1. " Cicatrici "

Il letto era completamente sfatto, il lenzuolo lo copriva solo per metà. Si stava godendo gli ultimi istanti di sonno in una posizione davvero assurda: stava dormendo pancia in su, la gamba destra a penzoloni, il braccio sotto la testa perché il cuscino gli era caduto a terra durante la notte, e la bocca era semi aperta.
I capelli biondi platino erano completamente disordinati.
Erano passati diversi mesi dalla morte di Lord Voldemort, la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts è stata ricostruita e aveva permesso agli alunni dell'ultimo anno di ripeterlo, ovviamente per chi voleva. Draco aveva passato i peggior mesi e sinceramente non gli andava di rimanere a casa con la propria madre. Ne aveva le scatole piene. Non voleva neanche tornare a Hogwarts, soprattutto dopo tutto ciò che aveva fatto, sapeva come l'avrebbero guardato tutti... ma ovunque era meglio che alla villa.

La porta si spalancó lentamente e un gatto nero e snello entrò nell'immensa stanza vuota. Aveva muri molto alti e nero, i mobili al suo interno non erano estranei a quel colore, facevano eccezione le tende e il letto, di un verde smeraldo. L'animale salì sul letto e da bravo rompiscatole mordicchiò il ragazzo sul braccio e miagolò quando lui si rigirò nel letto dalla parte opposta, verso la finestra.
-Va via!- sbuffò il ragazzo cercando di scacciarlo, ma niente. Si rigiró e si stropicciò gli occhi, osservò per diversi minuti il soffitto buio di camera sua, e pensò.

Un nuovo anno scolastico stava per iniziare, e doveva preparare le ultime cose da mettere in valigia e partire, anche se non avrebbe voluto.
Draco si alzò a sedere, accarezzò il gatto e l'animale facendo le fusa, si spinse contro la sua mano, ed ecco che il ragazzo lo rivide. Il Marchio Nero, un teschio dalla cui bocca usciva un serpente, una specie di tatuaggio, che gli ricordava gli errori e le scelte sbagliate commesse in passato.
Sbuffò e distolse lo sguardo, scese dal letto afferrò dal armadio un maglioncino bianco, una giacca di seta nera e dei pantaloni che si infilò subito dopo la doccia.
Uscito mise gli ultimi libri nella valigia e poi la chiuse, sospirò prima di andare in soggiorno.

Sua madre era seduta davanti al lungo tavolo di legno, aveva le mani tra i capelli e il capo chino. Draco spostò lo sguardo al centro della stanza dove, per terra vide ancora le vecchie cicatrici, rovine di quando Potter,Weasley e la Granger erano stati lì ed era successo un casino.
-Io vado.- annunció alzando la valigia da terra e voltando la testa verso Narcissa.
Suo padre era finito ad Azkaban e sua madre da lì era uscita fuori di senno, non c'era una cosa che Draco facesse che le andasse bene. Lo costringeva a scrivere al padre, a mandagli gufi  a prendere delle decisioni e a far tornare il Signore Oscuro in qualche modo, ma lui non ne voleva sapere niente, zero. Lui aveva chiuso con quelle cose.

-Cosa?!- sbraitò Narcissa alzandosi di colpo e lasciando cadere la sedia all'indietro. -Tu non oserai tornare lì!-
-Non mi fermerai, madre.- disse freddo cercando di evitare lo sguardo accusatorio della donna, la quale, nonostante tutto, lo incolpava per tutto quel che era successo alla loro famiglia.
-Nessuno ti vuole! Cosa pensi di fare lì eh!?-
-Voglio finire i miei studi, e non mi interessa quel che dirai. La Mcgranitt, nonché preside, mi ha espressamente scritto un gufo dicendomi che ero il benvenuto a finire l'anno a patto che cambi atteggiamento. -

-Oh povero illuso! Non credere che qualcuno ti voglia lì! Vedrai come ti guarderanno tutti! Sei un traditore. Te ne pentirai amaramente! Tu sei ancora un mangiamorte , non credere che quella cosa che hai sul braccio sia solo più una cicatrice! - sbottó Narcissa pronta a scaraventarsi su di lui. Draco, la spinse via ed uscì dalla villa, forse aveva ragione, lo avrebbero guardati tutti male, ma non gli importava in quel momento, era certo che ormai non era un mangiamorte.
Pansy fu l'unica che gli rimase al fianco e proprio lei che lo accompagnò a prendere il treno.

* * * * *

Avevano trovato posto in uno scompartimento vuoto e si erano chiusi lì, Pansy non cercó minimamente di parlargli o meglio, aveva cercato di tirargli fuori di bocca qualche parola durante la prima ora di viaggio, ma aveva fallito così ci aveva rinunciato. Draco non faceva altro che guardare i suoi piedi quando camminava, o fuori dal finestrino, speranzoso di evitare gli sguardi degli altri studenti e le domande della ragazza.

-Forse non saresti dovuto tornare qui a finire l'anno.- bisbigliò la ragazza lasciandosi andare sul sedile dopo l'ennesima volta che cercò di instaurare un dialogo.
Draco le rivolse uno sguardo gelido, dopodiché si alzò ed uscì dallo scompartimento senza dire niente ma la sentì urlare un :"Dove credi di andare?!"

Non lo sapeva neanche lui dove stava andando, ma camminò fino alla cabina di pilotaggio, e poco prima di arrivarci si scontrò con una ragazza che stava uscendo dal proprio scompartimento, le andó addosso, urtandola di brutto.
La ragazza, ancor prima di vederlo in faccia gli fece prontamente le sue scuse, ma quando lo guardò in faccia indietreggió fino a sbattere contro il vetro dello scompartimento. Era sorpresa.

Draco la guardò. -Che c'è?- aveva i capelli quasi bianchi, due occhi grandi e un' espressione altrettanto smarrita.
Luna Lovegood ecco chi era.

-Niente, è strano rivederti qui a scuola Malfoy, dopo che hai scelto Voldemort - rispose lei calma.

-Beh allora fa attenzione. Posso essere ancor più pericoloso di allora.- rispose secco lui girandosi e tornando indietro.

-Io non credo che tu sia cattivo. Nessuno l'ha mai creduto Malfoy.- gli gridò dietro lei, ma il biondo la ignoró, mancava ancora un'oretta per arrivare ad Hogwarts e lui non voleva tornare da Pansy, così rimase fuori a poca distanza dal proprio scompartimento e guardò il paesaggio scorrergli sotto gli occhi.

Hogwarts non sembra per niente diversa dal solito, l'avevano ristrutturata proprio come prima, e questo gli piacque molto.

Dopo essersi messo la divisa di Serpeverde, ed aver seminato Pansy, si diresse in Sala Grande, svoltó l'angolo e per evitare un fantasma, si spostò fin troppo, tanto da spintonare un ulteriore ragazza, che però sta volta questa la conosceva bene.
-Malfoy...- disse guardandolo sorpresa. Era Hermione Granger, la Sanguesporco.
Non era cambiata per niente dall'ultima volta che l'aveva vista, era rimasta così, ma con un'espressione in faccia più sorpresa e ferita...
Lei, si portò una mano sull'avambraccio e lo strinse nel punto in cui doveva esserci molto probabilmente, ancora la cicatrice "Sanguesporco" che Bellatrix gli aveva inciso.

Draco senza accorgersene aveva fatto il suo identico gesto, soltanto che si stava stringendo il marchio.
-Non dovresti essere qui...- bisbigliò, senza distogliere lo sguardo dal viso del ragazzo. Vicino a loro passarono diversi studenti che, rivolsero uno sguardo di disappunto al biondo ma non dissero niente.

-Beh se è per questo neanche tu dovresti essere qui Sanguesp...- si bloccò di colpo.

Hermione non sembrò molto ferita, ma molto probabilmente lo era ma non lo dava a vedere davanti a lui.
Chiuse gli occhi, si giró ed entró nella Sala Grande, si diresse verso il tavolo dei Serpeverde e si sedette vicino a Pansy,la quale gli chiese immediatamente dove fosse stato ma lui le rispose con una scrollata di spalle, guardò il tavolo dei Grifondoro mentre la McGranitt iniziò lo smistamento degli alunni del primo anno.

Granger era seduta vicino a Ginny Weasley ed altri suoi amici, ma non c'era ombra né di Potter né di Weasley. Molto probabilmente non erano venuti a ripetere l'ultimo anno.

N.A.
Premetto che non so quanto riuscirò ad andare avanti con questa storia, ma intanto qui vi lascio il primo capitolo.

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