05 Glassy Sky
heeey è un po' di tempo che non aggiornavo questa storia, stava iniziando a mancarmi- spero sia mancata un pochino anche a voi-
comuuunque eccovi il quinto capitolo di windows, non è chilometrico come i precedenti ma penso vada bene anche così.
la canzone è 'Glassy Sky' dall' anime Tokyo Ghoul
Mikey Way in foto *-*
(nota autrice a fine capitolo)
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05
Glassy Sky
Raphel si buttò a faccia in giù sull' ammasso di coperte disordinato che era il suo letto. Non ricordava una cena di famiglia più dolorosa di quella. Lo stesso pensava valesse per i suoi genitori. Non si vergognava del fatto che per tutta la durata della cena non aveva fatto altro che tirare frecciatine e fare battute sarcastiche su Luke e/o sua sorella. Amava Sol, davvero, e sapeva che non era affatto colpa sua visto che probabilmente non era a conoscenza di quello che era successo la scorsa estate ma non poteva sopportare di vederli tenersi per mano e sbaciucchiarsi. Sentì la porta della sua camera aprirsi e subito si girò di scatto, pronto ad urlare a chiunque fosse di andarsene. Prese persino in considerazione l' opzione di tirare un cuscino in omaggio ma non lo fece. Era Frank.
"Ah sei tu Bonito. Sei fortunato a essere tu, sai, altrimenti ti avrei tirato un cuscino in faccia."
Frank alzò gli occhi al cielo e si sedette sul letto insieme al suo migliore amico. Gli passò una mano tra i boccoli.
"Allora, mi vuoi dire o no che ti prende?"
Raphael sospirò. "è una lunga storia Bonito, sicuro di volerla sentire?"
Il ragazzo dagli occhi d' ambra alzò gli occhi al cielo. "Dopo tutto il casino di sta sera pensi davvero che lasci correre senza voler sapere ? Sol ci è rimasta molto male. Luke, il ragazzo, più che altro sembrava imbarazzato a morte, poverino."
Raphael si mise in piedi talmente di scatto che quasi si sorprese di non essersi rotto l' osso del collo.
"Poverino... POVERINO?! Mi prendi per il culo vero? Te lo dico io cos' era quell' "imbarazzo", Bonito, si chiama senso di colpa! E lo stronzo deve sentirlo talmente tanto che non ha neanche avuto il coraggio di incrociare il mio sguardo per tutta la cazzo di serata! Ringrazia che c' erano mamma, papà e Miguel perché altrimenti gli avrei aperto il culo a quel bastardo."
Poi si diresse verso la porta "anzi dimmi dov'è che gliene dico quattro"
"Raf che cazzo fai?"
Frank si precipitò ad afferrare l' amico prima che aprisse la porta della sua stanza. "Oh adesso calmati e dimmi cosa è successo"
Il latino continuava a dimenarsi tra le braccia di Frank. Non sapeva per quanto tempo sarebbe riuscito a trattenerlo, Raphael era molto più forte di lui.
"No! Lasciami!"
Piano piano iniziava a dimenarsi sempre meno, abbandonando il corpo sempre più contro quello dell' amico. Sembrava esausto.
"tu no sabes... hijgo de puta...con mi hermana..."
Raphael smise del tutto di muoversi. La schiena contro il petto di Frank che ancora lo teneva tra le braccia. Fu solo quando sentì la schiena del suo amico tremare contro il proprio petto che Frank si rese conto che l' altro stava piangendo. Lo fece girare in modo che potesse guardarlo in faccia. Il viso era leggermente arrossato, le guance bagnate e dagli occhi, pieni di una tristezza che Frank vi aveva visto pochissime volte in vita sua, continuavano a sgorgare grosse lacrime. Lo abbracciò forte e l' altro si avvinghiò a lui con la stessa forza.
"Raf... che succede." Con cautela si staccò dall' abbraccio e prese il viso dell' altro tra le mani "Guardami, Raf. Io ci sono sempre. Dimmi che è successo."
Il latino annuì e si lasciò trasportare sul letto. Si sdraiarono entrambi fianco a fianco. Frank gli prese la mano e Raphael iniziò a raccontare. Con lo sguardo fisso al soffitto sembrava che con la mente stesse in un altro luogo.
"è successo tutto l' estate di due anni fa." Disse mentre ricordava. Ora che ci pensava era davvero iniziato tutto e finito nel giro di una sola estate. Era incredibile come fosse potuto arrivare ad amare e a perdere una persona nel giro di tre mesi.
"Ho incontrato Luke un pomeriggio di inizio Giugno. Faceva molto caldo, ricordo, e io mi stavo esercitando con lo skate nella piazza del parco qui vicino. A causa del caldo il parco era deserto, c' ero solo io. Poi ad un tratto noto qualcuno avvicinarsi" Raphael sorrise al ricordo del loro primo incontro " mi giro per vedere meglio chi sia e vedo questo ragazzo bellissimo. Le prime cose che mi hanno colpito di lui sono stati gli occhi grandi azzurro cielo e i capelli castani, prima erano lunghi, gli arrivavano fino alle spalle. Ora evidentemente deve averli tagliati." A quelle parole strinse un po' la mano di Frank che si trovava ancora nella sua " vicino a me c' era una fontanella e, con quel caldo, è inutile dire che in partenza stesse andando a bere. Poi però appena mi ha visto con lo skate abbiamo iniziato a parlare" rise leggermente "mi sembra che poi non abbia più neanche bevuto. Abbiamo passato tutto il pomeriggio e tutta la sera insieme, voleva che gli insegnassi ad andare sullo skate. Era negato. Però non potevo certo dirgli di no, già mi sembrava impossibile che mi stesse rivolgendo la parola. Dopo quel pomeriggio abbiamo iniziato ad uscire molto spesso. Quando non ero con te, stavo con lui. A casa mi davano per disperso la maggior parte del tempo. Poi durante una delle nostre uscite mi ha baciato. Ero felicissimo, davvero, erano giorni che non facevo altro che pensare ai suoi occhi. Subito dopo avermi baciato però ha iniziato ad impanicarsi. I primi tempi non facevo altro che rassicurarlo che non c' era niente di male nell' essere attratti dallo stesso sesso. Lui era molto più grande, aveva ventun' anni e io ne avevo appena sedici, era stranissimo rassicurare qualcuno cinque anni più grande di me. C' è voluto del tempo ma alla fine si poteva quasi dire che fosse arrivato ad accettare il fatto che fosse attratto da un ragazzo. Le nostre uscite, i nostri appuntamenti e i nostri incontri in generale però dovevano sempre essere segreti. Mi aveva fatto giurare di non dire a nessuno di noi, per questo non te ne ho mai parlato. Quando mi portava al cinema o a cena fuori andavamo sempre nella città accanto. È nato e cresciuto qui a Belleville, non riusciva a sopportare il fatto che qualcuno di sua conoscenza sapesse che stessimo insieme. Ovviamente ero piccolo, al tempo non mi interessava che la nostra relazione non fosse pubblica, volevo solo stare con lui. Penso sia stato la prima e, per ora, unica persona che io abbia mai amato veramente."
Raphael si interruppe un attimo, perso nei ricordi di quell' estate di due anni fa. Frank gli passò una mano tra i boccoli castani. Il latino sospirò "Peccato che però l' estate non poteva durare per sempre. Al tempo non me ne curavo molto, ero innamorato perso. Pensavo che la nostra storia sarebbe continuata anche con l' inizio della scuola. Lui andava al College, non molto lontano da qui, un' oretta di macchina circa. Pensavo che ci saremmo continuati a vedere nei weekend e nei giorni di festa. Ma non andò così. Un giorno di settembre, qualche giorno prima che iniziasse la scuola, mi ha chiamato per vederci al parco dove ci eravamo incontrati la prima volta "io tra tre giorni riparto per il College" mi ha detto "questa cosa finisce qui. È stato uno sbaglio. Io non sono così, io sono etero. Mi dispiace Raphael, ti auguro il meglio". Me lo ricordo come fosse ieri."
Calde lacrime iniziarono a scorrere lungo le guance del ragazzo. Frank lo prese e lo abbracciò forte mentre il suo migliore amico gli bagnava la maglietta di lacrime.
"E poi lo sai che ha fatto, Bonito? Si è alzato sulla banchina su cui stavamo e se n'è andato. Me dejò allì"
Raphael iniziò a piangere copiosamente. Il ricordo vivido nella sua mente. Non pensava che avrebbe dimenticato molto presto quella scena: lui, lì, seduto sulla panchina e Luke che gli rivolgeva un ultimissimo sguardo prima di voltargli le spalle. L' azzurro dei suoi occhi non era mai stato così simile a quello del cielo, un cielo di ghiaccio.
*****
Gerard sospirò mettendo una bustina di the in effusione nell' acqua bollente.
"Non dovrebbe essere niente di grave ma per sicurezza lo porterei in ospedale." aveva detto l' infermiera a scuola di suo fratello due giorni prima"Giusto per controllare che non abbia una concussione". Erano stati all' ospedale subito dopo e indovinate cosa era uscito fuori? che ovviamente Mikey aveva una fottuta concussione. Sarebbe dovuto stare a letto alzandosi il meno possibile per almeno cinque giorni e chi avrebbe dovuto sgobbare dietro al fratello? Gerard, esatto.
Prese la tazza per portarla in camera del malato e per poco non la fece cadere a terra. Scottava, la maledetta. Fece un respiro profondo per mantenere la calma e salì le scale facendo attenzione a non far cadere gocce di the durante il tragitto. Aprì la porta della camera di suo fratello senza bussare. Se Mikey avesse avuto qualcosa da ridire gli avrebbe lanciato il the bollente in faccia. Diciamo che non era esattamente una delle giornate migliori per far innervosire Gerard.
Suo fratello stava a gambe incrociate sul letto a parlare di chissà cosa con Jamie, uno dei pochi amici stretti di Mikey, se non l' unico. Era un ragazzo minuto con capelli color rame e una miriade di lentiggini gli adornava un nasino all' insù. Arrossiva molto facilmente a causa della pelle chiarissima e ai più sarebbe potuto sembrare un timido angioletto ma dopo esserselo ritrovato a casa per anni Gerard aveva imparato che, quando ci si metteva, il roscetto poteva essere un tipetto tosto.
"Ecco il the. C' è qualcos' altro che ti occorre fratello caro?" disse con un sorriso tirato.
"Bhe veramen-"
Fortunatamente Mikey non riuscì a finire la frase, interrotto dal suono del campanello.
"Oh ma tu guarda. Hanno suonato alla porta, vado a vedere chi è"
Si fiondò giù per le scale chiedendosi quale benedizione l' avesse appena salvato dalle grinfie del fratello. Poi aprì la porta e si accorse che quella che aveva appena suonato al campanello di casa sua era davvero una benedizione.
Sulla soglia della porta c' era nessun' altro che il suo angelo.
Frank non aveva idea di come era riuscito a farsi trascinare in quella situazione dal suo migliore amico.
A sentir parlare Raf il piano era abbastanza convincente e sensato ma ora che si trovavano seduti sul divano di casa Way con un Gerard mozzafiato davanti, non era più così sicuro della brillantezza del piano. Secondo il latino sarebbe stata una 'mossa intelligente' andare a far visita a Mikey in modo che gli si sarebbero potuti avvicinare e diventare suoi amici, per poi 'passare alla parte successiva del piano'. Quel ragazzo vedeva decisamente troppo film di spionaggio per la sua salute mentale. Ovviamente sentendo solo quella parte del 'diabolico piano' in nessun modo Frank avrebbe acconsentito ad accompagnare l' amico. Tutto però era cambiato quando il latino aveva aggiunto che sarebbe stata la scusa perfetta per rivedere Gerard e, seriamente, quante chance c' erano che il ragazzo dag,li occhi d' ambra rifiutasse tale occasione? Esattamente zero, ecco quante. E quel piccolo stronzetto del suo migliore amico lo sapeva perfettamente. E ovviamente tra i vari film mentali che Frank si era fatto, non gli era venuto minimamente in mente che sarebbero stati seduti nel salotto a fissarsi senza dire una parola, o meglio, Gerard li guardava incuriosito ma con una certa aria distaccata che sembrava far parte della sua persona, Raphael non riusciva a stare fermo un secondo iperattivo com' era e lui faceva di tutto non fissare troppo esplicitamente la bomba sexy che gli sedeva davanti.
Finalmente il silenzio imbarazzante fu interrotto dal ragazzo con i capelli rossi "e così siete venuti per vedere Mikey"
Non era una domanda, era un' affermazione e Frank non sapeva proprio come avrebbe potuto rispondere oltre che facendo un cenno di assenso con la testa. Diede un pizzicotto sulla coscia dell' amico in modo più discreto possibile. Era stata una sua idea, toccava a lui elaborare.
"ehm, si. Gli abbiamo salvato noi la vita mi sembra più che giusto venire a vedere come sta"
Gerard alzò gli occhi al cielo "salvato la vita mi sembra esagerato ma si capisco"
Ci fu un altro attimo di silenzio prima che il ragazzo dai capelli rossi estraesse un pacchetto di sigarette dalla tasca della tuta che Frank assumeva fosse esclusivamente per casa-era logorata e bucata in più punti-
"vi dispiace se fumo?"
Entrambi scossero la testa e il ragazzo ne accese una mettendosela tra le labbra. Accavallò le gambe lunghe e aspirò senza distogliere gli occhi da Frank. Era innegabile quanto fosse sexy e il modo in cui aspirava, la maniera in cui prendeva la sigaretta tra indice e medio ma lasciando il resto della mano aperta... Dio! Quel ragazzo era affascinante in ogni piccolo gesto che faceva, dalla postura, al modo in cui teneva le gambe accavallate, alla morbidezza con cui l' altro braccio era appoggiato allo schienale del divano. Gerard si schiarì la gola e, solo quando vide il sorrisetto che gli incurvava le labbra fini leggermente all' insù, si rese conto che aveva passato gli ultimi dieci secondi buoni a fissarlo. Senza alcuna discrezione per giunta.
Abbassò lo sguardo e sperò di non star arrossendo. Affianco a lui poteva sentire Raf che si tratteneva dallo scoppiare al ridere.
Gerard prese un'altra boccata "come facevate a sapere l' indirizzo?"
"l' abbiamo saputo da un amico" disse Raphael di getto. Menomale che era un bravo bugiardo, non gli sembrava proprio il caso di far sapere a Gerard che il giorno prima si erano intrufolati in segreteria e avevano preso l' indirizzo dai file personali degli studenti. Personali e –teoricamente- proibiti. Erano stati beccati da un professore ma fortunatamente si trattava del nuovo professore di francese, Mr Manet (o come lo chiamava il suo migliore amico Andrè) che, guarda caso, ha un debole per Raf.
Il ragazzo dai capelli rossi continuò a guardarlo fumando indisturbato. Stava iniziando a renderlo nervoso.
"insomma possiamo vedere Mikey si o no?"
Gerard lo guardò alzando un sopracciglio e sorridendo enigmatico. Era forse sorpreso che aveva preso la parola per la prima volta da quando era entrato in casa sua?
"certamente" si alzò e iniziò a dirigersi verso le scale. I due lo seguirono.
La casa era grande, non una delle più grandi che avesse mai visto ma sicuramente con un perimetro maggiore dell' appartamento in cui viveva lui: aveva –ovviamente- due piani, al piano terra appena si entrava c' era il salotto che poi portava a quella che Frank assumeva fosse la cucina, a destra della cucina c' era una stanza e a sinistra doveva esserci l' entrata della cantina affianco cui c' erano le scale; al secondo piano dovevano esserci le stanze e il bagno. Gerard stava salendo le scale con Frank subito dietro. Era probabilmente solo una sua impressione ma avrebbe potuto giurare che il ragazzo dai capelli rossi stesse agitando i fianchi più del necessario, aveva praticamente il suo culo in faccia. Non che gli dispiacesse eh. Raf gli diede una gomitata e gli fece l' occhiolino alzando entrambe le sopracciglia. Alzò gli occhi al cielo. Era felice che il suo migliore amico si fosse ripreso dopo la cena di due giorni fa. Non aveva mai visto il latino così devastato come l' aveva visto quella sera a causa di Luke. Se l' avesse saputo prima gli avrebbe spaccato la faccia, o meglio, ci avrebbe provato. Quella notte era rimasto a casa Fuentes e avevano dormito l' uno abbracciato all' altro, come facevano quand' erano piccoli. Non era una novità che dormisse da loro ma quando la sera dopo era tornato a casa, sua madre non era stata affatto contenta, i lividi che si erano andati a formare sull' avambraccio a causa della sua presa la dicevano lunga. Si riteneva fortunato che non ci fosse stato anche Drake a ridere di lui, insultarlo ed incitare la madre. Non l' aveva mai toccato in alcun modo ma non aveva davvero bisogno di un' ulteriore stronzo che gli ridesse in faccia e gli ricordasse che vita di merda conducesse.
Sentì la mano di Raf posarsi sulla sua e si rese conto solo allora che le aveva strette a pugno. Prese la mano dell' amico e il latino gli sorrise rassicurante. Ovviamente sapeva a cosa stava pensando. Quando arrivarono in cima alle scale Gerard era lì che li aspettava e in particolare guardava Frank con le sopracciglia aggrottate. Poi si girò e li condusse davanti una porta che aprì senza prendersi il disturbo di bussare
"Mikey i tuoi salvatori sono venuti a trovarti"
Non appena Gerard si fece da parte Raphael e Frank entrarono nella camera. Mikey era seduto sul letto e teneva una tazza di quello che dall' odore doveva essere tè in mano, solo che il più giovane degli Way non era affatto solo. Raf spalancò gli occhi e per poco non rimase a bocca aperta quando vide chi c' era lì seduto insieme al ragazzo che avevano salvato due giorni fa.
In fondo non si sarebbe dovuto sorprendere più di tanto, i due sembravano essere molto amici, era esattamente per quel motivo che aveva escogitato quel piano assurdo per diventare amico di Mikey Way.
Il ragazzo oggetto dei suoi pensieri, CBCR, se ne stava lì, a gambe incrociate sul materasso del suo amico con un paio di jeans chiari così attillati che Raf non riusciva a capire come potesse piegare le gambe, portava una maglietta bianca a con lo scollo a V che esponeva qualche lentiggine che si trovava sul petto chiarissimo, il viso sembrava fatto di ceramica finissima e sembrava appartenere ad un cherubino con quegli occhi grandi, le ciglia lunghe e il nasino all' insù puntellato di lentiggini. E poi c' erano i capelli: lisci, la frangia che gli ricadeva leggermente sugli occhioni e quel rosso rame così vivido che sembrava essere l' unico colore della stanza.
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VOTATE SE VI É PIACIUTO IL CAPITOLO E DATE SFOGO AI COMMENTI (belli brutti postovi negativi non mi importa)
Comuuuunque volevo annunciarvi che a Gennaio uscirà una mia nuova storia "A Change of Seasons".
É diversa da ogni cosa io abbia mai scritto fino ad ora quindi se siete curiosi di conoscere almeno la trama la trovate tra le mie storie. Come ho detto uscirà a Gennaio ma intanto c'é una breve nota autrice che ho voluto fare per dirvi alcune cose prima che esca il primo capitolo. Passate a darle un' occhiatina, mi fareste felice.
Come mi fareste felice se andaste a leggerevi la mia One Shot "The Ghost of You" che ho presentato ad un piccolo concorso qui su Wattpad- ed é arrivata seconda-
é appunto una one shot quindi non impiegherete neanche tanto tempo a leggerla.
Okay ho finito
Peace, love & empathy
-Aliz
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