3. Addio Annie

«Erano spiedini lunghissimi e loro li avevano fatti al barbecue» raccontai a John, Sophie e Sam qualche giorno dopo essere state dal signor Brighton.

«Avete mangiato all'aperto?» mi chiese lei.

«Certo, in mezzo ad un magnifico giardino. Vi posso assicurare che mi è sembrato di vivere una favola» mi vantai.

«Scusa Des, quanti spiedini avete mangiato dal signor Brighton?» mi chiese timido John.

«Ne hanno fatti tantissimi, quella è gente molto ricca» spiegai.

«E ne avete mangiati tutti quelli che volevate?» continuò stupito.

«Ma certo John» risposi.

«Che fortunata!» esclamò.

«Si, abbiamo passato una giornata deliziosa» conclusi.

«Des! Il signor Brighton...» venni interrotta da Annie che corse verso di noi.

«Si, Annie raccontavo di lui ai bambini...»

«Guarda Des, sta arrivando il signor Brighton» mi disse, dopo aver preso fiato.

«E che cosa vuole da noi?» domandai scettica.
Io e Annie corremmo al cancello seguite da John, Sam e tutti gli altri.

«Salve signor Brighton!» lo salutai.

«Ciao, sono contento di rivederti Des» mi salutò quando scese dalla carrozza.

«Mi è dispiaciuto molto essere andata via senza salutarla l'altro giorno» iniziai mortificata.

«Oh non ti devi preoccupare Des» mi disse lui amichevole.

«Ragazzi, è lui il signore del barbecue di cui vi parlavo poco fa» lo presentai ai bambini.

«Sono venuto qui per mangiare gli spiedini con tutti voi ragazzi» annunciò il signor Brighton.

«Lei è venuto fin qui per portarci gli spiedini, signor Brighton?» domandò incredula Annie.

«Certo Annie» rispose lui.

«Davvero? Evviva!» esclamammo in coro.

I bambini aiutarono Mike a portare i mattoni e la carne in giardino, mentre il signor Brighton andò a parlare con Miss Pony e Kimberly.

«Des, secondo te il signor Brighton perché mai è venuto qui?» mi chiese Annie mentre mangiavamo in cerchio gli spiedini con Mike.

«Per portarci questi spiedini» risposi tranquillamente.

«Non solo per questo temo» esordì.

«E allora per quale altra ragione?» chiesi.

«Pensaci un momento, Des» mi disse lei.

In quel momento capii. Il signor Brighton era nello studio di Miss Pony da quasi mezz'ora ormai.

«Eh?» esclamai.

Annie annuì «Io ho tanta paura che sia venuto qui perché intende adottare una di noi due»

«Ne sei sicura?» mormorai smettendo di mangiare. Avevo perso l'appetito.

«Non vedo altra ragione» affermò.

Il signor Brighton e Mike se ne andarono quel pomeriggio.

«Hai visto che era venuto soltanto per portarci gli spiedini?» dissi a Annie quella sera prima di buttarmi sul letto «Beh a dire la verità mi dispiace, mi sento molto delusa dopotutto»

«E perché mai?» mi domandò.

«Non mi sarebbe dispiaciuto affatto se fosse venuto qui per adottare una di noi, credimi è così» dichiarai.

Annie non fece in tempo a rispondere che John urlò «Des! Des! Miss Pony vuole parlare con te, Des«

«Ci siamo ragazzi, un'altra lavata di testa» mormorai.

Però non mi pareva di averne combinata una delle mie quel giorno.

Entrai nello studio senza bussare.

«Ti pare questo il modo di entrare, Destiny?» mi rimproverò Kimberly.

«Io volevo soltanto divertirmi un po' prima della sgridata» enunciai.

«Ma non ti abbiamo chiamato per sgridarti, Des» mi disse gentile Miss Pony.

«Davvero? E allora di che si tratta? Perché mi avete chiamato a quest'ora?» domandai curiosa.

«Volevo chiederti una cosa. Che impressione ti ha fatto il signor Brighton?» mi chiese Miss Pony.

«Beh è un uomo molto alla mano, io direi che non è male» risposi. Miss Pony e Kimberly mi ascoltavano attentamente.

«Senti Des, che ne diresti se il signor Brighton venisse a prenderti e ti portasse a casa sua?» annunciò Miss Pony.

In quel momento realizzai. «Io diventerò la figlia del signor Brighton?» chiesi. Iniziai a ridere.

«Des, stiamo parlando di una cosa molto seria se non mi sbaglio» mi riprese Miss Pony.

«Ma ecco non può essere vero, perché io sono stata molto maleducata con lui. Sono molto vivace...» iniziai. Il signor Brighton non poteva veramente aver deciso di adottare me.

«Certo Des, lo sappiamo molto bene. Ci hai sempre dato molti guai con la tua vivacità ma vedi, il signor Brighton è stato capace di leggere nel tuo cuore e hai capito che sei brava e generosa» mi spiegò Miss Pony.

«Il signor Brighton non ti ha visto molte volte, ma ti conosce bene Des» continuò Kimberly.

«Io e Kimberly ci sentiremmo molto sole senza di te, ma non fa niente, purché tu sia felice» mi sorrise Miss Pony «Tu stai diventando grandicella ed è arrivato il momento in cui devi pensare alla tua felicità» continuò.

Stavo per accettare, quando sentii qualcuno piangere da dietro la porta.
Mi girai di scatto e vidi Annie correre via.

La raggiunsi in giardino.

«Non mi importa niente che diventerai la figlia del signor Brighton» urlò.

«Non penserai mica che ti abbandoni, mi hai sentito? Ma Annie, hai creduto davvero che sarei diventata la figlia del signor Brighton?» continuai e mi avvicinai a lei che non smetteva di piangere.

Annie mi scansò «Ma anche tu vuoi avere una mamma e un papà, Des» disse.

«Annie, ci siamo promesse che saremmo restate sempre insieme, l'hai dimenticato?» le dissi.

Annie fece un timido sorriso.
Il giorno dopo erano tutti strani.

«John, hai fatto ancora la pipì a letto?» presi in giro John.

«Si, ma la cosa non ti riguarda» ribatté.
Non era lui, era diverso dal solito John.

«Che c'è?» chiesi.

«Vorrei non averli mai mangiati quegli spiedini» spiegò.

«Li avrei rifiutato se l'avessi saputo» si intromise Sam.

«Si può sapere di che cosa parlate?» domandai.

«Non fare finta di non saperlo, Des. Lo sappiamo tutti che te ne andrai» disse John con la voce strozzata «Non ci lasciare, ti prego»
John si mise a piangere e si tuffò fra le mie braccia.

A pranzo Kimberly tenne un discorso «Miss Pony e io abbiamo vissuto insieme a Des sin dal giorno in cui l'abbiamo trovata davanti a questa casa dodici anni fa. E voi non dovete cercare di fermarla anche se vi spezzerà il cuore a vederla andar via. Se le volete bene dovete salutarla sorridendo, senza far vedere le lacrime. Il signor Brighton verrà a farci visita domenica prossima insieme a sua moglie e io vorrei tanto che ci fareste fare una bella figura ragazzi»

«Mi scusi Miss Pony» si scusò Annie «Io credo di aver sbagliato. Io pensavo solo a me stessa ieri sera, non pensavo alla sua felicità...»

«Annie...» mormorai.

Quel pomeriggio Annie mi prese per il braccio e mi portò fino alla collina «Per favore, insegnami a salire sull'albero» mi disse.

«Lo sai che non è possibile, soffri di vertigini» ribattei.

«Cercherò di controllarmi» replicò determinata.

«Perché così all'improvviso vuoi imparare a salire sugli alberi?» le domandai.

«Perché se riuscirò ad arrivare lassù in cima, potrò seguirti più a lungo con lo sguardo il giorno in cui tu te ne andrai via con i signori Brighton» spiegò.

«Annie, io...» iniziai.

«Per favore non dire niente è meglio» disse lei.

La domenica mattina presto mi fiondai in camera di John.

«Hai fatto ancora la pipì a letto?» gli chiesi.

John annuì imbarazzato.

«Bene» esclamai e tirai via il lenzuolo.

«Cosa fai? Mi dispiace Des» continuò.

«Oggi sei perfetto John» gli dissi euforica.

Nello stesso momento, la carrozza del signor Brighton fece il suo ingresso nel cortile.

«È un piacere rivederla, signor Brighton» lo salutò Miss Pony.

Il signor Brighton aiutò sua moglie a scendere dalla carrozza.

«Buongiorno, dov'è questa bambina vivace che ha un bel caratterino ma che è gentile, dolce e generosa?» chiese la signora Brighton.

Stavo dietro la casa a stendere il lenzuolo di John quando arrivarono.

«Ciao, Des. Come stai? Voglio presentarti Jane, mia moglie» presentò il signor Brighton.

Jane Brighton era una signora di classe, elegante e raffinata. Era esile e portava i lunghi capelli biondi raccolti in uno chignon.

«Vedo che ti dai molto da fare per i bambini piccoli» osservò lei.

«No, lavoro per me stessa. Questo lenzuolo è mio, signora Brighton» affermai.

«Cosa? Ma allora...» realizzò il signor Brighton

«Non ho dormito a casa sua quella volta perché io ho l'abitudine di fare la pipì a letto tutte le notte» mentii.

«È una brutta abitudine alla tua età» continuò il signor Brighton.

«Oh caro» la signora Brighton teneva il braccio del marito ed ero certa che stava per svenire.

In quel momento arrivò Annie.

«Signori Brighton, vi abbiamo preparato una tazza di tè caldo. Prego da questa parte signori» disse educatamente.

«Tante grazie e tu come ti chiami?» domandò la signora Brighton tornata in sè.

«Mi chiamo Annie»

«Ciao Annie. Hai un bellissimo nome, lo sai?»

«Grazie signora Brighton...» Annie arrossì.

«Ci siamo quasi riuscite, Annie» esclamai ad Annie quando se ne andarono dentro.

«Non mi pare che Destiny abbiamo questa brutta abitudine» disse Kimberly dopo che i coniugi Brighton le raccontarono della vicenda.

«Si come pensavo. Stava scherzando» rispose confortato il signor Brighton.

«Allora se è così è molto peggio» eruppe la moglie.

«Che intende dire?» le chiese Kimberly.

«Se ha detto così è semplicemente perché voleva che avessimo una brutta impressione di lei e questo significa che non ha alcuna voglia di diventare nostra figlia» affermò decisa.

«Jane, ti prego...» le disse il signor Brighton.

«Non c'è niente da fare. Dobbiamo rinunciare all'idea di adottare quella bambina una volta per tutte» dichiarò convinta.

«Capisco» disse triste Miss Pony.

A quel punto smisi di origliare.
Ce l'avevo fatta.

«Annie, ci sono sue buone notizie. Noi non dobbiamo più separarci» annunciai.

«Non ti dispiace di rimanere?» mi chiese.

«E perché mai dovrebbe? Sarò molto più felice con te» la rassicurai.
Avrei tanto voluto avere un papà come il signor Brighton ma Annie era la mia famiglia. Non potevo abbandonarla. Non ce l'avrebbe fatta senza di me.

I signori Brighton uscirono e Jane salì in carrozza.

«Che bella... io credo che mia madre assomigli a quella donna» disse Annie ammirata.

Quella sera Annie venne convocata da Miss Pony.

«Che cosa ti hanno detto Annie?» le domandai quando fu tornata. Annie non rispose «Ei. Perché sei così triste?

«Des, Miss Pony mi ha detto che il signor Brighton vuole adottare me» annunciò infine con voce soffocata.

«Eh? Secondo me ci prendono in giro. Io ho rifiutato e adesso vogliono te» affermai.

«Miss Pony mi ha detto che io ho fatto una buona... un'ottima impressione alla signora Brighton» continuò Annie.

«Non ti preoccupare, tu di di no e non se ne parla più» cercai di confortarla.

Annie smise di piangere.
«Le ho già dato una risposta» mi comunicò.

«Naturalmente le avrai detto di no» le dissi.

«Mi dispiace Des...» Annie riprese a piangere.

«Che cosa? Ma Annie... allora andrai dai Brighton» realizzai.

«Mi dispiace Des, ma io ho sempre sognato di vivere felice con una mamma e un papà» mi spiegò.

Anch'io volevo una mamma e un papà ma non volevo vivere lontano da Annie, per questo avevo rinunciato. Corsi fuori. Ero una stupida. Annie non era niente per me. Corsi alla collina, la pioggia batteva forte ma non me ne importava. Restai là per un po' e piansi. Annie aveva tradito la mia fiducia.

«Des!» mi chiamò Annie.

«Annie!»

«Mi dispiace, mi dispiace davvero Des» si scusò.

«Sei stata sotto la pioggia tutto questo tempo Annie?» le chiesi.

«Ecco vedi, io volevo restare vicino a te, volevo ancora parlare con te» mi disse.

Annie era tutta bagnata ed era a piedi nudi. Dopo un po' mi ricomposi e mi calmai «Io non ce l'ho con te Annie. Io l'ho sempre saputo che un giorno o l'altro ci saremmo dovute separare.»

«Vorrei avere il tuo permesso Des.» mi disse.

«Hai scelto di essere felice per conto tuo, vero?»

«Si, è così ma che cos'altro potevo fare?» replicò.

«L'avevi già deciso, vero? Hai fatto una buona scelta, ma mi devi promettere che sarai felice con loro» affermai.

«Certo Des» mi sorrise.

Il giorno della partenza di Annie arrivò. Mentre l'aspettavamo un cortile, Annie uscì con la signora Brighton con un abito rosa bellissimo.

«Che bella!» esclamò John incantato.

«È vero sei bellissima Annie» le disse Kimberly.

«Sii sempre felice» le augurò Miss Pony asciugandosi gli occhi con un fazzoletto.

«Vi ringrazio per quello che avete fatto per me. Grazie Miss Pony, grazie Kimberly» disse loro Annie.

Annie mi guardò e l'unica cosa che riuscii a dire fu «Addio Annie»

Iniziai a piangere e corsi verso la collina. Sentii Annie correremo dietro, ma la signora Brighton la fermò «Su, adesso dobbiamo andare»

Salii sul grande albero e vidi Annie e la signora Brighton salire in carrozza, dirigersi verso la villa dei Brighton e allontanarsi sempre di più.

Ciao a tutti😊,
il signor Brighton visita la casa di Pony organizzando un barbecue in giardino per tutti gli orfani. Annie si rende presto conto che egli ha dei secondi fini. Affascinato dal carattere di Des e dalla sua natura vivace e generosa, cerca di convincere la moglie a chieder l'adozione della bambina.

Des assicura Annie che nessuno riuscirà mai a separarle e quando i coniugi Brighton si presentano finge di far ancora la pipì a letto ogni notte. Nel frattempo la dolce Annie ha catturato l'attenzione della signora Brighton e sceglie lei come bambina da adottare. Appena saputo che Annie ha accettato, sentendosi tradita da questo improvviso voltafaccia, Des scappa durante la notte.
Annie corre a cercarla e si scusa per la sua debolezza consistente nel desiderare tanto una famiglia vera. Chiederà pertanto a Des il permesso di poter andar a vivere con i Brighton e l'amica dà la sua benedizione.

Annie lascia la casa di Pony dove lei e Des hanno vissuto felicemente per dodici lunghi anni, ma adesso Annie se ne va a casa Brighton e Des si sente sola e triste😢.

Fatemi sapere cosa ne pensate,
un abbraccio,
Carla💗

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