11. La villa nella foresta
Un pomeriggio stavo tornando alle scuderie, quando vidi Cleopatra correre fuori dalla propria stalla. Steve e Amanda l'avevano sicuramente liberata per dare poi la colpa a me. Dovevo fermarla e riportarla indietro. Se fosse successo qualcosa ai cavalli, la signora Tempest mi avrebbe sgridato. Presi il lazo di Tom e la inseguii. Per strada incontrai Anthony.
«Ei Des.» mi salutò.
«Che fortuna incontrarti.» gli dissi affannata.
«Vieni! Salta su.» Anthony mi diede la mano e fece partire il cavallo.
Era sempre presente nel momento del bisogno. Era proprio il mio principe.
Quando ci avvicinammo a Cleopatra, lanciai il lazo e centrai e il cavallo si fermò.
«Lo sai che sei veramente brava con il lazo? Perché non me l'hai mai detto?» mi chiese Anthony mentre tornavamo dai Tempest.
«Beh a dire la verità non volevo che tu lo sapessi» ammisi.
«E perché mai?»
«Avresti potuto considerarmi un maschiaccio.»
gli confessai.
«Tu mi piaci Des.»
Oh Anthony. Anche lui mi piaceva. Non dissi niente.
«Eccoci, siamo arrivati.» mi disse dopo quel silenzio imbarazzante.
«Grazie» scesi da cavallo.
«Des, potremo cavalcare insieme uno di questi giorni se ti va» mi propose.
«Certo»
«Beh allora a presto. Ciao.» mi salutò.
Sulla terrazza Amanda guardava la scena disgustata.
«Io rischio di perdere Anthony» disse al fratello «Mi ha messo di nuovo da parte e mi tratta con freddezza. Mi aveva detto che non aveva voglia di andare a cavallo invece con lei...» disse al fratello.
«Mi dispiace molto Amanda, ma oggi non posso, sono desolato» Steve scimmiottó la voce di Anthony.
«Basta Steve! Smettila.» Amanda gli diede una gomitata.
«Anthony non è il solo a comportarsi in maniera strana. Anche Peter e Patrick non fanno che chiedere di lei quando vengono qui.» disse Steve più serio «Sembra che sia la persona più importante della famiglia Tempest»
«Io non ne posso più di lei, Steve devi fare qualcosa.» sbottò Amanda.
«Lo farò, stai tranquilla.»
«Hai già in mente qualcosa?» gli chiese curiosa Amanda.
«Potrei far bere qualcosa a...»
«A Des, vero?»
«Ma no, non essere sciocca.» rispose Steve «Io pensavo ai nostri due cavalli. Basterà versare dell'olio di ricino nell'acqua.»
«Ma non moriranno?»
«No, non moriranno. Gli farà solo male lo stomaco.»
✩✩✩
Quella sera ero nel giardino con Dorothy, quando sentimmo delle urla nelle scuderie.
Mentre mi avvicinavo vidi un uomo uscire dalle stalle e mi salutò con la mano. Non riuscivo a vederlo nitidamente, ma era alto e aveva i capelli che gli arrivavano dopo le spalle. Nelle scuderie Steve era a terra svenuto e Amanda piangeva in un angolo.
«Ma che è accaduto qui?» domandai. Che cosa ci facevano lì Amanda e Steve?
«Adesso calmati Amanda e dimmi cos'è successo.» le dissi, ma lei mi ignorò e corse via.
«Aiuto!» urlò.
«Steve, ti vuoi svegliare?» gli dissi, avvicinandomi a lui.
Il signor Whittman e Stuart accorsero seguiti da Amanda.
«Oh signorino Steve, che cosa ha?»chiese preoccupato il maggiordomo.
«Spero niente di grave. Io credo sia soltanto svenuto» risposi io.
«Chi è stato a ridurlo così?» volle sapere Stuart.
«È stata Des, è stata lei a colpire mio fratello» mentì Amanda.
«Ma cosa dici Amanda?» esclamai scioccata.
«Ma questo è olio di ricino...» disse il signor Whittman raccogliendo il vasetto a terra qualche centimetro distante dal corpo inerme di Steve.
«Destiny voleva darlo ai cavalli.» disse Amanda.
«Amanda, come fai a dire certe cose?» domandai.
«Io le dico perché è la verità. Steve l'ha vista e ha tentato di fermarla, ma lei l'ha colpito al viso» raccontò a Stuart.
«Io non c'entro, quando sono arrivata Steve era lì a terra.» protestai.
«Non vorrai insinuare che la signorina Amanda stia mentendo.» mi disse Stuart.
«Venendo qui ho visto un uomo che usciva di corsa dalla stalla» replicai.
«Usa sempre il solito trucco, quello di dare la colpa a qualcun altro.» proseguì Amanda.
«Sai bene anche tu che non è vero, anche tu l'hai visto» continuai.
«E come si fa a vedere uno che non esiste?»
«Sembra conciato piuttosto male, ha l'occhio livido molto gonfio.» disse il signor Whittman osservando angosciato il viso di Steve, interrompendo la nostra discussione.
«Lo ripeto. È stata Destiny» continuò Amanda insensibile.
«Certo che una ragazzina non può avere abbastanza forza da dare un colpo così violento» constatò il signor Whittman.
«Mette in dubbio le mie parole?» domandò stupita Amanda.
«Oh no, no. Io non volevo dire questo.» si rimangiò le parole il giardiniere.
Stuart e il signor Whittman portarono Steve in casa. Steve riprese conoscienza, ma la signora Tempest era molto in ansia.
«Oh poverino. Ma chi può essere stato a ridurti in questo modo?» gli chiese la madre. «Steve, coraggio come ti senti?»
«Oh mamma, mi fa tanto male» lagnò Steve.
«Oh mamma mi fa tanto male» Alex scimmiottò la voce di Steve mentre origliavamo da dietro la porta «Ma se ha solo un livido.»
«Alex, Dorothy voi credete che sia stata io a colpirlo?» domandai loro.
«Se non sei stata tu Des, sarà qualcuno venuto dal cielo» scherzò Alex e mi fece l'occhiolino «La giustizia divina.»
«Destiny, vieni subito qui, devo parlare con te.» la signora Tempest uscì dalla stanza di Steve.
«Chiederò a Steve cos'è successo veramente. Tu lo conosci e sai che non è un ragazzo bugiardo, non è vero?» mi disse quando entrai.
«Chi è stato a colpirti?»
«È stato...» iniziò Steve titubante.
«Steve, è stata Des. Il colpo ti ha fatto perdere la memoria.» gli sussurrò Amanda.
«Steve, tu...» iniziai.
«Quante volte ancora ti dovrò ripetere che devi chiamarlo signor Steve?» mi interruppe la madre.
«Si, signor Steve, un ragazzo come lei non può certo svenire perché una ragazzina gli dà un pugno e se fosse così lei dovrebbe vergognarsi» affermai determinata «Svenire per un pugno di una ragazzina, non credo che questo sia degno del figlio maschio della famiglia Tempest, non credi signor Steve?»
«Cosa fai? Stai cercando di spaventarlo?» domandò la signora Tempest.
«Voglio solo che Steve, scusi il signor Steve dica la verità.»
«Coraggio parla, senza preoccuparti di quello che ha appena detto.» insistette la madre.
«È stata lei, si Destiny.» annunciò Steve e Amanda sorrise.
«Ma io ho visto un'ombra che fuggiva. Oh mio dio ho capito.» mi illuminai.
«Che cosa?»
«Ora so chi è stato a colpire il signor Steve e andrò subito a cercarlo.»
Mi guardarono straniti e uscii dalla stanza.
Ero certa che fosse stato Albert. Mi aveva promesso che sarebbe venuto in mio aiuto ogni volta che l'avessi chiamato.
Caro Albert,
sono Des, la ragazza che hai salvato. Se mi sei amico come mi hai detto, devi aiutarmi. Sono in una situazione difficile. Ho bisogno di vederti. Spero che tu possa venire al più presto,
Destiny
Misi la lettera in una bottiglia e la gettai nel fiume come mi aveva detto quella sera alla cascata. Speravo che la ricevesse. Il giorno dopo, incontrai Albert «Ho ricevuto il tuo biglietto, Des» mi disse «Vuoi seguirmi?»
Arrivammo ad una casa abbandonata nella foresta.
«Ma che bella casa, è tua?» gli domandai.
«Si e no.» risposi.
Entrammo «Vivi solo in questa grande casa?» gli domandai.
Albert annuì.
«Sei stato tu a dare quel pugno a Steve, vero?» gli chiesi.
«Vedi, io amo molto gli animali e quando ho visto Steve dare da bere l'olio di ricino a quel povero cavallo io non ho potuto resistere alla tentazione di colpirlo.» mi raccontò. «Ma così forse ti ho messo nei guai.»
«Eh si, Steve e Amanda hanno pensato di dare la colpa a me.»
«Io potrei discolparti, ma forse è meglio di no»
«Perché no?» gli chiesi.
«La tua vita, la tua posizione dai Tempest, diventerebbero ancora più difficili»
«Io non voglio perdonarli. Sai, credo che mi manderanno via in ogni caso.» gli dissi abbattuta.
«E tu che cosa farai? Hai un posto dove andare?»
Potevo sempre tornare alla casa di Pony, ma sarei stata troppo lontana da Anthony, Peter e Patrick.
«No, ma potrei restare qui con te. A te piace vivere da solo, non è vero?»
«In fondo mi piace, sono sempre stato solo, sin da quando ero bambino.» mi confidò.
Ero felice di aver incontrato Albert. Lui mi capiva.
«Anche io non ho un posto dove vivere» ammise.
«E questa casa di chi è?» gli domandai stupita, ma Albert non fece in tempo a rispondermi che il suono di uno sparo di un fucile mi fece sussultare.
«Che succede ora?» esclamai terrorizzata.
«Sembra che sia arrivato il momento di dire addio a questo posto.» disse Albert calmo, quasi come fosse abituato.
«Aspetta un momento Albert, dove vai?»
«Devo andare in un posto più sicuro.»
«Vengo con te.»
«No, Des. Rimani qui e fai in modo che non mi seguano.»
Avevo mille domande ancora da fargli, ma ero talmente scossa che non riuscii a emettere un suono.
«Se vuoi aiutarmi devi restare qui, non c'è tempo da perdere. Non devi avere paura. Quella gente a te non farà del male. Ci rivedremo un giorno Des.» Albert uscì dalla porta sul retro lasciandomi sola.
«Vieni fuori di lì avanti.» sentii una voce urlare. Quegli uomini spararono ancora «E questo è solo un avvertimento vieni fuori.»
«Oh no, non sparate» uscii dalla casa. Tre uomini che supposi essere dei guardiacaccia mi guardarono sorpresi.
«Ma è una ragazzina.» sentii sussurrare uno di loro.
«Dov'è quell'uomo con la barba?» mi domandò.
«Non lo so, io l'ho visto qualche ora fa per l'ultima volta» mentii.
«Come hai fatto a entrare in quella casa?»
«Dalla porta, signore.» risposi.
Il guardiacaccia sembrava irritato, mentre gli altri due ridevano sotto i baffi.
«Lo sai che quella villa appartiene agli Andrew?»
«No, io non lo sapevo» ammisi.
«Tu verrai con noi adesso.» mi disse.
«Perché state dando la caccia a quell'uomo?» gli domandai impaziente di sapere.
«Perché è entrato in casa degli Andrew di nascosto.» spiegò.
«Ah solo per questo?» dissi sollevata.
«Ti pare poco? Gli Andrew vogliono che si spari a vista su chi si introduce di nascosto nelle loro case» mi spiegò.
Eravamo usciti dalla foresta in direzione della casa degli Andrew, quando incontrammo Anthony.
«Ciao Des, che ci fai qui?» mi salutò.
«Ma signorino Anthony, conosce questa ragazza?» chiese stupito il guardiacaccia.
«Si, certo. È una mia carissima amica.»
«Ti chiedo scusa allora» si scusò il guardiacaccia mortificato.
I guardiacaccia se ne andarono e rimasi da sola con Anthony.
«Des, tu non devi tornare dai Tempest. Quella gente non fa per te.» affermò serio.
«Non riesco a capire cosa vuoi dire» gli dissi confusa.
«Sai, io, Peter e Patrick abbiano avuto un'ottima idea.» continuò entusiasta. «Vieni dentro, ti spiegheremo tutto»
Nello stesso istante che io e Anthony varcammo il cancello delle rose, una macchina fece il suo ingresso nella villa.
«Quello è il signor George» Anthony indicò l'uomo alla guida «l'uomo di fiducia di mio nonno.»
Anthony mi spiegò che il signor Andrew era in viaggio per affari da qualche settimana.
Anthony, io e il signor George raggiungemmo Peter e Patrick nello studio della signora Andrew. Il signor George consegnò una lettera dal signor Andrew «Ho deciso di adottare Destiny: la cameriera dei Tempest. Spero che tu acconsentirai all'adozione» lesse attentamente nonna Catherine. Non riuscivo a crederci. Sarei stata adottata dagli Andrew?
«È evidente che ha ricevuto la mia lettera.» disse Patrick raggiante.
«Cosa? Anche tu hai scritto al nonno?» gli domandò Peter.
«Ma certo.»
«Vuoi vedere che anche...» Peter e Patrick si voltarono contemporaneamente verso Anthony.
«Hai indovinato Pat. E scommetto che la mia lettera è stata determinante e decisiva.» disse lui.
«Non so perché lei si sia prestato a un simile gioco.» iniziò la signora Andrew rivolta al signor George «Io non ho alcuna intenzione di assecondare un capriccio di mio marito»
«Secondo il signor Andrew era una questione molto importante. Per questo si è tanto raccomandato a me.» puntualizzò lui.
«Capisco, conosco molto bene il suo carattere. Ogni suo desiderio si trasforma in un ordine.» rispose scoraggiata la nonna.
«Sai nonna, Des è molto maleducata, non sembra nemmeno una ragazza» iniziò Patrick facendomi l'occhiolino.
«Ne ho sentite di tutte su di lei.» rispose la signora Andrew.
«È tutto vero nonna, una ragazza così può rovinare la reputazione della famiglia» aggiunse Anthony .
«E per tutti questi motivi nonna noi ti chiediamo di curare la sua educazione come tu sai fare.» dichiarò Peter risoluto. Catherine Andrew li guardò sconvolta.
«Si nonna, tu sei l'unica che può insegnare a Des come ci si comporta in società.» affermò Anthony.
«Io penso di essere in grado.» convenne la nonna.
«E se riuscirai a fare di lei una vera signora io sono convinto che la gente ti ammirerà ancora di più.» continuò Peter.
«Vedo che vi sta a cuore la rispettabilità della famiglia.»
«Allora Des può rimanere a vivere qui con noi?» chiese speranzoso Anthony. La signora Andrew annuì.
«Benvenuta fra noi.» mi dissero in coro i tre ragazzi.
«Signorina Destiny Andrew, mi pare che suoni bene.» scherzò Peter. Non ci potevo credere. D'ora in poi avrei vissuto lì con Anthony.
Ciao a tutti🤩✨,
Steve tenta di avvelenare i cavalli ma non riesce nel suo intento criminoso in quanto un'ombra misteriosa fa irruzione nella stalla prendendolo a pugni. Amanda incolpa immediatamente Des per l'occhio nero del fratello, che si sente umiliato dall'esser stato colpito in quella maniera da una femmina.
Des si rende conto che è stato Albert e gli scrive una lettera. Albert la riceve e porta Des nella villa in rovina dove vive. Quando alcuni uomini armati giungono alla vecchia casa di proprietà della famiglia Andrew, Albert si dilegua, lasciando Des a trattare da sola con loro.
I guardiacaccia degli Andrew portano la ragazza con loro dalla signora Andrew, quando per strada incontrano Anthony.
Anthony dice a Des che non deve più tornare dai Tempest perché è riuscito a convincere il signor Andrew ad adottarla. Il signor Andrew invia una lettera alla moglie dove le comunica la sua ferma decisione di adottare Des, ciò a seguito della richiesta accorata dei tre nipoti che gli avevano precedentemente scritto pregandolo d'aiutarli.
un abbraccio,
Carla💗
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