2. Esbat

Ascolta: Örlögin di Kaelan Mikla

Full Thunder Moon. La Luna Piena del Tuono, nonchè la luna piena che era appena passata, quella di Giugno. Un lampo, quello scambio di sguardi tra Eden e quel ragazzo misterioso che era comparso dal fitto bosco retrostante. Eden Kiss Moonflower non si sarebbe mai aspettata un contatto così ravvicinato con un abitante della città, e sicuramente non in quello stato. La ragazza si passo una mano sul petto all'altezza del suo cuore, il suo battito accelerava di secondo in secondo, pietrificata, senza un'idea di come liberarsi da quel contatto visivo, se non fosse stato per alcuni passi che fece il ragazzo verso di lei; «Hey, ti sei persa? Devo chiamare aiut...» il ragazzo non ebbe la fortuna di finire la frase che i capelli rossi di Eden gli passarono davanti gli occhi come una volpe sfiorandole la pelle delle braccia che fecero rabbrividire entrambi al tocco. Eden prese la stessa strada per tornare al suo piccolo villaggio, arrivata al fiume dove lei e Price avevano fatto il bagno raccolse a malapena la sottoveste che indosso movendosi sempre in direzione delle case, lasciando il corpetto, il vestito e l'asciugamano di canapa. Senza rendersene conto il ragazzo la stava seguendo, ma al posto che continuare il suo cammino, per evitare di entrare nel fiume e bagnarsi, si bloccò alla riva opposta, intento a non oltrepassare per pericolo di non ritrovare la via per raggiungere la strada, pur amando il pericolo e il mistero il ragazzo sapeva quanto poteva essere pericoloso seguire una sconosciuta nel bosco.

Eden era riuscita a scappare con poco di quello che si era portata a presso, l'unica idea che aveva al momento era correre ad avvertire la capo congrega di quello che aveva visto, e del fatto che si era esposta a gli occhi di un'umano. Arrivata al villaggio, Price, la raggiunse di corsa, le due avevano un legame telepatico da quando erano piccole, gli occhi delle due ragazze si incontrarono, «Devo subito avvertire Zaela!» disse Kissy prendendo per il braccio la sua amica ed entrando verso la tenda principale del villaggio di Tungl. «Zaela!» corsero davanti alla scrivania intrecciata di edera, cercando di recuperare il fiato dopo la corsa per raggiungerla, «...stavo al mio solito posto per ammirare la città degli umani...» Zaela alzò lo sguardo verso la ragazza, aveva rivelato uno dei suoi posti segreti per stare da sola per pensare senza neanche rifletterci, fece una smorfia di rammarico per proseguire il discorso, «...insomma, pensavo fosse Price che mi venisse a chiamare per tornare in fretta al villaggio...» Kissy cerco di raggirare il discorso, «Eden, vai al punto, sei troppo agitata!» prese un respiro profondo e concluse «Ho visto un umano, ho avuto un contatto visivo con lui e mi ha seguito fino ai margini del fiume... dove ho recuperato solo la sotto veste che ho indossato per venire qui!» Zaela inclinò leggermente la testa, sgranando gli occhi, «Quindi potrebbe esserci un umano che gira per il villaggio?» lei si alzò senza staccare gli occhi di dosso a Eden, «No! Ho superato il fiume e per esserne sicura mi sono girata per controllare e si era bloccato sulla sponda dalla parte opposta...»  si girò verso Price per trovare un po' di conforto che trovò solo sentendo il miagolio di Lavanda. La saggia Zaela prese le due ragazze sotto braccio e le accompagno fuori dalla tenda, le scortò verso un cerchio di pietre accumulate, «Dobbiamo creare un barriera protettiva per nascondere il villaggio, le lezioni di incantesimo di rune antiche ve le ricordate spero!» le fulminò dopo aver raccolto due pietre della Rwnan, le due ragazze le porsero le mani per ricevere la pietra, annuendo in segno di consenso. 

Con i palmi alzati verso il cielo, gli occhi rivolti verso la luna e lo spirito rivolto verso Ecate, le due ragazze iniziarono con voce convinta a manifestare l'incantesimo di formazione della runa 'ALGIZ'; gli occhi delle due si chiusero e sulla pietra si incise con dei solchi profondi un simbolo. la terza pietra era stata sigillata da Zaela e la quarta da Myah, che era stata chiamata telepaticamente dalla saggia. Le tre ragazze e la saggia si misero ai quattro punti estremi della zona del villaggio di Tungl per attivare la barriera di protezione e così nascondersi; i membri della congrega avevano la possibilità di entrare ed uscire in modo semplice mentre per gli umani era nascosta e anche il loro passaggio non sarebbe stata alla loro vista. Le pietre erano state posizionate e attivate, e le quattro si ritrovarono di nuovo nella tenda della saggia, «D'ora in avanti potete andare e tornare come volete e se qualcuno vi seguirà scomparirete appena supererete il perimetro che delinea le Quattro ALGIZ...» le due ragazze annuirono e si congedarono andando verso le loro stanze, il sole stava iniziando a tramontare.

Eden Kiss Moonflower era ancora molto pensierosa, sdraiata sul letto accarezzava Lavanda che dormiva, si sedette e si alzò, voleva andare a recuperare il suo unico asciugamano di canapa che aveva lasciato al fiume; prese un corpetto nuovo e se lo strinse intorno alla vita sopra la sottoveste, recuperò un vestito porpora leggero e un mantello di seta onice orlato anch'esso di porpora e filo d'oro, indosso le sue scarpe rimaste e uscì dalla stanza con la gattina nera a suo seguito. Il sentiero era segnato come sempre, uscì cosi dalla barriera e si recò verso la sponda del fiume nascondendo sotto il cappuccio le sue ciocche rosse per renderle visibili il meno possibile. Al suo arrivo l'asciugamano era appoggiato al tronco e pure il corpetto e il resto dei suoi indumenti di quella mattinata, ma l'unica assenza era il ragazzo che l'aveva seguita. Si sedette sul tronco tenendo in mano i suoi vestiti osservò con attenzione la riva opposta del fiume, c'era una zona con un leggero avvallamento, forse il ragazzo si era fermato per un lungo periodo davanti alla corso d'acqua, Kissy non voleva raggiungerla ma rimase seduta a fissare quel punto in attesa di qualcosa o qualcuno. Il vento soffiava leggero, gli ultimi raggi di sole filtravano dalle foglie lasciando dei riflessi rossi sul viso della ragazza, facendo splendere i suoi occhi d'orati ambra. Un' ombra dietro di lei la fece sussultare e si alzò di colpo, un cerbiatto passò accanto, uno sguardo e si allontano a passo lento dalla parte opposta, si tranquillizzò, ma non appena si riprese una mano le si appoggiò sulla spalla, spaventata indietreggio da quel tocco, il ragazzo della mattina era di nuovo davanti a lei, il cappuccio le era scivolato dalla testa mostrando di nuovo i suoi capelli rubino, le gambe non le reggero e cadde di schiena rimanendo ferma e seduta con lo sguardo fisso in quello del ragazzo. «Non volevo spaventarti...» rispose il giovane avanzando verso di lei che indietreggiava strisciando con le gambe, «...non ti voglio fare del male...» si accovacciò davanti alla ragazza che presentava un'espressone intimorita, «I-io non...» rispose Eden con voce tremula «Non ho paura di te!» si alzò e i contemporanea il ragazzo, «La ragazza dai bei capelli rossi parla, e ha anche una bellissima voce» sorrise l'umano, «Si, e non si è neanche persa!» strinse i vestiti che teneva ancora tra le mani «Cosa ci fai ancora nel bosco?» chiese, arrossendo ripensando al suo incontro con lui nel bosco quella mattina, e d'istinto si coprì con le mani il seno e le parti intime, «Come osi?!» il ragazzo si mise una mano davanti alla bocca per reprimere l'imbarazzo «Giuro che non era mia intenzione...» si passò la mano sulla faccia «...davvero non pensavo di trovare nessuno, a parte i cervi» fece un leggero sorriso «Non puoi stare qui!» lo fissò con astio, ma quel sentimento si spense in poco tempo, «Se starai qui non farai una bella fine...» si guardò intorno prima di posare di nuovo lo sguardo su di lui, lo prese per la manica della felpa e lo trascino verso la sponda per tornare dalla parte opposta del fiume; «No, non credo...» si blocco «fermati un attimo!» Eden si voltò «Qual è il problema?» gli lasciò la manica della felpa e lo fissò, «Prendiamo la strada che ho fatto io per raggiungere questo lato, non voglio bagnarmi le scarpe nuove...» la ragazza gli guardo i piedi «Non mi sembra una cosa cosi importante» la prese per il polso e la trascinò verso il sentiero che aveva usato per raggiunge quella parte. 

«Ehy, almeno potresti usare un po' di buone maniere?» disse Kissy cercando di divincolarsi dalla presa «Cosa dovrei fare?» si fermò vicino ad un ponte di legno «Magari lasciarmi il polso, mi stai facendo male...» il ragazzo lascio la presa dal suo polso scusandosi con un gesto del capo, «Allora mi accompagnerai comunque?» lo guardò, si giro dal lato del suo villaggio e sospirando gli rispose «Si, ma a una condizione, primo, mi dici il tuo nome, secondo non farti strane idee...» il ragazzo sorrise, e si incamminò sul ponte verso il ciglio della strada seguito dalla ragazza, «Scusami per stamattina, ero in cerca di ispirazione...» la guardò «...non pensavo di incrociare una ragazza... ehm...» si blocco e cambio discorso «Comunque mi chiamo Blake Lavoie, amante del paranormale... » le sorrise, «...e tu come ti chiami ragazza dai capelli rossi?» Eden guardò per terra seguendo il sentiero diretto verso la strada per la città «Eden Kiss Moonflower.» per poi far piombare un silenzio di tomba. I due ragazzi arrivarono sul lato della strada, sebbene Eden era infastidita dalla vista dell'asfalto fresco su dei punti. «Grazie, Eden...» stava per finire il discorso quando una voce in lontananza si fece strada nelle loro orecchie «Blake!» la voce di donna si faceva sempre più vicina fino a quando non si intravedere «Paiton...?» Blake si girò verso la ragazza dai capelli corvini e gli occhi verde foresta, Eden si scosto per vedere la ragazza che si era messa a correre verso il ragazzo, lo raggiunse e lo abbracciò «Dove ti eri cacciato?» disse la ragazza «Stavo cercando ispirazione per la tesina...» si spostò per mettere in mostra la ragazza dai capelli rossi, ma lei si era nascosta dietro un tronco di una conifera adiacente alla strada, non voleva farsi vedere da altri umani, così lasciò anche quel nascondiglio, rientrando nel fitto del bosco, il ragazzo non vedendola più ci rimase male, il suo volto si rabbuiò e la sua amica lo fissava accigliata non capendo cosa passava per la mente del ragazzo. Eden Kiss Moonflower era riuscita a scappare prima di farsi vedere dall'amica del ragazzo, nella sua mente si scatenavano diverse emozioni, la curiosità, la rabbia, e un leggero affetto per il momento appena passato con quel umano, che sperava quasi in altri incontri, pur sapendo che nella congrega quel suo atto trasgressivo non sarebbe andato bene, non voleva rimanere all'oscuro della città degli umani, voleva scoprire qualcosa di più, su quel cartello al lato della strada con su scritto "Contea di Bloiess".

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