Nessuno deve saperlo, mai.
- Dammi mezz'ora e sono a casa tua. Ti dirò tutto, lo prometto - bisbiglia mia sorella.
La voce mi arriva lontana, lontanissima, fino a scomparire. Non colgo le ultime sillabe perché scoppio in lacrime. Il ricordo di lui, che credevo di aver soffocato, emerge prepotentemente.
Due mesi fa ridevamo insieme, era l'amore della mia vita e lui aveva occhi solo per me. E ora guarda come stiamo. Io che ancora lo amo alla follia e lui che se n'è andato. Mi ripeteva costantemente di essere diverso dagli altri, e che lui, al contrario di tutti, sarebbe rimasto. Invece, alla fine, se n'è andato. Non riesco a credere a queste parole. Non lui. Russell non mi avrebbe mai lasciata. Mi amava alla follia, mi dedicava un sacco di belle frasi, frasi d'amore... Amore per me. Mi amava. Troppo. Il mio amore era insulso in confronto al suo.
Le lacrime, quietate fino a un momento prima, ricominciano a scendere copiose.
Voglio tornare indietro e cambiare quello che ho sbagliato. Voglio scrivergli e pregarlo di perdonarmi, qualsiasi cosa io abbia fatto. Voglio che torni a casa, e che con lui torni la mia felicità. La mia pace interiore. Lui che mi faceva sentire bella anche struccata, libera dalla maschera di Katy Perry.
È stato l'unico con cui mi son potuta mostrare come Katheryn Elizabeth Hudson.
Di me sapeva ogni minuzioso dettaglio. In tanti anni di fidanzamento e quattordici mesi di matrimonio abbiamo imparato a conoscerci come vecchi amici.
O almeno credevo di conoscerlo. Adesso ho la testa così confusa e mi sento così sola. Mi sembra tutto irreale.
Non me ne frega niente della musica, di Part Of Me o chicchessia. Voglio abbandonare tutto e fuggire in un posto sperduto del mondo. Voglio dimenticare chi mi ha dato troppo, davvero troppo, da ricordare.
La testa mi inizia a pulsare, e ho le guancie in fiamme per il pianto.
Driiin, driiiiin. Angela è arrivata. Ora devo solo nascondere i segni del crollo e trascinarmi fino alla porta. Insceno un sorriso (ormai sono esperta), poi, con le poche forze rimaste, vado ad aprire a mia sorella, che non appena mi vede impallidisce.
- Sto bene - mento, accompagnando la frase con un gesto della mano, alla "non preoccuparti".
Mia sorella apre la bocca per parlare, poi la richiude, cambiando idea. Con un mal di testa sempre maggiore, sussurro:
- Davvero, sto bene. Ora dimmi, son curiosa.
- Ecco Katy... Sicura?
Non ho la forza di rispondere. Le lancio uno sguardo esasperato.
- Si... Ok. Non sappiamo bene se tu sia finita in coma o meno. Non ci sei stata molto tempo, direi per fortuna perché è stato spaventoso per tutti noi, tuttavia i medici non sono riusciti a definire il tuo... stato. Eri uno 084, per dirla alla Agents Of Shield. Un qualcosa di estraneo, mai visto prima. Abbiamo pensato al coma cerebrale perché sei caduta sbattendo la testa sul marciapiede. Proprio sul bordo. In maniera molto... - vedo mia sorella sul punto di crollare - molto... violenta. È stata una fortuna che quel signore ti abbia soccorsa, altrimenti... È tutto così assurdo. Ma se tu ci dicessi cosa hai provato, cosa hai visto, magari...
- Nessuno dovrà saperlo mai - ribatto convinta. Vedendo il viso contrariato di Angela, continuo - Di questa storia. Non voglio si sappia nulla. Voglio eliminare tutto. Ci sarebbero pagine e pagine di gossip su di me, inizierebbero a dire che son pazza, che son un cattivo esempio. Ne uscirebbero con la droga e altre cavolate. No grazie. Nel caso trapeli qualcosa, dite che son andata in rehab per il divorzio. Nulla di più, nulla di meno. Deve rimanere tra noi. Nessuno deve saperlo, mai.
Mia sorella mi viene vicino con occhi arrendevoli e mi abbraccia.
- Come stai, piccola mia?
- Sto male, malissimo... - rispondo, sputando finalmente la verità così amara. Scoppio a piangere nelle sue braccia - Lo rivoglio, Ange. È stato uno stronzo, lo odio, ma al tempo stesso lo amo. Penso sempre a lui. Hai presente le ultime tappe del tour? Quella pietose, si, dove ho passato più tempo in bagno a vomitare che altro. Ecco, son state tremende. Ero depressissima. Cantavo "You think I'm pretty without any makeup" e pensavo a lui, che mi aveva ispirato questa frase.
- E l'ha anche distrutta, se ricordi - ribatte Angela - Quel giorno in cui su twitter ha pubblicato quella tua foto appena sveglia... Ti ricordi? Struccata, assonnata. Ti ha rovinato l'immagine che ti eri costruita con tanta pazienza. È stato un coglione Katy. È un coglione.
Ricordo benissimo quel periodo. Ad appena tre mesi dal divorzio eravamo già in crisi. Ho passato giorni interi a cercare un consulente matrimoniale. Volevo fare terapia di coppia, risolvere i problemi. Lui non è mai stato di questa chiesa. Non gliene fregava niente.
- Per concludere questi MTV Video Music Awards 2009, dico solo una cosa. Katy Perry non ha vinto alcun premio e sta al mio stesso hotel, pertanto ha bisogno di una spalla su cui piangere. In un certo modo, sono quindi una sorta di vincitore stasera.
Quel sorriso beffardo, ah.
Tutti mi guardano e io sorrido a mia volta.
Ci siamo appena conosciuti sul set di In viaggio con una rockstar. È simpatico. Mi piace. E, poco ma sicuro, io piaccio a lui. Chissà, potrebbe nascere qualcosa di serio. Forse corro troppo. E come sempre lascio che i sogni prendano il sopravvento. Però, chissà che lui sia quello giusto. Stasera in albergo insieme, eh?
Va bene, Russell, ci sto.
Con tono risoluto mi sorprendo a dire:
- Io... Voglio andare da uno psicologo. Voglio uscire da questo schifo. Voglio cancellarlo, come lui ha cancellato me.
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