Capitolo 25

Sono appena tornato dall' appuntamento con lo psicologo di squadra e sento un buonissimo profumino provenire dalla cucina. "Papi non andare in cucina!" si mette ad urlare Vicky. "Cucciola mia, io ho fame però" e a quella frase, arriva anche Nani con un sacchettino di carote baby e mi blocca sulla porta. "Aspetta e vedrai" aggiunge Arya, confermando il mio sospetto riguardo la possibilità che ci sia un' evento molto speciale in arrivo. Io mi reco in stanza da letto e mi siedo con il mio pacchettino di carotine. Inizio a sgranocchiarle come i bambini. Accendo la Nintendo Switch e mi metto a giocare a Mario Kart online con i miei amici. Sono davvero forte, ho vinto tutte le partite. Ci prendiamo una pausa e ci mettiamo a parlare in webcam. Nel mentre arriva Nani e si siede vicino a me. "Papino... come ti senti?" e io mi vergogno a dire che mi sembra che non vada quasi nulla per il verso giusto. Mi limito a rispondere: "alti e bassi". Nani, però, mi sorprende. "Tu sei il giocatore più forte di tutti. Sei vero" esclama abbracciandomi forte forte sul fianco. I miei amici sono super inteneriti: dovete sapere che loro sono dei grandissimi fan dei miei bambini. In effetti... se non ci fossero loro non avrei imparato a conoscermi così bene. Improvvisamente, il piccolino si stacca. "Papino, devo fare la cacca, mi porti in bagno?" mi chiede con gli occhioni e un bellissimo sorriso. Mettiamo tutto in pausa! La cacca è importante. Lo accompagno in bagno dove a mia sorpresa trovo Vicky che sta riempiendo una ciotola di acqua nel bidet. "È per i piedini della mamma" ridacchia guardandoci con quegli occhietti da birbantella. "Vicky guarda che non voglio che tu faccia altri scherzi" ma poi mi dice che glielo ha chiesto lei. In effetti ultimamente lamenta le caviglie gonfie. Sento un timer e Arya mi chiama. "Sono in bagno con i piccoli!!!" urlo. Dopo aver lavato bene il sederino a Nani, tutti e tre ci rechiamo in cucina. Trovo sul mio piatto, due muffin giganteschi. Mi invitano a mangiarli senza fornire spiegazioni. Ne addento uno che sembra ai frutti rossi. Ne esce una crema blu al gusto di alga spirulina. Sono molto perplesso. Davvero non capisco dove vogliano andare a parare. Dopo qualche secondo di silenzio, mi viene in mente: "Uno dei gemellini è un maschietto!" e parte un applauso generale. Addento quello al cacao. Crema rosa al lampone. Mi alzo e abbraccio la mia compagna. Che modo gustoso di rivelare il gender dei nostri bambini. Saremo genitori di un altro maschio e un' altra femmina. Vicky si appoggia sulla pancia di Arya con l' orecchio. "Mi sentite?" domanda ai bambini. Evidentemente sì, visto che iniziano a scalciare. Io le do un bacino sul pancino. Anzi due: uno per ogni bambino. Per festeggiare l' evento, noi quattro (o noi sei a seconda) ci dirigiamo al sushi vicino a casa nostra. Devo essere sincero: ultimamente il sushi mi sta creando dipendenza, ma viste le ultime crisi e con l' aiuto di Arya e dello psicologo, sto imparando a gestire le voglie senza abbuffarmi e senza privarmi dei cibi. Ci sediamo ed ordiniamo dal tablet. Nell' attesa, iniziamo a discutere dei nomi per i gemellini. Vicky esclama, dopo essere stata miracolosamente zitta per più di tre minuti, "Una bimba all' asilo si chiama Mahalia" e Arya si illumina. "Bellissimo questo nome, vi piace?" e io penso se Mahalia Czyborra suona bene. Per essere un nome stranissimo è davvero elegante. Nel mentre, arrivano i primi nigiri misti che arrivano da condividere. Davvero buonissimi, soprattutto quello al branzino aromatizzato al tartufo. Come seconda portata, i bambini detestano le alghe, quindi hanno preso gli spaghetti con gamberi e verdure, con l' unica differenza che quelli di Vicky sono di riso perché è risultato essere allergica alla soia. Ricordo ancora quella volta in cui aveva preso gli spaghetti di soia: era finita al pronto soccorso con la lingua gonfia e la nausea, così, una volta sfiammata la bocca, avevamo fatto le prove allergiche che ci hanno confermato l' allergia.
Mentre mangiamo di gusto, cerchiamo un nome maschile per l' altro nuovo arrivo. Non abbiamo idee, proprio zero. Ad un certo punto viene un' idea lampo proprio a me: Kylian. L' idea viene approvata in pieno e ora non ci resta che attendere la nascita delle sue nuove creature della nostra famiglia.
Il giorno seguente, Arya esce con le ragazze dei miei compagni di squadra e va a fare shopping in via XX settembre. Io, invece, ho mattinata libera e decido di passare un po' di tempo con i miei bambini: tra gli allenamenti, le partite e l' asilo non me li godo quasi mai. Oggi è una giornata di sole e non c' è nemmeno freddo nonostante sia inverno. Me li carico in macchina e li porto in spiaggia ad Arenzano. Posizioniamo sulla spiaggia il telo e ci sediamo con le gambe distese. Il rilassamento dura molto poco però: i miei figli mi chiedono subito i giochi. Per fortuna, sono stato prudente e lungimirante e ho portato il borsone con palette, secchielli, stampini e un sacco di altri giocattoli per divertirsi con la sabbia. Ad un certo punto, la piccola Vicky parte a correre e a me tocca prendere Nani a manina e inseguirla. Ho davvero paura che si faccia male, visto che alcune parti della spiaggia hanno sassi e ciottoli. Come non detto, Vicky è inciampata ed ha iniziato a piangere. Per fortuna, non si è fatta nulla, ma ha un taglietto sul palmo della mano perché si è appoggiata nella caduta. Nani la abbraccia. "Vicky tutto bene!" le sussurra nell' orecchio. Restano abbracciati a lungo e lei si calma. Li fotografo per mandarli alla mamma. La prendo in braccio e torniamo: questo papà ha più oggetti di Mary Poppins nella sua borsa! Le metto subito un cerotto dopo averla disinfettata per bene. I piccoli, riprendono a giocare e creano dei bellissimi palazzi di sabbia e poi i pasticcini fatti a creature marine. Mi metto a giocare con loro, ma hanno paura che io distrugga loro i castelli e mi impediscono di giocare. Mi accorgo che sono quasi le dodici e trenta. Richiamo i bambini perché io devo assolutamente pranzare prima di recarmi a Pegli. Mi sono portato le mie polpette vegane di legumi e frutta secca e un piatto di insalata con zucchine e tofu bollito come da menù di dieta. Dopo pranzo, carichiamo il tutto in auto e ripartiamo verso casa, dove Arya li aspetta per portarli dalla terapista di Nani. Sì, questa volta l' appuntamento è per Vicky perché stiamo cercando una maniera per fare in modo che viva i rapporti umani. Per attenuare la sua gelosia nei confronti soprattutto di Nani e di noi genitori: l' idea è venuta nel periodo in cui Giacomo ha vissuto a casa nostra: sembrava sempre mostrare angoscia all' idea che Nani potesse avere un amichetto e notiamo una gelosia notevole anche nei confronti nostri. Se ve lo state chiedendo è proprio così: Giacomo è tornato a casa perché il mister è stato dimesso ed ora sta abbastanza bene, anche se chiaramente non può ancora avere una vita troppo frenetica. Ovviamente, qui le porte sono sempre aperte per lui e la sua famiglia e i miei figli potranno giocare con lui ogni volta che vorranno.
Tornando a Vicky, la nostra terapista, come primo suggerimento, ci ha consigliato di aumentare i momenti dei giochi all' aria aperta o le occasioni in cui possa socializzare con i pari. In più, sempre con il suo supporto, le abbiamo comprato un orsetto di peluche gigante per aiutarla a gestire meglio la notte e per dormire più serenamente. Dovreste vederla come sembra sorridere nel sonno da quando il suo orso peloso le fa compagnia. Il percorso è ancora lungo però e speriamo che la aiuti a trovare una serenità a lungo termine. Ma sapete che vi dico? Io spero che non perda la sua natura di "amante dei piedini" perché io trovo che possa avere un futuro radioso: mi sono informato di recente e lo studio dei piedi è davvero un pozzo senza fine! I massaggi ai piedi sono un vero toccasana ed ogni zona della pianta corrisponde al benessere di un organo. Davvero un mondo interessante e non mi ero mai incuriosito fino a tal punto, nonostante io giochi con i piedi nel mio sport.
Concludo questo capitolo dicendo che io sto imparando ad apprendere qualcosa di nuovo per arricchirmi, da ogni persona che incontro nel mio cammino. Scusate lettori, io non me la sento di andare oltre per oggi: Arya mi manca troppo e a volte ho bisogno di respirare e tornare nel mondo reale per capire con mano che lei ormai non c' è più e nessuno potrà sostituirla. Io avevo il sogno di una famiglia numerosa con lei e se sto qui a raccontare come, secondo me, sarebbe andata è perché ormai sto elaborando il lutto. Ma ci sono dei giorni più difficili di altri e questo è uno di quelli.
Ci sentiamo al prossimo capitolo
Firmato: un Lennart malinconico...

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