L'oscuro nulla.
Nulla. È questo che provo da giorni. Il nulla totale. Credevo sarebbe stato meglio. Non volevo più provare emozioni, ero davvero stanca di piangere e soffrire. Ma ora mi accorgo di quanto faccia schifo non riuscire a disperarsi. Sembra che ogni cosa dentro di me si sia fermata, aspettando il momento di travolgermi tutt'assieme. E in questo nulla senza lacrime nè sensazioni, ritrovo la pace solo dandomi contro.
Perché si, è solo colpa mia. Ero troppo poco presente. Troppo poco dolce. Troppo poco disponibile. Troppo poco simpatica. Troppo poco bella. Troppo poco sorridente. Troppo poco tutto. E ciò si può racchiudere in due paroline: non abbastanza. Io non ero e non sarò mai abbastanza.
Dio, vorrei tanto riuscire a piangere. Questo 2012 è iniziato in una maniera talmente deprimente, il contrario di ciò che avevo immaginato. Certo, avevamo già avuto piccole crisi, e anche grandi, e anche gigantesche, spaventose e orrende. Ma mai mi sarei aspettata... questo. È stata colpa mia. Non avrei dovuto reagire così male poco prima di Natale, ma lui era stato talmente bastardo al suo ultimo show...
Non so come abbia fatto, ma ci sono. Sono dentro. Dio mio, che corsa.
Penso che nessun pazzo occupi il suo unico giorno libero facendosi 8 ore d'aereo... solo per stare con il marito per qualche ora. Specie se poi non potrà stare vicino a lui nel senso letterale della parola.
Caccio questi pensieri dalla testa e cerco di mettermi più vicino possibile al palco. Guardandolo mi torna in mente quello da cui son scesa oggi, mentre i fans erano in visibilio. Solitamente presto attenzione ai Katycats, ma oggi ero particolarmente distratta dal suo pensiero. Non ho dormito neanche un'ora, sono a pezzi, ma ci tenevo ad essere qui per lui e sostenerlo.
Finalmente trovo un posto tranquillo, con una vista neanche troppo male. E lo spettacolo comincia. È così bello, e anche molto sexy con quella camicia slacciata, per quanto odio vederlo andare in giro così: vorrei poterlo tenere tutto per me...
Ma quanto è dolce, con quegli occhioni che mi fanno sciogliere, e poi è così simpatico, soprattutto ora che sta parlando di... No, aspetta, sta parlando di... Ho sentito bene? No, io...
- Ma poi dovete sapere quando torna a casa quanto rompe: "Questa rosa è troppo rosa e quest'altra sa troppo di rosa. Ma davvero vuoi usare le posate gialle con la tovaglia blu?? Non si abbinano per niente. Oddio, come osi venire a letto con quei calzini così... calzini!", seriamente, penso sia una delle mogli più rompipalle al mondo. Per sua fortuna è gnocca e famosa, altrimenti da mó che l'avevo mollata.
Cosa... io... Io non capisco. Potrebbe parlare di mille e mille cose. Perché ha scelto proprio me? E perché in questi... termini?
Dio, devo uscire da qua, e alla svelta. Lasciatemi passare, via, lasciatemi passare. Oh no, non dirmi che mi ha vista. Via, voglio andare via. Vi prego fermatelo e lasciatemi passare, non voglio parlarci ora, non voglio... Oh, Russell...
Torno in me leggermente stordita.
Ora non mi sembra più così grave. Alla fin fine stava scherzando, no? Si lui... Stava scherzando per forza. Stava, ahah, scherzando, aha... Si come no, era serissimo. E anche dopo, quando abbiamo litigato, continuava a dire che non capiva perché me la fossi presa tanto...
- É solo uno show. Faccio il coglione e tutti ridono. È il mio lavoro, come tu hai il tuo, cantare davanti a un branco di ragazzini.
È solo uno show, aveva detto. Mi riviene da vomitare.
- NON SONO RAGAZZINI. Sono fans, fans capisci. Persone che ti vogliono bene. Che... al diavolo, Russell.
- Hai seri problemi, Katy.
Un nodo alla gola. No, non di nuovo, non ora. Non mi è rimasto nulla dentro. Il nulla non si può vomitare. Vero?
- Io ho seri problemi?! IO? Son io quella che prende in giro la moglie davanti a tutto il mondo? Oh scusami amore mio, la prossima volta racconterò le avventure del tuo pene a ... Come li hai chiamati... Ai ragazzini! Ma vai a quel paese, va.
- Ma vacci tu, e mi raccomando, fatti curare! Stai messa davvero male, figlia bella!
Il ricordo si interrompe e vedo nero. Mi precipito fuori dalla stanza quasi strisciando, sbattendo da qualche parte, ed entro in bagno. Stavolta nel mio.
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