«Respingiamo con fermezza e sdegno gli attacchi a cui sono stati sottoposti alcuni studenti della Harper High School.» La detective Marshall è di nuovo sullo scranno conferenziere montato sui gradini all'ingresso della scuola. «Non siamo disposti ad accettare simili vigliaccherie che gettano discredito immeritato sulla scuola, sul progetto CAPS e rischiano di compromettere seriamente la salute dei nostri studenti.»
I nostri studenti, dice. Stare troppo a contatto con noi giovani deve averla resa una fervente sostenitrice del sistema scolastico. «Dunque è ora di dire basta. Dire basta con fermezza e risolutezza. È ora di mettere un punto.»
Io e la Cerchia siamo in prima fila, in piedi nel cortile con il resto della scuola e la rappresentanza della stampa. Jack Boy è insieme a noi, ha deciso di stare vicino al cugino per proteggerlo personalmente dopo aver visto come hanno sfondato la sua auto con un mattone. Siamo tutti trepidanti di sapere quali provvedimenti verranno adottati dopo le aggressioni a Jimmy, Chloe, Chris e Barbie.
«Dire basta a questi attacchi significa nello stesso tempo assicurare che tutti gli studenti, non solo le vittime, continuino a stare al sicuro nella nostra scuola.» Una pausa studiata. La Marshall beve un bicchiere d'acqua. Credo che cominci a pruderle l'esantema cutaneo sotto le ascelle causatole dalla fondina della pistola. Nei film non se ne fa menzione, ma io l'ho vista applicare dello spray sotto le braccia mentre ci cambiavamo negli spogliatoi, parlando di checche e football. «Il Distretto Scolastico dei Grandi Laghi ha inaugurato in questa sede il programma CAPS. Una task-force nata dal basso che ha dato i suoi frutti grazie all'impegno e alla passione dei ragazzi della Harper.» CAPS che vanno, CAPS che vengono, per degrado e per promozione, ne ho visti di irriverenti e di filogovernativi (il governo della Marshall, ovvio!), nelle sue alterne fortune il Corpo dei CAPS è retto unicamente da una donna rompipalle totalmente innamorata del proprio lavoro, al punto da rischiare di perderlo. «In piena coerenza con il programma, e nella continuità del lavoro dei CAPS, il Distretto Scolastico ha votato all'unanimità che Matt Ambrose sia bandito ora e per sempre dalla Harper High School.»
I flash dei fotografi impazziscono, i giornalisti accavallano le domande coprendosi l'un l'altro, gli studenti fedeli alla Cerchia gridano la loro contrarietà, quelli fedeli ai CAPS manifestano la loro animosità nei nostri confronti. La Marshall seda gli animi aprendo i palmi delle mani e muovendoli in avanti come manovrando una pressa invisibile. «Non torneremo sui nostri passi. Gli attacchi di cui siamo stati testimoni dicono chiaramente che il ritorno del signor Ambrose nuocerebbe gravemente allo stato di sicurezza degli studenti. Questa è l'unica strada percorribile...»
Alla Marshall mancano improvvisamente le parole. Tutti noi che vorremmo farle delle domande siamo sorpresi da questo mutamento nel suo tono deciso. Dove gli altri scorgono titubanza, io le vedo accendersi delle fiamme negli occhi. Mi guardo intorno. Cosa ha visto per sconvolgerla? Mary sta parlando al telefono con un avvocato, mi scuote la testa per dirmi che non c'è nulla che possiamo fare per opporci alla decisione dei Distretti Scolastici. Continuo a guardarmi in giro. Poi capisco. La Marshall è sorpresa di vedere lì insieme a noi, insieme alla Cerchia, una persona estranea al nostro mondo. Sta di fianco a Lomax, era uno studente di Spring Bell, è Jack Boy. Ho letto il curriculum di Portia Marshall, è lei ad avere arrestato la manovalanza del clan Cannavale, affiliati alla famiglia di Margheriti. Lei conosce Jack Boy, il figlio del capo dei capi. Non riesce a motivare la sua presenza alla Harper, per questo i suoi pensieri hanno intrapreso strade che forse è meglio non conoscere...
«Cosa ci dite della Statua dell'Incantatore?» Tara O'Neill è sempre avanti a tutti. La giornalista del Winter Daily prende in contropiede i suoi colleghi e il corpo docenti. Da brava giornalista che corre sempre verso il punto da cui tutti scappano, ama ficcarsi nei guai. «L'attacco alla Statua del nostro fondatore riguarda tutta la città. Il fatto che l'atto di vandalismo sia stato commesso la stessa notte in cui sono stati aggrediti quattro studenti della Harper, fa pensare che ci sia un collegamento. Cosa avete da dire in proposito?»
La grinta della giornalista sembra scuotere la Marshall, che non si è ancora ripresa del tutto.
«Gli attacchi subiti in queste ore sono di certo indecorosi per il buon nome di Winter Spell.» Il preside Duke scosta gentilmente la Marshall dalla postazione, e la sostituisce sul podio di fronte al microfono. «Pur tuttavia la storia dei Padri Pellegrini che fondarono Winter Spell nasconde un retroscena oscuro. Sa benissimo, signora O'Neil, per averlo portato lei all'attenzione mediatica, di cosa sto parlando. Durante la terribile tormenta nell'anno della fondazione di Winter Spell, i coloni avevano finito le provviste di viveri. La realtà dei fatti è che furono costretti a ridursi a una elementare esperienza di vita. Divennero cannibali! Cominciarono dai cadaveri, per poi sbranarsi fra di loro, ancora vivi.» Ecco dunque la conferma ufficiale. Il natale della nostra città, il 12 dicembre, uno dei più grandi eventi festeggiati dalla Cerchia, è quindi la celebrazione della più selvaggia delle pratiche umane?
«I Padri Pellegrini continuarono a cibarsi di carne umana finché la tormenta finì, e finché non sopravvissero i più forti. La Statua dell'Incantatore è il grande patrimonio della nostra città, ma non possiamo ignorare quello che è successo. Non possiamo giudicare con gli occhi del presente quello che fecero nei tempi antichi, ma è responsabilità e dovere di noi tutti chiederci se sia opportuno proseguire con i festeggiamenti del 12 dicembre.» Posso percepire accanto a me il disgusto persino degli strenui sostenitori della Cerchia. «Non è una decisione che prenderemo a cuor leggero. Di comune accordo con il sindaco di Winter Spell, e per il bene dell'intera collettività, stiamo valutando se non sia il caso di cancellare per sempre la festa del 12 dicembre.»
La conferenza stampa si chiude così, fra malumori, polemiche animate, e i giornalisti che riempiono i loro taccuini. In classe sono molto distratta. Anche quando, in divisa di CAPS, dopo che tutti sono andati via, devo sorvegliare la studentessa beccata a scrivere il nome dell'innamorato nella parete del bagno, rimasta per punizione a pulire con la spugna le chilometriche lavagne di tutte le classi.
«La Marshall avrà pure avuto la meglio sulla questione di Matt,» dico quando mi strafogo della pizza che il pony express ci ha portato in casa di Barbie. «Ma non l'avrà vinta sul 12 dicembre. È la nostra festa, della nostra città, è la festa della Cerchia! Costi quel che costi, io la batterò, in un modo o nell'altro la festa si farà!» Dite che la prendo troppo seriamente? No, l'ho presa sul personale.
Barbie la pensa come me, anche se non sembra. Capisco anche lei, il concorso per Miss Wisconsin è sempre più vicino. L'evento verrà trasmesso alla tv come ogni anno. La figuraccia che farebbe fallendo di fronte ai fashion reporter sarebbe poca cosa rispetto a quella con il pubblico nazionale. Gli organizzatori dell'evento le hanno fatto sapere che la giuria valuterà le qualità delle concorrenti non solo basandosi sulla bellezza ma anche su qualità come canto e ballo.
Devo collegare il mio cellulare alle casse per mandare WAP di Cardi B e Megan Three Stallion. Nei momenti rapper iniziali Barbie si mette in posa al centro della cameretta, con la mano sul fianco e il ginocchio piegato in avanti. Abbiamo chiuso la porta. Non vuole farsi vedere dai genitori indossando quel bikini fantasma che fra le cosce fa far capolino a un ciuffo di peli biondi. Quando le due popstar si alternano alla voce, Barbie inizia a ondeggiare ritmicamente il bacino come se scopasse. Il braccio è alzato, rivelando le pallide ascelle rasate. Si scatena insieme alle parti più concitate della canzone, facendo ondeggiare quei seni da montata da latte che risaltano sul suo fisico magrissimo.
Vuole il mio giudizio. Ammetto che sono ancora turbata dalle dichiarazioni della Marshall e del preside Duke, che sto pensando al piano da mettere in atto. Ammetto che sto scorrendo sul cellulare l'ultima intervista a Eve, la grande sponsor della urban art di Justin Ward. Nel pezzo la popstar dichiara che quando stava con il suo ex, un chitarrista morto per abuso di antidepressivi somministrati illegalmente, lo obbligava a indossare due preservativi insieme per paura che il primo si bucasse e lei contraesse una malattia venerea. Non mi sono accorta che Barbie si è denudata il seno e lo maneggia goffamente.
Si sta lasciando andare un po' troppo. Volteggia sempre più sulle sue gambe calde, lisce e sode, sempre più la sua carne vellutata disegna vertiginose silhouette nell'aria... sempre più in alto, ma quando scende giù, scende un'ultima volta. La vedo stramazzare ai miei piedi, come se d'improvviso l'anima le fosse volata via. La vedo stesa sul pavimento in una posa scomposta, gli occhi riversi all'indietro, la bocca immobile. Non si muove più. Come morta. Non so cosa fare.
CIAO A TUTTI!!
Che episodio è stato questo?! Prima lo scontro fra Justin Ward e Mary Goldberg, che ha un sapore di forte razzismo e intolleranza. Poi l'attacco ai membri della Cerchia. Infine Barbie che sta male... ma cosa sta succedendo??
Lo scontro con i CAPS sta diventando molto più di una semplice contesa per chi abbia il controllo sulla Harper High School. E' diventato qualcosa di molto più importante. Come affronterà Baby Lynn tutto questo? Come reagirà alla prima grande sconfitta? E cosa farà ora che la sua migliore amica, Barbie, è svenuta ai suoi piedi?
Tanto da scrivere, tanto da inventare.
Vi ricordo che potete ascoltare la colonna sonora dell'episodio dal mio Spotify, link in bacheca. E potete seguirmi su Instagram (vado un po' a rilento, lo so, ma devo scrivere tanto per tenermi al passo!) dal link, sempre sulla mia bacheca.
Domani comincia un nuovo episodio. Seguitemi sempre. Leggete, commentate e teorizzate.
Un abbraccio!
BABY LYNN
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