6. " Una questione di fiducia"

Draco strinse i pugni quando vide Erik Moore chino sopra il tavolo dei Grifondoro parlare con Hermione Granger. E quando il suo gruppetto guardò dritto nella sua direzione  lui fu costretto a voltarsi e fingere di parlare con Blaise.

- Che sta succedendo? - borbottò a denti stretti.
Il ragazzo dalla pelle ambrata lo guardò corrugando la fronte.
- A parte che sei riuscito a prendere in pieno viso un muro, procurandoti quella ferita? Niente. - disse stringendosi nelle spalle.

- Non parlo di questo idiota. Sto parlando di quelli che ci stanno guardando. - rispose Draco bevendo un sorso dal calice e indicando con il mento il tavolo dei Grifondoro.

- Non ne ho idea e non me ne frega più di tanto. Tutti ci guardano ormai da quando tu sei tornato... e dopotutto siamo dei Serpeverde mica dei Tassorosso che passano inosservati, che ti aspetti? -

Il biondo sospirò, e represse il desiderio di schiantare Blaise Zabini, anche se la sua mano stava già stringendo la bacchetta.

- Draco? - Nate richiamò la sua attenzione tirandolo dal braccio.
- Non ora Nate. - rispose brusco lui.

- Okay... non ti voglio disturbare ma vorrei sapere perché stai stringendo una molletta per capelli? -

Il ragazzo abbassò lo sguardo sulla mano stretta intorno ad un oggetto piccolo e nero. Non era la sua bacchetta,come pensava, era qualcosa di gran lunga migliore.
Si alzò di colpo da dove era seduto, quando un idea gli planò in mente. Blaise lo guardò in tralice e gli urlò un semplice - Fai sul serio, Malfoy!? -

Astoria si sporse verso il suo gruppetto mentre Draco si allontanava a passo spedito dal tavolo dei Serpeverde, ignorando gli sguardi.
- Trenta galeoni che quella ferita che ha sul viso gliel'ha fatta la Grifondoro, Hermione Granger. - disse e lasciò ricadere le monetine d'oro, che tintinnarono.
Sua sorella la guardò stizzita.

- Ma figurati Astoria! Lui non si sarà ma e poi mai avvicinato ai Sanguesporco, tanto meno quella!  Ma accetto volentieri la scommessa  e ne punto quaranta. - e riversò i soldi sul tavolo.
Blaise alzò le mani al cielo.

- Ragazze! Suvvia che vi prende? Così si fa con un vostro caro amico? - sbuffò ma nel frattempo  frugò nella tasca ed estrasse un malloppo di monetine.
- Punto sessanta galeoni, quel graffio non gliel'ha fatto la Granger ma bensì la Temple. -

Pansy, che era quella che si occupava sempre delle scommesse tra loro, prese tutti i soldi. - Entro domani lo scopriremo. Io custodisco i soldi. - Gli altri annuirono e si strinsero tutti le mani in segno di premessa, dopodichè indugiarono su Draco con lo sguardo.

Il biondo era proprio dietro a Erik Moore, gli toccò la schiena invitandolo a girarsi.

Ginny guardò Hermione con gli occhi chiusi e la ragazza la vide pensare e cercare di metabolizzare tutto quello che stava succedendo.

- Oh, Ciao Malfoy... - disse il ragazzo dalla pelle ambrata leggermente scosso. - Non sono stato io a procuratelo vero? - esclamò indicando la ferita del biondo.

Draco scosse la testa e guardò Hermione. Lei si sentì pizzicare le guance quando tutti la guardarono incuriositi, così si schiarì la gola e parlò.

- Beh, allora come te lo sei procurato? - gli chiese appoggiando la testa sul palmo della mano.

-  Diciamo che qualcuno era troppo emozionato per quello che stava succedendo che non si è contenuto. -

- Dovresti andare in infermeria a fartelo medicare, è una ferita lieve di certo andrà subito via, con i rimedi di Madam... - disse Erik ed Hermione lo ringraziò per aver distratto gli altri, da lei.

- No, non ci tengo. Magari chi me l'ha fatto deciderà di guarirla con le sue stesse mani, sai com'è va via prima se...  -
Hermione per poco non si strozzò con il succo di zucca. Tossí e lui la guardò, con un notevole ghigno stampato in faccia.

- Granger non ti esaltare più di tanto. Sono venuto fin qui solo per darti questa cosa che hai perso nel Club dei Duellanti dopo che te ne sei andata via correndo. - gliela lanciò sul tavolo.

Erik lo guardò accigliato. - Sei stato tu l'ultimo a uscire? Non è consentito dalle regole... l'ultima ad uscire e dover chiudere la porta è Hermione. -

Draco si strinse nelle spalle e fece una smorfia.
- Beh era andata via così di corsa, non sapevo di questa cosa, e poi io me ne sono andato subito dopo, sarà ripassata ed avrà chiuso. -

Hermione gli lanciò uno sguardo furente, ma lui sembrò non volerlo notare. - Ci vediamo dopo. - disse senza rivolgersi a nessuno in particolare, ma la bruna sapeva benissimo che quelle parole erano rivolte proprio a lei.

- Certo. - disse Erik e lo guardò mentre si allontanava, poi voltandosi  guardò Hermione, ma non disse nulla.
- Qui c'è gente pazza. - proferì Ginny rompendo il silenzio e alzando le mani al cielo.

- Neville, credo che Luna ti stia cercando. - disse Hermione vedendo la Corvonero alzarsi e guardare verso di loro.

- Corro! - esclamò lui e scappò via, rischiando di cadere.

- Tu non me la racconti giusta. - disse Ginny puntandole un dito contro, appena si allontanarono anche gli altri.

- Ginny, non ti sto nascondo nulla... io credo proprio che mi andrò a preparare alla mia ultima ronda con Erik Moore, da domani, se le cose sono vere, mi aspetta un vero inferno. -

*  *  *

Il sabato era sempre la giornata preferita di Hermione, amava poter svegliarsi poco più tardi fare colazione e studiare, il pomeriggio, invece, si riposava, ma non quel giorno. Quel giorno sarebbe andata ad Hogsmeade, a stare con Harry e Ron.

Si era messa un paio di jeans e una maglietta rossa con delle righe bianche,qualcosa di diverso dalla sua solita divisa e si era diretta a braccetto con Ginny a Hogsmeade.

L'aria pomeridiana era tiepida e profumata, il sole si nascondeva dietro qualche nuvola passeggera.

- Saranno già arrivati? - chiese Ginny una volta giunte davanti al locale.

- Credo che siano qui già da dopo pranzo, guarda - ed inidicó una finestra dalla quale si intravedevano dei ragazzi.

Entrarono e videro che in un angolo c'erano Harry e Ron intenti a parlare allegramente con Neville. Si avvicinarono, ed Harry fu il primo a notarle e ad abbracciarla.
- Hermione! - esclamò accarezzandole la schiena affettuosamente. 
- Ciao Harry - sussurrò contro l'orecchio del ragazzo.

Ron nel frattempo salutò la sorella, e si scambiarono un lungo abbraccio. - George sta bene, anche mamma e papà ... stanno andando avanti, pian piano ma lo stanno facendo - le bisbigliò cercando di non farsi sentire dagli altri, ma Hermione, al suo fianco, lo sentì.

Ron si rivolge alla Grifondoro e l'abbracciò dandole un bacio sulla guancia.- Ciao Herm...- borbottò, poi si staccò e le fece cenno di sedersi vicino a lui.

Ordinarono delle burrobirre e parlarono delle varie modifiche che erano avvenute a Hogwarts e con la McGranitt come preside.

- È brava, davvero. Cerca di organizzare le cose come le faceva Silente, si sta impegnando veramente tanto. - disse Hermione. - Mi ha messa a capo del Club dei Duellanti, ora lo dirigo io e seguo i vari duelli. -

- Woow! - esclamò Harry sorpreso. - Questa si che è una novità! Hermione Granger che assiste a dei duelli senza interferire o spiattellare le regole. -

- Oh interferisce eccome! - esclamò Neville ridendo. - Si assicura che tutte le regole vengono seguite e che nessuno finisca in infermeria. -

Hermione fece per aprire bocca e intervenire ma, in quel momento la porta dei " Tre Manici di Scopa" si aprì e un gruppo di Serpeverde entrò, catturando la loro attenzione.

Il primo a fare capolino, fu un ragazzo riccio e basso. Nate Lox, seguito da Malfoy, Zabini e Astoria Greengrass, la quale si andò a sedere con il ragazzo del primo anno a un tavolo vuoto, mentre i due ragazzi andarono ad ordinare immediatamente delle burrobirre.

- Non ci credo! - esclamò Ron spalancando la bocca - È stato riammesso a scuola!? Questa è una totale follia! -

- È diverso. - interferì Neville seguendo il biondo con lo sguardo, con espressione seria - Non è più il solito stronzetto bulletto. Sta molto di più nel suo, non infastidisce più nessuno. -

- Impossibile - disse Harry - Stiamo parlando di Malfoy, lui non sta mai nel suo. -

Nate, da lontano notò Hermione, e si avvicinò di corsa al suo tavolo.
- Ciao Hermione! - esclamò, poi spostò lo sguardo sugli amici della ragazza, che nel frattempo avevano assunto un' espressione alquanto confusa. - Harry Potter! Oddio! Ron Weasley che bello vedervi in carne e ossa! -

- Ciao...- bofonchiarono loro corrugando la fronte.
- Nate, tutto bene? - chiese Hermione sorridendogli calorosamente.
- Si si, almeno credo. Blaise Zabini è molto scocciato che Malfoy giri con me al fianco, non fa altro che borbottare... ho cercato di dire che non volevo venire... anche perché non potrei ma Malfoy ha costretto Zabini a falsificare dei documenti e permessi per lasciarmi venire... credo che se la McGranitt lo venisse a sapere, non solo io sarei espulso... ma anche Malfoy, Zabini e Astoria. -

La bruna rimase a bocca aperta, non per il fatto del espulsione in sè che gravava sulle teste degli studenti, ma più sulla falsificazione. Dopotutto, qualsiasi cosa, lei teneva più alla sua che all'espulsione di altri studenti  - Questo è illegale! - esclamò, ma prima che potesse aggiungere altro e che qualcuno tentasse di fermarla, lei si stava già dirigendo a passo spedito verso Draco Malfoy e Blaise Zabini, che ancora non avevano notato la sua presenza.

- Un bambino! Ti rendi conto? Sarò sbattuto fuori per uno stupido bambino! - stava borbottando Blaise sbattendo il pugno contro il bancone.

- Malfoy! - la voce della ragazza risuonò dura e carica di rabbia, richiamando la loro attenzione.

I due ragazzi si voltarono verso di lei, Blaise fece una smorfia carica di disgusto ed incroció le braccia al petto, in segno di scherno, Malfoy, invece sembrava al quanto divertito.
- Che cosa vuoi Granger? -

- Siete forse impazziti?!-
- Tu non ti rivolgere a me!- sbottò Zabini,mettendosi sulle difensive, poi indicò Draco - Il genio di questo piano assurdo, è proprio questo furetto qui. Io ero alquanto contrario. - lanciò uno sguardo alle sue spalle - Ora se volete scusarmi vado a lamentarmi con Astoria. -

Li lasció lì, Hermione, con le braccia conserte, occhi carichi di rabbia e il piede che picchiettava impaziente a terra, invece, Draco Malfoy aveva un sorriso beffardo stampato in faccia e le mani lungo i fianchi del tutto tranquillo.

- Calmati, sei stata tu a dirmi di badare a lui. - le rispose.
- Non ho mai detto bada a lui infrangendo le regole - precisò lei costernata.
- Beh, non posso badare a lui da lontano. - fece una pausa, scrutò la ragazza e poi continuò con noncuranza - Non avevo scelta, Grander, dovevo portarlo. Pansy e Daphne sono contrariate e disgustate, a quanto pare hanno percepito la puzza di un sanguemarcio. Blaise non capisce un emerita bacchetta, quindi per i suoi occhi è solo un primino, per quanto riguarda Astoria, credo che lo sappia... ma a lei, a differenza di sua sorella, non le è mai importata la distinzione di sangue. -

- Non posso crederci... hai infranto le regole Malfoy! Tu sei già fin troppo osservato, questa cosa ovviamente non sarà sfuggita all'occhio di nessuno. -

- Tranquilla, me la caverò. Sono tutti troppo spaventati dal traditore per parlare e fare le spie. - le rivolse un sorriso diverso da quello beffardo e provocatorio, fece per allungare la mano e toccarle una guancia, ma i suoi occhi saettarono dietro di lei e si irrigidì, ritraendosi sui suoi passi.

- Harry Potter e Lenticchia Weasley, che immensa gioia. - disse senza però scomporsi.

- Spero solo che tu abbia ragione. - rispose lei chiudendo gli occhi e sospirando, dopodichè si giró e ritorno al proprio tavolo sorridendo.

Harry e Ron lanciarono sguardi minatori a Malfoy, che nel frattempo si era andando a sedere al tavolo.

- Si può sapere che sta succedendo!? - chiese Ron a denti stretti.

Hermione sospirò.
- Il ragazzino lì è Nate Lox, un sanguesporco -

- Miseriaccia! - esclamò Ron sgranando gli occhi, Harry, al contrario si limitò ad alzare le sopracciglia e Neville annuí dicendo un semplice "ne ero già a conoscenza", Ginny fece un gesto di sorpresa, ben poco evidente.

- Malfoy sembra non saperlo dato che se lo porta appresso, e soprattutto vìola un bel po' di regole. - evidenziò Harry lanciando uno sguardo alle Serpi.

- Nient'affatto. - rispose Hermione rigirandosi le dita, leggermente mbarazzata. - Malfoy lo sa. -

- Allora lo sta torturando proprio bene al suo fianco. Che povera disgrazia per un ragazzino affiancare un traditore come quel furetto - disse Ron guadagnandosi un'occhiataccia torva dalla ragazza.

- No Ronald. Malfoy è veramente cambiato, o per lo meno sta cercando di cambiare. Ho avuto l'occasione di parlarci in questi giorni, e lui mi ha promesso che avrebbe tenuto d'occhio Nate Lox, lontano dai Serpeverde che ancora credono nel ideologia dei purosangue e storie del genere. Ovviamente non tutti sanno di Nate, siamo in pochi, ma non è facile tenerlo nascosto. -

- Quindi... - fece Harry aggrottando le sopracciglia. - Tu ti stai fidando di Malfoy? -
A quella domanda, al quanto ambigua,  Ginny guardò l'amica.

- Non proprio - rispose lei evitando quella pressione, non sapeva dare un'altra spiegazione in quel momento,  così cambio subito argomento.
- Ci avete aspettato tanto? -

Ron scose la testa - Ci eravamo da poco seduti. - Hermione lo vide guardare di sottecchi il tavolo dei Serpeverde, ma cercò di restare imparziale, dopotutto non poteva aspettarsi che anche loro dessero fiducia al Serpe. Ginny, le diede una lieve gomitata e la riportò al presente. Sembrava ostentata a non voler mollare il discorso di prima.

- Hermione stasera hai la ronda con quel ... - le pestò un piede sotto il tavolo in fretta e la rossa si morse il labbro.
Neville la guardò, ma sembrò capire al volo tutto, mentre Ron e Harry no.

- Hai la ronda...? - la incitarono a continuare, curiosi.

- Ho la ronda con Erik Moore, il Caposcuola dei Corvonero. - finì lei bevendo un sorso di burrobirra, ed evidenziando le ultime parole.

Ron sospirò - Pensavo che Ginny stesse per dire con Malfoy! - grugnì ma non nascose la sua risata.
Neville fece un sorriso smorzato e timido tenendo lo sguardo basso, Ginny si limitò a guardare in cagnesco l'amica, mentre cambiava argomento, nuovamente.

*  *  *

La ronda notturna del sabato era la più lunga e la più stressante.
Di solito si dividevano per settimane e giravano per il castello, andando nelle aule a vedere se qualcuno si fosse nascosto lì alla ricerca di intimità.

Quella sera Hermione cercò di mostrarsi tranquilla ma era alquanto terrorizzata dall'idea di dover fare la ronda con Malfoy, soprattutto dopo ciò che era successo.

Ginny, mentre tornavano a scuola non aveva fatto altro che elencarle i pericoli e i problemi che avrebbe avuto se si sarebbe veramente fidata di Draco Malfoy, ma lei le aveva sempre risposto nello stesso modo: " mi fido di Nate non di Malfoy" e questo sembrava tranquillizzarla, ma ovviamente da grande amica non l'aveva lasciata andare tranquilla alla ronda.
- Sappi che girerò per il castello, così posso - la ammonì prima che lei uscisse.

Hermione avrebbe voluto evitare di trovarsi da sola con lui, ma a quanto pare Draco non voleva renderle le cose facili neanche durante il suo ultimo anno a scuola.

Entrò nella solita aula e si accorse con stupore che Draco Malfoy era già lì, seduto sulla sedia, con le gambe sulla scrivania e le braccia incrociate sull'addome.

Quando la vide entrare, spedita trattenne un sorriso e tolse i piedi raddrizzandosi.
- Buonasera... - disse con voce profonda.

Lei non rispose, prese la pergamena da sotto il suo naso e la compilò, quando fece per scrivere anche il nome di lui, rapido come non mai, le tolse la piuma dalle mani.

- Ci penso io al mio nome, Granger - le rispose con una nota acida e guardandola dritto negli occhi.

- Lo fai per vendetta, non è vero? - gli chiese gentilmente incrociando le braccia al petto. - Non so come tu abbia fatto a diventare Caposcuola dei Serpeverde così in fretta, e non mi interressa, ma io non voglio avere nessun altro turno di ronda con te. -

Vedendo che lui non rispose e tantomeno fece una piega, si voltò e si diresse verso la porta, ma ancora una volta, Draco con un balzo agile la raggiunse e l'affiancò nella camminata.

- Credo proprio che ti risparmierò i dettagli, sono certo che tu non approveresti la verità in questo momento - si strinse nelle spalle e cambiò discorso - Non vai a controllare la porta del Club dei Duelli? Sappiamo entrambi che non l'hai chiusa tu. -

- Una chiusura vale l'altra, Malfoy. Non è vero che devo esser io a chiudere, può chiudere chiunque, ma è ovvio che se dovesse succedere qualcosa di grave ne rispondo io. - la sua voce era calma e tranquilla mentre camminava veloce e lanciava sguardi furtivi nelle varie aule aperte.

- Non ti interessa più sapere se qualcuno mi ha visto portare Nate fuori? E non ti interessa sapere come ho fatto? - domandó lui punzecchiandola.

- No. - rispose tranquillamente.

Draco la guardò e notò che aveva i capelli slegati, il mantello della divisa ben tirato a coprila tutta, quasi come se avesse freddo.
- Vedo che sono riuscito a farti cambiare acconciatura -

Lei cercò di ignorarlo ma le riuscì impossibile, poiché arrossì istantaneamente.
- Smettila. Non l'ho fatto per te, semplicemente non trovavo più la molletta. -

- Ne sei proprio sicura? -

Un rumore di passi li distrasse, evitandole l'imbarazzo di una risposta.
Draco, la prese dal braccio e la trascinò dritto dentro un'aula e chiuse la porta alle loro spalle. Lei si divincolò e cercò di protestare, ma lui rapidamente le coprí la bocca con la mano.

Emise delle proteste strozzate e non accennava a voler smettere di parlare, così il biondo prese la bacchetta e sussurrò - Silencio -
Lasciò andare la mano e lei iniziò a parlare sfuriatamente, ma non produsse alcun suono, il biondo sogghignò soddisfatto del risultato mentre la vide agitarsi e cercare di tirare fuori dal mantello la propria bacchetta, ma in un lampo riuscì a privarla anche di quella.

- Eh no, ti avevo detto che ti risparmiavo i dettagli, non puoi rovinare tutto ora, Granger - i passi diventarono più forti e vicini, Draco la spinse contro il muro e la ignorò consapevole che lo stava insultando nei peggiori dei modi, le fece aderire il corpo al muro e con il suo creò una sorte di blocco avvicinandosi il giusto per nasconderla, la porta dell'aula si aprì e il ragazzo abbassò lo sguardo sulla sanguesporco.

Aveva la bocca semi aperta e non stava più protestando, lo guardava con i suoi grandi occhi ambrati, sconcertata della situazione, non poteva dirglielo, non in quel momento, così spinse il capo verso di lei e riappoggiò per la seconda volta le labbra sulle sue.

Nel frattempo, però, Gazza aveva messo mezzo piede dentro l'aula ma non vedendo nessuno sotto la luce dell'unica torcia accesa né sentendo parlare la richiuse.

Lei, fulminea e indignata ripescò dalla tasca del mantello del ragazzo la propria bacchetta e con forza spezzò l'incantesimo.

- Tu... - bisbigliò a denti stretti, ma prima che potesse andare avanti le loro labbra si rincontrarono, un toccò fugace e poco delicato.

Draco si fece spazio a forza nella sua bocca, le accarezzò con la punta della lingua i denti, l'interno della guancia, continuando a esplorare ogni centimetro, mentre lei cercava di non cedere a tale passione.

Quando Hermione lo morde leggermente sul labbro lui si staccò di colpo e la guardò sogghignando. - Beh se me lo avessi detto prima che potevo farti chiudere bocca così, non avrei usato nessuno tipo di incantesimo se non la mia lingu... - Hermione gli strinse forte il braccio corrucciando le labbra e lui dovette mordersi la lingua per non imprecare dal dolore.

- Mi hai fatto male! Ho ancora le ustioni, Granger! - protestò a denti stretti cercando di reprimere il velo di rabbia.

La Grifondoro però aveva lasciato andare il braccio ed ora lo stava guardando intensamente, allungò una mano e con i polpastrelli gli accarezzò la mascella, Draco rimase scombussolato dal quel gesto tanto che la battuta che gli era venuta in mente si dileguò, lei proseguì il suo lieve toccò e arrivò alla ferita che lei stessa gli aveva procurato con l'incantesimo degli uccellini di carta.

- Sei andato in infermeria? - gli chiese quasi sussurrando e rompendo il silenzio.

Draco, con un colpo di bacchetta accese la torcia poco sopra di loro, sprigionando nella stanza un po' di luce che gli avrebbe permesso di vederla perfettamente.

- Non è nulla di grave - rispose con voce soave.

Hermione scose la testa. - Non mi riferisco solo alla ferita che hai qui, ma anche alle altre, alle ustioni, sono sicura che Madama Chips può curartele -

- No, non voglio - rispose lui scuotendo il capo e allontanandosi da lei di qualche centimetro, ma rimanendole lo stesso davanti tanto che Hermione percepí ancora il calore emanato dal corpo di lui, sul suo.

- Possono infettarsi - ripetè lei.
- Sono semplici ustioni, passano. Poi non sono così tante. -

- Fammi vedere, conosco qualche incantesimo che può alleviarle -

Sul viso di Draco comparve un sorrisetto malizioso - Di la verità, tu mi vuoi vedere nudo -

Hermione sgranò gli occhi e gli tirò un pugno scherzoso sulla spalla indignata - No razza di idiota! -

- Oh a me sembra di sì, è passata meno di una settimana da quando abbiamo stabilito una sorte di amicizia, e solo ieri hai visto i miei ricordi, hai visto l'evoluzione dei miei pensieri e poi mi hai baciato, e siccome non ti è bastato mi hai anche ferito. E ora, mi stai esplicitamente chiedendo di spogliarmi davanti a te -

Hermione si portò le mani sul viso nascondendoselo imbarazzata. Non era affatto quello che voleva dire o tanto meno far intendere.

Lui sorrise. - Ehi, sto scherzando - bisbigliò prendendole le mani e tenendole strette tra le sue.

- Sei buffa quando ti imbarazzi, credo di doverti far imbarazzare più spesso. -

La ragazza lo spintonó, attenta a non fargli male - Sei un' idiota Malfoy e io non ti ho baciato, sei tu che l'hai fatto.  -

- Beh ora capisco tutto, gli idioti ti sono sempre piaciuti prima Krum, Weasel ed infine il migliore, io. -

- Tu non mi piaci, Malfoy ! - esclamò prontamente lei - E poi non sono mai stata con Krum -
Draco la liquidó con un gesto della mano e si avvicinò ad un banco.

- Come mai sei diventato Caposcuola? Ti sei messo d'accordo con Zabini? - chiese cambiando discorso.

- Non sono un Caposcuola, Granger. Ho semplicemente ingannato Moore per poter stare con te per una ronda -

- Ecco perchè ti sei nascosto immediatamente quando stava arrivando Gazza! -

- Sei proprio come dicono, la strega più brillante e brava della tua età - il suo tono risuonò ironico e Hermione non riuscì a capire se prenderlo come un insulto o un complimento, nel dubbio lo guardò male, ma lui liquidó lo sguardo e continuò a parlare:
- Sei ancora convinta di odiarmi? Perché credo di avere per le mani una cosa da rinfacciarti. -

- Sia chiaro, quel bacio che mi hai dato non voleva dire niente, mi volevi solo zittire. -

Malfoy aggrottò la fronte - Ma se ti avevo zitta con un incantesimo! -

- Beh si ma ... non rifarlo più. - risuonò seria e lo sguardo fissò oltre il ragazzo, che ora le si stata avvicinando cautamente.

- Respingimi pure... più lo fai più io ti cercherò Granger, che ti sia chiaro. -

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