10


Tutto intorno a loro era silenzioso, se non per la musica ovattata che arrivava dall'interno del castello. La luna era alta nel cielo, ed insieme alla lieve luce emanata dalle fiaccole che erano state sistemate lungo il labirinto di fiori, illuminava i loro volti. I loro cuori battevano ancora velocemente per la corsa, e i polmoni cercavano disperatamente aria. Ci misero qualche secondo per tornare alla normalità, ma il cuore di Wooyoung saltò nuovamente nel momento in cui San si voltò di scatto per guardarlo. Per la velocità con cui lo aveva afferrato e portato via dalla sala non era riuscito nemmeno a vedere come era vestito. In quel momento però si potè prendere il suo tempo. La camicia gli fasciava perfettamente la parte superiore del corpo, stringendo sui bicipiti. La cravatta era leggermente allentata per concedere al colletto di venir sbottonato. I pantaloni bianchi gli fasciavano perfettamente le gambe, così stretti sulle cosce. Alzò lentamente lo sguardo sul viso dell'altro. Un'espressione indecifrabile lo adornava, completata dai suoi occhi così intensi. Non sembrava arrabbiato, ma neanche...felice. Wooyoung deglutì, aveva sbagliato ad andare lì?

San alzò lentamente la mano e si ritrovò a posarla sulla guancia del minore, che istintivamente inclinò la testa per andare incontro a quel contatto.

<<Cosa ci fai qui Wooyoung>> domandò San, la sua voce era bassa, quasi un sussurro, ma l'altro riuscì a notare un tratto di preoccupazione in essa.

<<Volevo...vederti>> rispose il minore, imbarazzato. Lo sguardo si San era così intenso, incatenato al suo. L'altro sorrise, dolcemente, facendo spuntare quelle fossette di cui Wooyoung si riteneva innamorato.

<<È stato un gesto avventato, pericoloso, se qualcuno scoprisse che->>

San non riuscì a terminare la frase, troppo terrorizzato dall'idea di cosa potesse succedere se qualcuno fosse riuscito a scoprire da dove venisse l'altro.

<<Nessuno lo scoprirà>> rispose velocemente Wooyoung <<Nessuno a parte te e gli altri conosce da dove veniamo>>

A quelle parole San sospirò. Il ragazzo aveva ragione. Pensò di starsi preoccupando troppo. Non appena aveva visto il ragazzo varcare la soglia della sala però la sua mente e il suo cuore erano entrati in panico, lasciando che la paura agisse per conto suo. Il suo unico pensiero fu quello di proteggerlo e allontanarlo da ogni possibile pericolo. Come era riuscito quel ragazzo, in così poco tempo, divenire così importante per lui? San aveva sempre visto Yeosang e Jongho prendersi cura l'uno dell'altro e segretamente aveva sempre sperato di trovare una persona con cui condividere lo stesso tipo di legame. Allo stesso tempo però si riteneva una persona che non credeva alle favole, e che sicuramente non sarebbe mai riuscito a trovare una persona capace di fargli perdere il controllo di se stesso, e dei suoi sentimenti così velocemente.

<<Sapevo fosse pericoloso>> ruppe nuovamente il silenzio il minore <<Avevo la possibilità di vederti, e non l'avrei sprecata>>

Wooyoung lo aveva fatto ricredere sotto ogni punto di vista.

San non seppe come rispondere a quelle parole, anche perché il sorriso che le accompagnò mandò in totale confusione la sua mente. Posò la mano libera sull'altra guancia di Wooyoung e strinse dolcemente il suo viso, avvicinandosi lentamente. Si ritrovò a sgranare gli occhi quando entrò in contatto con le labbra dell'altro più velocemente di quanto avesse immaginato.

Wooyoung, notando la lentezza con cui l'altro si stesse avvicinando per baciarlo non riuscì a resistere ed impaziente si spinse in avanti, azzerando velocemente la distanza fra le loro labbra. Allacciò le braccia intorno al collo del maggiore e lo strinse, cercando di farsi più vicino possibile e quasi sospirò in quel contatto quando San gli posò le mani sui fianchi per tirarselo contro ancora di più, felice che entrambi desiderassero essere più vicini possibile.

I due dovettero separarsi nel momento in cui i loro polmoni cominciarono a reclamare ossigeno. Interruppero quel contatto lentamente, tenendo le loro fronti e i loro corpi uniti in quell'abbraccio così caldo.

<<Cosa mi stai facendo Wooyoung?>> sospirò San, sulle labbra del minore.

Wooyoung si strinse ancora di più contro San, sentendosi protetto fra le sue braccia, e mosse lentamente la testa.

<<Me lo chiedo anche io>>

***

La sala era ancora colma di invitati e la musica continuava a suonare, melodia dopo melodia. I ragazzi continuavano a tenersi in disparte, andando di tanto in tanto a controllare i due che era corsi via, alternandosi per non insospettire nessuno. Sarebbe stato strano che tutti fossero spariti dalla sala. Mingi stava parlando con Yeosang e Jongho quando la loro discussione finì spostò lo sguardo dal ragazzo e lo fece vagare per tutta la sala fino a quando questo non si incatenò con due occhi che furono per lui come calamita. Questi erano nascosti dietro una mascherina nera, ma non ebbe alcuna difficoltà a capire di chi si trattasse. Fu come se tutto intorno a lui sparì nel momento in cui le labbra del ragazzo si tirarono in un sorriso rilassato prima che questo tornasse a parlare con Hongjoong e Seonghwa. Il biondo era posato con la schiena contro la parete e le braccia incrociate. Il pantalone nero gli fasciava perfettamente le gambe mentre la camicia bianca e morbida, leggermente sbottonata, ricadeva sul suo corpo seguendo perfettamente le forme del suo corpo. Mingi si ritrovò a deglutire a vuoto. Il suo respiro si fece un po' più pesante.

Yeosang aveva notato lo strano comportamento dell'amico e aveva seguito la direzione del suo sguardo, poi ridacchiò facendo un cenno al suo compagno di guardare nella stessa direzione. Jongho guardò Yunho, poi Mingi, e ghignò.

<<Stai sbavando>> gli disse, dandogli un piccolo colpetto.

Mingi si riprese dal suo stato di trance e recepì a pieno la frecciatina del più piccolo.

<<Non è vero>> protestò velocemente, non riuscendo però a nascondere l'imbarazzo.

<<Certo certo>> canzonò Yeosag <<Ma la smetti di negare che ti piace? Lo abbiamo capito tutti ormai quindi perché provi a nascondercelo?>> disse roteando gli occhi dando al più alto un pugno sulla spalla.

<<Ahia, smettila di essere così violento>> piagnucolò Mingi, con un piccolo broncio sulle labbra, sperando di riuscire con quello a spostare l'argomento. Fallì miseramente.

<<È ciò che ti meriti>> rispose velocemente il ragazzo <<Ora vai lì e invitalo a ballare>> disse in un ordine perentorio.

<<Ma io...>> annaspò Mingi, strozzandosi con la sua stessa saliva alla sola idea di invitare l'altro. Non ci sarebbe mai riuscito. Avrebbe avuto più possibilità di affrontare da solo un intero esercito e uscirne vittorioso rispetto a chiedere a Yunho di ballare <<No, non se ne parla. Non lo farò>> rispose, ma la sua voce risultò più uno squittio imbarazzato e agitato.

<<Codardo>> sputò fuori Yeosang, freddo e tagliente.

<<Non c'è modo che io possa ballare con lui, e poi il nostro compito è fare da guardia ai due piccioncini, non goderci la festa>> rispose, sperando in quel modo di mettere fine al discorso.

<<Beh>> ridacchiò Jongho <<Qualcuno non la pensa come te>>

Sia Mingi che Yeosang si voltarono per vedere Yunho, Hongjoong e Seonghwa camminare verso di loro. Mingi per un secondo pensò di scappare via, ma Yeosang che ormai lo conosceva bene capì le sue intenzioni e lo afferrò per la cinta ancora prima che questo provasse a fare un passo. Grazie alle lunghe gambe non ci mise molto ad attraversare la sala. Avvicinatosi Yunho salutò amichevolmente Yeosang e Jongho, e non appena questi ricambiarono la sua attenzione fu tutta su Mingi, che lo guardava con uno sguardo indecifrabile sul viso. Per qualche secondo Yunho ripensò alla sua idea, valutando se fosse davvero il caso, ma poi decise di proseguire.

<<Mingi>> disse tranquillo, ma Yeosang notò comunque come il suo corpo fosse teso, in contrasto con quel tono <<Posso...chiederti un ballo?>> domandò, tendendo la mano in avanti.

Mingi sentì subito gli occhi di tutti i ragazzi addosso, e combatté l'idea di fingere uno svenimento. Era assurdo che il quel momento realmente ritenesse più facile una battaglia che sorreggere lo sguardo dei suoi amici, e Yunho. Nonostante tutto afferrò la sua mano e si lanciò guidare vicino verso il limite della sala da ballo, abbastanza vicini agli invitati che ballavano, ma comunque lontani abbastanza dal centro da poter avere quel momento per loro senza attirare troppa attenzione. Yunho alzò leggermente le loro mani unite e portò la mano sinistra dietro la schiena di Mingi mentre questo posò la sua mano sulla spalla del più alto.

<<Io...non so ballare>> ammise Mingi, abbassando leggermente lo sguardo.

<<Si che sai farlo>> gli sorrise Yunho tranquillo <<Solo, lasciati andare>>

A quella risposta Mingi lo guardò, sembrava che il biondo avesse altro da dire eppure rimase in silenzio. Cominciò a muoversi, portandolo con se e il ragazzo quasi esultò nel rendersi conto che Yunho avesse ragione. Stava ballando, senza calpestargli i piedi. Yunho seguiva la musica lenta alla perfezione, e al contempo guidava ogni passo dell'altro. Tutto intorno a loro sembrava essere scomparso nuovamente. L'unica cosa che Mingi riusciva a sentire era il calore dell'altro, e il suo profumo così particolare, ma al contempo così familiare. Fu come un attimo, un'immagine veloce e la mente del rosso fu piena di quel ricordo. La loro posa era la stessa, stretti l'uno all'altro, la sala gremita di gente vestita elegante. Proprio come in quel momento, ma quella volta nessuno dei due indossava una maschera.

<<Non è la prima volta che balliamo insieme vero?>> chiese Mingi, cercando di sembrare tranquillo nonostante il suo cuore battesse veloce e lo stomaco fosse stretto in una morsa.

Yunho lo guardò per qualche secondo, continuando a ballare mantenendosi sul posto. Possibile che Mingi stesse cominciando a ricordare?

<<No>> sorrise, cercando comunque non darsi troppe speranze <<Non è la prima volta>>

<<Lo sapevo>> annuì calmo l'altro <<Allora era proprio un vecchio ricordo>>

A quelle parole Yunho si fermò di colpo. Sperava che Mingi potesse, in qualsiasi modo, poter ricordare i loro momenti insieme. Sentirgli ammettere però di aver ricordato uno di quei tanti momenti lo colpì così tanto che dovette sforzarsi di non scoppiare a piangere in quel preciso momento.

Mingi si sorprese quando notò Yunho interrompere la loro danza, tenendolo comunque stretto. Alzò lo sguardo e lo puntò in quello del biondo, trovandolo lucido e intenso. Non riuscì bene ad interpretare bene quello sguardo, ma per un momento ripensò a quello che l'altro gli aveva raccontato, soffermandosi un preciso particolare. Negli anni che aveva passato lì ad Illusion, nonostante l'intensa amicizia con San, Yeosang e Jongho non aveva mai ballato con nessuno di loro. E non perché non glielo avessero chiesto, ma perché non aveva nemmeno mai pensato all'idea. E qualcosa gli diceva che non lo aveva fatto neppure con Seonghwa, Hongjoong o persino Wooyoung.

Strinse la presa sulla spalla di Yunho, portando questo per un secondo a guardare proprio in quel punto. Mingi non seppe dire cosa lo spinse a dare quel gesto, ma ancora prima che potesse pensarci o realizzare veramente il suo pensiero si ritrovò a premere le sue labbra su quelle del biondo. Rimase un contatto leggero, immobile mentre ognuno intorno a loro procedeva nei propri interessi. Nessuno dei due provò ad approfondire quel bacio, entrambi troppo sopresi. Mingi perché non credeva di poter avere un coraggio simile, Yunho perché credeva che non sarebbe mai più riuscito a sentire quelle labbra sulle sue. I due si separarono lentamente, rimanendo in silenzio. Si guardarono per un momento negli occhi, poi Mingi abbassò il viso imbarazzato fino a posare la testa sul petto dell'altro, che ancora sorpreso abbassò lo sguardo lentamente, prima di posare un leggero bacio sulla testa del ragazzo.

A poca distanza da loro Hongjoong e Jongho si ritrovarono con la mascella quasi sul pavimento guardando la scena davanti a loro, Yeosang e Seonghwa si guardarono come a chiedersi a vicenda se stessero vedendo male, poi tornarono con lo sguardo sui due ragazzi.

La sorpresa durò però pochi secondi perché i quattro di lasciarono poi andare a diverse emozioni. Jongho in modo naturale sorrise andando a stringere la mano del suo compagno, che ricambiò quel sorriso. Hongjoong si emozionò così tanto che una lacrima scivolò lungo la sua guancia.

<<Oh andiamo Joongie>> ridacchiò Seonghwa, asciugandogliela con il viso.

<<Ma....Yunho....pensavo che....e Mingi>> arrancò Hongjoong.

Non era per nulla una frase di senso compiuto, eppure Seonghwa lo capì al volo.

<<Lo so, sappiamo quanto abbia sofferto Yunho pensando che Mingi fosse morto, per questo ora che si sono ritrovati dobbiamo mostrargli il nostro supporto, e non piangere come dei bambinoni>> ridacchiò ancora, vedendo il suo compagno mettere su un piccolo broncio a sentirsi chiamare in quel modo.

Yeosang e Jongho ridacchiarono alle reazioni di quei due, poi il più piccolo sembrò ricordarsi di un piccolo particolare.

<<Aspettate, qualcuno di noi non dovrebbe controllare San e Wooyoung?>> domandò.

<<Ci sono Ravn e Seoho con loro, e anche...ehm...come si chiamano?>> disse Hongjoong, più a se stesso che agli altri mentre Yeosang e Jongho lo guardavano confusi <<Quello che sembra avere l'emotività di una pietra e quello che non si capisce mai se sia serio o ti prenda in giro quando ti parla, quei due mi confondono. Non so come decifrarli, sono strani...sono....>> Hongjoong s'interruppe nel momento in cui vide Yeosang e Jongho pietrificarsi sul posto, uno sguardo quasi vuoto, e Seonghwa si allontanò lentamente da lui, indietreggiando.

<<Ragazzi che succede?>> chiese Hongjoong davanti a quelle reazioni.

Nel momento in cui il ragazzo si rese conto che i tre non stessero guardando lui, ma verso le sue spalle, decise di voltarsi. Scelta sbagliata, avrebbe dovuto correre. Si ritrovò ad alzare lo sguardo per arrivare a guardare il volto di Keonhee, che aveva uno sguardo intenso, assassino, e un sorriso spaventoso sul viso mentre lo fissava. Leedo al suo fianco aveva le braccia incrociate e lo sguardo di chi avesse potuto saltargli alla gola in pochi secondi senza che potesse accorgersene se non quando fosse stato troppo tardi.

<<Ehm...i-io...mi dispiace?>> arrancò Hongjoong.

Seonghwa dovette trattenersi dallo scoppiare, non aveva mai visto il suo compagno in quel modo. Nel loro regno era uno dei più temuti, in quel momento sembrava un bambino pronto a piangere da un momento all'altro.

<<Sono nel labirinto di rose>> disse semplicemente Keonhee, spostando lo sguardo da Hongjoong a Yeosang e Jongho.

<<Tocca a voi>> seguì Leedo, prima che i due si spostassero per raggiungere la regina Minsu.

Hongjoong sembrò tornare a respirare nel momento in cui i due si allontanarono.

<<È stato spaventoso>> ansimò, portandosi la mano al petto.

<<Quei due non sono molto socievoli>> ridacchiò Yeosang <<Ma non sono così male>> cominciando a camminare insieme a Jongho per raggiungere il giardino per controllare quei due, mentre Seonghwa e Hongjoong li seguivano.

<<Comunque>> parlò Jongho <<Sono le persone che più forti che io conosca. Se fossi in te farei attenzione quando parli di loro. Non li ho mai visti piegarsi a nessuno che non sia la regina. Tutti li temono qui>>

Yeosang colse lo sguardo curioso di Seonghwa.

<<A quanto ne so sono sempre stati con lei, sin da quando erano dei bambini. Ad essere sincero quel trio mi spaventa. È come se avessero un modo tutto loro per comunicare, e nessuno di noi sa mai cosa passi per la mente di quei tre>> parlò ancora Yeosang.

<<Persino il re non ha mai provato a dar loro un ordine>> ridacchiò divertito Jongho <<Credo che anche lui sappia che loro seguiranno solo la regina>>

<<Mi ricorda qualcuno>> roteò gli occhi Seonghwa, ridacchiando <<Andrebbero d'accordo con Seoho e Ravn>>

<<Effettivamente, quei quattro si somigliano>> concordò Hongjoong <<Ed anche le regine. La regina Minsu ha qualcosa che mi ricorda la regina Sunhee, e viceversa>>

<<Strano vero?>> domandò Seognhwa, che aveva notato lo stesso particolare. Quando quella mattina aveva visto la regina Minsu inizialmente era rimasto sorpreso nello scoprire la sua identità. La sua attenzione però fu poi catturata, tornando a guarda la regina Sunhee, dal fatto che questa sembrava ricordargli la regina Minsu. Le due regine avevano un qualcosa che non riusciva a spiegarsi.

<<È quasi come se avessero la stessa aura. Come...un anima in due corpi differenti>> arrancò Hongjong, muovendo le mani in modo agitato.

Yeosang e Jongho seguivano attentamente il loro discorso. Non potevano intromettersi, poiché loro non conoscevano la regina di Aurora, ma sapevano che i due non fossero tipi da intraprendere un discorso così confusionario senza motivo.

<<Com'è la regina Sunhee?>> domandò curioso Jongho.

<<Come ho detto>> disse Hongjoong <<È molto simile alla regina Minsu>> alle sue parole il ragazzo aggiunse uno sguardo confuso, come se lui stesso non riuscisse a spiegarsi quella spiegazione, se in qualche modo lo fosse.

<<Forse, un po' meno....spericolata>> si permise di aggiungere Seonghwa ridacchiando <<Non credo che lei sarebbe mai riuscita a venire qui correndo il pericolo di essere scoperta, né che avrebbe mai potuto pensare ad un piano così...>>

<<Pessimo>> concluse per lui Yeosang <<Non me ne parlare, quando la regina ci ha chiamati avevo un brutto presentimento, e quando mi ha detto il suo folle piano ho capito il perchè>>

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