumulata contro il consigliere. Credeva che se solo lui non fosse stato a palazzo le cose sarebbero andate diversamente, ma in fondo non ne era molto sicura.
<<Non è questo il punto al momento>> rispose, cercando di cambiare discorso <<Dobbiamo risolvere noi la situazione visto che sia Hyunki che Dongyul non si tireranno fuori dalla guerra>>
<<Cosa avete intenzione di fare?>> domandò Termus, che aveva cominciato a sistemare la benda per chiudere definitivamente la ferita della donna.
<<Seungwoo e Seoyeon>> disse Minsu, catturando l'attenzione di tutti su di lei, ma principalmente quella del mago <<Dobbiamo sapere realmente cosa sia successo>>
Termus si alzò dal suo posto e si dirette verso il tavolo, dove posò tutto ciò che aveva utilizzato fino a poco prima, poi sospirò lentamente.
<<Vorrei davvero aiutarvi ma...>>
<<Ma non puoi intervenire in alcun modo negli affari dei comuni mortali per ciò che è successo un tempo>> parlò Sunhee <<Lo sappiamo, ma ci deve essere un modo in cui tu possa aiutarci>>
<<Io non credo che esist->>
<<Un modo c'è>> parlò Minsu, interrompendo velocemente le parole del mago.
Gli sguardi di tutti furono su di lei, in attesa che cominciasse a dire ciò che le passasse nella mente. I cuori di molti di loro avevano cominciato a battere più velocemente, curiosi ma al tempo stesso spaventati da ciò che la regina avesse potuto ideare nella sua mente. Nessuno di loro poteva negare che le sue idee fossero sempre state utili in varie situazioni, ma non potevano non ammettere che la maggior parte delle volte fossero pericolose o quasi prive di razionalità.
<<Tu non puoi raccontarci ciò che è successo nel passato>> disse la regina <<Ma nessuno ci vieta di andare a controllare di persona cosa sia successo giusto?>>
Il silenzio calò nella stanza per qualche secondo, i respiri si fermarono e gli occhi si sgranarono.
<<Oh no, ecco che ci risiamo>> si lamentò Seoho.
<<Ferma, ferma, stai parlando di andare indietro nel tempo a quando quei due erano vivi?>> domandò Sunhee <<Hai idea della quantità di energia che questa cosa richieda? In più non credo che da sole ne saremmo in grado... avremmo comunque bisogno di->> la regina si fermò, e nel momento in cui vide un lampo passare negli occhi dell'amica capì ciò cosa intendesse. Il suo sguardo si spostò lentamente verso Termus che, nello stesso istante in cui le due lo fissarono con un sorrisino consapevole, sentì dei brividi passargli lungo la schiena.
<<Siete impazzite?>> domandò Ravn, facendosi avanti <<Insomma di piani senza senso ne abbiamo avuti tanti ma questo mi sembra il peggiore, è letteralmente una pazzia>>
<<Ma funzionerà>> parlò Sunhee tranquilla <<È l'unico modo in cui possiamo scoprire, veramente, cosa sia successo e cosa ha portato tutto questo odio fra i regni. Potrebbe anche essere l'unico modo per riuscire a fermare questa guerra e portare la pace una volta per tutte>>
<<È sicuro?>> chiesero Seoho e Leedo a Termus <<Per loro due>>
<<Viaggiare nel passato può sempre portare dei rischi nel presente, non c'è mai nulla di certo>> parlò il mago, accarezzandosi lentamente la barba lunga <<Ma se uniamo i nostri poteri dovremmo raggiungere un livello abbastanza alto da non affaticare nessuno. Dobbiamo però aspettare che Minsu guarisca o sarebbe pericoloso per lei>>
<<Ma non abbiamo tempo>> parlò lei, ma nessuno sembrò darle retta.
<<Se dobbiamo aspettare dobbiamo rendere questo posto introvabile>> disse Sunhee <<Non possiamo permettere che i ragazzi vengano qui e ci trovino>>
<<Non preoccuparti per questo>> la tranquillizzò Termus <<Nello stesso momento in cui Minsu, Leedo e Keonhee sono arrivati ho esteso una barriera qui intorno, nessuno sarà in grado di vedere la casa né noi>>
<<Ma cosa facciamo se nel frattempo Hyunki e Dongyul si fanno la guerra?>> domandò Sunhee.
<<Armare gli eserciti prenderà ad entrambi varie settimane, in più Dongyul è ancora a caccia e non tornerà presto, a meno che Hyunki non mandi una dichiarazione di guerra a palazzo e qualcuno mandi un messaggero per avvisarlo. Abbiamo tempo per agire>> parlò Seoho lentamente.
<<Perché sei così tranquillo quando potrebbe scoppiare una guerra fra un momento all'altro?>> domandò Sunhee confusa.
<<Perché la mia priorità è proteggere te e nessun'altro, e finchè ti ho davanti agli occhi non ho nulla da temere>> rispose la guarda con sguardo serio.
Termus ridacchiò a quelle parole, soprattutto perché vide Leedo annuire animatamente, Keonhee e Ravn roteare lo sguardo e le due regine spostare lo sguardo dalle loro guardie.
<<A proposito>> parlò il mago <<Com'è che voi due avete sposato quei re e non questi due?>> domandò, indicando proprio Leedo e Seoho.
***
<<Non mi sento tranquillo>> parlò Seonghwa, seduto nella sala che faceva loro da ufficio e da atrio alle loro camere da letto. Lo sguardo era fisso in un punto, vuoto, e una delle mani fra i capelli.
<<Nemmeno io>> parlò Hongjoong, raggiungendolo per sederglisi di fronte e lasciarsi andare contro lo schienale della sedia <<Insomma, non credevo davvero che uno dei due regni avrebbe deciso di dichiarare guerra>>
<<Nessuno di noi lo credeva>> parlò Yunho, che era rimasto vicino alla finestra con lo sguardo verso il confine sin da quando erano tornati e aveva ricevuto la notizia.
Nessuno di loro riusciva realmente a credere si trattasse della realtà e non di un brutto sogno. Lo scoppio di una guerra avrebbe voluto dire sacrificare buona parte dei loro soldati, persino le loro stesse vite, e per cosa? Non era dato loro saperlo. Nessuno lo sapeva.
Yunho spostò lo sguardo verso la balconata dove sapevano che Wooyoung si era rifugiato sin da quando erano tornati, e lo vide guardare verso il regno di Illusion. Sapeva perfettamente cosa stesse pensando. Quando finalmente aveva trovato la felicità con San, quando finalmente aveva ritrovato Mingi, erano entrambi costretti ad impugnare le loro armi gli uni contro gli altri. Yunho sospirò sapendo che non sarebbe mai riuscito a puntare la sua arma contro Mingi, né contro chiunque altro dei ragazzi di Illusion. La regina Sunhee aveva però chiesto loro di appoggiare la guerra, o meglio di fingere di farlo, e una parte di lui credeva che la regina Minsu avesse fatto lo stesso con gli altri. Nonostante quello però l'idea delle loro spade le une contro le altre gli stringeva il cuore.
In più avevano un altro problema a cui pensare.
<<Dobbiamo farci venire in mente qualcosa per spiegare l'assenza della regina dal palazzo per quando tornerà il re>> disse con tono pesante <<Non credo che Wooyoung sia in grado di pensare a qualcosa>>
***
Yeosang, Jongho e Mingi erano nel loro ufficio quando San li raggiunse. I tre rimasero in silenzio, scattando però in piedi, cercando di decifrare l'espressione seria e pacata del principe. Si guardarono fra loro, in cerca di una risposta che nessuno di loro era riuscito a trovare.
<<Dobbiamo prepararci per una guerra>> parlò finalmente San, alzando lo sguardo per puntarlo in quello dei suoi compagni, nello stesso istante in cui la forte luce di un fulmine illuminò la stanza di un bianco innaturale venendo poi seguita da un boato che fece tremare le finestre intorno a loro. Con la stessa violenza con cui la pioggia cominciò a cadere fuori dal castello quelle parole colpirono i ragazzi come un pugno in pieno stomaco.
Scusate il ritardo ma è un momento un po' sotto sopra. Spero di riuscire a riprendere ad aggiornare normalmente il prima possibile.
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