Tornare bambini insieme e...
- Ti riaccompagno a casa?
- Oh, perché no?
Mi aiuta a salire in macchina e mi sorride dolcemente. Alla fin fine è stata una bella serata. Abbiamo parlato di molte cose, e adoro letteralmente il suo modo di ragionare. Già, è davvero niente mal...
- Katy? - John ha gli occhi bassi e espressione stranita ma, al tempo stesso, sorpresa. Abbasso anch'io lo sguardo e noto la mia mano sulla sua gamba.
- Oddio - che imbarazzo - Scusami, non me ne ero neanche accorta... Hey, smettila di ridere, sono seria!
- Ahahaha mio Dio, i tuoi occhi così spalancati sono ancora più belli del solito. Sei troppo... Sei fantastica, ecco tutto.
Arrossisco. Lui non dice più nulla, e man mano si va formando un silenzio imbarazzante. Decido di romperlo, così faccio la prima cosa che mi passa per la testa: accendo la radio. Nella macchina si diffonde una melodia familiare.
"You think I'm pretty, without any makeup on..."
Oh.
Mi giro immediatamente verso John, che alza le mani con fare innocente, ma con un sorriso che lo tradisce.
Scherzando, la butto sul vago: - E insomma, non sapevo ascoltassi questa tizia. Oh, a proposito, chi è?
- Mah, una certa Katy Perry... Una sconosciuta eh.
- Sconosciuta o meno son gelosa! - esclamo.
- Ah si? - John mi getta un'occhiata con fare divertito - E come mai?
- Beh, intanto perché tu la ascolti, e poi insomma...
- Cosa?
- Nulla...
- No no, ora mi dici.
- Ascoltando lei, consumi tempo che potresti sfruttare, ad esempio, per ascoltare me, eh!
- Uh guardala, è gelosa!
Gli faccio un sorrisetto misterioso.
Dopo un po', scuotendo la testa, esclama: - Sembriamo due bambini. Mi fai davvero tornare bambino, Katy.
Scoppio a ridere, mentre le mie guance si ricolorano di rosso.
- Forse hai ragione - gli rispondo - Ma più che "sembriamo", io direi "siamo". Insieme siamo due bambini. Anch'io quando sto con te mi sento tornare piccola, ai tempi della prima cottarella d'amor-
John inchioda di botto, sussurrando.
Okay, forse era troppo presto per dirlo.
- Ehy, non intendevo... - tento di scusarmi.
- Oh, bene - mi interrompe- Nulla, scusa me. Non eri seria, dovevo immaginarlo.
- Veramente io...
- No, tranquilla, ho inteso male io.
- Ma io...
- Siamo arrivati - dice con un tono che non ammette repliche.
Scendo confusa dall'auto e mi avvicino al portone di casa.
Chissà cosa ho detto di cosí male per farlo arrabbiare.
Ma subito dopo lui mi raggiunge.
- Senti John, non so cosa tu abbia capito ma io intendevo... - cerco di dirgli, ma lui mi interrompe con un gesto della mano ed esclama:
- Oh, al diavolo!
E mi bacia.
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