22
La regina Minsu subito cominciò a raccogliere tutto ciò che le sarebbe potuto servire. Aprì cassetti da cui tirò fuori delle sacche che sistemò sul letto, intenzionata a portarle tutte con sé. Non era sicura che le sarebbe servito tutto, ma arrivata in quella situazione non poteva più essere sicura di nulla. Aveva sperato in ogni modo di evitare una guerra, ma le parole del re le fecero capire quanto le sue speranze fosse state vane.
<<Andate a preparare i cavalli>> disse alle due guardie <<Dobbiamo andar via stanotte>>
<<Prima di tutto devi farti curare>> la riprese Leedo serio.
<<Non abbiamo tempo>> urlò la regina <<Mi farò controllare da lui una volta arrivati, per ora sto bene>>
<<A me non sembra>> sbottò Keonhee, riferendosi all'abito che la donna aveva indossato e che in poco tempo era stato macchiato dalla ferita.
<<Ascoltatemi, che vi piaccia o no dobbiamo muoverci>> disse esasperata la donna <<E più tempo passiamo a discutere più tempo la mia ferita resterà in questo modo. Quindi andate a preparare i cavalli, ora>> sbottò <<E portate questi con voi>> aggiunse passando ai due le sacche che aveva preparato poco prima.
I due furono pronti a ribattere, ancora una volta, ma un rumore alle loro spalle catturò la loro attenzione. Quando portarono l'attenzione alla fonte del rumore trovarono San, in piedi.
<<Andate>> disse la regina alle due guardie, che decisero di annuire e infilarsi velocemente nel passaggio che dalla stanza della donna avrebbe portato alle stalle.
Nella stanza rimase il silenzio mentre madre e figlio si fissavano, in silenzio.
<<Quindi è vero>> sospirò San, lanciando uno sguardo nella direzione che avevano preso le due guardie <<Stai scappando?>>
<<Vieni qui>> disse la regina, con tono basso e premuroso, allungando le mani verso il ragazzo.
San, istintivamente, le afferrò e si lasciò trascinare fino al bordo del letto della donna dove si sedettero.
<<Ci sono tante cose che non ti ho detto in tutti questi anni>> cominciò la donna, stringendo le mani del figlio <<Ma l'ho fatto per proteggerti. Vedi, ci sono molte cose che non sono ciò che sembrano, ed essere al vertice del potere alle volte non fa altro che scagliare contro di te più odio di quanto sia possibile controllarne. Ti prometto che quando arriverà il momento ti dirò tutto, ma voglio che tu mi faccia una promessa. Durante la mia assenza resta al fianco di tuo padre, al momento non è totalmente lucido, tocca a te proteggerlo>>
<<Mio padre?>> inarcò leggermente il sopracciglio San <<Come faccio a proteggerlo se sta andando via con te?>> domandò.
La regina sembrò sorpresa da quelle parole, e al tempo stesso confusa. Ebbe bisogno di qualche secondo per riuscire a capire se avesse sentito o meno ciò che San le avesse detto, e anche quando ne ebbe la certezza non riuscì comunque a capirne il significato.
<<Che vorresti dire?>> domandò.
<<Non dovresti dirmelo tu questo?>> chiese ironico il principe <<Quando avevi intenzione di dirmi che mio padre non era il re, bensì una delle tue guardie...Leedo per la precisione. O meglio, avevi mai intenzione di dirmelo?>> aggiunse alzandosi dal suo posto.
Minsu sgranò gli occhi a quelle parole. Se il dolore alla ferita non fosse stato così pungente avrebbe tranquillamente potuto pensare di trovarsi in un sogno. Si alzò e afferrò il figlio per le spalle, costringendolo a guardarla e sedersi nuovamente sul letto.
<<Come ti viene in mente un pensiero simile?>> domandò confusa la regina.
<<Lo stai negando?>> chiese San.
<<Certo che lo sto facendo>> rispose repentina la regina <<Credo di sapere con chi ho fatto un figlio, e sicuramente il re è tuo padre. Non so perché tu abbia dubbi al riguardo, ma Leedo non è tuo padre>>
<<Davvero?>> domandò ancora San, e la regina sentì in quell'unica parola il bisogno di certezza a cui il ragazzo si stesse aggrappando.
<<Certo>> annuì la donna, accarezzandogli dolcemente il viso <<Non ti mentirei mai su qualcosa di simile>>
<<Allora...perché state andando via?>> chiese nuovamente il ragazzo, confuso dalla situazione.
<<Come ti ho detto San, ci sono tante cose che non ho potuto dirti, perciò per il tuo bene non posso spiegarti dove sono diretta ora, né il perchè>> disse nuovamente, stringendogli le mani in una presa rassicurante <<C'è però una cosa che devi sapere. Probabilmente lo scoprirai presto in ogni caso: tuo padre ha deciso di dichiarare guerra ad Aurora>>
Quella rivelazione fece scattare San. Il suo sguardo si fissò più intensamente sulla regina, come se stesse cerando di capire se avesse realmente capito cosa gli fosse stato detto. Ebbe la sensazione di qualcosa che gli bloccasse il respiro e un macigno gli si posizionasse sulla bocca dello stomaco.
<<N-non è vero>> balbettò, cercando di convincersi della falsità di quelle parole. In fondo sapeva però che sua madre non avrebbe mai potuto mentire su qualcosa di simile.
<<Mi piacerebbe che fosse così tesoro>> disse la donna lentamente <<Come ti ho già detto tuo padre al momento non è in grado di ragionare razionalmente, e qualcuno potrebbe anche approfittarsene. Questo è il motivo per cui, durante la mia assenza, vorrei che tu lo tenga d'occhio senza però farti notare. Guardati sempre le spalle, specialmente quando deciderai di incontrare Wooyoung e gli altri. Mostrati d'accordo con la guerra>>
<<D'accordo?>> quasi urlò San sconvolto <<Non posso farlo>>
<<Devi farlo San>> lo incitò nuovamente la donna <<Davanti a tuo padre e gli altri mostrati d'accordo, e dì la verità solo a coloro di cui ti fidi ciecamente. Per il resto, vorrei solo che ti fidassi di me>>
San si ritrovò confuso da quell'intera situazione. Sentiva di non riuscire veramente a capire cosa sarebbe successo da quel momento in avanti, diviso fra suo padre che sembrava voler entrare in guerra contro il regno della persona di cui era innamorato e sua madre, che si comportava in modo strano e che all'apparenza sembrava intenzionata a fermare una guerra da sola.
Dei passi riecheggiarono nella stanza, facendo capire alla regina e a suo figlio che Leedo e Keonhee fossero tornati.
<<Siamo pronti>> avvisò Leedo.
I quattro cominciarono a muoversi lungo i passaggi del castello, San aveva deciso di accompagnarli alle stalle volendo sfruttare quel momento per riuscire a pensare meglio alla situazione. Arrivati a destinazione vide i tre cominciare a discutere poiché la regina volesse cavalcare da sola mentre le due guardie, per via della sua ferita, erano totalmente contrari. Il ragazzo rimase in silenzio per qualche secondo prima di farsi avanti e sistemarsi davanti alla madre.
<<Farò come mi hai chiesto>> disse afferrandola per i fianchi, facendo attenzione a non toccare la ferita, per poi posizionarla sul suo cavallo <<Ma tu mi devi promettere che farai attenzione>> aggiunse, posando la sua mano su quella della donna, che stringeva le redini.
La regina sorrise di cuore nel sentire il figlio rivolgersi a lei in modo informale, per la prima volta.
<<Ovviamente lo farò>> gli rispose amorevolmente <<Ho una famiglia da cui tornare, e nessuno mi toglierà la soddisfazione di fare una strigliata a tuo padre quando tutto ciò finirà>>
San ridacchiò all'idea, poi spostò lo sguardo verso le due guardie che si erano sistemati al fianco della regina guardandola esasperati poiché avrebbe, alla fine, cavalcato da sola.
<<Prendetevi cura di lei>>
Le sue parole uscirono più come una richiesta che come un ordine, e seppur sapesse che i due lo avrebbero fatto in ogni caso sentì il bisogno di pronunciare quelle parole, probabilmente per sentire la loro risposta sperando di sentirsi successivamente più tranquillo.
<<Lascia fare a noi>> risposero i due in coro.
<<Ora andate, presto>> li incitò.
Subito i tre spronarono i loro cavalli e uno alla volta lasciarono la stalla. La regina fu la prima ad uscire, seguita subito dopo da Leedo.
<<San>> lo richiamò Keonhee, che era rimasto indietro <<Fai attenzione a Jihyun>> disse prima di partire al seguito degli altri.
***
Wooyoung sentiva la testa scoppiargli. Sua madre gli aveva detto che il padre di San voleva dichiarare loro guerra, e che probabilmente suo padre non si sarebbe lasciato sfuggire l'occasione per passare alle armi. In più gli aveva velocemente detto che doveva andare via per un po', che lui non avrebbe dovuto cercarla né dire a qualcuno che fosse andata via. Come se non fosse stato abbastanza gli aveva anche chiesto di fingere di supportare suo padre se questo avesse deciso di rispondere alla guerra.
Il ragazzo si passò una mano fra i capelli, frustrato, e lasciò andare la testa contro la parete alle sue spalle mentre le gambe erano stese sul cornicione dove era seduto. Lo sguardo era fisso verso il confine con Illusion e si chiedeva se anche San fosse a conoscenza di tutte quelle informazioni a cui lui, nonostante quanto ci avesse pensato, non riusciva a dare un senso. Spostò lo sguardo verso il basso, nel momento in cui sentì il nitrire di alcuni cavalli, e vide quelli che dovevano essere sua madre e le sue guardie cavalcare nella notte illuminati solo dalla luce della luna che splendeva alta su di loro.
<<Deve essere un incubo>> sospirò pesantemente.
<<Questo è ciò a cui il nostro regno è destinato>>
Quella voce, echeggiante, colpi il ragazzo rompendo il silenzio in cui era avvolto. Wooyoung si voltò, poiché quella voce gli era sconosciuta, e subito scattò in piedi per via di quello che si ritrovò davanti.
Un ragazzo, che poteva avere all'incirca la sua età, lo osservava con sguardo rassegnato ma al tempo stesso addolorato. Questo indossava la stessa divisa che Wooyoung era solito indossare nelle cerimonie ufficiali, ed anche sua corona. Il ragazzo era però avvolto da una luce bluastra e la sua figura, nonostante fosse ben visibile, tendeva ad una trasparenza che permetteva di vederne attraverso.
<<C-chi sei?>> si ritrovò a balbettare Wooyoung, ingoiando a vuoto.
<<Ero quello che ora sei tu>> parlò il ragazzo, avvicinandosi lentamente a lui per poi affiancarlo e portare lo sguardo verso il confine <<Sono quello che sarai tu>>
Quelle parole, così confusionarie, scatenarono qualcosa nella mente di Wooyoung e subito si ritrovò a pensare a ciò che San gli aveva detto. Le parole pronunciate dalla ragazza vista dal maggiore, e quelle del ragazzo davanti a lui sembravano familiari.
<<Tu>> tentò Wooyoung, assottigliando leggermente gli occhi <<Sei per caso legato a qualcuno di Illusion?>>
Lo spirito si voltò lentamente a guardarlo e sorrise leggermente, malinconico.
<<Ci amavamo>> rispose semplicemente.
Wooyoung lo guardò, in attesa che lo spirito aggiungesse qualcosa e solo quando capì che non sarebbe andato avanti decise di parlare.
<<Cosa è successo?>> domandò.
<<Siamo stati ingenui>> sospirò Seungwoo <<Siamo stati egoisti nel nostro amare, e per colpa nostra tutto ciò che ci circondava è diventato odio e rabbia>>
<<Che vuol dire?>> chiese ancora Wooyoug, lasciando che il suo tono di voce facesse trasparire tutto il suo bisogno <<Aiutami a capire cosa è successo. Aiutami a fermare tutto questo>> aggiunge poi, disperato.
<<Non puoi fermarlo Wooyoung>> rispose lo spirito cominciando ad allontanarsi dal castello, oltre il cornicione dove il principe non avrebbe potuto seguirlo <<Questo è il destino dei nostri regni, e noi non possiamo far altro che restare a guardare>> aggiunse prima di svanire nel nulla.
<<Non lo permetterò>> urlò il ragazzo, aggrappandosi fortemente con le mani al cornicione davanti a lui, sporgendosi in avanti <<Riuscirò a fermare tutto questo, vedrai!>>
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