PUSSY FEVER #9
OGGI
Faccio stretching. Jimmy non è ancora arrivato. Do un'occhiata al suo profilo. Negli ultimi giorni sia Carol sia Nancy hanno provato a farlo ricadere nelle vecchie abitudini, inviandogli messaggi piccanti e proponendogli una cosa a tre. Jimmy ha bloccato i loro numeri. Sembra davvero che stia dando un taglio al passato. Inoltre, ha condiviso una foto che lo vede ritratto insieme alla sua amica Lester, come la definisce nel post. Il segnale è chiaro. Fin quando Lester sarà amica sua, nessuno oserà più torcergli un capello.
«Hey, che stai sentendo?» mi chiede Jimmy, che mi raggiunge nell'area attrezzata all'aperto. Tolgo una delle cuffie e la metto nel suo orecchio per fargli sentire Just Like Heaven. «Allora, ragazzo figo, sei pronto a farti fare il culo?» Mi avvio verso la posizione di partenza quando Jimmy mi ferma per un braccio. «Aspetta, Baby.»
Si guarda intorno in cerca delle parole giuste. Quando comincia, non si ferma più: «tu mi hai incoraggiato a guardare in faccia la verità. Ma tu non mi hai detto tutta la verità.» Sto per andare nel panico, non posso credere che abbia scoperto le mie macchinazioni. «Non mi hai detto che quando inizi a dire la verità, poi, non riesci più a fermarti.» Tiro un sospiro di sollievo ma non lo do a vedere. «Quello che è successo fra di noi alla recita dell'anno scorso... mi sono sempre detto che stavo flirtando, tu mi costringi a dire le cose per come stanno. Non era un flirt, era una molestia. Io ti ho molestata, Baby Lynn.» Cavolo, è una lacrima quella che gli sta inumidendo l'occhio?
Mi tende la mano. «Accetti le mie scuse?» Proprio qui ti volevo. Non gli stringo la mano. Gli butto le braccia al collo e lo stringo a me. «Sai che ti dico, ragazzo figo? Penso proprio che oggi sarai tu a farmi il culo.» Infatti oggi è il giorno in cui lo lascio vincere. Quando ci salutiamo, fingo di ascoltare ancora i Cure al cellulare, e invece sto ascoltando le parole di Jimmy: "io ti ho molestata, Baby Lynn". Beccato, ragazzo figo, ho la tua confessione registrata.
Rientro a casa rammentando le battute di Medea: "è meglio la via diretta, di cui sono espertissima per natura: ucciderlo col suo stesso veleno". Mercedes è già rientrata dall'ufficio. Non che voglia dire nulla. Parla di lavoro al telefono. «Devi credermi, Taissa, il revisore me lo ha detto personalmente: i Grandi Capi stanno per venire a Winter Spell...» Mentre parla firma polizze senza nemmeno leggerle. Tentenna al telefono, poi riprende aggressiva: «che significa che lo hai letto sul comunicato ufficiale questa mattina? No, ti dico che è stato il revisore a farmi questa confidenza.» Ho preso da Mercedes: mia madre non ammette mai di star dicendo stronzate, e anche quello che ha letto su un comunicato aziendale spaccia ai colleghi come una riservatezza ottenuta in via preferenziale per farsi bella ai loro occhi. «Beh, a ogni modo, i Grandi Capi non alzerebbero mai il culo dalle loro comode poltrone di Spring Bell per venire da noi se non fosse una questione importante. Qualcuno l'ha combinata grossa, Taissa. Prepariamoci al peggio.» Le solite patate bollenti che le cascano fra i piedi un giorno sì e l'altro pure.
Mercedes mi vede, gesticola nella mia direzione, non capisco cosa voglia, se mi sta chiedendo un caffè, a che ora voglio cenare o quante stelle ci siano nel firmamento. Dato che non capisco, copre il microfono delle cuffie e mi bisbiglia: «dove hai messo i miei struccanti?» Faccio spallucce. Nel frattempo ha riattaccato. Quindi mi parla delle sue gatte da pelare come se me ne importasse qualcosa: «i Grandi Capi vengono a Winter Spell, vedrai che non è nulla di serio.» Non vuole veramente rassicurarmi o mettermi a parte dei suoi grattacapi, ma finge sempre di essere intenta in una qualche conversazione quando chiama al telefono, così da dare l'impressione di sé sempre impegnata. Infatti Taissa le risponde dall'altro capo, Mercedes finisce di parlare con me e si dedica alla sua collega: «è caduta la linea. Dicevamo?»
Nella mia camera, apro il laptop con la chat sicura di Minimal Jack. Non gli scrivo da quando ho rivisto Debra Jones. Quell'incontro mi ha sconvolto. Ripensarci, mi mette angoscia. Scrivo a Minimal Jack che anche la parte del piano riguardante Jimmy è completata. Manca ancora un tassello prima che la mia vendetta sia realtà. MJ si congratula con me. Mi manda dei cuori. Lui è tutto per me, è il mio mentore. Se ho un dubbio, è con lui che devo condividerlo.
E io ho un dubbio, in effetti.
Comincio a battere sulla casella della chat. Scrivo che è sorto un imprevisto: Lester è diventato intoccabile perché è passato sotto l'ala protettrice di Jimmy, ma se elimino Jimmy allora Lester tornerà a vivere nel pericolo, come prima. Si ricomincerebbe con gli insulti omofobi, con le botte. La mia vendetta produrebbe un effetto valanga, come ha detto Lomax a proposito di Mary Goldberg. Lomax...perché sei ancora nella mia testa?
Cancello ogni cosa prima di inviare. Minimal Jack non può vedere una breccia nella corazza. Lui mi ha reso quella che sono, non posso deluderlo.
Nascondo il laptop e recupero l'unica cosa al mondo forse più inaccessibile della chat privata di Minimal Jack: il mio vecchio diario. Dopo tanto tempo, scrivo sulla pagina bianca. Provo una sensazione di infinita libertà. Scrivo del mio incontro con Debra Jones. E scrivendo mi accorgo di qual è la cosa che più di tutte mi spaventa. Non è il fatto che mi avesse dimenticata, che ricordasse un passato del tutto riscritto, che le fosse stata impiantata una nuova memoria e che lo sforzo le avesse procurato una crisi epilettica. La cosa che mi toglie il sonno è che Debra Jones non è più la ragazza vivace che conoscevo io. I suoi occhi sono spenti, il suo sorriso triste. Minimal Jack sostiene che la ragione e l'emotività corrono su due binari paralleli. Ma se inserisci un nuovo schema nella testa di una persona, non si rischiano danni collaterali? Danni cerebrali, danni emotivi. Devo allora farmi passare tutti i miei dubbi, e alla svelta, se è questo il destino che tocca a chi non è degno di entrare nell'alto dei cieli di Minimal Jack.
Le persone cambiano. Le persone ti cambiano. Le persone cambiano agli occhi delle persone. Entro nel cellulare di Matt e leggo i messaggi che invia a Patricia Haggis. Parlano di quanto sono stati bene l'ultimo weekend, che lei ha ancora il suo odore addosso. Sembra di leggere un sottinteso "ti amo" tra quelle loro paroline dolci. Anche Matt cambierà agli occhi di Patricia Haggis, quando scoprirà chi è lui veramente.
CIAO A TUTTI!!
Questo episodio ha posto un quesito interessante: se Baby Lynn si vendicasse su Jimmy, la protezione della Cerchia nei confronti di Lester sparirebbe. Qual è la scelta più giusta? Qual è il minore dei mali? Fatemi sapere cosa ne pensate!
Se le persone cambiano, può cambiare anche Jimmy? Può esserci assoluzione per lui, se si prende la responsabilità delle sue azioni? Può esserci un cambiamento in agguato anche per Baby Lynn? Qualcosa che la faccia desistere dal suo desiderio di vendetta? Come la prenderebbe Minimal Jack se Baby Lynn non portasse a termine il suo piano? Può un uomo così manipolatorio non aver previsto un simile scenario? Ma soprattutto: cosa ha fatto Matt? In che modo lui e Patricia Haggis sono legati? Tanti misteri e ancora tanto da scrivere!
Rispondete, teorizzate e commentate! Ogni feedback è prezioso! Come sempre, se volete ascoltare la colonna sonora dell'episodio, cliccate sul link in bacheca per accedere alla playlist che ho creato su Spotify.
Infine un sentito grazie perché, con questo episodio, sono stata nella classifica YoungAdult e ho toccato le 11mila letture! Sono felicissima che la mia storia vi stia piacendo così tanto!
Domani inizia un nuovo episodio! Un abbraccio a tutti!!
Baby Lynn
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