LIKESTORM #7

OGGI

Passare del tempo con Lomax si è rivelato più divertente del previsto.

Stiamo insieme quasi tutte le giornate, ormai. O ci ritroviamo al VIX gustando una buona tazza di caffè al pistacchio dopo averlo immortalato con una foto, o a casa sua. Lui mi aiuta in matematica e io in scienze. passiamo qualche ora sui social, per la nostra lezione quotidiana su come padroneggiare il web. Alla fine, dopo molta fatica, Lomax ha capito le potenzialità di un hashtag rispetto a un altro o la differenza che può fare un tag. Le interazioni dei suoi post crescono sempre di più, così come la sua popolarità. Segni tangibili sono già iniziati a manifestarsi. Un ragazzo della Harper High School, Sean Lambert, ha stampato un tweet di Lomax su una maglietta e viene costantemente fermato dagli altri studenti per sapere chi abbia scritto quelle bellissime parole. Cassie Morrison, del primo banco, ha chiesto a Lomax se fosse già impegnato per il ballo di Halloween. Lomax l'ha ringraziata, ma la sua nuova popolarità non avrebbe spezzato le sue tradizioni. Avrebbe passato la notte di Halloween insieme a Lester, guardando la maratona di film horror al cinema Rush, il secondo e ultimo cinema di Winter Spell, quello per i classici.

Lomax sta contribuendo al mio piano in maniera egregia, ma devo ammettere che non avevo considerato quanto fosse piacevole la sua compagnia. Forse non dipende solo da lui. In fondo non è male prendersi una pausa, anche quando stai portando avanti una vendetta pianificata da tempo. Ci vuole, di tanto in tanto, un diversivo. Guardare insieme una serie tv su Netflix. 13 Reasons Why, la sua preferita. Riverdale, la mia preferita. Sons of Anarchy, la preferita di Nathan ed Alice, i genitori di Lomax. Oppure cenare tutti e quattro insieme – cinque, quando passa anche Arthur con una immancabile bottiglia di vino rosso e la sua vitalità italiana – e vedere che neanche il miglior sito di appuntamenti avrebbe potuto mettere insieme una coppia così adorabile come i genitori di Lomax. Era stato il destino. Alice è un oncologo. Aveva in cura la madre di Nathan, che purtroppo morì prima dei 65 anni. Cancro allo stomaco. Nathan, distrutto dal dolore, aveva preso a pugni un mobile a vetri in casa. Era finito all'ospedale e lì Alice lo aveva visto, con le mani insanguinate. Lo portò nella sua stanza per togliergli le schegge di vetro dalle nocche. E per chiedergli scusa. Non era riuscita a salvare sua madre. Era la prima paziente che Alice perdeva, e non sarebbe stata l'ultima. Nathan disse che a quelle parole si rese conto per la prima volta quanto Alice fosse bella. Passò tempo, ovviamente. Non siamo in una soap opera. Medico e paziente non si mettono a fare sesso sul lettino dopo un lutto simile. Ma i due avevano avvertito qualcosa. Uscirono insieme e non si separarono più. Era iniziata in un modo orribile, ma aveva portato a qualcosa di bello.

Credo sia stato anche per questo che ho sempre insistito per non vederci mai a casa mia. La mia situazione familiare mi metteva in imbarazzo. Una mattina, quando avevo più o meno cinque anni, mio padre mi ha guardata. Ha deciso che non voleva più perdere tempo con una bambina che non aveva mai voluto, ed è scappato. Lomax aveva una vita piena d'amore, un amore che io non conoscevo. E poi, onestamente, avevo paura di presentare Lomax a Mercedes, per quello che Mercedes gli avrebbe fatto. Battute allusive sul suo fisico da giovane e vigoroso. Invitarlo a cena e sbattergli in faccia le sue tette rialzate con il push up mentre gli serviva l'insalata di patate. Mercedes ne era più che capace. Ecco perché non le ho mai detto di vedermi con un ragazzo. Per lei ero sempre "a studiare con amiche". Lomax era il mio segreto. Almeno con lei. Ed era il mezzo per arrivare dove volevo.


***

«Ripetimi ancora questa storia di Youshop.» Le parole di Lomax spezzano il silenzio imbarazzante. Siamo a bordo dell'auto di Nathan. Ci stiamo dirigendo verso il Mall Dale, il centro commerciale appena fuori Winter Spell. È un tragitto di venti minuti, ma sembrano un'eternità. Nathan aveva acconsentito di prestare a Lomax la sua auto, e gli aveva fatto tre raccomandazioni. «Non graffiarla, non sporcarla... e non farci sesso a bordo!» Lomax e io non riuscivamo a credere di aver sentito quelle parole. Non sapevamo che fare, dove guardare. Alice poi aveva peggiorato il tutto, quando si era avvicinata a Nathan dandogli uno schiaffetto sulla pancia e aggiungendo: «come se io e te non l'avessimo mai fatto, tesoro!»

«Youshop è un gruppo social clandestino.» Cerco di non pensare a Nathan ed Alice, presi dalla passione, sui sedili posteriori di quest'auto. «Le persone si danno un appuntamento in un posto segreto.» Cerco di non pensare a Alice che scivola dal sedile passeggero – dove sono seduta io – in direzione dei pantaloni di Nathan, al posto di guida – dove si trova Lomax – pronta a farlo godere con la sua bocca mentre la leva del cambio le si conficca fra le costole. «L'appuntamento mira all'acquisto di vestiti nuovissimi a prezzi scontanti, come nella borsa nera.» Immagino Alice nuda cavalcare all'amazzone Nathan. I finestrini appannati. Le urla di piacere. Arrivo a chiedermi: Lomax è stato concepito in quest'auto?

Arriviamo al Mall Dale. Usciamo dall'auto e scoppiamo in una risata che spazza via tutto l'imbarazzo. Ho prenotato per Lomax una giacca di pelle in stile Top Gun. Lui deve presentarsi all'appuntamento da solo. Mi fermo dietro una colonna del parcheggio sotterraneo e lo osservo a distanza. Lomax attende davanti agli ascensori, il luogo prefissato. Viene avvicinato da una ragazza che lo riconosce grazie alla descrizione fisica che le avevo fatto di lui. Lo scambio avviene senza intoppi, Lomax sgancia il contante, la ragazza si dilegua e il mio nuovo amico ne esce fuori con una giacca di pelle identica a quella di Tom Cruise. Gli sta bene, ma la sua faccia è davvero scura. Non gli è piaciuta questa esperienza, sembrava uno scambio di droga. Propongo a Lomax di spegnere i cellulari. Passare al Mall Dale tutto il pomeriggio. Disintossicarci un po'. Lui è entusiasta e spegne il cellulare dopo aver avvisato Nathan ed Alice. Dico a Lomax di dover fare lo stesso con Mercedes, ma in realtà faccio tutt'altro...

A cellulari spenti, irrintracciabili, prendiamo l'ascensore per i piani superiori. Varchiamo la soglia del Mall Dale. Un formicaio di coppiette fastidiose, famiglie bardate di buste della spesa e bambini vocianti. Sono un po' agitata. L'ultima volta che sono stata lì un bestione mi aveva abbattuto in faccia il suo pugno mandandomi in terapia intensiva! Credevo che sarei riuscita a controllarmi, ma il ricordo dell'aggressione torna a farsi sentire. Minimal Jack diceva che non bisogna "avere paura della paura". Tutto si può controllare con la mente. Dolore. Terrore. Passione. Ogni cosa può essere messa al servizio di una mente razionale. Finora ci ero riuscita. Allora perché non riesco più a farlo? Devo sforzarmi. Devo restare qui. È importante che io resti qui, con Lomax, con il cellulare spento, mentre sui social accade ciò che ho provocato. Cerco di distrarmi, e per fortuna c'è Lomax. Le sue parole mettono pace al mio stomaco. La paura se ne va pian piano. È un bravo ragazzo.

Mi chiede di fare una previsione: chi prenderà il posto di Mary Goldberg nella Cerchia? Ormai alla Harper High School non si parla d'altro. La data per l'annuncio ufficiale è il 15 ottobre. Le ragazze più popolari stanno intensificando le loro attività sui social. Cercano di attirare l'attenzione su di loro. Mettono sul piatto il contributo che porterebbero alla Cerchia: accesso a SPA esclusive, resort esotici in cui passare le vacanze, frequentazioni con Vip. Stupide. Non hanno capito come funziona.

Lomax mi chiede come mai io non stia provando a rientrare. Gli dico la verità, ovvero la versione che ho concordato con Minimal Jack se qualcuno mi avesse fatto questa domanda: la Cerchia è il passato. Mi interessano altre cose. Lomax sorride. Ora tocca a me chiedergli qualcosa. La domanda più ovvia: cosa prova, dopo tanto tempo, a ritrovarsi nella situazione di partenza? Come fossimo tornati a quel pomeriggio al VIX, insieme a Lester, quando leggeva il Winter Daily sul cellulare. Lui che aveva l'aspetto di chi legge "un vero giornale, in carta e inchiostro". Sono le stesse parole che ho usato quel pomeriggio, e che risvegliano in Lomax un ricordo. Quell'articolo! Quanta tristezza gli ha messo addosso! Chiedo perché.

«Era un articolo sulla chiusura della Doing Better. Dopo lo scandalo del video hard con Mary Goldberg, i finanziatori hanno ritirato ogni donazione appellandosi alla clausola "condotta immorale". I due fondatori non hanno avuto altra scelta che dichiarare bancarotta.»

Doing Better... Mary Goldberg... non sentivo questi nomi da settimane. La Cerchia aveva imposto l'oblio a tutti noi della Harper High School. Non dovevamo mai pronunciare quei nomi e quella storia. Perché Lomax se ne interessava? «Per l'effetto valanga,» risponde lui, citando 13 Reasons Why. «Continuo a chiedermi: la persona che ha reso pubblico il video di Mary Goldberg, sa quanto male ha fatto? Una associazione che faceva del bene in tutto il mondo ora è stata spazzata via. Persone innocenti soffriranno. Forse addirittura moriranno. E tutto per uno stupido video.»

Non riesco più a fare finta di niente. Vado in bagno. Vomito un po' di bile nel primo lavandino, non sono riuscita ad arrivare al gabinetto. Mi sciaquo la faccia e cerco di riprendermi. Mi guardo allo specchio e mi chiedo: come li chiama questi, Minimal Jack? Danni collaterali, inevitabili. Vittime necessarie per uno scopo più alto. Mi sforzo di ricordare la voce del mio maestro, la sua razionalità che era la mia guida. Ma le sue parole mi sfuggono. Sono perse, come dentro una nebbia.

Uscita dal bagno sono passata di fronte al Dairy Queen. Non l'avevo notata prima, correndo, ma ora è visibile davanti a me. La ragazza al bancone, quella con i capelli biondo platino e il taglio alla mascolina che sta servendo il gelato. Io la conoscevo. Eravamo state avversarie, non potevo dimenticare i suoi occhi, il suo viso... Debra Jones!

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