45. Un'infermiera diplomata
Terence
Stavo fumando nello stanzino del teatro, quando Nicole entrò all'improvviso.
«Nicole perché sei così agitata?» le chiesi.
«Non sai niente? La distribuzione delle parti è stata fatta» dichiarò eccitata.
«Mi hanno assegnato la parte di Romeo?» chiesi impaziente gettando la sigaretta a terra.
«Si Terence, tu sarai Romeo e io Giulietta» annunciò emozionata «Non avrei mai accettato la parte, se non avessero scelto te come protagonista» continuò, ma io non la stavo più ascoltando e uscii.
«Ma dove vai? Aspettami» mi corse dietro lei.
Mi feci largo tra la gente accalcata davanti alla bacheca. Lessi il cartellone. Affianco a "Romeo Montecchi" c'era scritto "Terence Granchester". Mi sembrava quasi impossibile. Ce l'avevo fatta.
«Romeo a Terence Granchester, certo non poteva essere diversamente» bisbigliò Henry.
«Maledizione, da quando c'è lui, non si riesce più ad avere una parte importante» mormorò James frustrato.
«Congratulazioni, Terence Baker» mi disse Henry, dandomi una pacca sulla spalla.
«Quando ci sei tu gli altri attori non hanno nessuna possibilità» aggiunse Tommy subdolo.
Fecero per andarsene, quando mi voltai verso Henry «Credo che tu ti sia sbagliato. Il mio nome non è Baker, ma Terence Granchester, vuoi ripeterlo?»
«Avanti Terence, non arrabbiarti. Non negare l'evidenza» affermò.
«Non è più un segreto, ormai lo sanno tutti che sei il figlio dell'attrice Eleanor Baker» dichiarò di rimando Tommy.
Sbiancai. Come avevano fatto a saperlo? Dopo qualche secondo, mi ripresi e gli domandai gelido «E con questo che vorresti insinuare?»
«Proprio niente, ma ti invidio da morire» rispose.
«È chiaro, quando si ha la fortuna di avere per madre un'attrice famosa...» si intromise James diffamatorio.
Mi avventai contro James e lo presi per il bavero della giacca. «Vediamo se hai il coraggio di finire la frase»
«Terence calmati, non voleva certo offenderti» mi trattenne Nicole.
«Credevi di essere scelto perché sei il più bravo? Non lo sai che Eleanor Baker era presente il giorno del provino?» continuò Henry oltraggioso.
«Cosa?» lasciai andare James e corsi verso l'ufficio del direttore.
«Come ti è saltato in mente di dire quella bugia? Sapete tutti che Terence è il migliore» mi difese Nicole «La decisione presa dalla compagnia non ha niente a che fare con Eleanor Baker. Vi detesto, siete disonesti e invidiosi. Attori del vostro stampo possono recitare soltanto parti di secondo piano. Non diventerete mai grandi come lui»
Era la prima volta che vedevo Nicole andare così in collera.
«Signor Hathaway, vorrei parlarle» annunciai entrando nello studio.
«Oh Terence, sei tu. Vieni, accomodati. Anch'io ho qualcosa da dirti. Congratulazioni per la tua assegnazione. Sarà un'ottima occasione di successo, vedrai»
«È proprio di questo argomento che voglio parlarle» dichiarai risoluto.
«E come mai?» mi chiese sorpreso.
«Lei crede che il mio provino sia stato il migliore di tutti?» domandai pertinace.
«Che cosa vuoi dire?» il signor Hathaway mi guardò perplesso.
«Vorrei sapere se qualcuno le ha chiesto di aiutarmi» gli spiegai determinato.
«Ti riferisci a Eleanor Baker?»
«Mi hanno detto che era presente quel giorno» gli feci sapere.
«Ma come ti permetti Terence? Le raccomandazioni non hanno alcun potere nel mondo dello spettacolo. Si viene considerati per quello che si è. Il tuo talento e la tua preparazione sono le uniche cose che possono aiutarti, ricordatelo» affermò. «I miei colleghi e io ti abbiamo scelto perché crediamo che tu sia il più adatto a sostenere la parte di Romeo, forse tu hai qualche dubbio?» continuò serio.
«No, ma vede mi hanno riferito una cosa molto spiacevole...» gli spiegai.
«In futuro sentirai molto parlare di te, talvolta sentirai anche delle bugie ma devi affrontarle con la tua serietà e preparazione professionale» mi consigliò guardandomi negli occhi.
Anche se Eleanor Baker era mia madre, non volevo usare il suo nome per raggiungere il successo. Avevo deciso di diventare un grande attore, ma lo avrei fatto senza il suo aiuto. Amavo mia madre ma voglio costruirmi la carriera nel mondo dello spettacolo solo con le mie forze, senza favoritismi o pregiudizi.
✩✩✩
Destiny
Cara Des,
sono felice di invitarti a Broadway per la prima di Romeo e Giulietta. Io reciterò nella parte di Romeo. Questa è la prima volta che recito una parte da protagonista. Tu sai quanto io abbia desiderato questo momento, vero?
Terence
Ero sicura che ce l'avrebbe fatta. Terence nella parte di Romeo sarebbe stato meraviglioso.
Romeo e Giulietta è la storia di due innamorati e del loro sfortunato amore per l'odio delle loro famiglie, ma tra me e Terence non c'era nessuno che ci impediva di amarci. Pensai a Nicole, ma io credevo in Terence ed ero certa dei suoi sentimenti per me.
«Des! Stanno per uscire i quadri degli esami» la voce di Nathalie mi risvegliò dai miei pensieri. Nathalie, Rachel e Sarah mi corsero incontro in giardino. Piegai la lettera di Terence e me la misi in tasca.
«Così presto?» esclamai.
«Come fai a star calma?» mi domandò Rachel
«Io non riesco a fare più niente, sono nervosissima. Vieni?»
«Certo, vengo anch'io, ma cercate di calmarvi. Andrà tutto bene» le rassicurai e le seguii nell'atrio dove era una folla di ragazze era accalcata alla bacheca, ma i risultati non erano ancora stati esposti. Speravo di aver passato l'esame solo per potermi occupare di Albert.
«Ecco il professore!» esclamò Sarah quando il professor Owens arrivò. I due commissari srotolarono la pergamena e mi alzai sulle punta dei piedi per vedere meglio.
«Oh mio dio, sono stata promossa» urlò Sarah abbracciando Rachel.
«Ce l'abbiamo fatta» esclamò Rachel.
«Guarda Des ci sono anch'io» mi disse Nathalie indicando il tabellone.
«Dove?» le chiesi.
«All'inizio» mi disse.
«Ti sei classificata terza, brava!» cercai di sorriderle. Ero davvero felice per lei, ma non riuscivo a leggere il mio nome.
«Ma il tuo nome non c'è?» mi chiese preoccupata.
«Già, non so» risposi incerta. Non potevo non averlo passato.
«Hai provato a cercarlo?» si avvicinò Sarah.
«Eccola! Ti sei classificata settima!» esclamò Nathalie.
Oddio. Ce l'avevo fatta.
«Siamo tutte infermiere diplomate» annunciò Rachel. Quella gioia mi aveva fatto dimenticare tutta la fatica che avevo fatto.
«Congratulazioni ragazze!» Miss Mary Jane era dietro di noi, sorridente e orgogliosa. «Avete svolto un buon lavoro, complimenti!» ci disse.
«Grazie Miss Mary Jane!» rispondemmo all'unisono.
«Sono fiera di essere io a consegnarvi il diploma.» disse Miss Mary Jane in sala infermiere «Nathalie Kerry! Destiny Andrew!» mi avvicinai alla cattedra e ritirai il diploma.
«Sono un'infermiera diplomata!» esclamai.
«Signorina Andrew, dubito che lei diventerà mai una persona seria. Andiamo avanti. Rachel Parker!»
«Grazie»
«Molto bene, siete contente ragazze?» ci chiese.
«Si» dicemmo, ma abbassai la testa.
«Signorina Andrew, come mai è diventata così triste? Pochi minuti fa saltava di gioia.» replicò perplessa la direttrice.
«Pensavo a Diana. Sta lavorando negli ospedali da campo senza avere la possibilità di prendere questo diploma.» ammisi.
«Ho capito. Immagino che Diana non abbia scritto a nessuna di voi. La vostra compagna ha potuto fare l'esame nell'ospedale dove lavora classificandosi prima.»
«Dice sul serio? È meraviglioso.»
«Avete rappresentato degnamente la nostra scuola superando brillantemente gli esami. Siete delle vere infermiere e io sono orgogliosa di voi. Adesso per voi inizieranno nuovi doveri e responsabilità. Sappiate affrontarli.» affermò.
«Si signora.»
«Potete andare» ci congedò. «Destiny, lei resti, devo parlarle»
«Mi dica pure» le dissi, quando Diana, Nathalie, Sarah e Rachel tornarono in corsia.
«So che ha avuto una discussione con il direttore a proposito del paziente ricoverato nella stanza numero zero, è vero?» esordì.
«Si» risposi mortificata.
«Non avrei voluto sentirmi dire che non hai rispetto per i tuoi superiori e altre cose» chinai il capo desolata «Comunque apparte questo, devo ammettere che è stata una piacevole sorpresa per me sapere che ha superato l'esame e che si è classificata fra le prime del corso. Certo, Miss Pony ne sarà molto contenta» concluse orgogliosa. Non me lo avrebbe mai ammesso, ma anche lei era soddisfatta.
«Ho già promesso al dottor Leonard che d'ora in avanti lei cercherà di comportarsi meglio, siamo intesi?» continuò.
«Certo» le assicurai.
«Bene, sono convinta che non mi deluderà. Ora sarà meglio che raggiunga le sue colleghe, le auguro buon lavoro. Visto che assisterà quella persona che ha perso la memoria, si ricordi che la pazienza e la gentilezza sono la migliore cura» mi consigliò.
«Mi dispiace averle dato tanto disturbo. Scriverò a Miss Pony per darle la notizia.» mi scusai.
«Una vera infermiera non si fa prendere dalle emozioni. Coraggio si ricomponga, torni al suo lavoro e buona fortuna!» mi augurò.
Miss Mary Jane ritornò nell'ospedale Saint Joseph poche ore dopo. Mi sarebbe mancata.
Salutai Miss Mary Jane e mi fiondai nella camera di Albert. Dovevo dirgli che d'ora in avanti avrei potuto prendermi cura solo di lui.
«Albert, sono una vera infermiera adesso. Ci sono riuscita!» esclamai eccitata mostrandogli il diploma. «Guarda!»
«Oh congratulazioni Des. Mi sarebbe piaciuto farti un regalo, ma sai meglio di me che non posso uscire e non ho soldi.» mi disse.
«Ti ringrazio, ma non importa. Sei molto gentile. Voglio dirti una cosa: d'ora in avanti mi prenderò cura soltanto di te.» annunciai.
«Questa è una magnifica notizia.»
«Senti Albert, qui a Chicago ho alcuni amici che mi hanno invitato per festeggiare il mio diploma. Credi che possa andare da loro per qualche ora?» gli chiesi. Patrick e Peter mi avevano invitato ad andare da loro quel pomeriggio.
«Ma che domande, questo è il tuo giorno di libertà Des. Puoi andare tranquillamente, non devi preoccuparti per me.»
«Ti ringrazio Albert. Non farò tardi vedrai.» mi diressi verso la porta.
«Des...» mi chiamò.
«Si?»
«Niente. Grazie di tutto.»
«A presto. Ciao.»
Presi una carrozza e mi diressi alla villa degli Andrew.
«Ei Des, ti aspettavamo.» Patrick mi corse incontro, seguito da Peter, Kriss e Annie.
«Ciao Patrick. Sono felice di vedervi.»
«Complimenti. Siamo tutti molto orgogliosi di te.»
«Ti facciamo i nostri migliori auguri.» aggiunse Annie.
«Vi ringrazio ragazzi.»
«Albert ora potrà stare tranquillo con un'infermiera diplomata come te.» mi disse Kriss.
«A proposito di Albert, non posso stare troppo con voi perché devo tornare in ospedale.»
«Molto bene, allora non perdiamo tempo. Venite.» mi disse Pat.
«Peter, come sta nonna Catherine?» gli chiesi mentre seguivamo Patrick.
«Bene, oggi è uscita.»
«Per questo vi abbiamo invitato tutte e tre. Staremo in pace e ci divertiremo.» disse tutto eccitato Pat.
«Povera Des, non sai cosa ti aspetta.» mormorò Peter.
«Oh Peter!» si lamentò il fratello.
«Cosa vuoi dire? Non capisco.» replicai dubbiosa.
«Niente. Stava scherzando, vero Peter?» replicò Pat.
«Si, ma povera Des.» continuò il fratello.
«Non impressionarti Des, Peter scherza. Abbiamo un meraviglioso regalo che ti sta aspettando.»
«Già, si tratta di un aereoplano ideato e costruito esclusivamente da Patrick sul quale tu dovrai salire.» mi spiegò Peter coprendosi la faccia con le mani.
«È tardi, devo tornare in ospedale.» girai i tacchi.
«Des, non puoi andartene adesso. L'ho costruito proprio per te.» mi raggiunse Pat.
«Grazie Pat, sono certamente lusingata ma perché non ci porti Kriss?» replicai.
«No grazie, poi Pat era certo che tu avessi accettato, vero.» disse Kriss.
«Ma io veramente...» obiettai.
«Vieni Des.»
«Patrick, gli aereoplani possono cadere a volte. Non sono come le automobili.» affermai terrorizzata, ma Patrick mi prese per il braccio e arrivammo in giardino. Sul campo c'è un aereoplano.
«Allora che ne dici? Gli ho dato il nome di re del cielo.» affermò tutto orgoglioso. «Non credo anche tu che sia bellissimo?»
«Oh si, il nome è meraviglioso, ma ho paura che non volerà.» replicai.
«Avanti su, vestiti. Il paracadute è indispensabile, ecco.» Patrick mi diede l'imbragatura «Sei un perfetto aviatore Des.»
«Peter, pensi che sia pericoloso?» gli chiese Annie.
«Non saprei. Con le invenzioni di Patrick non si è mai certi di nulla.»
«Vieni Des, ti aiuto. Benvenuta a bordo, il comandante del re del cielo ti augura buon viaggio.» salii spaventata.
«Des, agganciati bene il paracadute!» mi consigliò Peter e l'aereo iniziò a prendere quota.
«Des, come si sta dietro? Bene, vero?» mi chiese Pat alla barra di volando mentre mi coprivo gli occhi con le mani.
«Sembra impossibile, eppure stanno volando!» esclamò Annie.
«È incredibile.»
«Des, apri gli occhi. Non perderti questo spettacolo.»
«Stiamo volando.» affermai sconcertata.
«Ma è naturale!» replicò gasato Patrick.
«È fantastico.» da lassù si poteva vedere interamente la casa degli Andrew. Era grandissima. «Senti Pat, potresti volare più in basso? Vorrei salutare gli altri.»
«Ok. È bello quassù, vero? Siamo fortunati a non essere in guerra.»
«Hai ragione.»
All'improvviso l'aereoplano fece dei rumori strani e iniziò a perdere pezzi.
«Presto Des, salta giù! Via!» urlò Patrick e ci buttammo nello stesso momento. I paracaduti si aprirono e lentamente toccammo il suolo.
«Des, siamo salvi.» sussurrò Patrick.
«Des! Pat! State bene?» Annie, Peter e Kriss ci corsero incontro.
«È stato piuttosto pericoloso, ma mi sono divertita.» risposi.
«Ho un fratello incosciente. Ride sempre.»replicò Peter.
«È stato divertente, vero Des? È andata molto bene per essere stata la prima volta, non credi?»
«Come la prima volta?»
«È semplice, quell'aereo non aveva mai voltato prima d'ora.» ammise Pat.
«Patrick!» esclamai scandalizzata.
«Non arrabbiarti. Avevi il paracadute, no?» mi disse Kriss e scoppiammo a ridere.
Prima di tornare in ospedale mi fermai a prendere due bottiglie di birra per Albert. Mi ero davvero divertita. Era stata una bella esperienza quel volo. Dovevo andare subito a raccontarlo ad Albert. Si sarebbe divertito anche lui.
«Ciao Albert, sono tornata!» annunciai, spalancando la porta. Non c'era. Il letto era fatto ed era tutto in ordine. C'era un biglietto sopra il letto. Mi avvicinai e lo lessi.
Grazie Des, non ti dimenticherò mai.
Le bottiglie di birra mi caddero dalle mani. Albert se n'era andato via.
Ciao a tutti🤩✨,
sia Des che Terence hanno superato i loro esami. Patrick e gli altri hanno festeggiato in maniera simpatica anche se un tantino pericolosa Des, la quale è riuscita brillantemente a passare gli esami e adesso è diventata una vera infermiera. Al ritorno un ospedale l'attende una brutta sorpresa. Albert, il ragazzo che conosce fin dall'infanzia e che ora è uno dei suoi pazienti, è scomparso lasciando soltanto un biglietto. Malgrado non abbia nessuna prospettiva per il futuro ha voluto andar via, lasciando l'unica persona che forse poteva aiutarlo.
A presto,
Carla💗
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