AUTRICE
Ma siamo già al capitolo 30?? O.o come passa il tempo ragazzi! In onore di questo capitolo mi piacerebbe sentire i vostri pareri riguardo a questa storia e come, secondo voi può andare a finire. Mi aspetto tantissimi commenti!
Ed ora...buona lettura ;)

<Pronta?>
Annuii titubante di fronte a Thaoln ed al marasma di lupi che si era formato attorno a noi.
Ad un tratto una lupa bianca mi si avvicinò: Misery. <Proteggici da lassù, ok?>
La guardai commossa <Lo farò di sicuro, non temere.> lei mi sorrise e si allontanò per tornare al gruppo. Mi voltai verso il mio compagno-drago.
Lui annuì ed avvicinò il muso al mio collo. <Ti amo, ricordalo. Scusami.> sussurrò e poi affondò identi nella mia carne attorno al collo e, con una mossa veloce mi spezzò le ossa.
Dolore, poi il buio.

Mi risvegliai a terra, di fronte a me c'erano le zampe da drago di Thalon. Una goccia cadde a terra a pochi centimetri dal mio volto. Alzai la testa e vidi la sua espressione dolorante. <Sei così coraggiosa, cucciola mia.> sussurrò in maniera che nessuno lo sentisse.
Mi alzai e subito mi stupii di non sentire alcun dolore. Guardai a terra e trovai un corpo esanime di una lupa. Ero io, morta. Quindi...io sono uno spirito ora?
Gli occhi del mio corpo erano grigi spettro e non davano alcun segno di vita. Attorno a me non c'era nesuno a parte Thalon, Aki, Oniris, Misery, i miei tre cuccioli, Roy, Rekla, Vera, Ivy ed Aela. Tutti i lupi ululavano per onorare la mia morte, tutti avrebbero ricordato la mia missione.
<Non temere, ti accompagnerò io.>
Mi voltai verso la voce alle mie spalle. Una donna dalla tunica blu mi osservava con i suoi occhi azzurri pastello.

<Chi sei?> chiesi incantata dalla sua presenza.
<Krepta, sono Holy. Ammy è la dea del sole e della luce, io sono quella della Luna e degli spiriti. Io accompagno le anime dei morti oltre le nuvole, poi la Grande Aquila sceglierà la tua sorte.>
La Grande Aquila? Piena di domande, ma determinata come non mai, mi avvicinai alla dea, pronta per questa nuova avventura.
Solo in quel momento mi resi conto che ero umana. Avevo un giubbotto verde addosso e un paio di jeans scusi attillati, mentre le all-stars nere mi calzavano a pennello. I capelli mi erano cresciuti molto ed arrivavano quasi a metà schiena, ondulando come un fiume con le sue sfumature ramate e dorate.

Holy chinò la testa e sulla sua schiena apparvero due imponenti ali nere piumate. La guardai sbalordita, mentre si girava in tutta la sua magnificenza.
<Prova ad evocare le tue, è uguale a quando eri lupo.> mi sorrise.
Annuii e subito mi concentrai, ricordando quando il mio pelo diventava bianco appena le ali rosse esplodevano sulla mia schiena. Le ali apparvero e, subito, notai che erano grige cenere. Un solo battito e mi trovai sollevata di un metro da terra.
Holy mi seguì e mi superò volando sempre più in alta quota. Mi condusse oltre le nuvole da pioggia e verso il confine tra l'atmosfera e lo spazio. Poche nuvole sfrecciavano al nostro fianco, finché la dea non si fermò tra due nuvole candide come la neve. Mi sorrise e si tuffò nella nuvola di destra scomparendo.
Esitai mentre mi avvicinavo alla nuvola. Sembrava che ne uscisse una luce dal suo interno. Con un sospiro di coraggio ed un battito d'ali, mi immersi nella nube.
Venni come risucchiata da un forza ed accompagnata verso un'altra dimensione.
Non mi ero resa conto di avere gli occhi chiusi fino a quel momento. Mi ritrovai distesa a terra su un pavimento candido, fatto di...nuvole? Tutto attorno a me era fatto di nuvole, tranne un cancello chiuso dorato a circa dieci metri da me.
<Benvenuta.>
Sobbalzai quando Holy si materializzò al mio fianco, letteralmente.
<Ma come.....cosa....dove siamo?> dissi sconvolta. Mi ero persa qualcosa?
La dea rise <Sei in quel luogo che tutti chiamano Aldilà.>
Il mio sguardo andò al cancello dorato che, con un rumore metallico si stava aprendo. Ne uscì un uomo dalla tunica bianca, ma senza cappuccio. Aveva i capelli e la barba lunghi e bianchi, le sue ali splendevano di luce bianca.
<Benvenuta nella tua nuova dimora, Jennah.> disse con voce tuonante l'uomo.
<Come sai il mio vero nome?> chiesi con voce tremate dall'emozione.
<Io so tutto, mia cara. Sono Roval Toron, la Grande Aquila. Il mio nome deriva da una lingua antica come la vita: l'elfico.>
<Gli elfi?> chiesi ancora prima di rendermene conto. Era tutto così surreale, troppe cose mi stavano riempendo la testa.
<Si, Stella Solitaria. Ora che sei rinata angelo, come una fenice che dalle sue ceneri si rigenera, per salvare la vita di colui che ami, io Roval Toron ti benedico.> un'aura dorata si propagò dal corpo dell'uomo e le sue ali si aprirono immense sulla mia esile figura. <Ti concedo l'entrata al cancello delle divinità,> tuonò Roval con voce imponente <scortata da Black Hole, potrai chiedere la resurrezione del tuo amato.>
L'aura che circondava la figura si avvicinò alle sue mani posizionate a coppa. Un ultimo bagliore e la luce svanì.

Roval si avvicinò a me e mi porse quella che sembrava una chiave. No, era hna chiave a tutti gli effetti! Dorata, aveva due ali sull'impugnatura. L'angelo mi guardò appena presi jn mano la chiave. <Fai del tuo meglio.>
Annuii e corsi verso il cancello. Con mani tremanti infilai la chiave e girai. Degli scatti metallici annunciarono l'apertura della porta e, facendo un passo indietro, attesi che le porte si aprissero quel tabto che bastava per farmi passare.
Con uno scatto partii a correre in avanti. In quel momento mi ricordai che avevo le ali, così le aprii e presi poca quota. Volando veloce come non mai mi avvicinavo semore più ad un grupo di nuvole che scorrevano verso l'alto come una torre. Salii di quota e mi diressi verso la punta della torre.
Mancavano pochi metri, quando realizzai la forma di quella torre. Sulla punta c'era una struttura circolare con molte stanze al suo interno. Mi diressi verso la porta aperta ed atterrai sul pavimento di legno bianco.
Avanzai ed entrai in quella che sembrava una sala d'attesa. Di fronte a me una signora dai capelli argentei e le ali candide mi salutò dietro un bancone da reception.
<In cosa posso aiutarti, cara?>
La fissai <Sono qui per parlare con...>
<...Sasha Krom.> mi interruppe una voce alle spalle. Mi voltai e Holy camminava verso di noi sorridendomi. La donna annuì ed alzò la cornetta dietro il suo bancone.
<Sbaglio o dovevo accompagnarti? Sei partita in quarta.> rise Holy.
<Si!> risi a mia volta <Scusami, sai...ho una missione e vorrei portarla a termine il prima possibile.>
<Capisco, beh...> si appoggiò al bancone con le braccia conserte <...ti appoggio in pieno. Sai che farò tutto ciò che ho in potere per aiutarti.>
La scrutai commossa. Era una vera amica. Un attimo dopo la donna dai capelli argentei posò la cornetta.
<Allora, la signorina Krom può ricevervi tra due minuti. Corridoio destro, quarta stanza a sinistra.> poi la donna ci sorrise e tornò alle sue carte.
Holy mi fece strada ed io la seguii preparando le parole da dire. Non conoscevo Krom e non ne avevo mai sentito parlare, per cui dovevo fare la mia bella figura. Salve, mi chiamo Krepta, no aspetta! Ora sono Jennah! Oooh...cosa devo fare?!
Un bussare mi fece trasalire. Eravamo arrivate a destinazione, ma la mia ansia era aumentata. Dopo un leggero Avanti proveniente dall'interno della stanza, Holy aprì la porta. Appena entrò una voce giovane e femminile salutò la mia accompagnatrice.
<Carissima Holy! Come stai?> una ragazza mora dai capelli leggeri e dritti di circa trent'anni abbracciò la dea come se la conoscesse da una vita. Era vestita con una tunica bianca e ricami dorati. Sulla sua spalla destra vi erano ricamate due lettere: SK, Sasha Krom probabilmente.
Poi la ragazza si voltò verso di me e mi scrutò con i suoi occhi verdi brillante. <E tu devi essere la giovane neorinata. Era da molto che non vedevo le ali grigie qui.>
Quasi d'impulso chiesi <Ali grigie?>
La ragazza, Sasha, si diresse alla poltrona dietro la sua scrivania. Sopra c'erano due pile di carte a destra, una lampada ed alcune piume per scrivere con l'inchiostro.
<Certo, sognifica che tu hai uno scopo per cui sei qui. Raccontami.>

AUTRICE Vi ricordo i voti e i commentiniii!!!♡