16. Il ranch di Tom
Quando mancavano pochi giorni a Natale, un cowboy portò alla casa di Pony un abete. Tutti i bambini corsero fuori elettrizzati. Era la prima volta che vedevano un albero di Natale così grande.
«Ma che bell'albero di Natale, chi lo manda?» chiese Miss Pony al cowboy.
«Il signor Cartwright. Ha anche detto più grande è, meglio é perché questo sarà l'ultimo Natale.» rispose lui.
Il signore salì sul suo cavallo, ma Kimberly lo fermò «Aspetti, non se ne vada. Mi scusi, noi vorremmo parlare col signor Cartwright, quando possiamo venire a trovarlo?»
«Mi dispiace, ma non so cosa rispondervi. Il signor Cartwright ha il suo uomo di fiducia che si occupa di queste cose. Dovete chiedere a lui.» rispose e se ne andò a cavallo.
«Miss Pony, cosa voleva dire quel cowboy con "questo sarà l'ultimo Natale?"» le chiesi curiosa.
«Niente, niente di particolare Des. Coraggio ragazzi, portiamo dentro l'albero di Natale.» sorrise Miss Pony. Sembravano molto preoccupate. Secondo me avevano un grosso problema. Smisi di decorare l'albero con gli altri bambini, e mi diressi nell'ufficio di Miss Pony e iniziai a origliare.
«I nostri bambini sono molto felici, è un piacere vederli così.»
«Dove passeremo il prossimo Natale?» si rattristí Miss Pony.
«Io ho parlato col suo uomo di fiducia, ma è stato inutile.» sentii dire Kimberly.
«Purtroppo dobbiamo lasciare questa casa entro la prossima primavera.» dichiarò Miss Pony.
«Ce l'ha comunicato da troppo poco tempo. Non può mandarci via così.» protestò Kimberly.
«Certo non dovrebbe, però qui tutti appartiene al signor Cartwright. Vuole questa terra perché ha bisogno di ampliare i pascoli.»
«Miss Pony, dobbiamo farci ricevere dal signor Cartwright e chiedergli di essere generoso.»
«Si, forse capirà la nostra situazione.» convenne Miss Pony «Ci andremo dopo Natale.»
Dovevamo lasciare la casa di Pony? Ecco perché erano così preoccupate.
«Jimmy!» lo chiamai.
Arrivò subito «Eccomi capo, che succede?»
«Devo parlarti un momento.» gli dissi con tono serio.
«Oh povero me, cosa avrò fatto?» chiese preoccupato.
Raccontai tutto a Jimmy e ci dirigemmo subito alla tenuta del signor Cartwright. Jimmy era il più grande tra i bambini e quello di cui mi fidavo di più.
«È veramente un vigliacco quell'uomo, la prossima volta che lo incontro gli darò un pugno sul naso.» disse Jimmy quando finii di spiegarli la situazione.
«Non sarebbe una cattiva idea, ma prima usiamo la testa. Innanzitutto appena arriviamo lì, dobbiamo cercare di ottenere quello che vogliamo con molto tatto.» lo informai.
«D'accordo, useremo tatto e gentilezza.» assentì.
Eravamo arrivati. Il rench del signor Cartwright era enorme, anche se incuteva un po' di paura visto da fuori.
«Capo, perché non torniamo indietro?» mormorò Jimmy tremante.
«Calmati Jimmy, ricordati che sei un ometto.» gli rammentai.
«Me n'ero dimenticato.»
«Lo vedi? Ha una casa bellissima, che bisogno ha della casa di Pony?»
Sul retro della casa, scorsi un signore che stava facendo dei lavori. Assimigliava al signor Whittman, il giardiniere dei Tempest. Il signor Whittman voleva molto bene ad Anthony. Era robusto, aveva i capelli bianchi e la barba ispida che gli incorniciava il viso. Non poteva essere lui, anche se gli assimigliava moltissimo. Supposi che doveva essere il giardiniere della famiglia Cartwright.
«Salve piccola.» mi salutò cordiale.
«Non è piacevole lavorare con questo freddo, non è vero?» gli dissi.
«Anche gli alberi soffrono il freddo e devono essere protetti adeguatamente. Ma dove abitate? È la prima volta che vi vedo.» mi domandò smettendo di lavorare.
«Ecco, noi viviamo alla casa di Pony signore.»
«Ah capisco, so dove si trova la casa di Pony, so tutto.»
«Sono venuta qui perché vorrei parlare con il suo padrone, il signor Cartwright» annunciai.
«Non dovrebbe essere un problema, ma che cosa gli devi dire?»
«Gli devo dire che è un vigliacco, un uomo senza cuore e altre cose.» dichiarai alzando la voce.
«Tatto e gentilezza Des.» mi ricordò Jimmy.
«E perché mai è un uomo senza cuore?» volle sapere il vecchio signore.
«È molto semplice. Vuole cacciare tutti quegli orfani dalla casa di Pony perché ha bisogno dei pascoli per le sue bestie.» iniziai «Vede, sono cresciuta alla casa di Pony. Per noi bambini quella casa è la più bella che ci sia. Non vogliamo che venga abbattuta, ma il signor Cartwright non gliene importa niente. Lei è d'accordo con me, vero? Comunque ora vado a parlargli, devo fargli capire che noi abbiamo bisogno della casa di Pony.»
«E pensi che possa servire a qualcosa?»
«Non lo so, in ogni caso non è un uomo se non riesce a capire le nostre necessità.» conclusi.
«Presto prendeteli!» io e Jimmy ci volgammo di scatto.
Un uomo, che supposi essere il braccio destro del signor Cartwright venne verso di noi.
«Che succede?» chiese il giardiniere.
«Questi ragazzi vengono dalla Casa di Pony e vorrebbero parlare con lei, signor Cartwright.»
«Che cosa?» esclamai sconvolta. Quell'uomo era il signor Cartwright?
«Certo, sono io quel vigliacco senza cuore del signor Cartwright.» rispose.
«Mi dispiace molto, ecco io non sapevo che lei fosse il signor Cartwright. Ho detto un sacco di cose spiacevoli, mi scusi.» dissi imbarazzata «Lei è stato molto gentile con me, ritiro tutto quello che le ho detto.»
«Ti avevo ordinato di trovare nuovi pascoli per la mandria che dovrà arrivare in primavera, non è così?» il signor Cartwright si rivolse al suo uomo di fiducia.
«Si, signore.»
«Beh la casa di Pony e il terreno circostante non si toccheranno.» annunciò.
«Ma...» replicò esterrefatto il cowboy.
«Grazie signor Cartwright. Vorrei stringerle la mano. Lei è stato davvero generoso.» lo ringraziai commossa con gli occhi lucidi.
«No, ti prego, non piangere...» mi disse il signor Cartwright.
«Miss Pony e Kimberly saranno molto contente.»
✩✩✩
«Miss Pony, sono un po' preoccupata per Des.» le disse Kimberly «La famiglia Andrew non ha fatto niente per mettersi in contatto con noi e avere informazioni su Des.»
«Il signor Andrew è stato esplicito al proposito. Des deve restare qui con noi finché non si sarà ripresa completamente.» replicò giudiziosa Miss Pony.
«Io spero tanto che sia così, ma cosa ne pensa di Des?»
«La vedo molto meglio, ma non credo che al momento lei abbia idee precise sul suo futuro.»
Quel mattino il postino arrivo alla casa di Pony.
«Salve signor Marsh, che piacere rivederla. Per quale ragione è venuto qua?» gli domandai.
«È per te, Des.» il signor Marsh mi porse una busta.
«Cosa? È una lettera di Tom!» esclamai eccitata.
«E Tom chi è?» mi chiese Jimmy.
«Un ragazzo molto simpatico che una volta stava qui. Adesso è al ranch del signor Johnson.» gli spiegai.
«Ogni tanto ci scrive. Dice di essere molto contenti di essere stato adottato da un uomo così» raccontò John.
«Certo, ha avuto una grande fortuna quel ragazzo.» ammise Jimmy.
«Jimmy, un giorno anche tu sarai adottato da una buona famiglia.» lo rassicurai.
«No Des, io non voglio andare da nessuna parte. Io voglio restare sempre qui con te.»
«Per quanto tempo ancora resterai qui, Des?» mi chiese il signor Marsh interrompendomi.
«Cosa?» domandai sorpresa. Non avevo metto in conto quell'eventualità.
«Prima o poi tu dovrai ritornare a Lakewood, vero?» continuò il signor Marsh.
«Ehm si.» mormorai.
«Ci mancherai molto. Ho molta posta da recapitare, ciao.» il signor Marsh scese la collina e Jimmy mi guardava perplesso.
«Des, non è mica vero che tornerai a Lakewood o mi sbaglio?»
«No, non è vero.» lo tranquillizzai. Io non sarei più tornata dalla famiglia Andrew.
«Ah questo significa che resterai con noi per sempre!» esclamò sollevato Jimmy.
«Che cosa dice Tom?» mi domandò John.
Inizia a leggere la lettera «Tom ci chiede se vogliamo andare a trovarlo al ranch domani.» annunciai.
«Si!» esclamarono i bambini entusiasti.
«Ci andremo tutti insieme.» decretai.
Quel pomeriggio io e Jimmy tornammo a trovare il signor Cartwright. Il ranch dove viveva Tom era abbastanza lontano e i bambini non ce l'avrebbero fatta a piedi fin là.
«Così hai bisogno di un cavallo.» ci disse il signor Cartwright dopo averci accolto nel suo ufficio «Te ne darò due e un carro.»
«Tante grazie.» il signor Cartwright era sempre molto gentile con me.
«Ah magnifico capo.» esultò Jimmy.
«L'altro giorno tu mi hai detto che sei cresciuta alla casa di Pony, Des. Non ti piacerebbe diventare la mia figlia adottiva?» mi colse alla sprovvista il signor Cartwright.
«Diventare sua figlia?»
«Sei una brava ragazza e anche molto sincera.»
«È una proposta molto allettante, ma...» esitai.
«Capisco, non serve che tu mi risponda subito. Vorrei che ci riflettessi con calma.»
«Giuro che io proprio non ti capisco Des.» mi disse Jimmy mentre tornavamo alla casa di Pony «Perché non gli hai detto di sì subito?»
«Si forse hai ragione. Potrei vivere una vita all'aria aperta come fa Tom.» riflettei.
«Pensa che meraviglia.» fantasticò Jimmy.
«No, io non posso.» scossi la testa.
«Ma perché?»
«Ho già sbagliato andando dagli Andrew e ora dovrei tentare con il signor Cartwright? Non me la sento.» affermai.
«Sarebbe molto bello per te.»
«No, Jimmy non voglio basare la mia vita su quella degli altri.» continuai.
«Ma cosa vuol dire?»
«Vorrei affrontare la vita da sola.» cercai di spiegargli.
Il giorno dopo, tutti i bambini salirono emozionati sul carro del signor Cartwright per andare a trovare Tom.
«Des, sai bene che noi saremmo volute molto venire, ma abbiamo molte cose da fare qui.» mi disse Miss Pony prima di partire.
«Non deve stare in pensiero per noi.» la rassicurai.
«Mi raccomando bambini, dovete ubbidire a Des, d'accordo?» concluse.
«Divertitevi! Saluta Tom da parte mia.» mi riferì Kimberly. Io guidavo il carro e Jimmy stava di fianco a me, mentre i bambini erano seduti dietro. Quando vidi in lontananza il ranch di Tom accelerai.
«Ciao Des! Ciao!» ci salutò subito Tom.
«Ciao Tom, come stai?»
«È bello rivederti, stai benissimo Des. Come stanno i bambini?»
Guardai il carro. I bambini dovevano aver perso il controllo quando ero andata più veloce, perché erano tutti ammassati nel fondo.
«Quando Des ti ha visto, ha spinto i cavalli al galoppo senza pensare ai bambini dietro» gli spiegò Jimmy divertito.
«Vedi che non sei affatto cambiata, Des.» rise Tom.
Il padre di Tom uscì nel cortile «Salve signor Johnson.» lo salutai.
«Mi è dispiaciuto molto quando ho saputo del povero Anthony. Ti vedo bene, Des sono molto contento. Bisogna saper reagire davanti alle avversità.» mi disse toccandomi la spalla.
«Adesso Des vorrei farti una sorpresa.» mi disse Tom cambiando discorso.
Due figure comparvero da dietro un albero. Le riconobbi subito.
«Peter! Patrick!» esclamai e corsi incontro a loro «Questa si che è una sorpresa.»
«Noi volevamo rivederti.» mi spiegò Peter.
«Tom ci ha chiesto di venire qui perché pensava ti avrebbe fatto piacere.» aggiunse Patrick.
«Mi siete mancati, ragazzi.» dissi loro.
Ad un tratto Jimmy mi portò un bicchiere di latte del signor Johnson «Questo è per te capo»
«Sono davvero sorpreso di scoprire che sei anche un capo, Des.» scherzò Peter.
Scoppiammo a ridere. Era tanto che non ridevo così.
«Ragazzi, guardate questo cavallo.» arrivò Tom «Che ne dite?»
«Lo trovo bellissimo.» convenne Peter.
«È stato Tom ad addestrarlo.» ci disse il signor Johnson.
«Ero sicura che saresti diventato un bravo cowboy.» gli dissi.
«Vediamo cosa sai fare.» lo incalzò Patrick.
Tom fece partire il cavallo a galoppo. I bambini lo guardavano incantati, ma tutto per me si fece buio. All'improvviso il viso di Anthony si mischiò a quello di Tom e non capii più niente.
«Anthony! Fermati!» urlai e corsi via.
«Des!» mi richiamarono, ma non sentivo più niente. Grosse lacrime iniziarono a scendere. Anthony mi aveva detto che quando una persona moriva, sarebbe restata per sempre nel cuore di chi l'aveva amata. Ma che senso aveva? Io volevo sentire la sua voce, avevo bisogno di vedere il suo sguardo luminoso e sorridente.
Raggiunsi il bosco. Ad un tratto sentii dei passi avvicinarsi.
«Des, perché stai piangendo?»
Mi voltai. Era Albert. «Anthony, il mio caro Anthony è morto.» gli corsi incontro e Albert mi strinse a sè.
«Tu gli volevi molto bene, vero?» mi chiese dolcemente.
«Ma anche lui mi voleva bene, fin dal primo momento che ci siamo conosciuti. Era così dolce...» singhiozzai.
«Anthony ti ha dato amore e ti ha dato anche tanta tenerezza.» affermò Albert.
«Si, è per questo che non riuscirò mai a dimenticarlo, non ce la farò mai» singhiozzai.
«Io lo so che hai sofferto molto dopo la sua morte, è comprensibile, ma non devi continuare a piangere e disperarti. Bisogna essere molto forti in certi momenti. Des, non vorrai passare il resto della tua vita con gli occhi pieni di lacrime, pensando a quel ragazzo.» mi disse Albert guardandomi negli occhi.
«Ma vedi Albert, io...»
«Ascolta, non sei la sola al mondo a sopportare un carico di dolore, ma devi trovare una ragione di vita, e tutto con le tue forze, Des. I tuoi amici ti stanno cercando, me ne vado.»
«Aspetta un momento Albert, quando potrò rivederti?» gli domandai.
«Quando il sorriso sarà ritornato sulle tue labbra.»
Mi asciugai le lacrime e tornai al ranch di Tom.
«Des, ci hai fatto stare in pensiero.» mi disse Jimmy.
«Perdonami Des. È stata colpa mia se ti sono tornate in mente certe cose.» si scusò Tom.
«No, non c'entri niente. È colpa mia, non ero capace di dimenticare il passato. Sto molto meglio adesso.» li tranquillizzai.
«Divertiti Des e riuscirai a dimenticare tutto.» il signor Johnson iniziò a suonare la chitarra e tutti i bambini iniziarono a ballare.
«Balliamo Des.» mi invitò Peter «Des, io non trovavo proprio il coraggio di dirtelo, ma io e Patrick andiamo a Londra.» annunciò.
«Cosa?» esclamai esterrefatta.
«Anthony non c'è più, tu sei tornata alla casa di Pony e noi ci sentiamo terribilmente soli.» spiegò.
«Così avete deciso di andare in Inghilterra.» realizzai.
«Si, noi cerchiamo una ragione di vita. Ma non ti preoccupare, sono sicuro che un giorno ci rivedremo.» aggiunse.
Al tramonto, salutai Tom, il signor Johnson e i gemelli.
«Ci porterai ancora da Tom?» mi domandò Jimmy.
«Certo.» annuii.
Quei bambini avevano bisogno di me. Contavano su di me. Avrei dovuto capirlo da tempo. Avrei aiutato Miss Pony e Kimberly. Sarei restata alla casa di Pony e mi sarei presa cura dei bambini per tutto il resto della mia vita.
Ciao a tutti🤗,
Miss Pony e Suor Maria s'interrogano sul silenzio degli Andrew e su che cosa questo possa significare per il futuro di Des. Quando la ragazza viene a sapere che il Signor Cartwright vorrebbe prenderla con sé, ne rimane in un primo momento tentata, poi però si rende conto che ciò significherebbe un palese tradimento nei confronti degli Andrew.
Col carro del Signor Cartwright intanto conduce gli orfani in visita al ranch di Tom che li ha invitati. Lì vede nuovamente Peter e Patrick e per tutti e tre l'incontro è un'esplosione di forti emozioni condivise, ricordi intrisi d'amore e dolore🩵.
Quando Tom cerca di intrattenere i bambini con una gara di rodeo e a Des non può non tornar in mente Anthony. La ferita che sembrava appena rimarginata si apre nuovamente con gran sofferenza per Des, la quale si allontana all'interno del bosco. Qui appare Albert che le dice che non deve piangere Anthony per troppo tempo; è invece giunto il momento per lei di scegliere definitivamente quale destino vuole avere❤️🩹.
Peter e Patrick la informano che stanno per trasferirsi a Londra in collegio per studiare🇬🇧. Des medita su ciò che vuol fare e realizza infine che il proprio destino è quello di prendersi cura degli orfani della casa di Pony.
Un abbraccio,
Carla💗
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