0_ Prologo
Non capiva come liberarsi da quel desiderio. Come avrebbe potuto eliminarlo, quando tutte le terminazioni nervose del suo corpo le ripetevano insistentemente: prendilo. E' tuo.
Una cosa estremamente sbagliata da pensare nei riguardi del ragazzo che le stava di fronte, riverso a terra su un fianco, i vestiti stracciati, gli occhi spalancati fissi nei suoi.
Mio. Mio e di nessun altro. No. Era sbagliato.
No, non poteva essere sbagliato. Lui non avrebbe potuto fare nulla per fermarla ... e allora perché continuava a sentire quella piccola vocina raschiante dentro la sua testa?
Non farlo. Uccidilo. Te ne pentirai. Lascialo andare. Mio.
La sua mente era divisa in due, il lato chiaro e il lato oscuro della stessa luna. E faceva un male d'inferno. Avrebbe dovuto esserci abituata, ma questo era più di quanto avesse mai sopportato.
D'altronde la colpa era solamente di quel ragazzo. Anche in quel momento non stava facendo nulla per proteggersi. Era così... vulnerabile. Ad essere sinceri, era come se le stesse offrendo la sua vita di sua spontanea volontà.
O forse pensava che non lo avrebbe fatto? Da come la guardava, sembrava esserne sicuro.
«Jenn.» La pelle tesa e gli avvallamenti dei suoi muscoli formarono un dipinto in chiaroscuro sul suo corpo quando si sollevò su un gomito. «So che puoi combatterlo. So che non mi farai del male. Me lo hai promesso, ricordi?»
Il suo volto era contratto dal dolore, segnato da lividi e tagli. I suoi capelli dorati erano bagnati, intrisi di sangue da un lato, sopra alla tempia.
Le sue speranze, le sue paure e la sua reticenza: poteva sentire ogni cosa sulla punta della lingua e la crudele felicità che ne ricavava non la spaventava come avrebbe dovuto. Sapeva con assoluta certezza che anche lui non le era indifferente. Lo poteva capire da come tendeva i muscoli delle spalle, e da come le sue labbra, premute tra di loro, erano strette fino a sbiancarsi. Stava percependo solo il solito crepitio sottopelle? No. La morsa che stava chiudendo lentamente attorno al suo corpo inerme, non poteva essergli sfuggita.
«Jenn, non farlo. Non costringermi a...»
Lei si avvicinò di un passo e gli occhi castano chiaro del ragazzo si allargarono, così simili a miele colato da farle quasi sentire il sapore.
Bellissimi.
Qualcosa di metallico comparve nelle sue mani tremanti. Una pistola.
Jenn sorrise. «Lo sappiamo entrambi che non la userai contro di me.»
La sua stessa voce ma le suonò irriconoscibile. Era indifferente, fredda. Il nome del ragazzo continuava a sfuggirle. Eppure c'era stato un tempo in cui l'aveva sussurrato o chiamato. Supplicato, perfino.
Una volta lo sapeva bene il suo nome.
«Jenn.» ripeté lui, in un mormorio affievolito. Le forze gli stavano venendo a mancare a causa del troppo sangue perso. Sarebbe stato anche fin troppo facile, pensò soffocando una risata.
Fece un altro passo in avanti e lui chiuse gli occhi, cercando di mantenere il poco autocontrollo che gli rimaneva. Jenn schiuse il suo potere e allungò gli artigli verso di lui.
Non farlo. Uccidilo. Te ne pentirai. Ora.
Un ultimo passo e il suo cuore si agitò nel suo petto. Lo avrebbe ucciso.
ANGOLO AUTORA
Questo primo capitolo è cortino. Dal prossimo li faccio un po' più lunghetti :D Ringrazio chi ha aperto questa storia per la prima volta, anche solo per curiosità. E ringrazio anche quelli che ritornano su queste pagine dopo la prima stesura di Wolfed Down. Cercherò di mantenere un piano riscrittura che non mi faccia andare in burnt out (come durante la prima stesura ahem) e quindi anche se andrò più piano, cercherò di mantenere la data di pubblicazione come promesso.
ノ(@ー@)ノ
AVVISO FIN DA SUBITO che tra il tag ho messo "VIOLENZA" perché ci saranno violenza e uccisioni (con descrizioni dettagliate...ebbene u.u) e quindi spero che non continuerete a meno di non voler testare le vostre capacità di sopportazione. Se pensate che questo possa urtare la vostra sensibilità (l'autora invita a riflessioni profonde su dove vadano a finire gli arcobaleni e sul perché i panda siano in realtà orsi bicolore) e vi chiedo di NON CONTINUARE, onde evitare problemi più avanti. *e qui si sta già diventando noiosi e a nessuno interessano le mie baggianate*
A tutti gli altri/altre spero che continuerete a leggere perchè mi farebbe davvero tanto tanto TANTO piacere.
(ノ◕ヮ◕)ノ*:・゚✧
SALUT
-pheiyu
ps. a differenza mia la storia è seria e ha un minimo di dignità... stile merlino in shorts hawaiani.
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