- KATY! Ommiodio Katy, sei sveglia! - urla mia sorella.
Son ancora troppo stordita per risponderle, quindi la guardo e accenno un sorriso.
- Mamma! Mamma, papá, sta bene! É viva!
"É viva"? ...Sono viva? Che significa? Ero morta? E poi, dove mi trovo? Dov'è...
- ...Russell - sussurro, a voce troppo alta.
- Uh? - Angela mi guarda stranita, mentre i nostri genitori si avvicinano con un sorriso sfinito stampato in faccia - No, lui non è qui. Ti ha lasciata, ricordi? Abbiamo provato ad avvertirlo, ma non gli è fregato molto. Non ha risposto al telefono e ha solo visualizzato su whatsapp.
Ho sentito abbastanza, così borbotto un "basta, basta". Non si è interessato, dice mia sorella, eppure era vicino a me quando ero... Dove ero? Ho troppe domande e un terribile mal di testa. Non ho la forza di far domande, così chiedo con gli occhi a mia sorella cosa diavolo sia successo.
Lei capisce al volo e prende a raccontare.
- Hai fatto un incidente mentre eri in bici. Ti sei fatta abbastanza male, soprattutto ai polsi, vedi le ferite? Eri davvero in situazioni critiche, per fortuna che un ragazzo... un uomo, che passava di lí, ti ha vista e soccorsa. Si chiamava... Beh ora non ricordo il suo nome, ma ci ha chiesto di avvertirlo per quando ti fossi svegliata.
La guardo senza capire. Svegliata?
- Si Katy... Sei finita in coma - la sua voce trema - non molto tempo ma... abbastanza per spaventare tutto noi. Abbiamo nascosto la notizia ai media, dicendo che dovessi fare delle semplici analisi, ma sei qui da diversi giorni.
Solo ora noto il suo viso pallido e le occhiaie che lo caratterizzo. In coma. Ero in coma.
- ...Avevamo paura che non ti saresti svegliata mai più. David veniva qui e urlava il tuo nome, dicendo che forse, sentendolo, saresti tornata indietro, da noi. Un giorno mi son unita anche io... Siamo diventati tutti folli, ma avevamo una paura matta Katheryn. Ti vogliamo bene.
- Anche io ve ne voglio - bisbiglio.
Frattanto mia madre scoppia a piangere e mio padre mi prende la mano. Sento il calore della mia famiglia, ma mi manca ancora qualche pezzo. Chi era quell'uomo? Perché si è interessato a me? Devo assolutamente ringraziarlo...
All'improvviso arriva un dottore:
- Signorina Perry, che bello rivederla tra noi. Purtroppo non possiamo lasciarla andare subito, dobbiamo prima farle delle analisi e verificare la sua condizione. Tra qualche giorno la libereremo. Dorma un poco, le farà bene.
Mi fa un sorriso e se ne va.
Si, dovrei proprio dormire...
|parecchi giorni dopo|
1° Febbraio. Oggi è un mese. Un mese dal giorno che é uscito dalla mia vita. E io mi sento più morta che mai.
Mi hanno dimessa dall'ospedale senza molti problemi. Solo raccomandazioni. Nessuno sforzo eccessivo, evitare le folle e lo stress, cibo sano e voglia di vivere.
E fin'ora non è stato un problema seguire le regole. Ma oggi...
L'unica mia distrazione è la ricerca sull'uomo che mi ha soccorsa. Non so neanche il suo nome. Nessuno riesce a ricordarlo, è così strano.
Da quando Russell mi ha lasciata tutto è diventato strano, e mi sento così piccola e indifesa. Prendo un foglio e scrivo i miei pensieri:
"Sono caduta a terra, mi hai lasciato a me stessa"
Se fossimo stati ancora insieme, Russell sarebbe corso da me a salvarmi. Ma... Ma tutto quello era prima e adesso... Adesso c'è questo. La solitudine. Adesso devo essere forte, per me stessa. Si, questa frase mi piace...
"Ma quello era prima e questo è adesso"
Questa canzone diventa sempre più me.
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