Capitolo 28
Crisi. Crisi su crisi alternati a momenti di estremo benessere. Estremo quasi da essere preoccupante. Cosa mi succede? Anche se è andato via il mister carogna io non mi sento ancora all' altezza. Io ho un segreto che non sa nemmeno Arya, ma ve lo dico più avanti. Nel mentre, ho terminato la sessione di allenamento e sono qua seduto sugli spalti del Signorini di Pegli e sto cullando il piccolo Kylian che non riesce a calmarsi. Mia moglie sta allattando la piccola Mahalia. Strano... di solito i ruoli sono invertiti: Kylian ha sempre fame ed è solare, sempre sorridente. Mahalia, invece, cerca sempre protezione tra le nostre braccia e fa passare anche a noi delle notti in bianco per via dell' insonnia. Molti bambini piccoli non dormono la notte, quindi non è una cosa che penso possa destare preoccupazione. Oggi però Kylian sembra molto molto triste: io ho sempre creduto che i bambini sviluppino le loro prime emozioni dalla nascita. Non a caso, si dice che i bambini ciechi sorridano anche se molti gesti si imparano per imitazioni. Finalmente si sta addormentando, quindi provo ad appoggiarlo sul mio petto. Si addormenta con la testina sulla mia spalla, esattamente come faceva Nani da neonato. Arya mi bacia, ma in maniera furtiva perché mi chiede un bagno: qualcuno ha sporcato il pannolino ed è ora di cambiarsi! La accompagno nella stanza allestita qui per i neo papà. Adoro le risatine che emette ogni volta che le cambiamo il pannolino. Kylian continua a dormire in braccio a me e, di questo, sono sollevato perché so che per un po' starà tranquillo. Vicky e Nani? Beh, loro sono a casa con il nonno: mio padre è venuto a trovarci per qualche giorno e per conoscere anche i nuovi arrivati. Squilla il telefono. È mio padre. "Pronto papà?!" rispondo io. Ma a rispondere è Nani. "Ciao papino, volevo salutarti" esclama gioioso. Ma mio padre mi ha chiamato perché Vicky ha combinato una delle sue: in sostanza ha ben pensato di prendere pennarelli e cartoncini colorati e fare un collage sul muro del nostro salotto. Oh madre vergine: come puliremo tutto?
Poco dopo, torniamo a casa e Vicky salta fuori. "Ciao mami, ciao papi" ci saluta con il sorriso e la faccia tipica da "ma non ho fatto nulla io". Mi giro e vedo il disegno. "Viktoria Hazel Czyborra... questo cosa sarebbe?!" domando io con tono sospettoso. Arya sembra molto arrabbiata ma non esprime alcuna parola. Ma Vicky, contenta dell' opera, inizia a spiegare che è un bellissimo ritratto di famiglia. Non sembra concepire il fatto che possa non andare bene creare lavoretti artistici sui muri, soprattutto usando anche colla e materiali non idonei. Analizzandolo bene, però, il lavoro è davvero carino e originale. Ha un suo senso artistico. "Amore che ne dici di un bel ritratto di famiglia come addobbo per il salotto?" domando io alla mia amata che non sembra schiodarsi dalla sua posizione. "Vicky sei in punizione..." ma nostra figlia la interrompe subito, chiedendo perché non le piace il quadro e che voleva solo fare un regalino. A me viene l' idea di tirare fuori il mio telefono dalla tasca per fotografarlo, ma con Kylian in braccio la vedo durissima. Mi reco in camera a stendere mio figlio nella culla stando attento a non svegliarlo, ma nulla... non appena entra in contatto con la copertina ricomincia a piangere. Mio padre mi raggiunge e lo porta in bagno. Non capisco che intenzioni abbia. "Figliolo... questo è il massaggino che facevo a te e ai tuoi fratelli quando avevate bisogno di un supporto morale. Ora te lo insegno" e noto che riempie una parte della vaschetta del bagnetto con un po' acqua tiepida. Poi, appoggia delicatamente il piccolo al suo interno e inizia a massaggiare piano partendo dalla zona dell' ombelico. Kylian sembra effettivamente rilassarsi. Mio padre mi dice che Kylian è probabile che abbia un leggero mal di pancia. "Stai meglio piccolino?" gli chiedo cercando la sua manina. Accenna un sorriso. Ringrazio mio padre e lo rimando di la con gli altri. Asciugo mio figlio e... nemmeno il tempo di raggiungere mia moglie in salotto che ricomincia a piangere. Ma questo è un pianto da fame però, quindi tiro un sospiro di sollievo. Mentre allatta, le do il cambio per tenere in braccio Mahalia. "Tesoro ho deciso che Vicky pulirà il muro" ma a quelle parole arriva Nani. "Papino, mammina... il disegno è stata idea mia" confessa. Benissimo: adesso si allea anche con sua sorella. Ottimo direi. Io, a mia volta, ribadisco che sia davvero carino un ritratto di noi da tenere in casa. Arya cede... mi permette di fare una foto al disegno e di proporlo a qualcuno in grado da rendere il tutto incorniciato e non da rovinare un muro.
Poco dopo, io accompagno mio padre a fare un giro per il centro di Genova. Ho chiesto ad Arya di unirsi, in modo da stare tutto insieme, ma preferisce restare a casa a gestire i piccoli anche per motivi di stanchezza.
Io e lui ci prendiamo un frozen yogurt e ci mettiamo in un angolo che quasi nessuno conosce. "Lenny stai bene? Mi sembri molto silenzioso" puntualizza mio padre. Io accenno un si con la testa, ma lui ci crede poco. Mi abbraccia. Io inizio a parlare delle mie paure che sono riemerse nel periodo del mister odioso e i ricordi di tristezza di quando era nato Nani. A volte penso sia colpa mia e della mia reazione emotiva alla sua sordità congenita se il cervello di Nani è diverso. Non sempre riesco a focalizzarmi sulle innumerevoli qualità del mio piccolino ed ho paura di fare del male ai miei gemellini. "Sei un padre meraviglioso. Sei molto più dolce con i bambini di quanto lo fossi io" ma io alzo un po' la maglietta e gli mostro una cosa che conosce solo Arya, ma di cui non sa la verità. Io ho una bruciatura. A lei ho detto che era stato un piccolo incidente mentre preparavo da mangiare ai bambini, ma la verità è che ho preso un accendino e me la sono fatta intenzionalmente. Non so cosa mi fosse preso quella notte, ma ho avuto una crisi talmente forte da farmi del male. Era come se il mio vecchio io avesse preso possesso del mio io di oggi. E ho avuto altre tentazioni, ma non l' ho fatto perché avevo la mia famiglia o la mia squadra attorno a me e la mia coscienza intatta mi ha permesso di non farlo. Solo due volte ci sono caduto: ho un' altra piccola ustione nell' interno coscia sinistro. Ho contattato subito la mia terapista storica per un appuntamento, ma ho scoperto essere in maternità, quindi le ho mandato un messaggio per spiegare l' accaduto. In quel momento, mi sono ricordato di essere forte, ma evidentemente... non abbastanza. Mio padre mi fissa con gli occhi lucidi. Ne ho passate tante: non lo dice ma glielo leggo in faccia che lo sta pensando. "Io sarò sempre al tuo fianco figliolo mio. Sarai sempre il mio bambino e sono davvero fiero di te e dell' uomo che sei diventato" dice quasi singhiozzando. Lui mi suggerisce anche di parlarne con mia moglie, ma io ho davvero paura anche se so che si tratta della donna che mai mi giudicherebbe. Finito il giro, torniamo a casa, anche perché so che Arya deve recarsi in ospedale per il controllo della spallina di Mahalia. A nostro avviso, la piccola sembra stare bene, ma ora che ci penso... forse è per quello che non dorme molto. Noi siamo sempre stati attenti, soprattutto perché i neonati sono molto delicati con questa tipologia di "piccoli infortuni" ma so anche che potrebbe allungarsi il percorso di guarigione anche solo con una carezza di troppo. Prima di uscire dalla porta, mia moglie mi dice che Kylian dorme e che il vecchio mister e Giacomo erano passati a salutarci e che erano molto dispiaciuti che io non fossi a casa. Mi segno di richiamarli in serata perché dispiace anche a me non averli visti. "Chi vuole giocare a nascondino con il nonno?" domanda mio padre, non appena Arya esce di casa, tentando di coinvolgere Vicky e Nani. Ed infatti, entrambi alzano la mano. Mi metto a giocare anche io, ho bisogno di leggerezza, ma il pensiero di come dire ad Arya delle bruciature mi riempie la testa. Soprattutto perché non voglio che lo sappiano i bambini: non tanto per l' età, ma perché non saprei che vocaboli usare e vorrei che vivessero la loro infanzia spensierati e lontani dai miei drammi. Certo, se un genitore sta poco bene è loro diritto e dovere saperlo, su questo io ed Arya la pensiamo uguale. Ma è anche giusto che si facciano la loro vita senza essere vincolati dalla nostra salute e che crescano in un ambiente... non dico edulcorato, perché si devono rendere conto della realtà, ma sereno sì.
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