04 Nothing's Fair In Love And War
Ciau bellissimi
Vi lascio questo con quarto capitolo di Windows visto che ieri non sono riuscita ad aggiornare 'Saviour' .
Spero vi piaccia.
la canzone è 'Nothing's fair in love and war' dei Three Days Grace
e sopra avete Miguel Fuentes
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4
Nothing's Fair In Love And War
Gerard stava felicemente 'buttando via la sua vita' standosene sul letto a non fare un emerito cazzo, quando il suo cellulare iniziò a squillare rompendo l' atmosfera silenziosa e deprimente che si era creata nella sua stanza.
Quella mattina si era svegliato con una tale noncuranza verso il resto del mondo e delle persone che ne facevano parte che decise di lasciare l' apparecchio squillare lasciando fare alla segreteria telefonica il suo sporco lavoro. In ogni caso non era che non sapesse già chi fosse a disturbarlo alle-
Okay, non aveva neanche idea di che ora fosse e questo sarebbe dovuto bastare da solo a rendere l' idea di quanto gliene fregasse che la vita intorno a lui continuava a scorrere.
Ma il punto era che, tanto per cambiare, Gerard Way non aveva uno straccio di amico che valesse la pena considerare tale e le uniche persone che si sarebbero mai prese la briga di chiamarlo, o che semplicemente avessero il suo numero di telefono, erano suo fratello Mickey e sua madre. E Mikey in questo momento si trovava probabilmente ancora a scuola, cosa di cui era sicuro solo all' 80% visto che poteva sempre esserci la possibilità che avesse dormito fino a pomeriggio ma Gerard decise di non calcolare il restante 20%. Quindi dato che il suo caro fratellino era troppo un bravo ragazzo per usare il cellulare a scuola c' era solo una persona che poteva disturbarlo a quell' ora sconosciuta del giorno.
Ergo: sua madre.
Già normalmente il ragazzo dai capelli rosso fuoco faceva di tutto pur di limitare allo stretto indispensabile i minuti, e anche i secondi, al telefono con sua madre, ma dopo la discussione di ieri non c' era una sola cellula nel suo corpo che aveva la minima intenzione di risponderle al telefono.
Eppure il maledetto apparecchio continuava a squillare incessantemente, e davvero, Gerard era sull' orlo di prendere il dannato coso e sbatterlo al muro ma poi dove avrebbe trovato i soldi per comprarne uno nuovo visto che non aveva uno straccio di lavoro nella sua misera vita da adolescente?
Certo, come aveva messo in chiaro prima, non è che avesse tutto questo bisogno di un cellulare, data la sua vita sociale inesistente ma cellulare equivaleva a musica e musica equivaleva a spegnere il mondo circostante per costruirsene un altro tutto suo. E c' erano solo due cose al modo in grado di tenerlo lontano da un ospedale psichiatrico: l' arte e quell' altro mondo alternativo che la musica gli permetteva di creare.
Eliminare una di quelle due cose equivaleva ad un passo in più verso il reparto di psichiatria.
Così, dopo aver tentato di incenerire l' apparecchio con lo sguardo ed aver (fortunatamente) fallito miseramente, Gerard si decise a rispondere.
"ciao mamma"
"Gerard sbrigati devi andare a scuola di Mikey"
Provò a trattenere l' impulso di alzare gli occhi al cielo, davvero ci provò, ma non ci riuscì
"e perché dovrei?"
"Mikey è in infermeria, devi andarlo a prendere. Sbrigati io non posso lasciare il lavoro."
Tutto dell' attitudine mostrata fino ad un secondo fa sparì
"come in infermeria? Cos' ha? Che è successo?"
"non lo so, sembra sia svenuto. Vai e basta!"
Non potè dire altro che sua madre aveva già attaccato.
Una volta parcheggiata la macchina Gerard si affrettò per i corridoi chiedendo ogni tanto a qualche studente dove fosse l'infermeria. O era lui a non capire le indicazioni, oppure i ragazzi in quella scuola non avevano idea di come darle.
Svoltò in un altro dei tanti corridoi e intravide finalmente la porta dell' infermeria. Mentre la raggiungeva non potè fare a meno di rendersi conto che per quanto detestasse il liceo, era la seconda volta nel giro di pochi giorni che vi metteva piede.
Sospirò.
Spero solo che Mikey stia bene.
E aprì la porta.
Non appena mise piede nella stanza venne subito investito dal forte odore di alcool tipico delle infermerie e degli ospedali. Lasciò vagare lo sguardo per la piccola stanza in cerca di suo fratello ma la prima cosa che saltò agli occhi di Gerard furono un paio di occhi color dell' ambra.
Il suo cuore saltò un battito.
I suoi occhi risaltavano talmente tanto in quell' aula in cui l' unico colore esistente sembrava essere il bianco delle pareti, del pavimento e dei pochi mobili.
Un' immagine gli si materializzò nella mente: il bianco immacolato della pagina del suo album da disegno, interrotto solo da un paio di occhi di un colore meravigliosamente insolito che si trovavano al centro esatto della pagina.
Anche lui, il suo angelo, lo stava guardando. Gli occhi leggermente spalancati , era sorpreso di vederlo. Gerard non potè fare a meno di sperare che fosse stata una piacevole sorpresa per il ragazzo.
Fu solo qualche secondo dopo, quando lui interruppe il loro contatto visivo, che si ricordò del motivo per cui si trovava in quella stanza puzzolente di alcool e fu sempre allora che si rese conto, non solo che seduto accanto all' oggetto dei suoi pensieri c' era un altro ragazzo, ma anche che suo fratello Mikey giaceva a quanto pareva privo di sensi nel letto dell' infermeria.
Ci mancò poco che gli prese un colpo. Che cazzo gli era successo?
In pochi passi raggiunse il lettino che somigliava più ad una barella che altro e si mise a fissare il ragazzo che vi giaceva cercando di capire cosa gli fosse capitato e come mai c' erano dei lividi che si stavano formando sulla sua pelle.
"non è niente di grave non ti preoccupare"
Si girò di scatto. Era stato il ragazzo che si trovava vicino a lui a parlare.
"che gli è successo? E perché voi siete qui? Siete stati voi?"
Non sapeva cosa avrebbe fatto se fosse venuto a sapere che quello che lui reputava il suo angelo avesse fatto del male a suo fratello. Ma le persone cambiano, quindi non si poteva mai sapere. Lui stesso era cambiato tantissimo da quel pomeriggio di dodici anni fa. Era cambiato radicalmente dentro, aveva dovuto farlo.
A quel punto sentendo l' accusa il ragazzo dagli occhi d' ambra prese parola.
"oh no, noi l' abbiamo aiutato. Veramente Raphael, qui, l' ha salvato."
Gerard lanciò un' occhiata a colui che doveva essere Raphael. La prima cosa che pensò fu più o meno sulle linee di : Merda.
Spero proprio che lui e il mio angelo non stiano insieme perché altrimenti sono fottuto.
Tra le poche cose che Gerard sapeva di sé stesso, c' era il fatto che possedesse un certo fascino. O meglio, il Gerard di adesso ce l' aveva, non avrebbe potuto dire la stessa cosa di quello di qualche anno fa. L' unico problema era che il fascino compensava fino ad un certo punto. E non sapeva se quel 'certo punto ' comprendesse anche la bellezza da modello.
"davvero l' hai salvato tu?" chiese con un sopracciglio alzato
Il figone arrossì leggermente e si portò la mano dietro al collo con fare nervoso. E davvero, non era che Gerard potesse negare che quell' aria imbarazzata gli conferisse ulteriore bellezza. Il ragazzo disse probabilmente qualcosa ma Gerard non colse le parole, troppo impegnato a guardare la persona a cui appartenevano quegli occhi stupendi e che in quel momento stava sorridendo a quell' altro ragazzo. Gli venne quasi da sospirare e l' avrebbe anche fatto se non si fosse accorto che l' oggetto dei suoi pensieri lo stava guardando come se stesse aspettando qualcosa. Aveva forse detto qualcosa?
"-parente di Mikey?"
Si, doveva aver detto qualcosa. Si riscosse cogliendo appena in tempo la fine della frase e focalizzò di nuovo la sua attenzione su suo fratello.
"si sono il fratello. Cosa gli è successo?"
Sperava tanto che fosse il suo angelo a raccontargli l' accaduto visto che gli aveva rivolto a malapena la parola ma, quando Hollister (che c'è, quel ragazzo sarebbe potuti tranquillamente passare per un modello della Hollister. E poi non era male come soprannome) si accorse che il suo amico non aveva intenzione di spiccicare parola, iniziò a raccontare lui.
"Allooora. Io e Frank stavamo segu- ehm stavamo passando per il corridoio e per caso abbiamo visto Mikey che stava discutendo con questo gruppo di ragazzi. Quando la cosa è iniziata a sfuggire di mano abbiamo deciso di dargli una mano. Alla fine se ne sono andati ma uno lo ha spinto e Mikey ha sbattuto la testa ed ha perso i sensi. Poi lo abbiamo portato qui"
Gerard non poteva crederci. Non avrebbe mai pensato che suo fratello potesse subire questo tipo di cose, le stesse cose che aveva subito lui durante gli anni del liceo. Se non fosse stato per il suo angelo e il suo amico/potenziale fidanzato chissà quanto ne sarebbe potuto uscire male Mikey. Sperava soltanto che questo fosse stato un caso isolato. Un ragazzo come suo fratello non poteva essere vittima di bullismo, non poteva.
Sospirò.
"grazie"
"oh figurati, ti pare che avremmo lascito far del male a Mikey a quegli idioti?"
Gli venne quasi da sorridere al tono usato da Hollister. Potenziale fidanzato del suo angelo o meno, stranamente non lo odiava a morte.
"comunque piacere sono Raphael e lui" disse indicando il suo angelo "è Frank"
Frank.
Dopo tutti quegli anni sapeva finalmente quale fosse il suo nome. Gli piaceva.
Frank.
"Gerard. Piacer-"
Proprio in quel momento entrò quella che il ragazzo dai capelli rosso fuoco pensava fosse l'infermiera. Lo squadrò da capo a piedi.
"tu sei un parente del ragazzo?"
Annuì "si, sono il fratello. Che cos' ha? Perché ancora non si riprende?"
"a quanto pare la botta dev' essere stata più forte del previsto. Non dovrebbe essere niente di grave ma per sicurezza lo porterei in ospedale. Giusto per controllare che non abbia una concussione"
Ci macò poco che Gerard marciasse fuori dalla stanza e andasse a cercare quegli stronzi che avevano ridotto suo fratello in quello stato.
Sospirò e si passò una mano tra i capelli. Sperava davvero che non fosse davvero niente di grave.
"certo... in ospedale. Ora ce lo porto subito."
Lanciò un' occhiata a Frank e si accorse che lui lo stava già guardando con i suoi occhi magnifici.
"bene. Allora devi firmare qui l' autorizzazione e puoi prenderlo."
Tempo di leggere e firmare l' autorizzazione che Frank e Raphael erano stati cacciati dall' infermiera.
Gerard aveva ancora impresso nella mente l' ultimo sguardo che gli aveva lanciato Frank e qualcosa gli diceva che lui e Hollister non stavano esattamente insieme.
****************
Cacciati purtroppo dall' infermiera che sosteneva che non sarebbero più serviti in infermeria, Frank e Raphael si trovavano nel corridoio deserto appena fuori dalla stanza puzzolente di alcool. Rimasero lì fuori a guardarsi, nel silenzio più totale.
Passò qualche secondo.
Poi scoppiarono a ridere.
"oh mio dio Bonito non ci posso credere" riuscì a dire il latino quando le risate iniziarono a scemare lentamente.
"lo so! Non ci credo nemmeno io. Voglio dire, è stato assurdo. E poi perché stavamo ridendo, scusa?
Non c' era proprio niente da ridere!"
Raphael scosse la testa, le labbra ancora incurvate all' insù "non so che dirti, a parte il fatto che tu e Geraaaard vi stavate mangiando con gli occhi"
Frank aprì la bocca per dire qualcosa ma prima che ne avesse l' occasione il suo amico riprese a parlare
"e non mi dire che non è vero! Hai a malapena spiccicato parola, ho dovuto fare tutto io. Come cazzo fai quando muoio io proprio non lo so. Pensa, mi ero perfino quasi fatto sfuggire che stavamo seguendo Mikey ma tu eri talmente impegnato a fare altro che non te ne sei neanche accorto." Alzò le spalle con un sorrisetto "e pensare che mi aspettavo una delle tue famose gomitate nelle costole."
Un sorrisino imbarazzato si fece largo sulla bocca di Frank
"Non lo so, quel ragazzo ha qualcosa. Mi sono sorpreso a pensare a lui più di una volta da quel giorno quando l' ho visto nel cortile. E ora so anche come si chiama. Gerard è un bel nome. Insolito, mi piace."
L' altro sussurrò qualcosa che somigliava molto a "un bel nome ai tempi del mio bisnonno" ma Frank fece finta di non sentire. Raphael sorrise alla vista del suo amico così preso da qualcuno, anche se doveva sempre dirsi un po' preoccupato. Quel ragazzo si sarebbe sempre potuto rivelare uno stronzo e avrebbe potuto far del male al suo amico. Sarebbe bastato tenere gli occhi aperti intorno a lui.
"e sai qual' è la cosa più bella Bonito?" chiese senza aspettare una risposta "che il piano sta procedendo alla perfezione e il fatto che il tuo spasimante sia il fratello del caro Mikey non fa altro che migliorare la situazione. Noi potremmo andare a trovare Mikey, essendo coloro che gli hanno salvato il culetto, così io potrò vedere e quindi avere una scusa per attaccare bottone con CBRC, che sicuramente andrà a vedere come sta essendo uno dei suoi pochi amici eccetera eccetera, e tu potrai passare più tempo con Gerard. Vedi, ci guadagniamo tutti.
Sono un genio e tu non puoi farci niente."
L' altro sentendo i ragionamenti complicati e intrecciati del suo migliore amico scosse la testa "tu sei un idiota, ecco cosa. Davvero ancora non capisco perché tu debba fare tutto questa ambaradam al posto di andare da lui e parlargli come farebbero le persone normali."
"si certo, come se ti dispiacesse avere l' occasione di passare più tempo con Mister Skinny Jeans. Cosa che mi ricorda che dobbiamo trovare quegli stronzi e capire cosa volevano da Mikey. Non è mai capitato che avvenisse un pestaggio del genere."
Frank si ritrovò ad annuire e a trovarsi d'accordo con il suo amico per entrambe le cose: c' era qualcosa di quel ragazzo dai capelli rossi che lo attirava. Voleva conoscerlo. Senza contare che il modo in cui sentiva il suo sguardo su di sé non gli dispiaceva affatto. E poi la storia di Mikey, c' era qualcosa che puzzava e non gli sarebbe dispiaciuto vederci un po' più chiaro.
"hey Bonito"
Raphael gli aveva preso una mano era si era fermato in mezzo al corridoio, il tono insolitamente serio. Poi quegli occhi color miele si fissarono nei suoi.
"promettimi che starai attento con Gerard. Lo vedo che ti sta iniziando a piacere e non ti sto dicendo di non avvicinarti a lui, Dios mio proprio no. Solo che tu ti fidi troppo delle persone e tendi a dare sempre tutto te stesso per loro e più spesso che no finisci per rimanere ferito. Non voglio vederti soffrire più di quanto non sia già costretto a fare. Dimmi solo che starai attento."
Frank sospirò "Raf..."
Non sapeva cosa dire. Era vero, in passato era stato ferito da persone di cui una volta si fidava ciecamente e c' era stato male. L' unico che non l' aveva mai tradito era Raphael. Eppure non gli andava bene giù il fatto che il suo migliore amico stesse male per lui e la preoccupazione che gli vedeva negli occhi lasciava trasparire quanto in effetti lo ferisse vederlo star male. Quel ragazzo era davvero la sua roccia.
Sospirò di nuovo e poi annuì
"te lo prometto, starò attento."
Quelle parole fecero tornare il solito sorriso spensierato sulle labbra del suo migliore amico.
"bene, perché credo che sareste la coppia emo più bella"
E niente impedì a Frank di dargli una gomitata nelle costole, la sua bassezza faceva in modo che ci arrivasse benissimo. Gli parve perfino di aver sentito il latino borbottare qualcosa che somigliava molto a "nano malefico" ma gli diede il beneficio del dubbio.
"senti ma... a te va di tornare in classe?" chiese poi Raphael.
I due si guardarono per una frazione di secondo. Poi con due sorrisi complici stampati in faccia uscirono indisturbati dalla loro uscita segreta.
(Miguel Fuentes)
Era ormai ora di cena e casa Fuentes era strapiena.
Si trovavano tutti in salotto in attesa di Sol e del suo misterioso ragazzo.
C'era anche Miguel. Quando Frank e Raphael erano 'tornati da scuola' il ragazzo aveva aperto loro la porta come niente fosse. Solo dopo qualche secondo di shock i due gli erano saltati addosso abbracciandolo. Era passato davvero troppo tempo dall' ultima volta che si erano visti tutti e tre e non si erano staccati un attimo da quando si erano visti.
Gli era mancato davvero tanto il loro fratellone. Inutile specificare che Miguel fosse anche fratello di Frank, in quanto il ragazzo era di famiglia al cento percento.
I tre erano impegnati in una discussione accesa sulla barba che Miguel aveva deciso di farsi crescere, quando suonò il campanello.
Raphael corse subito ad aprire la porta.
Era da tempo che non vedeva Sol e la ragazza era bellissima esattamente come se la ricordava. I due fratelli si abbracciarono e un gran sorriso incurvò gli angoli della bocca del ragazzo all' insù.
Posò la testa nell' incavo del collo della sorella, sentendo il suo profumo dolce. Quando però, ancora abbracciando la sorella, alzò lo sguardo e vide chi c' era dietro le spalle di Sol, il sorriso gli morì sulle labbra.
Si staccarono lentamente e, sorridendo come l' aveva vista fare poche volte nella vita, Sol si scostò per far entrare nel piccolo ingresso dell' appartamento l' ultima persona che Raphael si sarebbe aspettato di vedere.
La prima e l' unica persona che era riuscita a spezzare il cuore di Raphael Fuentes. Rivederlo portò il ragazzo indietro nel tempo,lo riportò all' estate di un anno fa, un tempo pieno di uscite segrete e tante parole dolci sussurrate nel buio della notte, quando non c' era nessun altro a poterle sentire. Lo riportò indietro al suo primo amore e a quando, aveva visto quello stesso ragazzo che, in quel momento, aveva la mano intrecciata a quella di sua sorella, voltargli le spalle dopo avergli rivolto parole che facevano male quanto una pugnalata allo stomaco, non facendosi più sentire. Lo riportò indietro a quando aveva giurato che non avrebbe mai più permesso a nessuno di possedere il suo cuore completamente come aveva fatto lui.
Non riusciva ancora a capire cosa ci facesse quel ragazzo insieme a sua sorella. I suoi peggiori sospetti si avverarono però quando Sol aprì la bella bocca color rosso acceso.
"Raffi, lui è Luke. Il mio ragazzo."
Rimase lì a fissarli. Il sorriso di sua sorella era dolorosamente felice e lui, Luke, non si degnava neanche di guardarlo in faccia. Com' era possibile che di tutti i ragazzi con cui sua sorella poteva mettersi insieme, doveva essere proprio lui?
Non era giusto. Non era proprio giusto.
Ma alla fine Raphael lo sapeva.
Niente è giusto in amore e in guerra.
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Come sempre se vi è piaciuto VOTATE e COMMENTATE per farmi sapere che ne pensate.
Peace, love & empathy
-Aliz
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