Capitolo 1: Il Buio Delle Tenebre

Giacevo sul letto dell'ospedale in stato semi cosciente. Era la seconda volta in quell'anno che un gruppo di ragazzi mi maltrattava, ma alla fine ero svenuto per l'eccessiva fatica avuta nello scontro 1 vs 5. Provai ad alzarmi ma la testa girava vorticosamente. Mi misi seduto e provai a riprendere il senso dell'orientamento in modo da camminare. Scesi dal letto e mi incamminai nelle altre stanze. In una c'erano i cinque ragazzi che mi affrontarono:
- Astron Aramby, sedici anni, frattura allo sterno, tibia e perone fratturati e scomposti, cranio frantumato in molteplici parti.
-Cris Crusher, sedici anni, costola rotta e perforazione del polmone destro. Gamba destra lacerata a livello di femore, perdita di sangue eccessiva.
- Paul Madith, sedici anni, giugulare leggermente sfregiata, stomaco lacerato e spalla fratturata.
- Dominick Rikko, diciassette anni, gamba destra fratturata in più punti, fegato forato da parte a parte da corpo estraneo (mazza in legno) e rene non presente nella sua postazione, sospetto di asportazione forzata dovuta al colpo con la mazza.
-Rosh Ramilton, diciotto anni, fratture multiple al cranio, occhio destro asportato per danni irreparabili, deformazione lobo occipitale. In stato comatoso farmacologico.
Eccoli. Loro cinque. Mi volevano dare una lezione perché secondo loro il mio "fascino solitario" mi rendeva popolare tra le ragazze. Dopo questo non credo penseranno ancora a sto fatto, anzi, penso che mi eviteranno tutti. Tornai in stanza, mi vestii ed uscii. Tornai a casa, accesi la luce di casa e vidi un biglietto

Ehi, Ruky
Sono partita per Las Vegas, tornerò per fine mese, tu bada alla casa

Di nuovo. Un altro mese fuori. La mia tutrice mi lascia ancora a casa. Lasciai il foglio e andai a togliermi gli abiti di dosso per farmi una doccia. Uscii e con il pigiama appena messo andai a dormire. Mi svegliai che era mattina e feci colazione, mi vestiti e uscii per andare a scuola. Appena arrivato mi guardarono tutti con paura, le ragazze scapparono piangendo, i ragazzi si allontanavano indietreggiando fino ad arrivare ai muri limitatori dell'istituto. Un ragazzo si avvicinò.
- Ehilà, Ruky... Come ti senti?-
- Normale.-
- Ottimo, io sto bene... Andiamo in classe?-
- Andiamo.-
Mi diede una pacca sulla spalla e mi seguì in classe. Lezioni normali, studio normale, interrogazioni normali. Tornai a casa e preparai il pranzo, dopo mangiato lavai il tutto e andai in camera. Mi feci i compiti e mi misi a letto presto. Guardavo il soffitto.
-io... Cosa... Io cosa... -
Mi stava venendo sonno.
-...Niente... -
Presi sonno. Mi svegliai presto, era sabato e perciò non c'era scuola, feci colazione guardando il muro. Lavai la ciotola e la misi apposto.
- È ora...-
Si sentì suonare la porta, il suono fu seguito subito da un urlo.
-EHIIIII, RUKY!!!!!!! SONO IO, APRI!-
- Ha spaccato il secondo...-
Posai l'asciugamano e andai ad aprire. Aveva un puzzle e un DVD.
- Come ogni sabato? Io puzzle e tu film?-
- Va bene-.

Il film era un horror, lui stava facendo il puzzle.
- Ancora una ventina di pezzi e ho finito... A te piace il film?-
Feci finta di nulla e continuai a guardare.
- Sapevo ti sarebbe piaciuto.-
Poi tornò al puzzle. A pranzo, come ogni sabato e domenica, preparava lui è io rimanevo fermo a guardarlo.
- Oggi ti stupiró con un piatto prelibatissimo, Oscar tra i cuochi...-
- Va bene.-
-... Spaghetti al sugo di pesce, e come secondo frittura mista, come la vedi?-
- Va bene.-
- Ottimo! Mi piace il tuo entusiasmo! Iniziamo.-
Si alzò le finte maniche dalle braccia e iniziò a cucinare. Pranzammo in meno di un ora e intanto la frittura stava cuocendo ancora sul fuoco.
-... È poi quel tipo ha provato a rispondere, se non fosse stato per la compagna che ha urlato all'improvviso il suo fidanzamento ufficiale, adesso aveva un bel cattivo voto che si sarebbe portato per tutto l'anno.-
Scoppiò a ridere, io lo guardavo.
- Non posso credere che quel ragazzo ancora frequenta la nostra scuola...-
Posai il piatto è mi alzai.
- Ah, e già ora... Tranquillo, ci penso io qui... Vai pure, io ti aspetto.-
Lo guardai, poi mi avviai nella mia camera. Chiusi la porta a chiave, poi aprii l'armadio e tolsi il doppio fondo dietro, entrando in una camera completamente vuota. Chiusi di nuovo lo sportello e mi inoltrai nella camera, precisamente al centro.
- E ora...-
Presi fiato, sapendo già ciò che stava per accadere, poi iniziai.

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