TOTAL RESET #3

La campanella attiva sul mio cellulare mi avvisa che Freddie ha postato un nuovo video su instagram. Dolce, dolcissimo Freddie Lomax. Ricordo il mese scorso quando, dopo due disastrosi tentativi, alla fine siamo riusciti a goderci la nostra cena al Winter Louge. Durante quella cena ho chiesto a Freddie di avere pazienza e lasciarmi andare. Non ero pronta per una relazione. Avevo bisogno di tempo per capire chi fossi. Freddie è stato davvero comprensivo. Ricordo ancora quando ha detto che potevo prendermi tutto il tempo di cui avevo bisogno. Come ricordo la notte di fuoco che abbiamo passato insieme, tutte le giravolte e le acrobazie sul letto di Mercedes. Non gliel'ho mai detto perché avevo paura di offenderlo, ma Freddie è stato molto più bravo di quanto mi aspettassi! Credevo di avere a che fare con un verginello spaventato, ma Freddie Lomax non era vergine e per nulla spaventato! Ha detto che sono stata la più bella notte della sua vita. Non che abbia bisogno di simili conferme per la mia autostima, però è stato davvero dolcissimo.

Freddie è stato di parola. Non mi ha scritto né contattata, però ha iniziato ad essere più attivo sui social. Sapeva che lo avrei notato – del resto, è il mio mondo! – e io credo che l'abbia fatto apposta. Il suo modo per essermi sempre vicino. È tornato su twitter con le sue frasi filosofiche. Ha aperto un account instagram dove ha postato foto della sua estate a Winter Spell. Ha addirittura provato tiktok, anche se lo ha cancellato dopo due giorni. In questa particolare occasione ha pubblicato una foto con la faccina triste, dove parla del dover tornare a scuola. Quanto lo capisco! Ci sono vari hashtag che seguono la sua riflessione, tipo #SoSoSoSad o #NightmareOnHarperHighSchool, e infine, come sempre: #FMS. È tutta l'estate che Lomax posta questo hashtag di sua invenzione. Ho provato a fare una ricerca ma rimanda solo ai suoi contenuti. Non riesco a capire cosa significhi, e ogni giorno ho la tentazione di scrivergli per chiederlo. Oggi più che mai.

Lo squillo della videochiamata mette fine alla mia trance di riflessioni. Il cellulare mi scivola dalle mani, ma con scatto felino lo riacchiappo prima che finisca a terra. Mi concedo un sospiro di sollievo prima di concentrarmi sull'identità del chiamante. È il señor Montero, l'ex partner di Minimal Jack ora diventato un campione di lucha libre, il wrestling messicano. «Come sta la mia bionda preferita?» mi appare sullo schermo con lo smoking bianco e la maschera da tigre che non toglie mai, la divisa che lo ha reso famosocome Blanco Jr. «In vacanza. Mi annoio. Tu sei alla Catedral?» Dovete sapere che ho conosciuto Raul Garcìa Montero truffandolo per conto di Minimal Jack, salvo scoprire molto tempo dopo che era stato lui a raggirarmi, quando insieme a Lomax lo avevo sfidato al palazzo sportivo fuori città, La Catedral. «Non ti sfugge niente,» risponde mostrandomi il suo spogliatoio, che oramai conosco bene, «Stasera mi batto per il titolo del Retaliation. Seguimi su Canal Reina.» Prometto che lo farò, ma non lo farò. Nonostante non sia nata sotto i migliori auspici, con il tempo è nata una bella amicizia fra me e il campione del Clan Blanco, e lui forse si sente in dovere di proteggermi dopo quel che mi ha fatto subire il suo "fratellino" Jack. «Non ho buone notizie per te, bionda.» Gli avevo scritto se avesse mai sentito parlare di una Minimal Jackie negli anni in cui ha lavorato con Minimal Jack gomito a gomito. Si è spremuto le meningi ma quel nome non gli dice nulla, ed è sicuro che Minimal Jack non gli abbia mai parlato di una Minimal Jackie. Era la mia ultima carta, ed è stato l'ennesimo buco nell'acqua.

«Dobbiamo andare, uomo. Il ring ti aspetta.» Veniamo interrotti da una voce femminile. Subito dopo entra nell'inquadratura una luchadora con il volto coperto da una maschera fosforescente. Sorride allo schermo quando mi riconosce. «Baby Lynn, che bello rivederti!» Tìa Soledad indossa un sensuale tuxido dorato. La fidanzata di Montero non mi andava a genio per come faceva girare la testa di Lomax, ma con il tempo anche lei ha cominciato a ispirarmi simpatia. Spero non mi chieda di Lomax, o dovrò usare su Tìa la stessa spettacolare mossa con la quale lo aveva mandato a tappeto, la Power Bomb! «Non c'è male, Tìa. Non vi trattengo più. Spaccate!» Montero era il secondo violino accanto a Minimal Jack, ma nel wrestling è una superstar. Vado per riagganciare quando Montero mi stoppa con la mano.

«Però ricordo una cosa,» dice: «di tanto in tanto, Jack spegneva il cellulare e qualsiasi dispositivo tecnologico, sparendo per un giorno intero. Lo chiamava il suo rituale di disintossicazione. Suona strano detto da lui, lo so. Ancora più strano è che non so proprio dove andasse durante le sue assenze, né lui lo ha mai detto. Ripeteva solo una frase: "sono andato nel bosco". Una volta gli ho chiesto di che bosco parlasse, e lui ha detto: "il bosco che ha trovato me". Non gli ho più chiesto niente da allora. Forse è lì che ha incontrato Minimal Jackie, ma non te lo so dire con certezza.»

Ringrazio Montero e chiudo la videochiamata. Le sue parole mi hanno davvero stordita. Non per i deliri sui boschi nascosti, quella è fantasia malata. Parlo del fatto che Minimal Jack, l'hacker filosofico, il tecnocrate per eccellenza, di tanto in tanto tagliava il suo cordone digitale per riconnettersi con sé stesso. Quello che avrei dovuto fare anche io, invece di andare a caccia di fantasmi. Dovevo togliermi Minimal Jackie dalla testa, e invece per tutto questo tempo lei è stata la mia ossessione. Ho permesso ancora una volta al risentimento e all'orgoglio di dominare la mia vita. Sono venuta meno alla promessa che ho fatto a Freddie.

Bene, adesso basta.

Seleziono la cartella MJ e la cancello. Nessun ripensamento. Mi do una rapida rinfrescata e scendo fino al parrucchiere dell'albergo. Essere la figlia di Mercedes mi fa saltare qualsiasi fila. Mi siedo e chiedo un taglio nuovo. Nessuna forbice deve avvicinarsi ai miei preziosi capelli, sia chiaro! Ma li voglio diversi, più mossi. Soprattutto, più biondi. Un biondo da modella Vogue. La mia richiesta è accolta con grande entusiasmo. Esco da lì tre ore dopo, con un nuovo taglio e una nuova me stessa. Trascorro una settimana di vera estate, senza progetti e segreti. Bagni, discoteca, relax. Quello che mi serviva.


                                                                                  ***


I primi di agosto torno a Winter Spell insieme a Mercedes. In queste settimane avremmo dovuto impacchettare le mie cose per il college, ma è andata così. Dopo una doccia rapida mi infilo dentro la gonna jeans e gli stivali neri, sistemo il top e corro al VIX. Mi accoglie Arthur, proprietario e zio acquisito di Freddie. Mi saluta con la sua eccentrica vitalità. Addirittura si inchina di fronte alla mia bellezza. Mi tempesta di domande su cosa abbia fatto durante l'estate. Sono pronta a rispondere a tutto, ma prima ho bisogno di un piccolo favore.

Quando Freddie Lomax entra al VIX e mi vede, Arthur fa partire una canzone allo stereo. È italiana, ma la conosco. In ginocchio da te di un certo Gianni Morandi. L'ho sentita in un film. Arthur saltella per il locale, mimando come stringesse il microfono con il pugno. Indica suo nipote, indica me e poi si defila. Sempre sculettando.

«Ho capito. Voglio te, Lomax.» sono le mie parole. Lomax sorride, mi afferra e mi bacia lì, in piedi. Con le sue mani mi carezza il viso. La sua lingua giocherella con la mia. Quanto mi è mancata la sua lingua! Mi sciolgo fra le sue braccia. Quando alla fine ci stacchiamo, quasi senza fiato, Lomax mi guarda con dolcezza e sorridendo, mi chiede: «siamo tornati a "Lomax"?» Sorrido anche io, ripensando all'abitudine che avevo l'anno scorso di chiamarlo per cognome. Ho pensato, visto che dovremo ripetere l'anno, perché non ripetere anche questa abitudine? In fondo, la nostra storia è iniziata così. «Chiamami come vuoi, Baby Lynn, e io arriverò.» Dolce, dolcissimo Lomax.

Ancora più dolce quando mi spiega il significato del suo hashtag. FMS era un acronimo. For My Secret. Ogni volta che lo ha usato, stava pensando a me. Praticamente ogni giorno.

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