Capitolo 3
Siamo arrivati in camera dell' hotel in centro a New York. Abbiamo messo giù le valigie e ci stiamo per fare una doccia insieme in quanto siamo arrivati di sera e dopo nove ore di volo. Siamo nudi e io sto abbracciando Arya da dietro, coccolandola al suono dell' acqua che scende. "Sei bellissima e luminosa" le sussurro delicatamente nell' orecchio. Noto che non mi risponde. "Arya tutto bene?" le chiedo. Evidentemente la risposta è no: cala il silenzio e sento una lacrima cadermi addosso. Lei si gira e mi abbraccia. "Scusa" singhiozza stringendomi fortissimo. "Amore che succede?" le chiedo accarezzandole la schiena. "Non lo so... mi è scesa una tristezza improvvisa" mi dice guardandomi con i suoi occhioni azzurri, ma spenti. "Penso siano gli ormoni della gravidanza" continua. "Stai tranquilla Arya, insieme risolviamo tutto ed ora ci sono io pronto per farti una sana dose di coccole" e a quelle parole, il pianto di Arya si apre come il diluvio. "Sono tanto triste... un momento no può capitare, giusto?" mi domanda piangendo. Io continuo ad abbracciarla e le dico che le emozioni di ognuno di noi sono normali e vanno vissute per capire al meglio noi stesse. "Questo me lo ha insegnato una persona molto speciale" concludo. "Chi sarebbe questa persona?!" sobbalza Arya incrociando le braccia. Le do un bacio sulle labbra. "Tu sei la persona speciale. Tu sei la persona più speciale che conosco" le rispondo. Sembra accennare un sorriso tra le lacrime. Finiamo la doccia e ci corichiamo a letto. Lei ha un pigiamino sui toni del lilla ed io sono in mutande. Arya si rannicchia in posizione fetale il più vicino a me possibile. Succede poche volte, ma quando si mette così cerca più protezione poiché più vulnerabile. E quando sta così, non ci sono molte soluzioni per farla sentire meglio, purtroppo. Forse davvero la soluzione migliore è che si addormenti. Le do un bacino sulla fronte e le faccio le coccole, ma non sembrano essere molto gradite. Credo che Arya sia tanto stanca e penso che stia avendo anche una piccola crisi. Dai Arya, andrà tutto bene ed io sarò sempre al tuo fianco. Lei si addormenta ma io non ho sonno. Provo a collegare le cuffie bluetooth alla tv per fare qualcosa senza svegliarla. Non c' è nulla di decente. Mi metto a leggere un libro su come migliorare la propria mentalità nello sport per poi addormentarmi di fianco a lei. La mattina seguente, la prima cosa che faccio e chiederle come sta. Mi dice che sta meglio e ci alziamo dal letto. "Non stai dimenticando qualcosa?" mi chiede con tenerezza. Senza neanche rispondere, capisco che si tratta del consueto bacino sul pancino. Una volta vestiti, scendiamo per la colazione e mi incanto a guardare lei che presenta un micro cambiamento nella forma dei suoi fianchi: sono leggermente più larghi e questo la rende ancora più incredibilmente sexy. Anche se si tratta di una variazione impercettibile, io l' ho notata e credo di aver perso la testa. L' unico problema sarà contenersi perché non so se sia da lei gradito il fatto di sentirselo dire. Anche la pelle del viso inizia ad essere più luminosa. Insomma, io trovo che la mia ragazza sia ancora più bella da quando siamo in tre, ma questo resta un segreto tra me e voi lettori, almeno per adesso.
Al buffet mi prendo un bel piatto di uova e bacon con tanto di mini salsiccia. Arya mi guarda malissimo e mi dice che sono incorreggibile. Lei, come da copione, si fionda nel reparto healthy dove trova il suo yogurt greco con lamponi e cacao 100%. Finita la colazione e dopo avermi avvisato che sarebbe meglio non facessi colazione così sempre, andiamo con la metro verso Time Square. Devo dire che incantati è dire poco: sia a me che alla mia ragazza sembra di essere in un film. Mi salta all' occhio anche un punto vendita di cotolette take away e mi avvicino... o almeno ci provo perché Arya mi tiene per mano e mi avvicina a se. "Lennart ti va se entriamo in questo negozio di giocattoli?" mi propone lei notandone uno proprio all' inizio della strada che parte alla fine dell' enorme piazza. Io dico subito di sì. Lei si precipita nel reparto delle bamboline di pezza per addobbare le culle, ma vengo distratto da una vasca enorme al centro del negozio. Chiedo ad Arya cosa sia. "Lennart! Vedi queste palle? Si sciolgono in acqua e leggenda dice che se la biglia al loro interno è blu sarà maschio, se rosa sarà femmina e se sono due blu o rosa che siano, significa che si tratta di gemelli." mi spiega. Le propongo di provare. Aspettiamo qualche minuto. Alla fine, la biglia è rosa! Arya mi bacia in bocca. "Anche il mio sesto senso mi dice che è femmina, devo essere sincera" mi confessa. Vorrei potermi avvicinare al pancino e chiedere di dirmi in anteprima al piccolo se è maschio o femmina, ma credo che ancora le sue orecchiette non siano formate e temo nemmeno il suo apparato fonatorio. Finito il giro, torniamo fuori e ci dirigiamo verso la quinta strada, la strada più famosa della città. So che è solo shopping all' apparenza, ma anche quella ha una sua importanza.
Nel pomeriggio, ci rechiamo a vedere il museo di storie naturali e mi sembra di tornare indietro di almeno vent' anni quando inventavo le storie sui dinosauri. Poi il reparto dedicato all' evoluzione umana mi ha riportato ai tempi della scuola elementare quando facevo i giochini con i miei compagni alla wii o queste cose qua. Devo dire che per essere uno che non ama molto visitare i musei perché si stufa velocemente, questo l' ho esplorato con parecchio interesse: non so se sia perché mi ha riportato alla mente quei pochi ricordi allegri che ho della mia infanzia, ma devo confessare che mi sono divertito parecchio. Poi conversare con la mia fidanzata sulle origini della nostra specie umana mi ha stimolato la curiosità di imparare in maniera significativa dopo tanto tempo. Nel complesso, posso affermare che è proprio vero che gli eventi della vita posso modificare aspetti della tua persona che non avresti mai immaginato. Con Arya mi sento libero di essere me stesso, mi sento un' altra persona. Sto scoprendo nuovi lati di me stesso e non è una cosa da poco. A volte ho ancora dei momenti di nero totale, lo ammetto. Ma almeno so che posso uscirne perché ho gli strumenti giusti.
Ma perché vi sto tartassando ancora con questi discorsi filosofici? Sono a New York con la mia bellissima fidanzata e dovrei mantenere la mente libera e spensierata. Le vacanze servono a ricaricare le batterie e pensare troppo consuma energie quasi più di camminare dieci ore al giorno, ne sono consapevole!
Ma per un ragazzo come me la teoria è molto più semplice della pratica... spero vivamente di imparare a vivere in maniera più leggera.
Ora scusate ma vi devo proprio lasciare: stasera mi aspetta una serata romantica con la mia compagna e il nostro piccolino...
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