3. GIOVEDÌ 7 LUGLIO
Regulus non stava più nella pelle. Era tutto il giorno che Sirius lo sentiva sospirare e poi quando alzava gli occhi lo vedeva stringersi al petto la pergamena che aveva ricevuto da James che confermava la partita di Quidditch per quel pomeriggio.
Sirius si era portato una mano tra i capelli neri e poi aveva cominciato a giocherellare con il piercing che aveva al labbro.
Quando era tornato a casa con l'anello attorno al labbro inferiore, sua madre era sbiancata.
Suo padre non aveva detto una parola, ma si vedeva che era arrabbiato.
Quello era successo a sedici anni. Per il suo diciottesimo compleanno si era tatuato sul petto.
Sua madre, quando lo aveva scoperto, lo aveva picchiato con un bastone e per punizione lo aveva chiuso in camera per una settimana.
Sirius era stato costretto a fare la pipì in una bottiglia.
Adesso, a distanza di qualche mese, oltre a tre tatuaggi in più su mani e petto, si era anche smaltato le unghie di nero.
Indossava sempre una giacca di pelle abbellita da spille colorate e indossava jeans e vestiti rigorosamente neri.
Il suo sogno era quello di comprarsi una moto.
Sapeva che le motociclette erano babbane, ma lui conosceva un incantesimo per renderla volante e avrebbe potuto anche renderla invisibile agli occhi dei babbani.
Era vietato mostrare ai babbani il mondo magico, c'era chi era finito ad Azkaban per quello.
"La vuoi finire?"
Regulus, sentendo improvvisamente la voce del fratello, sobbalzò, guardandolo con le guance tutte rosse.
"Finire di fare cosa? Non sto facendo nulla!"
"Stai sospirando e guardi quella dannata lettera con occhi sognanti!" Disse Sirius e Regulus deglutì.
"Non è vero!" Disse il ragazzino stringendo maggiormente la pergamena.
"Ah no? Non mi hai ancora detto che cosa ti hanno risposto!"
"Ma te l'ho detto!" aveva risposto Regulus guardando il fratello maggiore.
"No, non mi hai detto nulla" fu la risposta secca di Sirius. "L'hai aperta, l'hai letta e poi hai sospirato"
Regulus avvampò.
"Io non sospiro!"
"Si invece." Disse Sirius sollevando un sopracciglio. "Sei cosi gay!" lo prese in giro Sirius godendosi il modo in cui le guance del ragazzino si imporporarono.
"E tu sei omofobo!"
Sirius rise, gettando la testa all'indietro.
"Non lo sono, non me ne frega niente se ti piace il pisello, Reg" disse serio, Sirius. (NA: mi è uscita senza pensarci ahahahha)
"Perché sei sempre così volgare?" chiese il giovane fissandolo male.
Sirius alzò gli occhi al cielo.
"Siamo solo noi, mamma e papà chissà dove saranno a quest'ora. Ringrazia che ci sono io a crescerti!" disse Sirius mentre la sua attenzione veniva catturata da delle voci prima e della presenza di un gruppo di giovani sul vialetto della loro villetta.
Il cuore di Sirius perse un battito mentre si accorgeva della presenza dell'Alpha. Lo fissò a lungo, trovandolo carinissimo.
Regulus corse verso la porta di casa e la spalancò con un ampio sorriso.
"Ciao!" disse mentre apriva il cancelletto che dava sul vialetto.
I ragazzi lo salutarono con un sorriso mentre reggevano le scope.
Regulus li fece entrare e Remus alzò gli occhio, notando la figura in piedi di Sirius. Il moro si passò una mano tra i capelli, cominciando a giocherellare con il piercing al labbro, mentre il suo cuore batteva impazzito.
I ragazzi si presentarono, James, Lily, Peter e infine Remus che si sporse verso di lui e Sirius chiuse gli occhi quando lo sentì inspirare il suo profumo.
Inchiostro e...
Remus si bloccò, guardando il moro.
Sirius apri gli occhi e lo fissò.
"Sono Sirius" disse con un sorriso il giovane mentre Remus inclinava la testa da un lato, fissandolo intensamente.
"Remus! Tu starai in porta!" stava dicendo James.
Il castano distolse controvoglia lo sguardo da Sirius per posarlo sull'amico.
"Io non gioco, lo sai."
"Io voglio fare il battitore!" disse con entusiasmo Sirius e Remus aggrottò le sopracciglia.
"E' pericoloso" disse l'Alpha e Sirius alzò le spalle. "Sono giovane, posso affrontare i pericoli..."
"Andiamo allora!" disse James. "Puoi mostrarci il campo?" chiese a Regulus che quasi inciampò nei suoi stessi piedi per raggiungere la porta che dava sul retro.
La partita durò quattro ore. Dopo due, aveva cominciato a piovere e la visuale si era fatta da schifo.
Remus aveva cercato di chiedere di interrompere la partita, inutilmente.
"La partita finisce quando riuscirò a prendere il boccino!" aveva risposto James e Remus era rimasto in porta controvoglia.
Fortunatamente essere un licantropo aveva i suoi vantaggi. A differenza dei suoi amici umani, la sua vista era perfetta e anche sotto l'acqua riusciva a vedere perfettamente.
Ad un tratto, Sirius si era raddrizzato sulla scopa, aveva afferrato la mazza che teneva in mano e tenendola saldamente tra le mani si era preparato per il colpo.
Il bolide sfrecciò verso di lui, Sirius fece per colpirla ma perse di poco l'equilibrio della scopa e il bolide gli colpì il polso.
Remus si irrigidì sulla scopa, poi quando vide il bolide verso di lui, protesse la porta con la punta della scopa.
La partita terminò con James che aveva afferrato il boccino.
Quando scesero dalle scope, i ragazzi stavano festeggiando tra di loro, mentre Sirius si stava tenendo con la mano libera il polso dolorante. Nessuno sembrò farci caso, solo Remus che si avvicinò a lui, posandogli una mano sulla schiena.
Sirius trattenne il fiato. Il potere dell'Alpha era potentissimo.
"Stai bene? Ti sei fatto male?"
Sirius a quel punto aveva alzato gli occhi grigi su di lui e aveva sorriso.
"Sto bene, grazie mille! Non preoccuparti per me .." aveva risposto Sirius guardandosi poi il polso che stava già guardando da solo.
Remus si allontanò.
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