15. Il dolore di Des
La vita alla casa di Pony trascorreva tranquilla e serena, ma a volte l'immagine di Anthony mi tornava alla mente. Miss Pony e Kimberly erano le uniche che sapevano il vero motivo per cui ero ritornata.
«Miss Pony, lo sa che ho visto molte volte Des piangere? Mi fa molta pena quella ragazza.» disse Kimberly.
«Non possiamo fare niente.» rispose avvilita Miss Pony.
«Dobbiamo lasciarla sola con il suo dolore?» chiese stupita Kimberly.
«Si, credo che sia meglio. Non è di certo con qualche parola affettuosa che si può cancellare un grande dolore.» affermò saggia Miss Pony «Comunque io sono certa che tornerà presto quella di prima.»
Nel frattempo, i bambini mi vedevano malinconica e con la mente altrove.
«Si può sapere perché volete tutti bene a Destiny? Che cos'ha di tanto speciale?» chiese Jimmy. Era nuovo alla casa di Pony, aveva 13 anni ed era spavaldo e ribelle.
«Sei alla casa di Pony da poco tempo e non sai ancora niente della nostra Des.» mi difese John. «Quindi trattala bene.»
«Mi dite tutti che è forte e coraggiosa ma io l'ho vista solo piangere.» continuò Jimmy.
«Non ti permetto di parlare male di Des.» protestò Sam.
«Non alzate la testa solo perché Destiny è tornata. Sono sempre io il capo.» dichiarò Jimmy.
«Se la fai arrabbiare, io ti picchierò come si deve.» gli disse John.
«Bene, io cercherò di farla arrabbiare.» lo provocò John.
«Non lo fare Jimmy!»
«Stai zitto tu. Sono sicuro che la farò arrabbiare per davvero questa volta.»
«È ancora triste.» constatò John quando mi vide affacciata alla finestra. Avevo tra le mani il medaglione degli Andrew e lo stavo fissando da qualche minuto. Jimmy mi lanciò una palla di terra addosso.
«Ma che scherzi idioti. Mi avrete proprio seccato.» reagii.
«Finalmente Des si è arrabbiata.» disse John.
«Non mi fai paura neanche quando ti arrabbi. Chi ti credi di essere? Non sei l'unica alla quale vanno le cose storte.» mi canzonò Jimmy «Dai su, vieni a darmi una lezione.» mi provocó.
Approfittai per guardarlo meglio. Non aveva sicuramente più di tredici anni. Aveva i capelli castano chiaro, corti e a spazzola. Occhi castani e pelle candida.
«La pagherete tutti.» scavalcai la finestra e iniziai a rincorrerli. Avevano gettato il fango sul mio medaglione.
«Ma noi...» iniziarono John e Sam.
«Scappiamo!» urlò Jimmy.
Mentre li inseguivo, arrivai all'altura. Mi fermai di scatto. Era sempre bella la collina di Pony. La collina dove io avevo visto il mio adorato principe per la prima volta e dove sarei dovuta andare insieme ad Anthony. Riuscivo anche a sentire il suono delle cornamuse.
«Che ti succede lacrima facile? Vieni a prendermi!» mi provocò Jimmy ma non lo sentii neanche. Rimasi immobile.
«Che cosa stai facendo? Piangi?» continuò Jimmy. I bambini mi guardavano straniti. «Cosa sarà successo alla nostra Des? Perché è sempre così triste?» si domandarono.
✩✩✩
Intanto, nella villa degli Andrew, il padre di Anthony era tornato.
«Anche questa volta starà in mare per molto?» gli domandò Patrick.
«Si, vi ringrazio per quello che avete fatto per Anthony. Mio figlio era fiero di avere due amici come voi. Ho un solo rimorso: quello di non aver fatto molto per lui.» disse il signor Brown amareggiato mentre saliva in carrozza.
«Noi confidiamo che lei torni a trovarci.» rispose Peter.
«Io vi ringrazio. Devo salutarvi adesso. Abbiate cura di tutto ciò che era di Anthony. Un'ultima cosa. Per favore, dovete dire a Destiny che ho un grande desiderio di conoscerla.» fece sapere loro il padre di Anthony.
«Certo.»
«Ciao ragazzi.» il signor Brown salì in carrozza.
«A presto signore. Ci dia sue notizie.»
Quando la carrozza partì, Peter disse «Ha perduto prima la moglie e poi il figlio, eppure ha una grande dignità.»
«Chissà se lo rivedremo ancora.»
«Ha sofferto talmente nella vita che non tornerà più a sorridere.»
«Lo credo anch'io. Ieri è rimasto davanti al cancello delle rose per molte ore.» ricordò Patrick.
«E faceva molto freddo.» concordò il fratello.
«Sto pensando a Des. Come credi che stia?» gli domandò preoccupato Patrick.
«È meglio lasciarla sola finché non si riprende.» rifletté Peter.
«Si, ma forse sarebbe meglio per tutti tornare un po' a sorridere.» concluse Patrick.
✩✩✩
Si avvicinava Natale e Miss Pony e Kimberly erano costrette a chiedere aiuto.
«Io spero che per Natale la nostra Des abbia superato questo brutto momento.» sentii dire Kimberly.
«Difficilmente quest'anno riusciremo a fare dei regali ai bambini.» disse Miss Pony.
Non sapevo che avessero delle difficoltà. Entrai nello studio di Miss Pony.
«Io volevo darvi una mano.» annunciai loro.
«Mi dispiace, ma tu non puoi proprio Des. Tu hai una cosa molto importante da fare adesso.» replicò gentile Miss Pony.
«Molto importante?» ripetei incredula.
«Devi vincere il dolore che ti attanaglia il cuore e tornare quella di prima al più presto. Dovresti essere felice di aver avuto la fortuna di conoscere un ragazzo così meraviglioso, invece di continuare a piangere la sua morte.» mi spiegò Kimberly.
«Si, ma io ero molto legata ad Anthony.» replicai.
«Lo so che significava molto per te, ma il nostro futuro non può dipendere da una sola persona.» continuò dolcemente Kimberly.
«Kimberly ha ragione. Tu sei tornata qui da noi perché hai pensato che la casa di Pony ti avrebbe aiutato a risolvere il tuo problema, non è così?»
Si, era così. Ero tornata proprio per quello, eppure non mi era servito a niente.
«Ascolta Des, tu conosci Jimmy, vero?» cambiò improvvisamente discorso Kimberly.
Annuì. Quel ragazzo antipatico.
«Sai Des, è qui con noi da poco tempo. Ha perso la mamma e non ha altri parenti.» mi raccontò.
«Io non avevo mai pensato a questo.» ammisi.
«L'hai visto, è molto vivace e inoltre è il capo dei ragazzi. Ho l'impressione che lui tenti di vincere il suo dolore con questa sua esuberanza.» mi spiegò Miss Pony.
«È vero, anch'io devo tentare di vincere il mio dolore.» approvai.
«Tutti qui alla casa di Pony stanno aspettando un tuo sorriso Des.»
«Ho capito. Grazie Miss Pony, grazie Kimberly.»
Quella notte mi accorsi che Jimmy non c'era nel suo letto e, preoccupata corsi fuori a cercarlo. Lo trovai che stava piangendo aggrappato all'albero della collina «Mamma! Mamma...»
Voleva farci credere di essere forte, ma in realtà era a pezzi per la morte della madre. Volevo avvicinarmi a lui e consolarlo, ma in realtà era meglio lasciarlo solo. Provavamo tutti e due le stesse cose.
La mattina dopo mi svegliai più serena, quando mi accorsi che qualcuno era nel letto con me. Immediatamente alzai il lenzuolo.
«John, quando sei venuto a dormire nel mio letto?» gli domandai.
«Scusami tanto Des, ma penso di aver rifatto la pipì a letto.» rispose timido.
«Ma ti sei cambiato il pigiama, almeno?» gli chiesi.
John scosse la testa.
«Sei venuto nel mio letto senza cambiarti il pigiama?» realizzai scioccata.
«Sai, è già asciutto.»
«Senti John, non dire sciocchezze. È comunque sporco e poi mi avevi detto di aver perduto questa brutta abitudine.» ribattei.
«Io l'ho perduta da tanto, ma io ero molto preoccupato per te e così... mi dispiace.» si scusò.
«Scusami tu, John. È colpa mia. Io non mi occupo più di te.» ammisi.
Uscimmo fuori e vidi che Jimmy era circondato da tutti i bambini, audace e spavaldo, come se quella notte non fosse successo niente.
«Sei il capo anche se sei arrivato da poco? Come mai?» gli domandai.
«Cosa? Tu sei qui da pochi giorni.» ribatté lui.
«No, io ho vissuto qui per quattordici e poi quest'ultimo periodo sono stata via.» replicai.
«Dobbiamo decidere chi di noi sarà il capo.» affermò.
«D'accordo, anche se a me non interessa essere il capo.» gli dissi.
«E a me si. Faremo una cosa verso il grande albero, quello che arriva per il primo in cima al grande albero, sarà il capo, d'accordo?» mi propose.
«D'accordo.»
Iniziai ad arrampicarmi. Mi ricordavo quasi tutto di quando ero piccola. Da piccola mi rimproveravano sempre perché mi arrampicavo sugli alberi e Annie aveva una grande paura che cadessi.
«Forza Des.» mi incitarono i bambini.
«Sono già in vantaggio, non ce la farai a battermi.» mi provocò Jimmy.
«Ma non lo vedi che è già arrivato in alto?» mi fece notare John.
Cavolo. Mi ero distratta. Iniziai a salire più velocemente. Era quasi arrivato e aveva ancora un discreto vantaggio. Stavo rimontando.
«Accidenti, sei veramente brava.» mi disse, quindi arrivai in cima. Era così stanco, che faceva fatica a pronunciare le parole.
«Vieni, ti aiuto Jimmy.» gli diedi la mano.
«Io non mi faccio aiutare da nessuno.» ribatté.
«Dai non fare così. Tu non lo sai ma quest'albero è un po' nostro padre. Noi ci rivogliamo a lui quando abbiamo dei guai.» gli raccontai.
«Non lo sapevo.»
«Eppure sei venuto qui ieri notte Jimmy.» gli dissi.
«Mi hai visto piangere?» domandò sorpreso.
«Ho visto che non eri a letto, mi sono preoccupata e sono uscita a cercarti.» gli spiegai. «Io posso capirti perfettamente perché anch'io ho perduto una persona alla quale volevo molto bene. Un ragazzo meraviglioso. Ma adesso sto già molto meglio. Sono quasi quella di una volta. Il merito è tutto tuo Jimmy.»
«Non avevo mai conosciuto una ragazza in gamba come te. Altre persone mi avrebbero sputato in faccia, invece tu non l'hai fatto» aggiunse poi.
«Ancora...» bisbigliò John.
«Non ti ho sputato in un occhio, solo per rispetto della mia saliva, non illuderti.» ribattei.
«Agli ordini capo.»
Ci stringemmo la mano.
«Sta nevicando!» esclamò John.
Fiocchi di neve che sembravano petali di rose stavano scendendo dal cielo. Stava diventato tutto bianco. Sarei stata forte. Il Natale era molto vicino e sembrava che tutti i dolori fossero stati soffocati dalla neve.
Ciao a tutti🤗,
Des, dopo la morte di Anthony è tornata alla casa di Pony per ritrovare un po' di pace nei luoghi dove aveva vissuto tanti anni, ma nei primi giorni, il pensiero di Anthony non la abbandona quasi mai. Poi, con l'aiuto di Miss Pony, Kimberly e Jimmy, un nuovo arrivato, torna la Des di una volta.
Nel frattempo il padre di Anthony, ancora distrutto per la perdita prematura del figlio chiede a Patrick e Peter di raccoglier tutte le sue cose e consegnarle a Des, esprimendo infine il desiderio di poter riuscire un giorno ad incontrarla.
a presto,
Carla💗
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