I'll be gentle

•POV Camila•
Camila è vergine, e la sua amica Lauren vorrebbe rimediare la situazione in qualche modo, aiutandola a trovarle un ragazzo, pur cercando di nascondere i suoi sentimenti per lei...

<< Morirò vergine e senza un uomo al mio fianco >> borbottai, stufa della mia situazione.

Avevo 20 anni, e non avevo ancora avuto un ragazzo, né avevo fatto sesso, e l'unico bacio che avevo dato fu a un obbligo o verità all'età di 16 anni.

Patetica.

Mi sentivo uno schifo.

Per fortuna la mia amica Lauren c'era sempre per me, soprattutto quando mi disperavo per quello, anche se non era molto felice alcune volte.

Sapevo di essere stressante, ma per fortuna lei cercava sempre di tirarmi su di morale.

<< Camz, tranquilla >>

Eravamo a casa mia, in camera sul mio letto.

Dovevamo studiare per i test, lei doveva aiutarmi, ma ci eravamo distratte... Sempre per colpa mia e la mia inutile disperazione.

Ormai era sempre così, tutte le volte invece di studiare parlavamo della mia vita di merda, però quel giorno Lauren mi stava ascoltando meno del solito.

Sembrava pensare ad altro.

Continuai a blaterare delle solite cose per un altro po', cercando di capire se le interessava qualcosa di quello che stavo dicendo, ma lei sembrava non ascoltarmi.

<< Lolo... tutto okay? >> le domandai insicura.

Lei alzò lo sguardo su di me, e per poco non mi mancò l'aria.

I suoi occhi sembrarono penetrarmi l'anima da quanto erano forti e profondi.

<< No, Camila. I-Io non ce la faccio a sentirti parlare così >>

<< Vogliamo tutte trovare un uomo che ci accompagni per il resto della vita- >> iniziai, ma lei m'interruppe prima che potessi finire.

<< Io no >> affermò, sbuffando << Ma non capisci? >>

Io non realizzai assolutamente di cosa stava parlando, perciò rimasi a bocca aperta con la faccia interdetta, lasciandole capire che non avevo inteso.

Sospirò.

<< Tutte le altre se ne sono accorte e tu no? >>

Rimasi ancora più interdetta, non capendoci più un cazzo.

<< Lauren? >>

<< Camila, io ti amo. Ti amo da quando ci siamo incontrate per la prima volta al bar del liceo in prima. È possibile che tu sia così cieca? >>

Rimasi a bocca aperta.

<< I-Io L-Lauren n-no... N-Non mi piaci in quel senso... >>

Lei ridacchiò.

<< Andiamo Camz, tutte le volte nello spogliatoio lo vedevo attraverso lo specchio che mi guardavi nuda >> affermò, facendo cadere i libri per terra e avvicinandosi a me.

"Beccata" pensai.

Boccheggiai per qualche secondo, senza saper cosa dire.

Era così vicina che riuscii a concentrarmi solo sulla bellezza del suo volto, che non riuscii a non prenderlo con entrambe le mani.

Lei lo prese come un invito, e mi baciò.

Ma io mi ero mossa d'istinto, era il mio corpo che mi guidava.

Le sue labbra calde e carnose si mossero abilmente sulle mie, plasmandole a proprio piacimento.

Mentre mi baciava mi costrinse a stendermi sul materasso, e lei si posizionò sopra di me.

Provai una forte sensazione nel basso ventre, piacevole ma quasi dolorosa allo stesso tempo.

Una sensazione che non avevo mai sperimentato, e che mi piaceva.

Aprii la bocca per prendere più aria, ma lei infilò la sua lingua, facendomi gemere.

Quel piccolo gemito sembrò far impazzire Lauren, che iniziò ad assaporare la mia bocca con più foga.

Me ne sfuggì un secondo.

<< Oh Dio, se non la smetti la verginità te la porterò via io, in questo preciso istante >>

La guardai negli occhi, tenendo stretta i suoi capelli in una mano, con il cuore che batteva a mille e il respiro affannato.

Deglutii.

Era bellissima.

<< Ti prego fallo >> la implorai.

Le luccicarono gli occhi, come non era mai successo prima.

Quella non era solo felicità.

Era un dolce mix di gioia, eccitazione, stupore e ammirazione.

<< Camz, sei sicura? >> mi domandò, incredula.

Il mio corpo la voleva... La voleva eccome, e non sarei riuscita a dire di no.

<< Sta zitta e fallo >> mormorai, prendendole la nuca con forza e baciandola con passione.

La sua bocca era così fottutamente dolce.

Era morbida, sofficie e liscia.

Dio, non mi ero mai sentita così viva in vita mia.

Lauren prese il controllo della situazione, togliendosi la maglietta e buttandola ai piedi del letto.

Le sue enormi tette strabordavano dal reggiseno di pizzo nero che indossava.

Me lo ritrovai davanti a me, e non riuscii a distogliere lo sguardo da esso, come se fossi stata catturata e fatta prigioniera dalla sua parte più eccitante.

Si scostò i capelli da un lato, prese la mia mano destra e la appoggiò sul suo petto.

Il suo cuore batteva a mille, ma lo percepii solo per qualche istante, perché subito dopo essersi appoggiata la mia mano lì, la spostò sul suo seno sinistro.

Spalancai la bocca, e senza volerlo iniziai ad accarezzarla, appoggiando anche l'altra mano per dare attenzioni anche all'altro seno.

La mia amica si leccò il labbro superiore.

Sembrava godere sotto il mio tocco.

Riprese in mano la situazione, togliendomi la t-shirt con agilità e, con una furtività straordinaria, mi sganciò il reggiseno.

Ero appoggiata con la schiena al letto, e sentivo benissimo i gancini aperti e di conseguenza il tutto molto largo.

Guardò il mio petto, ancora coperto da quello straccetto che le impediva la completa e accurata visione del mio seno.

Il suo respiro era alterato, come il mio.

Leggevo una forte emozione nel suo sguardo.

Non esitò a prendere la mia spallina sinistra con due dita, e lentamente a scostarla per scoprirmi.

Davanti a lei si riverò il mio seno, ancora dalle forme troppo giovani...
per niente come sue.

Deglutì, mordendosi il labbro inferiore.

Mise le mani sui miei seni, palpandoli con dolcezza, per poi stendersi sopra di me, facendo aderire completamente il suo corpo accaldato al mio.

<< Sei davvero sicura? >> chiese ancora una volta, naso contro naso, fiorandomi la bocca con la lingua.

<< S-Sì, ma fai piano >> risposi, con un velo di timore nella mia voce.

Lei sorrise, dolcemente.

<< Sarò gentile >>

Fece unire in un tenero bacio le nostre labbra, che durò qualche minuto.

Non si trasformò in un bacio famelico, ma in una soave danza tra le nostre lingue.

Si mosse molto più lentamente.

Passò la lingua sul labbro inferiore, prima di prenderlo e succhiandolo piano.

Il suo tocco leggiadro volò sull'orlo dei miei pantaloni, sbottonandoli, sempre restando concentrata a non interrompere il bacio.

Mi sentivo così perfettamente coinvolta che riuscii ad aiutarla a togliermi i jeans, ad occhi chiusi.

Ascoltai il meraviglioso rumore dei miei pantaloni cadere sul pavimento, e così fecero poco dopo anche quelli di Lauren.

Ci staccammo per prendere aria.

Le sue pupille erano dilatate al massimo, il mio cuore andava a mille, quasi da sentirlo in gola, e lei era semplicemente stupenda.

Volevo dirglielo, ma non riuscii a fare in tempo che mi baciò il collo.

Iniziò a succhiare, a mordere e a leccare una precisa zona di pelle, e ciò mi fece andare fuori di testa.

Intanto, con le mani libere mi tolse le mutandine, e cominciò ad accarezzarmi.

Iniziai a non capire più niente.

Il mio respiro affannato, gradualmente, fu interrotto dai miei stessi gemiti.

Il suo tocco sulla mia intimità era così gentile, così bello, così eccitante che stavo quasi per venire.

<< Oh, Dio, Lauren >> gemetti, stringendo i suoi capelli nella mia mano.

La mia presa scivolò via, man mano che scendeva il mio corpo, per andare sempre più vicino alla mia intimità.

Si fermò sul mio ventre, passandoci sopra la lingua, mordendo e lasciando marchi semi permanenti.

Spostò la sua bocca pericolosamente verso il basso, arrivando a toccare con il mento il mio monte di Venere.

Afferrai forte le lenzuola del mio letto.

Quello che fino a pochi minuti prima stavamo usando come tavolo per studiare e fare i nostri compiti, lo stavamo usando per ciò per cui era stato creato.

Con le mani libere allargò le mie gambe.

I suoi occhi sembravano divorarmi, luccicavano di un verde smeraldo molto acceso.

Mi stavo vergognando un casino, e perciò provai a coprirmi.

<< Non azzardarti a coprirti... Sei strabiliante. Verderti così, nuda, senza pudore... Sei stupefacente >> disse, guardandomi dall'alto, accarezzando il mio gracile corpo << Sono... incantata >>

Arrossii.

<< Non dovresti vergognarti di farti vedere così da me. Sei semplicemente splendida >>

Detto ciò, si abbassò nuovamente, posizionandosi davanti alla mia entrata.

<< E poi sei così fottutamente bagnata... >>

Passò il naso sul mio clitoride, provocandomi un leggero scatto involontario, per poi tirare fuori la lingua e passarcela sopra, delicatamente.

<< Uhmm, Dio, come sei buona, piccola Camz >>

Quel semplice contatto mi bastò per chiedere subito di più.

Affondai il mio palmo nella sua criniera scura, spingendola lievemente più vicina a me.

All'improvviso non sentii più quel senso di vergogna, anzi, senza pudore iniziai a muovere i miei fianchi al tempo del suo muscolo che lavorava il mio fascio di nervi sensibili.

Il mio corpo stava chiedendo palesemente di più, e lei lo capì al volo.

Passò la lingua sulle grandi labbra, passando in seguito a dare attenzione alle piccole labbra

Con le dita le aprì delicatamente, e affondò dentro di me la sua lingua.

Smisi di respirare per un attimo, rimanendo completamente estasiata dalle mille sensazioni che stavo provando.

Come prima volta non potevo chiedere di più.

<< Oh mio Dio, Lauren >> mugolai << Sei così brava >>

La sentii ridere, ma continuò comunque a fare dentro e fuori dalla mia entrata con la sua lingua, aumentando gradualmente la velocità.

Non appena arrivò al massimo della sua velocità, fece uscire definitivamente la lingua e infilò il primo dito.

Ero così umida che non mi fece per niente male.

Risalì il mio corpo, e, guardandomi negli occhi, aggiunse poco dopo il secondo.

Afferai e strinsi con forza i suoi avambracci, guardando verso la sua mano in mezzo alle mie gambe, rimanendo a bocca aperta.

<< Tutto bene? >> domandò, preoccupata.

Io per tutta risposa lasciai cadere all'indietro la testa e liberai un forte gemito.

<< Oh, sì >> mormorò lei, sprofondando e prendendo il giusto ritmo con le sue dita << Così mi piaci >>

Non riuscivo più a trattenere i gemiti. Mi lasciai andare completamente a lei.

Le mie mani cominciarono a vagare per la sua schiena, prendendola e graffiandola.

Era come se stessi cadendo in un vortice di piacere, io mi stavo soltanto arreggendo a lei, non volevo farle male.

<< Più veloce >> ansimai, tra un gemito e l'altro.

Lei esaudì il mio desiderio e portò al massimo la sua velocità.

Il mio corpo stava per raggiungere il limite.

Sulla pelle si creò una sottile patina di sudore, affondai la testa nel cuscino, spostai le mani sulle lenzuola e le strinsi con tutta la forza che avevo in corpo.

Stavo per raggiungere il limite.

Nel mio ventre si creò tensione, come se ci fossero mille nodi da sciogliere, come se un vulcano stesse per esplodere, ed era doloroso e piacevole allo stesso tempo.

Lauren baciò le mie labbra, anche se stavo gemendo sonoramente.

<< Vieni per me, tesoro >>

E così fu.

Dopo nemmeno un secondo dopo quelle parole, sentii una forte sensazione provenire dal fascio di nervi tra le mie gambe.

Trattenni il respiro, e alla fine venni, con un forte gemito, che risuonò in tutta la stanza.

Lauren decelerò l'andamento delle sue dita, per poi toglierle, lasciandomi con una grande sensazione di vuoto.

Avevo gli occhi semi aperti, esausta e sfinita da tutte quelle nuove emozioni.

Lauren si stese accanto a me, prendendomi per i fianchi e appoggiando il mento sulla mia spalla.

<< Sei stava bravissima >> sussurrò sulla mia pelle.

Dopo aver sentito il suo complimento, non riuscii a tenere gli occhi aperti.

E così mi addormentai, sfiancata da quella nuova esperienza.

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