61. Matrimonio a sorpresa

Destiny

Albert non era venuto al funerale di Patrick. Probabilmente non aveva saputo la notizia. Gli Andrew non l'avevano voluto scrivere sui giornali. Nonna Catherine era profondamente addolorata. Non voleva che Pat partisse come volontario per andare a combattere in Europa. La sua morte aveva contribuito ad inasprire il suo animo.

In quel momento avevo tanto bisogno delle parole di Albert. Solo lui era capace di consolarmi e rendere il dolore più sopportabile. La casa era così vuota senza di lui. Sentivo solo tanta malinconia. Mentre ero affacciata alla finestra a pensare, mi venne in mente che Albert leggeva spesso gli annunci sul giornale. Se ne avessi pubblicato uno dicendo che lo stavo cercando, forse sarebbe tornato a casa. Presi tra le mani il giornale e iniziai a sfogliarlo, fino a quando i miei occhi caddero sul titolo di un articolo. «L'erede degli Andrew, la più importante e prestigiosa famiglia di Chicago, che ha vissuto fin'ora isolato senza alcun contatto con il mondo esterno ha deciso di presentarsi ufficialmente a tutti i suoi parenti e amici. Tutti sono impazienti di conoscere questo eccentrico personaggio.»
Che notizia sensazionale. Anch'io l'avrei voluto incontrare. Il signor Andrew mi aveva adottata, aveva sconvolto la mia vita.

In quel momento qualcuno bussò alla porta. Andai ad aprire. «Sei tu Albert?» domandai speranzosa, finché vidi Steve con in mano un mazzo di fiori.
«E chi sarebbe questo Albert? Quel vagabondo che ha perso la memoria?» domandò beffardo, entrando nell'appartamento.
«Non ti permetto di parlare così di Albert. Lui non è un vagabondo.» replicai.
«No? E allora perché se n'è andato via? Sono sempre al corrente di quello che ti succede Des.» concluse, notando la mia faccia sbalordita.
«Si può sapere cosa vuoi da me? Ti ho già detto mille volte di lasciarmi in pace.» ribadii seccata.
«Se sono qui é per una ragione ben precisa.» dichiarò.
«Ah si? Allora parla e poi vattene.»
«Ho intenzione di sposarti Des.» annunciò. Rimasi immobile, incapace di emettere alcun suono.
«Che cosa hai detto? Tu vuoi sposarmi? Ma Steve...» mormorai, quando mi ripresi dallo shock.
«Si, perché no? Sono venuto qui per avere il tuo consenso.»
«Il mio consenso? Non immaginavo che tu potessi chiedermi una cosa del genere.»
«Accetti, vero?» disse sicuro di sè, facendo un passo verso di me.
«Accettare? Non capisco perché dovrei farlo. Piuttosto spiegami perché hai preso questa decisione.» replicai.
«Perché ti amo.» affermò girandosi verso il camino, dandomi le spalle.
«Posso capirti Steve, ma io non ricambio i tuoi sentimenti.» affermai calma.
«Questo non mi preoccupa. Un giorno o l'altro cambierai idea.»
«Steve, ti ricordi la prima volta che ci incontrammo? Tu e Amanda eravate al balcone della vostra grande casa e mi lanciaste un secchio pieno d'acqua. E questo è stato soltanto l'inizio di una lunga serie di scherzi e cattiverie. Se tu fossi stato più gentile con me, chissà, forse avrei anche potuto volerti bene.» raccontai, prendendo un bicchiere d'acqua.
«Che cosa vuoi fare? Rovesciarmi l'acqua addosso?» domandò spaventato.
Lo guardai negli occhi per qualche secondo e infine rovesciai l'acqua sul pavimento «Non serve rammaricarsi quando è troppo tardi. Cerca di rassegnarti Steve e lasciami in pace. Va' via.»
«Nessuno mi ha mai trattato così, ma io ti farò cambiare idea Des.» concluse Steve ferito e finalmente se ne andò.
Appoggiai le mani sul tavolo e iniziai a piangere. Le persone che più amavo mi avevano lasciata sola: Anthony, Terence, Patrick, Albert.

Qualche minuto dopo che Steve se n'era andato, qualcuno bussò «Vattene via!» urlai.
Il dottor Martin entrò nell'appartamento «Si può sapere cosa ti è successo, Des?»
«Oh è lei dottor Martin.» realizzai, asciugandomi le lacrime.
«Visto che non venivi a lavorare, ho pensato di venire a trovarvi. Dimmi, hai bisogno di qualche cosa?» mi disse gentile.
«No, grazie»
«Sai Des, è la prima volta che ti vedo piangere. So perché sei triste ma devi cercare di reagire. Vedi, ogni giorno ci sono persone che nascono e altre che muoiono. Questa è la vita. Bisogna accettarla e basta. Fatti coraggio Des.» mi consolò.
«Si» annuii.
«Molti pazienti mi hanno chiesto di te, specialmente i bambini. Vogliono riavere la loro brava infermiera.»
«Ma certo. Torno molto volentieri.» risposi, smettendo di piangere.

Amanda

«Mamma, lo sai che Destiny ha trovato lavoro in città?» esordii in salotto.
«Cosa? È incredibile. Ho fatto in modo che le porte degli ospedali di Chicago fossero chiuse per lei. Come ha fatto?» replicò urtata mia madre chiudendo la rivista che stava leggendo.
«Non lo so, sembra che lavori con un certo dottor Martin.» le spiegai.
«Pensi che Steve ne sia al corrente?» domandò preoccupata.
«Sì, mamma»
«Oh santo cielo. Che cosa possiamo fare?»
«L'unica cosa è allontanare Destiny da Chicago al più presto. Temo che Steve possa fare qualche pazzia. È terribilmente innamorato di lei» dichiarai decisa.
«Allontanare Destiny? E come?»
«Io un'idea ce l'avrei. Basterà chiedere alla nonna di mandarla in un posto molto lontano. Sai bene che odia Destiny forse più di noi. Sarà ben disposta a farci questo favore»

In quel momento Steve irruppe nel salone «Amanda! Non te lo permetto!»
«Steve! Hai ascoltato tutta la nostra conversazione?» domandò indignata mia madre.
«Sì mamma. Ho ascoltato ogni parola e non vi permetterò di mandare via Des perché io ne sono innamorato seriamente» ribatté con impeto mio fratello.
«Oh Steve per favore!» esclamò scandalizzata mia madre.
«Ma possibile che non ti rendi conto che stai dicendo delle assurdità?» aggiunsi io.
«Ma sta zitta Amanda. Tu non puoi capire. Io amo Des con tutto il cuore» continuò rosso in volto.
«Come osi dire che ami quell'orfana? Non è una ragazza degna di noi. Mi vergogno di te Steve» protestai.
«Non mi interessa quello che pensi. Ho deciso di sposarla e la sposerò» proseguì.
«Oh no» la mamma si accasciò sconvolta.
«Mamma, stai male?» le chiesi preoccupata.
«Steve, sei l'erede della nostra famiglia e io non darò mai il consenso a questo matrimonio. Non ti permetterò mai di sposare un'orfana della casa di Pony.» ribatté dura la mamma qualche secondo dopo.
«Andiamo mamma. Des ormai fa parte della famiglia Andrew e quindi, la sua posizione sociale è anche superiore alla nostra famiglia.» obiettò lui.
«Steve!»
«Mamma, credo sia meglio lasciargli fare quello che vuole» intervenni io.
«Ma che cosa dici Amanda? Sei impazzita?» esclamò mia madre.
«Naturalmente anch'io sono contraria a questo matrimonio, però mi sembra di capire che sia molto importante per Steve. Per la sua felicità faremo bene ad acconsentire.» continuai.
«Ti ringrazio Amanda. È molto gentile da parte tua difendermi davanti alla mamma.» disse Steve euforico.
«Devi capirla Steve. È rimasta molto sconvolta da questa notizia, lasciaci soli e proverò a convincerla.»
«Non so come ringraziarti Amanda.»

Dopo che Steve se ne andò iniziai «Ascoltami mamma...»
«No. Niente riuscirà a convincermi a dare il mio consenso. È inutile parlarne.» ribatté, girandosi dalla parte opposta.
«Mamma, ascoltami. Ci ho pensato molto e sono arrivata a questa conclusione. Ecco, sposando Destiny, Steve erediterebbe anche una grossa fortuna.»
«Come? Non capisco. Che cosa vuoi dire?» chiese mia madre. Finalmente avevo catturato la sua attenzione.
«Voglio dire che Destiny, come figlia adottiva degli Andrew ha diritto ad una parte del patrimonio.» affermai. »Il signor Andrew è molto vecchio e presto i suoi beni verranno divisi fra gli eredi.»
«Si, hai ragione. Sarebbe davvero un'occasione da non perdere, ma io non voglio nella mia famiglia una ragazza come quella.»
«Non preoccuparti. Esiste anche il divorzio. Troveremo un modo per sbarazzarci di lei.»
«Mi hai convinta Amanda. Andrò a parlare subito con la signora Andrew.» concluse mia madre.
Sorrisi compiaciuta e andammo alla villa degli Andrew.

«Cosa? È un'assurdità. Come siate parlare di matrimonio quando è passato così poco tempo dalla morte di Patrick? È inconcepibile.» replicò subito la nonna, dopo che mia madre le spiegò la situazione.
«Capisco perfettamente il suo stato d'animo, signora Andrew ma questa potrebbe essere un'occasione davvero importante per gli Andrew e io le consiglio di non lasciargliela sfuggire.»
«Che cosa? Non capisco.» replicò perplessa nonna Catherine.
«Destiny fa ancora parte della famiglia Andrew e come tale ha il diritto all'eredità. Se dovesse sposare un ragazzo qualunque una parte del patrimonio andrebbe ad un estraneo così la potenza e il prestigio degli Andrew comincerebbero a diminuire. Ma io sono certa che lei non vuole che la nostra famiglia perda la sua importanza, vero?» argomentò la mamma.
«Ora basta!»
«Per favore nonna, ci pensi. Se lasceremo sposare Steve a Des, non dovremmo preoccuparci di niente. Resterà tutto in famiglia.» intervenni io.
«Inoltre mio figlio ha minacciato di partire volontario per l'Europa come fece Patrick se non darò il consenso al suo matrimonio.» aggiunse la mamma.
«Questo no. Non lo lascerò partire. Non permetterò che un altro componente della famiglia Andrew venga barbaramente ucciso.»
«È vero signora Andrew. La prego allora di ripensare alla nostra proposta. È per il bene di tutta la nostra famiglia.» concluse la mamma.

Destiny

Mentre lavoravo dal dottor Martin, una carrozza entrò in cortile. Un signore molto elegante accompagnato da due cameriere entrò nella clinica «Buongiorno. È lei la signorina Destiny Andrew?»
«Si» annuii in imbarazzo.
«Ho sentito bene? Des, non mi avevi mai detto di essere parente della famiglia Andrew.» mi disse a bassa voce il dottor Martin.
«L'hanno adottata.» riferì il signore.
«È vero dottore. È successo tanto tempo fa.» gli spiegai.
«Cosa?» esclamò perplesso il dottor Martin.
«Signorina, il signor Andrew desidera incontrarla.» annunciò, arrivando al punto l'uomo.
«Dottor Martin, il signor Andrew ha fatto molto per me. Devo andare a ringraziarlo. Ho una cosa molto importante da chiedergli.»
«Ti capisco Des va pure.» acconsentì.
«Grazie dottor Martin.» lo ringraziai e salii in carrozza. Gli avrei detto che avrei rinunciato ad essere sua figlia adottiva e ad essere una Andrew una volta per tutte.

Arrivammo alla villa degli Andrew e quando aprii la portiera della carrozza, un flash mi accecò. Alcuni fotografi erano posizionati all'ingresso e Steve era sulla scalinata.
«Ciao Des, ben arrivata.»
«Ah sei tu Steve.» affermai sconfortata.
«Vieni, ti aiuto a scendere.» Steve si avvicinò e mi tese la mano. Rimasi immobile, quando persi l'equilibrio e caddi tra le braccia di Steve. I fotografi catturarono la scena.

«Avanti Steve. Fai accomodare la signorina.» Amanda uscì in cortile.
«Amanda...» mormorai.
«Vieni Des, entra pure. La nonna ti sta aspettando. Vuole parlarti.» continuò autoritaria.
«Che cosa? Io sono venuta per parlare con il signor Andrew.» protestai.
«Prima dovrai vedere nonna Catherine. Hai capito?»
Entrai in casa e un gruppo di domestici mi accolse «Benvenuta signorina. Siamo davvero felici di averla qui con noi. Congratulazioni.
Ma cosa stava succedendo? «Ma io non capisco...» non riuscii a finire la frase, che la signora Tempest arrivò e mi trascinò via «La signora Andrew ti sta aspettando. Presto, vieni.» mi accolse, stranamente bendisposta.

Seguii la madre di Steve fino ad una stanza al primo piano, dove la signora Andrew era seduta su una poltrona.
«Perché mi ha fatto chiamare, signora Andrew?» domandai.
«Destiny, ti informo che presto tu e Steve vi sposerete» annunciò.
«Che cosa?» esclamai scioccata.
«Ho intenzione di dare l'annuncio del vostro fidanzamento a tutta la famiglia oggi stesso.» continuò implacabile.
«Ma signora Andrew io...»
«Destiny, presto sarai la fidanzata di Steve. Quindi comportati bene.» mi interruppe la signora Tempest.
«Aspettate un momento. Io non ho nessuna intenzione di sposare Steve. Ne oggi ne mai perché non lo amo.» dichiarai energica.
«Questo non ha alcuna importanza.» replicò Amanda.
«Ma che cosa dici?»
«Ti sembra strano? Pensa che è il signor William Andrew a volere che tu sposi mio fratello.» continuò.
«Non è vero. Non ci posso credere.» mormorai confusa. Pregai la signora Andrew con gli occhi, ma lei si alzò dalla poltrona e senza aggiunse parole uscì dalla stanza.
«Aspetti...» cercai di fermarla.
«Destiny, sai che sei in debito con gli Andrew che tanto generosamente ti hanno adottata.» intervenne la signora Tempest.
«Vedi, anche noi siamo contrari a questo matrimonio, ma dobbiamo sottostare agli ordini del signor William. Nessuno può permettersi di contraddirlo.» concluse Amanda.

Volevo tanto vedere questo signor William. Come poteva essere così freddo e insensibile? Sapevo di dovergli molta gratitudine, ma non per questo poteva costringermi a sposare Steve contro la mia volontà. Se ci fosse stato Albert mi avrebbe consigliato cosa fare. Avevo bisogno di lui in quel momento. Restai qualche ora in una stanza del secondo piano a riflettere come scappare da lì, quando due cameriere entrarono «Ci scusi signorina. Siamo venute ad aiutare a vestirla per la cerimonia di fidanzamento.»
«Devo parlare assolutamente con il signor William. Dov'è?» domandai.
«Ci dispiace signorina, ma il signor William non è qui.» risposero dispiaciute.
«Dov'è?»
«Non lo sappiamo.»
Dovevo parlargli. Nessuno ha il diritto di decidere del mio futuro, nessuno.

All'improvviso mi venne un'illuminazione. Ricordavo di aver letto sul giornale che il signor William Andrew si sarebbe presentato oltre a tutti i suoi parenti, anche ai dirigenti della banca di Chicago.
«Allora signorina possiamo cominciare?» chiesero.
«Dovrei uscire. Mi lasciate andare?»
Le due ragazze si guardarono negli occhi per qualche secondo, poi fecero cenno di sì con la testa.
«Grazie tante.» esclamai euforica, e mi fiondai fuori.

Mi precipitai in banca e chiesi informazione del signor Andrew.
«Lei vorrebbe vedere il signor William Andrew?» domandò il segretario.
«Si, so che qui»
L'impiegato non fece in tempo a rispondere, che vidi l'insegna "Andrew", stampata sulla porta dietro di lui, che spalancai la porta.
«Signor Andrew, come può... » irruppi nella stanza, ma mi fermai. Seduto sulla scrivania c'era il signor George.non lo vedevo da quando mi aveva accompagnato alla Saint Paul School.
«Che sorpresa. Sei proprio Des.» mi salutò affabile.
«Vorrei sapere dov'è il signor William.» annunciai, andando subito al sodo.
«Cosa le è successo? Perché è così agitata?»
«Ho ragione di essere così agitata, eccome. Il signor William vuole costringermi a sposare Steve contro la mia volontà» spiegai.
«Sposare Steve? Il figlio dei Tempest?» domandò stupito.
«Come mai è così sorpreso? Lei non è sempre al corrente di tutti gli ordini del signor William? Sono cresciuta ormai. Voglio essere io a scegliere la persona che dovrò sposare.»
«Non si preoccupi. Farò subito chiamare un'automobile per lei.» mi rassicurò.
«Un'automobile?»
«Io verrò con lei. L'accompagnerò a Lakewood. Il signor William è là.» mi spiegò gentilmente il signor George.

Salii nel sedile del passeggero e George guidò fino alla residenza degli Andrew a Lakewood. Durante il tragitto, guardavo fuori dal finestrino e una sensazione di nostalgia mi assalì. Era la prima volta che tornavo a Lakewood dopo la morte di Anthony e tutto era rimasto come allora. Ripercorrere quella strada era come ritornare indietro nel tempo. Ricordavo come se fosse ieri quando avevo attraversato quel viale per la prima volta. Alla cascata avevo conosciuto Peter, ma la cosa più bella che vidi era il meraviglioso giardino delle rose di Anthony. Molte cose erano accadute da allora, ma le rose erano rimaste belle come quel periodo. Le rose di Anthony erano davvero stupende.

George parcheggiò l'automobile nel cortile davanti al giardino delle rose e scesi dalla macchina. George entrò e rimasi ad aspettarlo fuori. Dopo qualche minuto, mi raggiunse «Il signor William la sta aspettando. Venga, è da questa parte.»
Mi feci coraggio ed entrai nel salone. Dovevo restare calma. Un uomo era seduto su una sedia verso la finestra. Volevo dire molte cose ma non riuscivo a pronunciare una parola tanta era l'emozione. Il mio cuore batteva velocemente, le gambe tremavano. Il signor Andrew girò lentamente la sedia, e riuscii a vedere il suo viso.

Ciao ragazzi💫,
dopo la morte di Patrick e la partenza di Albert, Des si sente incredibilmente sola. Steve va a casa sua e annuncia che vuole sposarla.

Amanda e la madre, volgendo la situazione a loro vantaggio, lo appoggiano, affermando che è una decisione del capo della famiglia Andrew.

Des, disgustata, scappa e si reca in banca a cercare notizie del signor Andrew. Qui incontra George, che la accompagna a Lakewood🌹.

Nel prossimo capitolo scopriremo chi è questo famoso signor William🤭. Tutti i nodi torneranno al pettine.

Un abbraccio, Carla❤️

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