BLACK HOLE #8

E poi, qualcosa accade.

Le urla cessano del tutto. Barbie fa dei respiri profondi e, lentamente, si calma. Chloe e Chris si abbracciano, stretti, per darsi coraggio a vicenda. Matt riapre gli occhi e sorride nel vedere Patricia, che ricambia il suo sguardo. Jimmy fa forza sulle braccia cercando di rialzarsi, ma crolla per la troppa fatica. Mary corre da lui per calmarlo. Deve solo frenare la sua agitazione, non deve più infondergli coraggio per sopportare il dolore. Perché il dolore è sparito. L'unico che soffre è Minimal Jack, dopo che Jameela gli ha lanciato sul viso il punch di un boccale. Immediatamente cessa la sua tortura sulla Cerchia. MJ una volta mi ha detto di essere come il mago di un fantasy, e come per un mago la sua ipnosi psichica funzionava attraverso la vista. Ora che non può vedere, i miei amici sono salvi. Simon Murphy corre come può verso Minimal Jack sul palco per assicurarsi che stia bene. Jameela ne approfitta per andare nella direzione opposta, verso la fumetteria, dove digita velocemente qualcosa sul laptop incustodito.

«Come hai osato, Jameela?» urla Minimal Jack, rialzandosi. Jameela non dice nulla, si limita a scrivere sul laptop più velocemente. Minimal Jack la osserva con gli occhi pieni d'odio e di punch. Lo sguardo di un dio pronto a spazzare via le sue creazioni con una tempesta di zolfo e fuoco dal cielo. «Io sono Minimal Jack! Io sono il tuo signore!» urla, pieno di rabbia. Jameela conclude in fretta e si allontana dal laptop. Minimal Jack fissa la sua creatura, preparandosi a distruggerla.

Ma non avviene. Il potere di Minimal Jack è sparito nel nulla. «Mi dispiace signore,» Jameela parla con tono distaccato e algido, da buon soldato pronto a sacrificare il proprio figlio per la vittoria sul campo: «sono ordini dall'alto.» 

Dall'alto? Credevo che Minimal Jack fosse la cima della piramide, il capo supremo. Possibile che ci sia qualcuno più in alto di lui? Possibile che il suo potere non fosse qualcosa di innato in lui, ma anzi qualcosa che gli è stato concesso da altri? L'uomo che io stessa veneravo, è forse un semplice esecutore di qualcun altro? Non riesco a credere a quello che sento. Nemmeno le altre Tipping Girls che si girano verso Jameela, la quale avanza e usando il microfono dice: «Lei in persona ha detto che l'esperimento Harper ha superato i costi rispetto ai benefici, quindi può dirsi concluso!»

Le Tipping Girls stringono le armi al petto e, una volta aperta la porta, escono in fila ordinata. Jameela si avvicina a Minimal Jack. Non vedo più alcuna traccia di rispetto o di ammirazione. In lui non vede più un maestro, ma qualcuno che non appartiene più al suo stesso livello. «A una crisi esterna corrisponde sempre una crisi interna,» dice Jameela ripetendo uno degli insegnamenti di Minimal Jack. Entrambe conosciamo le regola base della Psicostoria, una di queste recita che le guerre sono una malattia cronica della storia, una variabile costante. «Devi averlo dimenticato. Non si spiega altrimenti come tu possa aver fatto simili errori. Il tuo progetto ti ha fatto perdere di vista lo schema principale. Maggiore è il successo, più certo è il fallimento. Lei stessa mi ha detto di riferirtelo.» Dopo queste parole, Jameela mi lancia un ultimo sguardo, e sorride. Mi accorgo di odiarla un po' meno. Le altre Tipping Girls sono ragazze comuni, ma l'indiana è una ragazza straordinaria: Minimal Jack si è rivelato essere un leader più debole di quanto pensassi, se ha lasciato tanta iniziativa a un luogotenente tanto tenace. Jameela esce dalla porta principale. Chissà cosa voleva dire con quel sorriso?

«Signore, guardi!» Simon Murphy passa il suo cellulare a Minimal Jack. Sembra spaventato. Mi viene così un dubbio. Prendo il cellulare di uno studente della Harper a caso, mettendomi a cercare WIZ fra le tante applicazioni... ma non la trovo. Mi basta una rapida occhiata per capire che è lo stesso in tutti gli altri cellulari. WIZ è stata cancellata da Jameela mentre smanettava sul laptop. L'arma di conversione di Minimal Jack è sparita del tutto. Adesso Minimal Jack non è che un trentenne in una sala piena di ragazzi forti e muscolosi. Matt e Jimmy hanno raggiunto Chris in pista, lo aiutano a sollevarsi da terra. Tutti e tre non vedono l'ora di tornare uniti sul palco, per accerchiare Minimal Jack e farlo nero a suon di pugni.

«Fermi! State indietro!» urla Simon Murphy estraendo una pistola dal retro dei suoi jeans. Alcuni studenti urlano, altri alzano le mani. Simon Murphy invita Minimal Jack a seguirlo. Devono andare via il prima possibile. Minimal Jack riconsegna il cellulare a Simon, prendono la porta e scappano via. Mi avvicino in fretta a Barbie. L'intera Cerchia si riunisce attorno a me. Dico loro che devo uscire e seguirli per trovare Lomax. «Baby Lynn, sei pazza? Simon ha una pistola!» è il commento di tutti. Io taglio corto: «non abbiamo tempo! Mettete al corrente Matt e Chloe e rimettetevi in sesto. Devo chiudere questa faccenda una volta per tutte, e posso farlo soltanto io!» Qualcuno si offre di venire con me, ma preferisco andare sola. Alla fine, tutti cedono. Faccio per uscire quando sento la voce di Barbie: «Baby Lynn, non fare cazzate!» Sorrido alla mia migliore amica e le rispondo: «sono già morta per voi, una volta mi basta!»


FREDDIE LOMAX P.O.V.

Sto ridendo da almeno mezz'ora.

Minimal Jack mi aveva risvegliato e rinchiuso nel suo ufficio. Si era collegato alle videocamere interne della Harper per farmi assistere al suo Giorno della Conversione. Ho visto tutto, in diretta. Sto ancora ridendo quando sento la porta spalancarsi. Minimal Jack irrompe nel suo ufficio, Simon entra subito dopo stringendo la pistola. «Brutta serata, Jack?» mi viene da dirgli, in un guizzo di spavalderia che pago a caro prezzo quando Simon mi sbatte il calcio della pistola sulla testa intimandomi di stare zitto. Mi chiedo come mai siamo stati amici, io e lui. La testa fa malissimo, ma riesco ancora a vedere. «Porta l'ostaggio con noi,» all'ordine di Minimal Jack, Simon mi fa alzare e mi intima di muovermi con la canna della pistola. Così adesso sono l'ostaggio, una merce di scambio se le cose dovessero mettersi male.

Seguiamo Minimal Jack lungo una rete intricata di anonimi corridoi fino a spuntare in una sala rotonda le cui pareti sono trasparenti. Ma oltre non c'è nulla. Il vetro specchia e riflette un abbacinante vuoto bianco. Una stanza costruita intorno al suo piedistallo centrale: sopra di esso levita una boccia di cristallo. Mi ricorda le sfere dei maghi fantasy. La riconosco dal racconto di Baby Lynn: è il Radiante Fondamentale, l'intelligenza artificiale che controlla WIZ.

Minimal Jack sta chiedendo il supporto per una estrazione. Simon punta la pistola contro di me e dice di fare in fretta, hanno poco tempo. Minimal Jack insiste. Richiede urgentemente l'estrazione dei dati, presumo sia il codice base da portare via con sé per rigenerare WIZ altrove, quando si sarà messo al sicuro. Ma l'accesso è negato. I suoi dati sono stati cancellati del tutto. Non ha più nessun tipo di autorizzazione.

«Signore, dobbiamo andare via alla svelta!» Simon insiste e continua a puntarmi la pistola, la mano gli sta tremando. «Oggi è il Giorno della Conversione!» urla Minimal Jack. È la prima volta che lo sento urlare. «Oggi il mondo sarà libero, costi quel che costi!» Le sue dita sfiorano il Radiante Fondamentale e la sfera proietta una sorta di ologramma sferico intorno a sé. Si ingrandisce esponenzialmente, i raggi olografici attraversano i nostri corpi e proiettano sulle pareti vetrate un'armonia volante di equazioni colorate. Quelle formule matematiche sono state elaborate con il macro-metodo della Psicostoria e sintetizzano tutta l'esperienza umana nel corso dei millenni passati e di quelli a venire. «WIZ,» ordina Minimal Jack, cercando di calmarsi: «attiva il sistema di monitoraggio globale!»

Le equazioni olografiche intorno a noi si tramutano nelle icone di diversi siti store per cellulari. L'applicazione WIZ sta comparendo in quasi tutti. Minimal Jack ha deciso di bypassare il sistema esperimento e sta lanciando la sua arma. Ha deciso di abbandonare il potere degli influencer e sta confidando nel semplice passaparola. Non sembra la mossa di una mente criminale brillante. Sembra una mossa disperata. L'ultimo atto di un folle che tuttavia potrebbe fare un danno terribile. Non c'è niente che possa fare, purtroppo. Il caricamento è quasi completo. 70%. Il mondo adesso conoscerà WIZ proprio come in questi mesi lo ha conosciuto la Harper. 80%. L'umanità metterà davvero il cuore in letargo? Emozioni e sensazioni verranno cancellate per favorire i processi mentali? 90%. Stiamo ormai per scoprirlo. 95%. Chissà in che mondo ci rivedremo, Baby Lynn. 96%. Chissà se mai potrò vederti e dirti quello che provo per te. 97%. Avrei dovuto farlo prima. 98%. Avrei dovuto farlo subito, quando ne avevo l'occasione. 99%. Avrei dovuto dirti che...

0%.

Le icone tornano a essere le equazioni originarie che vorticano sulle pareti, sopra le nostre teste e attraverso i nostri corpi. Le equazioni hanno però perduto le sfumature dell'arcobaleno e lentamente assumano tonalità di un grigio marcescente. I numeri si sfaldano, si scompongono, si uniscono fra loro unendosi in linee discontinue e formano un immenso diagramma encefalografico di quelli che si vedono negli ospedali. Minimal Jack è in preda al panico, gesticola in maniera forsennata come volesse afferrare i numeri con le mani ma è come scacciare le mosche. I pochi numeri rimasti spariscono al contatto del suo palmo, e infine l'equazione si compatta in un'unica infinita linea piatta. Come quella di un cervello che si spegne. La sfera di cristallo esplode, io porto una mano sul viso per proteggermi dai frammenti volanti. Il campo elettromagnetico creato dall'ologramma si è volatilizzato, rimangono soltanto i cocci di vetri caduti alla base del piedistallo. Non ho idea di cosa sia successo, posso solo guardare la faccia di Minimal Jack e vedere in lui il dolore di un padre che assiste alla morte di un figlio. Non so come, ma lo so: WIZ è morto.

Tutti e tre ci giriamo verso la porta dell'ufficio. Simon punta la pistola contro il nuovo arrivato e io gli afferro il polso: «dammi la pistola Simon, o quanto è vero Iddio mi strappo la cavigliera e entrambi muoriamo fulminati!» Simon mi guarda cercando di capire se sto bluffando, e capisce di no. Sono serio come il proverbiale infarto. Mi consegna la pistola e io gli lascio andare il braccio. Estraggo il caricatore e tolgo il proiettile in canna, di questa non dovremo più preoccuparci.

Alzo lo sguardo verso la mia salvatrice: Baby Lynn.

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