Il peluche
-ti va di uscire Alan?-
-non vuoi parlarne?-
-non ora, ho voglia di fare una passeggiata, e magari andare a comprare il famoso peluche a Kilian, che dici?-
-ok lena, però promettimi di raccontarmi.-
-va bene-
Infilai un pantalone comodo, ed una t-shirt, volevo stare comoda, anche perche quella rivelazione, mi faceva sentire, come una stretta al cuore, e mi mancava l'aria.
Nel giro di dieci minuti, ci ritrovammo fuori. Feci lunghi respiri, ascoltando i rumori provenienti della città.
-sai, ho pensato che prima di partire, farò richiesta per adottare Kilian.-
Alan mi guardò sorpresa.
-che c'è dottore, non credi, che sarò una buona madre?-
-no, non è quello che mi preoccupa. Te la senti di crescere un figlio da sola, mamma single sarà dura, e poi non vorresti dei figli tuoi?-
-be ma io non sarò sola, ci sarà Nora a darmi una mano.-
-come vi conoscete tu e Nora?-
-Nora è la madre di Mark.-
Come un puzzle, i pezzi si stavano incastrando uno dopo l'altro.
-e poi dottore, certo mi sarebbe piaciuto avere dei figli miei, ma non so se questo accadrà, ma ho sempre voluto adottare un bambino. Fin da piccola. E poi c'è stata subito alchimia, tra me e Kilian.-
Vidi Alan pensieroso.
-a che pensi dottore?-
-pensavo, quindi riusciresti ad amare un'altra persona, che non sia Mark?-
Mi sedetti ad una panchina. Il vento mi accarezzava i capelli. Quella sensazione di pace, su uno sfondo di un bellissimo tramonto.
I colori, si riflettevano sul mare. E tutto ciò rendeva più straordinaria la vista.
-non so se riuscirò mai ad amare, quanto ho amato Mark. Ma so che gli ho promesso di andare avanti ed è quello che farò.-
Ci alzammo e continuammo la passeggiata. Ci eravamo abituati ai nostri momenti di silenzio. Erano piacevoli. Gli presi la mano. Mi fisso per un secondo, e poi strinse forte le nostre mani intrecciate.
Ci fermammo in alcuni negozi, e alla fine gli feci l'intero armadio a Kilian. Tra magliette, giubbotti, pantaloni, l'unica cosa che non gli presi furono le scarpe perché non sapevo il numero. Ma un piccolo pensiero mi angosciava.
-lena, va tutto bene?-
-ehm si, solo che stavo pensando agli altri bambini, forse anche loro hanno bisogno di qualche vestito.-
-che ne pensi se quando torniamo a Bangalore, facciamo una lista di tutti i bambini, e andiamo a prendergli qualche capo? Anche perché non sappiamo le varie misure. Magari ora possiamo prendergli qualche piccolo gioco.-
-siiiiiii, che bell'idea.-
Al mio ritorno la mia carta di credito sarebbe stata al limite, ma non me ne importava niente. Avrei fatto di tutto per quei piccoletti. E poi già sapevo, che mi sarebbe toccato coprire tutti i turni dei miei colleghi in vacanza.
Entrammo in un piccolo negozio, scegliemmo dei giochi, pensando all'età dei bambini e cercando di ricordarceli tutti. Fino a che arrivai davanti a quel piccolo orsetto blu e bianco. Quello era per Kilian. Il regalo giusto per il mio piccolo. Alan si avvicinò a me, aveva in mano lo stesso orsetto che stavo guardando.
-sai quando l'ho visto, ho pensato a Kilian.-
-davvero Alan? Ho pensato la stessa cosa.-
-che dici andiamo a pagare?-
-Alan pagherò tutto io.-
-no lena, faremo a metà, e non voglio sentire un no come risposta.-
-ok, allora.-
Pagammo ed uscimmo dal negozio. Camminando, mi fermai a guardare una vetrina, realizzavano gioielli personalizzati.
Volevo regalare qualcosa a Nora, quindi entrai.
Passai dieci minuti, ad ascoltare il proprietario, che mi spiegava passo per passo la realizzazione di un gioiello. Rimasi estasiata. Perché usavano un metodo vecchio di trecento anni. Molto complicato alla vista, ma sorprendente, visto il risultato.
Alla fine feci realizzare un braccialetto in argento, con dei piccoli smeraldi incastonati, e all'interno feci scrivere "per sempre tua figlia".
Ero così contenta, ed ero sicura che le sarebbe piaciuto molto. Mi girai ma non trovai Alan, il proprietario mi disse che era entrato in un'altra stanza che stava facendo realizzare un gioiello. Allora mi fece accomodare, offrendomi una tazza di the. Parlammo della città e mi consiglio un piccolo ristorantino. Pensai, che avrei portato Alan per ringraziarlo di tutto quello che aveva fatto per me. Dopo una trentina di minuti, finalmente uscì con quattro pacchetti.
-vedo che hai fatto acquisti, dottore.-
-ehm si.-
Sembrava imbarazzato. Sul suo polso, notai un braccialetto, era giallo oro, con una scritta promise è un brillantino su ogni lato della parola.
-che bello, te lo sei fatto fare ora?-
-ti piace?davvero??-
-si moltissimo.-
-tu cosa ti sei presa?-
-niente ho fatto un regalo a Nora-
Tornammo in albergo. Alan, andò a stravaccarsi sull'amaca.
-Alan ti conviene lavarti e cambiarti perché stasera ti porto a cena.-
-dici davvero?-
-dico davvero.-
Esultava di felicità. Gli bastava così poco. E quella sua reazione mi fece ridere.
Note autore
Scusatemi se non riesco ad aggiornare velocemente, ma purtroppo in questi giorni non ho avuto molto tempo.
Nel prossimo aggiornamento scoprirete delle cose sulla vita di lena. E più importante scoprirete cosa è successo a Mark in ospedale, quindi vi consiglio di non mancare.
Come sempre vi ringrazio. Siete il carburante di questa storia.
❤️❤️❤️
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