19
Era passata esattamente una settimana da quando San aveva visto quello che aveva chiaramente capito fosse un fantasma, anche se non aveva capito di chi si trattasse. Da quella notte lo spirito non si era fatto rivedere e ciò aveva incuriosito ancora di più il ragazzo. Ne aveva parlato anche con i suoi amici, sia le sue guardie che gli altri ragazzi. Nessuno di loro era riuscito a trovare una spiegazione a quello che era successo. Avevano anche proposto l'idea di andare a chiedere al vecchio Termus, ma il mago non si era dimostrato d'aiuto. Tutto ciò che aveva fatto era rimanere in silenzio ad ascoltare il racconto del ragazzo, annuire di tanto in tanto e rispondere che non tutto al mondo potesse avere una spiegazione. Nonostante le mille domande che gli riempivano la mente c'era una cosa che San non aveva fatto. Non aveva chiesto spiegazioni a sua madre. Aveva visto spesso la regina da quella notte, ovviamente. Questa aveva continuato a comportarsi normalmente e il principe non aveva considerato nemmeno l'idea di chiedere spiegazioni. Ripensandoci in quel momento, mentre sistemava la fascia nera della sua bianca uniforme ufficiale, si dava dello stupido per non averlo fatto. Scosse leggermente la testa per tornare alla realtà mentre Yeosang, Mingi e Jongho lo raggiungevano nella sua stanza. I ragazzi indossavano la loro divisa nera, perfettamente ordinata, e i loro volti erano felici e rilassati.
<<Oh andiamo smettila con quella faccia cupa>> si lamentò Mingi, scuotendolo per le spalle <<Oggi è il compleanno del re è un giorno felice per tutti>>
<<Mingi ha ragione, per quanto mi faccia strano ammetterlo>> parlò Yeosang, ridacchiando leggermente per la frase appena pronunciata e lo sguardo torvo del più alto <<Non ci pensare d'accordo?>>
San guardò tutti i ragazzi davanti a lui e sospirò leggermente. Avevano ragione, quella sarebbe stata una giornata felice e lui non l'avrebbe rovinata indossando un'espressione cupa per tutto il giorno.
<<Va bene andiamo>> disse semplicemente il ragazzo, uscendo dalla sua stanza seguito dagli altri.
L'intera Egand era indaffarata nei preparativi per i festeggiamenti. Il popolo amava il suo re e nessuno si sarebbe perso quella giornata di festa. Chiunque era vestito elegantemente. I bambini correvano per le strade ansiosi di vedere gli ufficiali dell'esercito nelle loro divise, guidati dal loro principe. Le bambine erano impegnate ad aiutarsi ad intrecciare i loro capelli e decorarli con dei fiori, stirando di tanto in tanto i loro vestiti nella speranza che non vi si formassero delle pieghe per il troppo star sedute. Nella piazza principale della cattedrale gli uomini si stavano occupando di sistemare dei troni nella parte più alta mentre le donne sistemavano, su grandi tavolate, ogni tipo di pietanza che avevano preparato o aiutavano con le decorazioni floreali. Sarebbe stata una giornata perfetta.
Quando San e gli altri raggiunsero la piazza del castello, punto di ritrovo designato, trovarono la regina occupata a fornire le ultime indicazioni e nessuna traccia del re. Divertito dall'idea che il padre fosse in ritardo, e che la regina si stesse trattenendo dal non andare a cercarlo e trascinarlo fuori il ragazzo le passo di fianco rilasciando una piccola risata e raggiunse l'esercito. Il principe era occupato a dare alcune indicazioni all'esercito quando il re fece finalmente la sua comparsa.
San guardò la madre ammonirlo per qualche secondo, successivamente sciogliersi in un sorriso, e improvvisamente sentì impellente voglia di avere Wooyoung al suo fianco. Yeosang, Mingi e Jongho sembrarono leggergli nella mente, perché gli diedero qualche pacca sulla spalla e lo invitarono ad andare avanti, subito dopo il primo cominciò a minacciare alcune reclute che aveva sfruttato il momento per distrarsi, ma immediatamente si ammutirono al richiamo.
Finalmente fu tutto pronto e le porte del castello vennero aperte e le urla festose del popolo avvolsero la famiglia reale. Sembravano tutti così felici che San s'incolpò di aver rimuginato su quei pensieri quella mattina. La parata si svolse senza alcun problema fino a quando non raggiunsero la piazza principale. Per alcuni secondi il popolo tacque, permettendo ai reali di raggiungere i troni sistemati per loro, e rimasero ad ascoltare i ringraziamenti del loro re che subito dopo diede il via ai festeggiamenti. Quella giornata, per il re, era speciale perché rappresentava l'unica giornata dell'anno in cui poteva tranquillamente conversare con uomini e donne del popolo, che quasi facevano a gara per conquistare la sua attenzione. Hyunki si sentiva trattato come un loro pari, e la cosa lo riportava indietro nel tempo a quando come semplice principe fuggiva dal castello per curiosare nella capitale. Come re aveva molte responsabilità verso la sua famiglia, il suo popolo e il suo regno, e spesso si ritrovava a ripensare a quei giorni spensierati.
<<Sembra si stia divertendo>> ridacchiò San, avvicinandosi alla madre.
<<Anche se non lo dice aspetta molto questo giorno>> annuì leggermente, sorridendo <<Dovresti divertirti anche tu, non ci capita spesso di poter avere giornate festose come questa>>
San la guardò per qualche istante poi scrollò le spalle, tornando a guardare verso il padre che era stato circondato da alcune donne che lo invitavano ad assaggiare ciò che avevano preparato per lui, sorridendo di come alle volte potesse sembrare goffo e imbarazzato.
<<Forse, hai bisogno della compagnia giusta?>> parlò ancora la regina, catturando l'attenzione del figlio.
Il principe subito scattò rivolto verso la made, e questa sorrise tranquilla, alzandosi dal suo posto per spostarsi dall'essere al centro dell'attenzione dell'intero popolo. Non appena scese i gradini che rialzavano i troni e si fece spazio fra alcuni ufficiali che si erano raggruppati per dissetarsi, seguita dal figlio, alcune figure si stanziarono immediatamente davanti a loro. San non ebbe alcun problema a riconoscere di chi si trattasse. Wooyoung, Yunho, Seonghwa e Hongjoong erano davanti a loro, avvolti in abiti eleganti e dei sorrisi rilassati sul viso.
<<Come...>> provò a chiedere San, ma la regina gli posò una mano sulla spalla tranquilla.
<<Dopo tutti questi anni ancora ti fai delle domande?>> domandò, chiaramente ironica.
I ragazzi davanti a loro s'inchinarono velocemente in saluto e Wooyoung si avvicinò alla regina tendendo le braccia in avanti.
<<Mia madre vi manda questo parlò>> con un tono leggermente imbarazzato.
La regina prese il biglietto fra le mani del ragazzo e lo aprì, poi scoppiò in una piccola risata nel constatare che la regina Sunhee avesse scritto degli auguri per l'acerrimo nemico di suo marito. Era un comportamento proprio da lei.
<<Mi piacerebbe poter dire che mio marito la ringrazia, ma dovrà accontentarsi dei miei ringraziamenti>> ringraziò la regina <<Ora andate tutti a godervi la festa>> li invitò con un gesto delle mani.
Il più entusiasta fra loro, Mingi, non aspettò altro e dopo aver afferrato Yunho per un polso se lo trascinò dietro, immergendosi fra la folla. Hongjoong, Seonghwa, Yeosang e Jongho li seguirono scuotendo leggermente la testa. San e Wooyoung si presero il loro tempo, e la regina dovette invitarli nuovamente ad andare. Minsu si rendeva conto del fatto che Wooyoung si sentisse leggermente in imbarazzo davanti a lei, lo comprendeva, eppure al tempo stesso il suo comportamento la divertiva perché in alcuni momenti le ricordava la timidezza di Sunhee. Per il lato più raggiante del ragazzo, si chiedeva da chi lo avesse preso, non ricordava che Dongyul fosse in quel modo. Spostò il suo sguardo sulla soglia di un vicolo a poca distanza da lei, e lì con le spalle posate contro la costruzione e le braccia conserte vide Ravn e Seoho guardarsi intorno tranquilli prima che Leedo e Keonhee li raggiungessero con delle bevande fra le mani. I due "ospiti" si accorsero del suo sguardo e annuirono in un saluto che lei ricambiò velocemente, poi la sua attenzione fu catturata da alcune donne.
***
<<Toglimi una curiosità>> domandò San, che aveva trascinato Wooyoung con sé lungo il fiumiciattolo che attraversava la capitale, in quel momento uno dei pochi luoghi isolati <<È stata mia madre a offrirti la protezione affinché venissi? Lo ha fatto anche la sera del ballo non è vero?>>
<<Non so dirti se sia stata lei>> ridacchiò Wooyoung tranquillo <<Ma credo sia ormai chiaro che le nostre madri ci nascondono qualcosa>>
San rimase il silenzio per qualche secondo, stringendo la mano del ragazzo al suo fianco, mentre le voci ovattate del popolo gli giungeva in sottofondo e lo scorrere dell'acqua lo avvolgeva. La sua giornata era iniziata in modo movimentato, ed in quel momento era diventata calma e rilassante. Così piacevole mentre il profumo dell'altro aleggiava intorno a lui e calore che sprigionava dalle loro mani intrecciate sembrava poter scaldare il suo corpo più del sole. Il maggiore si fermò di scatto nel momento in cui raggiunsero il ponte che collegava le due sponde del fiume. Erano soli, e fino a quando tutti si fossero trovati nella piazza principale nessuno avrebbe potuto disturbarli. Wooyoung lo guardò confuso, prima di venir trascinato non sopra il ponte, bensì sotto e venir schiacciato contro la parete fredda. Il ragazzo non riuscì a chiedere all'altro il perché del suo gesto che sentì le labbra di San attaccare le sue. Inizialmente gentili, calde, poi più veloci, bramose e bisognose di più. Le braccia di San scivolarono intorno ai fianchi del biondo, fino a quando le mani non si posarono sulla sua schiena e lo spinsero affinché i loro corpi si schiacciassero di più e dal loro bacio sfuggisse un leggero gemito. I due si staccarono per un solo istante, che permise ai loro occhi di incrociarsi, languidi e intensi. Wooyoung scivolò con le mani lungo il petto di San, fino ad incrociarle dietro il suo collo e diminuire nuovamente la distanza fra le loro labbra. San sorrise in quel contatto nel constatare che non fosse l'unico a bramare così intensamente un contatto fra loro. Il solo sentire Wooyoung al suo fianco scatenava fuoco dentro di lui, sentire però la pelle dell'altro sotto le sue dita, le loro labbra incatenarsi fra loro e le loro lingue lottare per la dominanza di quel contatto lo faceva fremere ancora di più e rendeva sempre più flebile il suo autocontrollo. Per quanto però morisse dalla voglia di sentire il corpo dell'altro contro il suo non avrebbe permesso che ciò accadesse in quel momento. Non sotto un misero ponte. Wooyoung meritava di più, e San gli avrebbe dato qualsiasi cosa. Fu difficile per lui staccarsi da quel bacio, ma il bisogno d'ossigeno arrivò in suo soccorso. Sorrisero leggermente, mentre i loro respiri affannati si fondevano e le loro fronti si toccavano. Entrambi sentivano il cuore così pieno da poter esplodere da un momento all'altro, e per quanto la sensazione di poter essere così felici potesse riempirli dall'altra faceva quasi paura. San non riuscì a fermare la sua mente dal ricordare le parole di quella ragazza, ma si sforzò di reprimerle nei meandri dei suoi pensieri ed in un gesto possessivo strinse il corpo dell'altro contro il suo. Una mano premuta contro la schiena di Wooyoung e l'altra dietro la sua testa. Wooyoung capì subito che qualcosa non andasse, e lentamente prese ad accarezzare la nuca dell'altro, infilando la mano nei suoi capelli in movimenti lenti, sentendolo rilassare sotto il suo tocco.
<<Qualsiasi cosa accada>> sussurrò San, nell'incavo del collo del minore <<Non ti lascerò andare>>
***
La regina si sentiva esausta. Diverse donne nobili non avevano fatto altro che richiedere la sua attenzione presentandole le loro varie figlie e nipoti. Sapeva che queste lo facessero poiché quelle ragazze fossero prossime ad entrare in società e che per un motivo o per l'altro sarebbero finite per frequentare il castello, ma aveva sperato che almeno per quella giornata nessun sarebbe stata costretta a pensare ad alcun "dovere" da regina.
Stava per posare un piede su uno dei gradini che l'avrebbero portata ai troni quando una freccia si piantò nell'incavo della pietra davanti a lei, facendo al contempo cadere uno dei vasi che erano sistemati intorno al trono. L'attenzione di tutti fu subito sulla donna e questa alzò lentamente lo sguardo nella direzione in cui era arrivata la freccia per vedere due uomini, vestiti totalmente di nero sul tetto di una delle costruzioni che circondavano la piazza, puntare gli archi contro di lei.
<<Minsu>> urlò il re, pronto a correre verso la regina.
Ma mentre l'uomo mosse il primo passo verso di lei le frecce furono scoccate e andarono a conficcarsi proprio contro il trono della donna. La regina quasi non se ne rese conto, ma si ritrovò fra le braccia di Leedo che l'aveva presa e allontanata dal suo posto.
<<Sei ferita?>> chiese agitatamente la guardia.
A Minsu servì qualche secondo per capire la domanda della sua guardia, e scosse leggermente la testa mentre riportando lo sguardo sul tetto dove si trovavano i due uomini e vedere questi correre via mentre Keonhee, seguito da Seoho e Ravn li inseguivano.
Pochi secondi dopo anche il re le fu accanto, e preoccupato cercò di capire se la donna fosse stata ferita o meno, sospirando di sollievo quando capì stesse bene. L'uomo portò un braccio dietro la schiena della regina e uno sotto le sue gambe per sollevarla e portarla al sicuro.
<<Ci penso io>> disse alla guardia che non prestava alcuna attenzione al suo re.
<<Posso portarla io>> rispose Leedo.
<<Ho detto che ci penso io>> parlò nuovamente il re.
<<È la mia regina>> parlò la guardia, con tono di voce duro.
<<È mia moglie>> ringhiò Hyunki.
<<Fatela finita>> tagliò corto la regina con tono serio <<Cerchiamo di non dare spettacolo, e sto bene posso camminare da sola>> aggiunse prima di rimettersi sui suoi piedi tranquillamente.
In quell'istante anche San, Yeosang e Jongho le furono accanto.
<<Che è successo?>> chiese preoccupato San <<Chi è stato?>>
<<Voglio che tutto l'esercito metta a soqquadro l'intera città>> urlò il re a pieni polmoni e con sguardo duro <<Non mi interessa in che modo, trovate i colpevoli, li voglio vivi>>
<<Avete sentito il vostro re?>> urlò il gran consigliere <<Muovetevi>>
A quell'ordine tutto l'esercito si mosse rumoroso nella direzione in cui i due erano stati visti scappare e immediatamente intorno a loro tutto diventò silenzioso, se non per il brusio del popolo che si chiedeva chi avesse potuto attaccare in quel modo la regina, e per quale motivo.
La regina sfruttò quel momento per afferrare il colletto della divisa di San e avvicinarlo a lei.
<<Se l'esercito trova Wooyoung e gli altri sarà un problema. Portali nel castello, andate nelle tue stanze, è il posto più sicuro ora>>
San sobbalzò a quelle parole, preoccupato per la madre non aveva pensato a quella prospettiva. Subito scattò dal suo posto e afferrato il polso di Wooyoung, che poco distante da loro aveva osservato l'intera scena con occhi sgranati, cominciò a correre verso il castello utilizzando vie secondarie mentre tutti gli altri gli erano dietro mantenendo la guardia alta. Se qualcuno aveva avuto il coraggio di attaccare la regina non potevano non aspettarsi un attacco anche verso San.
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