62. Il principe della collina
«Benvenuta Des.» mi sorrise Albert. Era stranamente elegante. Indossava un completo bianco panna e si era tagliato i capelli.
«Albert, ti ho cercato dappertutto. Come mai ti trovi qui? Sei ti trovano potresti essere nei guai.» dichiarai esagitata.
«No, Des. Non c'è bisogno che mi nasconda, non corro pericoli, perché il mio nome completo è William Albert Brown Andrew.» annunciò sereno.
«Ho sentito bene? Albert Brown...» ripetei sconcertata.
«Io sono il fratello di Anthony.» decretò senza smettere di sorridere.
«Tu saresti il fratello di Anthony? Ma non ci posso credere.» replicai interdetta.
«Lo so. Posso capirti benissimo. Des, devi sapere che io ho perso mia madre quando ero piccolo, e malgrado la mia giovane età, diventai il capo della famiglia. Essendo molto giovane, non ero in grado di occuparmi degli affari patrimoniali come avrei dovuto, così nonna Catherine pensò di affidarmi ad un tutore. Io ho sempre amato gli animali e preferivo trascorrere la maggior parte del mio tempo libero con loro e questo fatto disturbava molto la nonna. Diceva che era vergognoso che la persona che avrebbe dovuto rappresentare gli Andrew, giocasse con gli animali randagi. Così per proteggere l'onore e la dignità degli Andrew, decise di allontanarmi e chiese a George di prendermi cura di me finché non fossi diventato adulto. Anche se Anthony era
più piccolo di me di 5 anni, era già il prediletto della nonna. Lui era degno di rappresentare gli Andrew come meritavano.»
«Non riesco ancora a persuadermi che sei il fratello di Anthony» ammisi. «Anthony lo sapeva?»
«No, e questo è il mio rimorso più grande. Era troppo piccolo per ricordarsi di quando vivevamo qui insieme e non ho fatto in tempo a dirgli la verità prima che...» Albert si interruppe e guardò oltre la finestra, verso il giardino delle rose. Dopo qualche secondo aggiunse «Anche Peter, Patrick e tutti gli altri della famiglia non lo sanno ancora.»
«Oh Patrick.» mormorai «Perché non sei venuto al suo funerale? Sapessi com'è stato doloroso»
«Non sai quanto mi sia costato, ma non potevo farmi vedere, finché non avessi rivelato la mia identità. Era una cosa che avevo promesso alla nonna molto tempo fa.» concluse Albert e rimanemmo in silenzio per un po'. Qualche secondo dopo si allontanò dalla finestra «Vieni Des usciamo.»
«Mi piace questo giardino.» mi disse mentre passeggiavamo nel giardino delle rose «Mi ricorda la mia infanzia, quando vivevo qui con mia madre e Anthony.»
«Anche per me questo giardino è pieno di ricordi.» ammisi.
Malgrado Albert fosse il proprietario di quel posto meraviglioso, aveva vissuto per anni come un vagabondo. Adesso però capivo perché lo faceva.
«Albert, perché mi hai adottata? Me lo sono domandata tante volte.» gli chiesi.
«Beh Anthony, Peter e Patrick mi scrissero una lunga lettera con la quale mi imploravano di farlo perché ti erano molto affezionati. Ma l'ho fatto anche per un'altra ragione. Perché...»
«Perché?»
«Perché i tuoi occhi chiari e sinceri mi ricordavano tanto quelli di mia madre.» affermò guardandomi negli occhi.
«Dici sul serio Albert? Anche Anthony me lo disse una volta.» ricordai.
«Era una donna molto bella e gentile come te. Quando morì lascio un grande vuoto nel mio cuore, allora cominciai a viaggiare.»
«Per questo seppi capirmi quando ero disperata per la morte di Anthony.» realizzai.
«Eri molto depressa, quindi pensai che avresti potuto dimenticare prima il tuo dolore se avessi cambiato ambiente.»
«Per questo mi hai mandata a studiare alla Saint Paul school, vero?»
«Spero che non ti sia dispiaciuto andare a Londra.»
«Oh no anzi. Tutto quello che è successo laggiù mi è servito per imparare tante cose. È stava davvero un'esperienza utile. Sono grata alla Saint Paul School perché ho avuto la possibilità di conoscere Kriss, di rivedere Annie e i miei cari amici Peter e Patrick. Con loro ho trascorso le ore più spensierate della mia vita, sebbene Steve e Amanda facevano di tutto per mettermi nei guai. A volte Steve e i suoi amici mi assalivano nel bosco, ma c'era Terence che veniva sempre in mio aiuto.»
«E in quel periodo ti innamorasti di lui.»
Annuii. «Una volta venne ferito nella mia stanza e io uscii di nascosto dalla scuola per comprargli una medicina e ti incontrai. Adesso tutto mi appare più chiaro. Mi avevi raggiunta a Londra perché volevi continuare a prenderti cura di me. Il giorno della festa di maggio mi mandasti i costumi di Romeo e Giulietta.»
«Sapevo che ti sarebbero stati utili per partecipare indisturbata alla festa. Sei una ragazza in gamba. Non ti è mai mancata l'iniziativa.» mi spiegò.
«Sai, ho avuto molto successo con tutti e due i costumi.» dissi, ricordando il mio ballo con Terence. Indossavo il costume di Giulietta e avevamo ballato sulla seconda collina di Pony.
«Terence ti voleva bene e capii che poteva proteggerti almeno quanto me. Per questo decisi di andare in Africa. Volevo curare gli animali e approfondire i mie studi su di loro» continuò Albert «Non sapevo cosa pensare quando George mi scrisse che eri fuggita dalla Saint Paul school.»
«Vedi Albert, volevo costruire da sola il mio futuro, così come avevate fatto tu e Terence.»
«Capisco. Appena ricevetti la tua lettera che avevi deciso di diventare un'infermiera capii che era giunto il momento per me di tornare a casa, di rivelare chi fossi realmente e diventare il capo della famiglia Andrew.»
«Ma durante il viaggio il tuo treno fu distrutto in seguito ad un bombardamento. Non avrei mai immaginato di incontrarti in quelle circostanze in ospedale.» conclusi.
«Lascia che ti ringrazi con tutto il cuore per quello che hai fatto per me. Non avrei potuto desiderare un'infermiera più brava.»
«Sono io che devo ringraziarti. Non potrei mai esserti abbastanza riconoscente per tutto quello che hai fatto per me.» ammisi commossa.
«Appena riacquistai la memoria mi misi subito in contatto con George e insieme organizzammo la mia presentazione per gli Andrew e ai collaboratori.» mi raccontò Albert.
In quel momento capii. I nostri vicini di casa avevano scambiato George e gli altri collaboratori per dei teppisti.
«Ma dimmi perché sei andata a cercarmi in banca?» mi domandò.
«Mi stavo dimenticando. Voglio sentire dalla tua voce che vuoi farmi sposare Steve. Io non posso credere che sia tu a volerlo. È assurdo.» ribadii.
«Eh?» esclamò sorpreso.
«Si, proprio così. Amanda dice che è un ordine del signor William Andrew»
«Ma non è vero. Io non ho mai detto una cosa del genere.» affermò serio Albert.
«Ma quindi questa è un'altra cattiveria della signora Tempest.» realizzai.
«Des, io non farei mai qualcosa che potrebbe dispiacerti, lo sai. Non preoccuparti per questa faccenda, sistemerò tutto io. Sta tranquilla, sceglierai tu la persona che dovrai sposare.»
«Grazie Albert, sei molto buono.»
«Des, tu sei la mia famiglia e per questo non posso essere egoista con te. Terence è venuto a Chicago, ci siamo incontrati. Aveva ricominciato a bere, ma era pronto a rinunciare al teatro per te.»
«Terence è venuto qui a Chicago?» ripetei sconvolta.
«Perché non torni alla casa di Pony? Credo che qualche giorno di calma e riflessione potranno aiutarti ad affrontare il futuro con maggiore serenità.» mi disse infine Albert.
✩✩✩
Albert aveva ragione. Ritornare alla casa di Pony da Miss Pony, Kimberly, Jimmy e tutti gli altri era stata la scelta giusta. Ero sulla mia collina di Pony e stavo guardando il paesaggio intorno. Tutto era rimasto come una volta. Sembrava che il tempo lí si fosse fermato. Mi sarebbe piaciuto venire alla collina con tutti coloro alla quale avevo voluto bene, ma purtroppo alcuni di loro non sarebbero potuti essere presenti.
«Anthony! Patrick! Terence!» urlai e me li immaginai tutti e tre sulla collina. «Addio dolci ricordi.» Grosse lacrime iniziarono a scendermi lungo le guance.
In quel momento, sentii il suono delle cornamuse. Io conoscevo quella melodia. La suonava il mio principe della collina. Mi voltai. Un ragazzo dai capelli biondi stava venendo verso di me. Trattenni il respiro. Tirai fuori il medaglione che dopo dieci anni conservavo ancora. Il ragazzo si avvicinò e lo riconobbi subito.
«Sei più carina quando ridi che quando piangi.» mi disse Albert. Indossava il kilt scozzese, e aveva lo stemma degli Andrew. I folti capelli biondi risplendevano sotto il cielo di giugno. In quel momento, tutto mi apparve chiaro.
«Ma allora sei tu il mio principe della collina.» realizzai.
«Anch'io sono molto affezionato a questi luoghi.» ammise Albert.
Avevo ritrovato il mio principe. E l'avevo ritrovato sulla collina di Pony.
Ciao ragazze🤩✨,
eccomi qui con un nuovo super capitolo. Siamo quasi giunti alla fine.
Des si precipita a cercare il signor Andrew e nella villa di Lackwood scopre essere proprio Albert. Inoltre è il fratello di Anthony, che fin da piccolo ha amato gli animali ma che ha dovuto celare la sua vera identità perché troppo piccolo per gestire l'intero patrimonio familiare. Si scopre anche che è lui il fantomatico principe della collina, che Des vide a dodici anni e non ha mai dimenticato🥰.
Ve lo aspettavate? Vi avviso, il prossimo aggiornamento sarà fuoco puro🔥.
Un abbraccio, Carla❤️
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