18. Il ragazzo del piroscafo

Il mattino seguente, il Mauritania entrò nel porto di Southampton. Ero nel pontile insieme al signor George quando vidi i gemelli sulla banchina che mi stavano aspettando.
Quando mi intravidero iniziarono a sbracciarsi e a urlare il mio nome.
«Ciao Des!» mi salutarono quando scesi la scaletta della nave.
«Peter! Patrick!» li abbracciai.
«Siamo contenti di rivederti.»
«Vedo che voi due non siete cambiati affatto.» dissi loro.
«Nemmeno tu sei cambiata.» replicò Peter con il suo solito sorriso affascinante. Ad un tratto vidi il ragazzo che avevo incontrato la sera sul pontile della nave. Era appoggiato alla banchina del porto.
«Des, che cosa stai guardando?» mi domandò Patrick, quando si accorse che stavo fissando qualcosa.
«Niente.» mentii.
«La carrozza, è da questa parte.» ci indicò il signor George.

Lungo il tragitto dal porto di Southampton alla scuola, Patrick disse «Signor George, voglio sperare che non porterà Des subito alla scuola.»
«Si, direi di visitare Londra prima, non è d'accordo con noi?» propose il fratello.
Il signor George non fece in tempo a rispondere che sentimmo un suono di un clacson. Mi affacciai al finestrino. Una persona guidava spedito un'auto e ci superò mandandoci fuori strada. Riconobbi subito il ragazzo al volante. Era il ragazzo della nave.
«Ma è sempre lui!» esclamai.
«Mi dispiace signori, ma non è stata colpa mia.» si scusò il cocchiere.
«Quello è un pazzo, non si spaventano i cavalli in quel modo.» decretò irritato Peter.

Dopo quell'inconveniente, arrivammo a Londra.
«Quello è il famoso Big Ben.» mi informò il signor George quando ci passammo vicino.
«Non ho mai visto niente di simile, è bellissimo.» ammirai.
«Ora andiamo a vedere il Tower Bridge.» disse Patrick.
«No, adesso è proprio ora di andare al collegio.» obiettò il signor George.
«Non sia così severo, questa è la prima volta che Des viene a Londra.» protestò Peter.
«Beh, io posso venire a Londra ogni volta che lo desidero.» lo rassicurai.
«Beh forse non capisci, ma questa è la prima volta che visitiamo questa città.» mi spiegò Patrick.
«Ma se voi siete qui da un mese!» esclamai allibita.
«Una volta che uno entra in prigione, è difficile uscirne.» scherzò.
«Stai parlando della nostra scuola?» chiesi stupita.
«Ho paura che la prossima volta che usciremo di lì sarà quando morirà un nostro parente.» continuò Patrick.
«Non le pare di esagerare un po'?» gli chiese il signor George.
«Così non ti fanno uscire.» realizzai.
«Siamo arrivati Des. Questo è il famoso collegio Royal Saint Paul School.»
Raggiungemmo la scuola dove mi trovai davanti un cancello in ferro battuto che nascondeva un possente edificio che assomigliava a una prigione. Una professoressa aprì il cancello e io ringraziai il signor George per avermi accompagnata.
«Tu saresti Destiny Andrew, vero? Sappi che ti stiamo aspettando da più di tre ore.» iniziò l'insegnante.
«Mi scusi.» risposi imbarazzata.
«E voi ragazzi andate subito nella vostra stanza.» i gemelli mi augurarono buona fortuna e sparirono nel cortile.

Seguii la professoressa fino all'ufficio della preside. Tutto di quel posto era grigio, dalle pareti ai capelli della direttrice.
«Lieta di conoscervi, io sono Destiny Andrew.» mi presentai, quando mi fece accomodare.
«Anch'io sono lieta, signorina Andrew. Io sono Miss Collins.» si presentò. «Per quale motivo lei è venuta a studiare qui?»
«Io voglio imparare tante cose e diventare una vera signora.» risposi prontamente.
«Bene, allora perché non è venuta subito qui dopo l'arrivo della nave? Andare in giro per vedere Londra è una cosa che non doveva fare.» replicò intransigente.
«Mi dispiace.» dissi e uscì dall'ufficio.

Dopo un tragitto che mi sembrò interminabile, la professoressa White aprì con la chiave la porta di una camera al terzo piano.
«Questa è la tua stanza.» annunciò «Cominci subito a studiare signorina Andrew. Può scegliere uno qualunque di quei libri. Sono libri di testo e di consultazione.» disse indicando gli scaffali sopra la libreria e se ne andò lasciandomi sola.
«Mamma mia, quanti sono!» esclamai afflitta. Non sarei mai dovuta venire in quella scuola esclusiva.

La mia nuova camera era carina, non lussuosa come quella che avevo dagli Andrew, ma spaziosa, ordinata e con una grande scrivania.
Sulla parete erano affissi due quadri. Uno raffigurava una cascata e l'altro era una riproduzione di "La notte stellata" di Van Gogh. Dalla finestra si riusciva a scorgere in lontananza una collina. Pensai che in primavera sarebbe stata meravigliosa coperta da fiori di tutti i colori. Mi buttai sul letto sfinita, quando qualcuno bussò alla porta. Andai ad aprire e mi trovai davanti una ragazza abbastanza alta e dai lunghi capelli neri.

«Ciao, tu sei la nuova arrivata, vero? Io sono Kristel Golden, ma se vuoi puoi chiamarmi Kriss, sono la tua vicina, la mia è la stanza accanto alla tua.»
«Io mi chiamo Destiny Andrew, però tutti mi chiamano Des. Perché non entri?» la invitai.
Kriss entrò.
«Vieni da Chicago, vero? Mia nonna ha abitato per tanto tempo sulle rive del Michigan» mi raccontò elettrizzata.
«Si, da un paesino lì vicino in realtà» le spiegai.
«Non sono mai andata in America, vorrei tanto andarci un giorno. Ti piace la stanza?»
«Tu sai dove dormono i ragazzi?» le domandai subito senza rispondere alla sua domanda.
«Che cosa hai detto?» domandò perplessa.
«Devo andare là di corsa» quando rimase di stacco, aggiunsi «Mi vuoi dire perché fai quella faccia?»
«Ti immagini cosa succederebbe se ti trovassero lì?» mi chiese preoccupata.
«Io ho due grandi amici in questa scuola, due ragazzi simpatici. Siamo stati insieme per tanto tempo. Se vuoi un giorno te li faccio conoscere.» le raccontai.
«Nono, grazie. Io studio sempre dalla mattina alla sera.» rispose timidamente.
«Dimmi almeno dove posso trovarli.» la scongiurai.
«Le camere e le aule dei ragazzi sono oltre il cortile di fronte a noi.» mi rispose finalmente «Se ti trovano nelle stanze dei ragazzi però, ti cacciano via.»
«Davvero? Solo per questo?» domandai allibita.

Dopodiché Kriss mi fece fare un piccolo tour della scuola.
«Questa è la biblioteca, Des.» mi indicò.
«Non bastano i libri che abbiamo nelle nostre stanze?» esclamai.
«Abbassa la voce.» mi zittì e mi condusse nel salone.
«Questo salone è tutto per noi ragazze.» mi spiegò.
«Molto bene, e qui si può parlare, non è vero?»
«No, nemmeno qui si può parlare a voce alta.»
Le studentesse erano riunite in gruppetti e chiacchieravano sotto voce. Sembrava essere a un funerale.

Ad un tratto vidi Amanda insieme a due ragazze. Anche Amanda era in quella scuola? Che incubo.
«Guarda guarda chi abbiamo, come stai?» Amanda venne verso di noi.
«Cosa Des? Tu conosci Amanda?» mi domandò meravigliata Kriss.
«Già, ci conosciamo molto bene.» rispose al mio posto Amanda «È con grande piacere che ti presento a tutti, Destiny.» disse con voce falsa e melliflua «Viene dall'America. Attualmente fa parte della famiglia Andrew, ma tempo fa era costretta a badare ai cavalli in una stalla.»
«Quella ragazza viveva in una stalla?» bisbigliò la sua amica.
«È inconcepibile in una scuola come questa.» sentii dire un'altra.
«Già, e questo non è tutto.» affermò Amanda «Devo aggiungere che è stata abbandonata dai suoi genitori e cosa più importante che è un'assassina. Hai ucciso Anthony.»
«Ma cosa stai dicendo?» esclamai.
«Se non fosse per te, Anthony sarebbe ancora vivo.» mi accusò.
Non ci credevo. Non poteva dire sul serio. Non poteva rivangare la morte di Anthony.
«Vieni via Kriss, non vorrai fare amicizia con una ragazza come questa.» proseguì Amanda perfida. Kriss mi guardò negli occhi per qualche secondo, poi se ne andò via con Amanda e il suo gruppo.

Non mi piaceva affatto stare in quella scuola. Era difficile diventare una signora, almeno per me. Quella sera Kriss bussò alla porta della mia stanza.
«Ciao Kriss, avanti entra.» la invitai contenta di vederla.
«No, grazie.» rispose distante.
«D'accordo, cosa vuoi?»
«Beh ecco, Miss Collins ci ha fatto dire che domani mattina dobbiamo andare in chiesa indossando un abito sportivo.» mi informò.
«Un abito sportivo?» domandai scettica.
«Si, buonanotte.» mi salutò e tornò nella sua camera. Aprii l'armadio. Conteneva due diverse divise scolastiche. Una bianca con la gonna a strisce blu, bianco e rosso e lo stemma della scuola impresso sulla camicetta bianca e l'altra a tinta unita nera. C'erano anche un paio di stivaletti bianchi abbinati. Me li provai e appurai che il più sportivo era sicuramente quello bianco.

Il giorno dopo mi incamminai in chiesa per la messa. Sprofondai. Tutti lì avevano degli abiti neri.
«Ragazze, guardate Destiny.» sentii Amanda indicarmi.
«Che cosa vuoi pretendere da una ragazza come lei?» convenne l'altro. Kriss se ne stata con la testa basta dietro Amanda.
«Kriss...» mormorai. Perché mi aveva fatto questo?
«Des, il bianco è un bel colore, ma il nero è meglio oggi.» Patrick mi si avvicinò.
«Andrò a cambiarmi.» stavo per tornare nella mia stanza, quando mi trovai davanti Miss Collins.
«Io avevo detto che oggi avrebbe dovuto indossare un abito nero, signorina Andrew.» tuonò.
«Si, mi dispiace, ma io ho capito male Miss Collins. Adesso corro a cambiarmi.» mentii.
«È tardi ormai. Prenda posto in chiesa insieme agli altri.»
Obbedii e la messa iniziò.

Non stavo ascoltando una parola di quello che stava predicando il prete, quando un ragazzo entrò.
Trattenni il fiato. Era il ragazzo che avevo incontrato sul piroscafo. Iniziò a girare tra i banchi ridacchiando.
«Che cosa fa, Terence Granchester? Ha fatto tardi, ora prenda posto e la smetta.» lo redarguì Miss Collins.
Terence sogghignò, incurante della direttrice che lo stava trucidando con lo sguardo.
«Cosa c'è da ridere?» continuò la preside a denti stretti.
«Oh niente. Stavo solo guardando questi ragazzi che pregano. Sembrano così presi, così seri, ma in realtà hanno la testa altrove. Non immagina neanche costa stanno pensando.»
«Signor Terence, vada...» iniziò la preside, stringendo i denti.
«Vada fuori di qui? Bene, è proprio quello che intendo fare. Sia chiara una cosa, io non sono venuto qui per pregare.» affermò insolente.
«Allora perché è venuto qui?»
«Per dormire un po'» rispose sfacciato. Era evidentemente ubriaco.
I ragazzi ridacchiarono ma Miss Collins era paonazza.
«Questo posto è tranquillo di solito. Non sapevo che eravate tutti riuniti.» continuò Terence, poi indicando un ragazzo caso lo chiamò «Ehi tu, avvertimi quando la chiesa è libera. Devo dire ragazzi che avete un ottimo predicatore.» prese in giro il prete.
«Poi ne riparleremo.» lo sfidò Miss Collins severa.
«Ho capito bene, Miss Collins? Lei mi fa il grande onore di parlare con me? Finalmente potrò insegnarle qualcosa.» Terence fece per uscire quando i suoi occhi incontrarono i miei. Certo, ero ben riconoscibile essendo l'unica idiota vestita di bianco in mezzo a tutti i ragazzi che indossavano la divisa nera. Terence mi fisso per qualche secondo, poi se ne andò.
«Ascoltate, quello che ha fatto Terence è terribilmente grave e inqualificabile. Ora l'unica cosa che possiamo fare per lui è pregare.» dichiarò Miss Collins e la messa riprese.

Durante l'intervallo, ero appoggiata ad un albero in cortile, quando sentii spettegolare Amanda e le sue amiche.
«Terence è un poco di buono, fuma e beve.» sparlò una.
«Eppure dicono che nello studio è molto bravo, ha un cervello eccezionale.» replicò Louise.

Sembrava che Terence fosse in questa scuola solo per mandare in collera Miss Collins. Eppure stava piangendo la prima volta che l'avevo incontrato e un attimo dopo si era preso gioco di me chiamandomi "tutte lentiggini". Che razza di tipo.

Stavo per tornare in camera mia, quando me lo trovai davanti. Non riuscii a emettere un suono, fino a quando un ragazzo lo chiamò.
«Che c'è?» domandò Terence scocciato.
«Miss Collins ti cerca. È proprio in collera sta volta.» gli riferì.
«Beh peggio per lei.» ribatté audace e se ne andò, non degnandomi nemmeno di uno sguardo. Non mi aveva neanche riconosciuta.

Ciao ragazzi🤩,
insieme a Peter e Patrick, che sono venuti a prenderla al porto, Des arriva alla St. Paul School.

Intanto conosce quella che sarà la sua vicina di stanza, Kriss Golden, una ragazza molto intelligente. Amanda, anche lei a Londra, accusa Des d'esser l'assassina di Anthony, nonché la sua ex serva proveniente dalla casa di Pony. Kriss crede in un primo momento ad Amanda e comincia ad evitarla. Des vorrebbe andare a trovare Patrick e Peter, ma è vietato secondo le regole della scuola. Des sembra trovarsi in gran difficoltà, abbandonata da Kriss e senza alcuna guida.

Des però ha occasione di rivedere il ragazzo che aveva incontrato sul Piroscafo, che scopriamo chiamarsi Terence, anche lui studente della scuola. Cosa succederà alla Saint Paul School😨?

Ne vedremo delle belle,
un abbraccio
Carla💗

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