003.

Dopo i saluti, una ragazza di nome Wanda mi condusse nella mia nuova stanza, poiché avrei vissuto lì con loro.

La stanza era spaziosa, con un letto matrimoniale sulla destra. Al centro della parete di fronte alla porta c'era una finestra, sotto la quale si trovava una piccola scrivania.

Sulla sinistra, un enorme armadio in legno completava l'arredamento. «Spero che ti troverai bene qui,» disse Wanda mentre si avviava verso la porta.

«Grazie, Wanda,» risposi, guardandola con gratitudine.

«Figurati,» replicò lei con un sorriso. Poi, come se le fosse venuta un'idea, aggiunse «Ecco, stavo pensando... Visto che sei arrivata con un abito asgardiano, magari non hai vestiti adatti a questo mondo. Io e Nat potremmo accompagnarti a fare shopping, sempre che ti vada.»

Un sorriso si fece spazio sulle mie labbra. «Mi farebbe tanto piacere, grazie. E se andassimo ora? Non ho niente da fare.»

Wanda ricambiò il sorriso, annuendo. «Perfetto! Vado a chiamare Natasha, allora.» E così uscì dalla stanza.

Dopo nemmeno cinque minuti, Natasha irruppe nella mia camera con un sorriso entusiasta.

«Pronta per lo shopping, tesoro?» esclamò, facendo sbattere la porta contro il muro con troppa energia.

«Benissimo,» sospirai, alzando gli occhi al cielo. «Ora dovrò anche riparare il muro.»

«Ma Nat, calmati! Dobbiamo solo comprare dei vestiti, non mi sembra che sia così divertente,» la ripresi con tono leggermente esasperato.

Natasha scosse la testa con un'espressione incredula. «Elara, forse non capisci. Stasera Tony ha organizzato una festa di benvenuto per te. Ci saranno tutti gli Avengers, compresa una nuova recluta. Devo assicurarmi che tu abbia un vestito stupendo!»

«Va bene, va bene... ma calmati, mi stai facendo paura,» risposi, cercando il vestito da indossare per uscire, anche se sapevo che sarebbe stato fuori luogo per l'occasione.

Natasha non si diede per vinta. «Prendi Wanda, la carta di credito di tuo padre e andiamo immediatamente al centro commerciale!» ordinò con l'autorità di un generale.

«Subito!» esclamai, fuggendo dalla stanza per scappare dal suo entusiasmo travolgente.

Presi l'ascensore e scesi nel laboratorio di mio padre, sapendo che lo avrei trovato lì. Come previsto, era immerso nel suo lavoro.

«Papà,» dissi con voce dolce, «dovrei andare a fare shopping con Natasha e Wanda. Mi stavo chiedendo se potessi usare la tua carta di credito.»

Lui si sciolse subito, come sempre. «Certo, compra quello che vuoi. Ma per stasera niente di troppo scollato, mi raccomando.»

«Sì, sì, certo,» risposi distrattamente, afferrando la carta di credito e correndo all'ingresso, dove trovai Wanda e Natasha ad aspettarmi.

«Ce l'ho, possiamo andare!» esclamai, sventolando in aria la carta d'oro di mio padre. Le ragazze sorrisero, contente di vedere che ero pronta.

Prendemmo la macchina di Natasha e, dopo pochi minuti, arrivammo in un centro commerciale.

Non ci andavo da molto tempo e mi ero quasi dimenticata di quanto potessero essere immensi. Senza le ragazze mi sarei sicuramente persa.

«Forza, entriamo!» esclamò Natasha, trascinandoci verso l'ingresso. «Prima i vestiti per tutti i giorni, e poi pensiamo a quello per stasera! Devi essere una bomba, tesoro!»

Wanda mi si avvicinò e sussurrò «Anche a te fa paura, vero?»

«Sì, e parecchio,» risposi ridendo, e lei si unì a me.

Passammo due ore a girare per negozi, uscendo cariche di buste. Natasha, sempre piena di energia, annunciò trionfante: «Bene, ora l'ultima tappa: il vestito per stasera!»

«Ok, ma dopo voglio mangiare qualcosa, ho fame,» dissi, sentendo lo stomaco brontolare.

«Anch'io,» concordò Wanda. «Sbrighiamoci.» Entrammo in un negozio pieno di vestiti stupendi, di ogni tipo e colore.

Ci scambiammo uno sguardo complice, poi ci separammo per cercare ognuna il proprio abito.

Natasha trovò subito il suo: un tubino nero che le stava a pennello. Wanda, dopo un po' di ricerca, scelse un vestito di un colore tra il bordeaux e il marrone chiaro, semplicemente meraviglioso.

Io, invece, continuai a cercare finché un abito verde smeraldo catturò la mia attenzione. Era lungo, con un corpetto del medesimo colore con dei piccoli ricami per poi scendere lungo i fianchi con una gonna di seta con alcuni diamantini. Era perfetto.

Le ragazze, vedendo il mio sguardo, annuirono entusiaste, come a dirmi: «Prendilo, ti starà divinamente!»

Cariche di buste, ci avviammo verso la macchina, pronte a tornare a casa e riposare un po' prima della festa. Una volta seduta, però, una domanda mi venne in mente e non esitai a chiedere.

«Ragazze, scusate se lo chiedo solo ora, ma chi è la nuova recluta?»

Natasha rispose con un tono vagamente misterioso. «Non credo che tu lo conosca, è qui solo di passaggio.»

«Ma non preoccuparti,» aggiunse Wanda. «Non darà fastidio a nessuno.»

«Speriamo,» mormorò Natasha, quasi per sé stessa. Le sue parole non sfuggirono a me, anche se Wanda sembrò non farci caso.

Mi chiesi perché fossero così reticenti nel parlarmi di quest'uomo, ma decisi di non pensarci troppo e mi misi a guardare fuori dal finestrino, ammirando il paesaggio.

Arrivate a casa, mi diressi subito in cucina per prepararmi un panino, poi mi ritirai in camera per mangiarlo con calma.

Ero sfinita e non vedevo l'ora di riposare un po' prima della serata. Non volevo di certo sembrare uno zombie!

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A/n
Ecco il nuovo capitolo spero vi piaccia <3

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