Capitolo 5

Disegno di @justlovebooks98

Bellissimo. Se solo sapessi disegnare così mollerei la scrittura e mi darei al fan-art come se non ci fosse un domani. Complimenti!




"Il bambino non pianse mai più e non si scordò mai quello che aveva imparato, che amare significa distruggere, ed essere amati significa essere distrutti."

(Jace Wayland, Shadowhunters di Cassandra Clare)


Kirsten 's POV

Non riesco a credere che Tania sia diventata un vampiro, ma se è successo ed io non lo ricordo, allora devo essermi veramente persa qualcosa. C'è un punto vuoto nella mia testa, nel punto in cui la mia vita si incrocia con la copia che ho vissuto fino a questo momento, e che avrei voluto continuare a vivere, per certi versi. Per esempio, nella mia nuova vita non mi sarei mai ritrovata legata ad una sedia con un lenzuolo, mentre una ex-strega parlava tranquillamente al telefono davanti a me, mentre nella vecchia... okay, forse neanche in quella vecchia. A quanto pare ho avuto un figlio con Alexander Flinn, e la cosa mi fa abbastanza schifo, ma questa è un'ulteriore prova del fatto che ho dimenticato una fetta importante della mia storia e forse c'è qualcuno che non vuole che io ricordi. Qualcuno come Cory, ad esempio. Tania ha detto che era morto, ma a metà della storia il telefono ha squillato. Finalmente la vedo rientrare nel salotto, con gli occhi sbarrati e il passo incerto.

"E' successo qualcosa?" chiedo, pensando subito a migliaia di cose che potrebbero essere accadute al mio bambino.

"Stefano. Devo chiamare Coraline. In fretta, anche!" E adesso questi chi sono? Tania sembra accorgersi della mia espressione, anche se non stacca gli occhi dal display. "Sì, li conoscevi entrambi. Americani, il clan dei Mystic, omicidi e bla bla bla. Non ci sono ancora arrivata." Batte un piede a terra, portandosi il telefono all'orecchio. "Rispondi, andiamo!" Qualcuno bussa alla porta, e lei si affretta ad andare ad aprire, mordendosi il labbro inferiore. Rimane per un secondo immobile, con la bocca aperta e il telefono da cui si sente provenire una voce acuta e stizzita. Una mano le copre gli occhi, e Caleb si piazza dietro di lei, prendendo il telefono e iniziando a parlare. Non capisco il motivo di tutto questo teatrino, finché nel mio soggiorno non entra un tizio interamente nudo! È il mio compleanno? Chiudo gli occhi, voltandomi e cacciando un ringhio strozzato.

"Copritelo, vi prego." Dico, indicando con la testa il lenzuolo che mi tiene legata. Senza pensarci due volte Alexander lo sfila e lo lancia sopra quello che deve essere Stefano, che si affretta ad usarlo come un bozzolo, coprendo le sue vergogne. Mi alzo, andando verso il bambino che Derek tiene in braccio, strappandoglielo di mano e premendogli la faccia sulla spalla.

"Te lo lascio per cinque minuti e tu lo porti a vedere uno strip?" grido, puntando con sguardo di fuoco Alexander, che alza le spalle con sguardo colpevole.

"Non esagerare. Stefano non si è spogliato. Era già nudo quando lo abbiamo trovato." Oh, come se questo potesse fare la differenza! Sto per avventarmi sopra di lui, ma Caleb rientra nella stanza, lanciando il telefono alla sua ragazza, che lo afferra al volo.

"Quanto parla quella bionda. Comunque credo che abbia afferrato il messaggio. Ha detto che Laurance e Guido sono nelle vicinanze per degli affari con i Deep. Saranno qui non appena riuscirà ad avvisarli."

"Ditemi che l'incubo non sta per ripetersi." Piagnucola Richard, battendo la testa contro la porta.

"Quale incubo?" chiedo, mentre Alex  gioca con una ciocca dei miei capelli. Lo ricordavo più leggero. Il riccio mi guarda, spalancando i grandi occhi verdi.

"Guido Accogli e Alexander Flinn nella stessa casa." Annuncia, come se stesse dicendo il discorso di un funerale. Alexander lo trapassa con lo sguardo, ma lui sembra non accorgersene. "Sei fortunata a non ricordarlo, fidati. Ci hanno fatto impazzire. Il locale per vampiri, poi le sfuriate, le scenate, le risse. Sembrava di essere stati catapultati in un episodio di Desperate Housewife."

"Non ho mai fatto scenate con Accogli."

"Permettimi di dissentire." Prima che i due inizino a scannarsi (cosa che non mi dispiacerebbe affatto), Tania si piazza in mezzo.

"Smettetela voi due. Occupiamoci delle cose normali, sì insomma... si fa per dire." Si ferma un attimo, sospirando come se un peso di cento chili le stesse sulla schiena. "Kirsten, hai dei vestiti da prestare al risorto?" Guardiamo entrambe Stefano, che non ha detto una parola, limitandosi a ridacchiare.

"Ehm, sì. Al piano di sopra. Seconda porta a sinistra." Caleb segue gli ordini, mentre la fredda dittatrice cala di nuovo la sua scure.

"Derek, metti Alex nel box e assicurati che stia bene. Joshua, tu invece contatta Elisa e dille di tornare subito qui." Liz. L'ho mandata via credendola una satanista, ma a quanto pare lei era l'unica tra tutti noi a sapere l'intera verità.

"E io che faccio?" chiede Stefano, rimanendo seduto.

"Tu prepara un discorso per quando rivedrai il tuo fratellino, e rilassati. Alexander e Kirsten ti terranno d'occhio."

"Cosa?" urliamo in coro io e il vampiro, ma Tania non accetta negazione. Derek prende Alexander tra le braccia e lo porta lontano da me, mentre lei si eclissa nella cucina, da cui arrivano strani rumori. Caleb scende con dei vestiti che Kyle ha lasciato qui la volta scorsa, e li da a Stefano, lanciandomi uno sguardo imbarazzato. Vi prego, ditemi che non c'è odore di sesso su quei vestiti. Il nudo li prende, e lo accompagno in bagno, dove si chiude a chiave.

"Dove hai preso quei vestiti da uomo?" chiede puntualmente Alexander, ed io mi ritrovo davanti ad un bivio morale: ammettere l'esistenza di un mio nuovo ragazzo o evitare civettuosamente la domanda?

"Sono del ragazzo con cui esco." Dico infine, scegliendo la prima opportunità. Sul viso di Alexander passano una miriade di emozioni diverse, che implodono su loro stesse, lasciando un viso vuoto.

"Ah. Esci con qualcuno."

"Già. Si chiama Kyle Jordan. È..."

"Un lupo mannaro." Dice Stefano, uscendo dal bagno con una T-shirt grigia e dei jeans. "Mi avete dato dei vestiti di un lupo mannaro. Abbiate rispetto per i morti." Si lamenta, annusandosi la maglietta. Rimando scioccata dalle sue parole, e anche Alex che, guardandomi, fa un mezzo sorriso.

"Da me ad un lupo mannaro? Che salto di qualità, Donovan."

"Oh, sta zitto." Lo rimbecco, sentendo lo stomaco sottosopra. Kyle non può essere un cane. "Un momento. Se Kyle è un lupo e Cory è in circolazione, potrebbe averlo già preso." Estraggo il telefono dalla tasca posteriore, componendo in fetta il suo numero.

"Che stai facendo?" chiede Flinn, vedendomi maneggiare il telefono.

"Devo chiamarlo. Voglio sapere se sta bene." Mi porto una mano sulla fronte, mentre ogni squillo mi pesa come un macigno. Stefano aggrotta le sopracciglia, mettendo una mano sulla spalla del suo amico e mormorando qualcosa che non capisco.

"Ehi, piccola. Tutto bene?"

"Kyle. Grazie a Dio." Esclamo, sorridendo non appena sento la sua voce.

"Cosa succede?" chiede, e per un attimo lo immagino alzarsi dal divano, con le orecchie ritte in aria.

"Devi venire subito qui. Ti prego."

"Kirsten, io..."

"Kyle. Per favore." C'è un attimo di silenzio, poi lui dice semplicemente: "D'accordo." ed io chiudo la chiamata. "Sta venendo qui." Dico, anche se sospetto che i due abbiano origliato la conversazione.

"Un lupo mannaro in una casa piena di vampiri. E' come ordinare la colazione in camera." Riflette Alex, ed io gli tiro un calcio sul cavallo, facendolo piegare su se stesso.

"Toccalo con un dito e ti taglio la testa per poi bruciarla in un fosso."

"Ricevuto." Mormora lui, con voce spezzata. Stefano mi mette un braccio intorno alla spalla, guardando il mio ultimo lavoro.

"Sono contento che tu sia tornata, Kirsten. L'ultimo ricordo che ho di te non è dei migliori."

"Sul serio? Qual è?" chiedo, e lui mi guarda, sorridendo a trentadue denti.

"Tu che mi ficchi una mano nel petto e mi schiacci il cuore." Perdo subito il sorriso, passandomi una mano tra i capelli. Okay, Tania non è ancora arrivata a questa parte della storia.

"M-mi dispiace. Non ricordo di..."

"Tranquilla, ragazza. Non eri in te quando lo hai fatto, ma suppongo che i ragazzi ti spiegheranno tutto poi." Lancia un'occhiata ad Alex, che si è ripreso e si sta spolverando la maglietta con le mani.

"Tu devi dirci come mai stavi girando nudo in un parco pubblico. Sai che è un reato in Inghilterra?"

"In realtà non so come sia successo. Ho solo aperto gli occhi, ed ero nel parco. Non ricordavo neanche di essermi addormentato. E' come se il mondo si fosse bloccato a due anni fa."

"Eri nel Limbo." Mormoro, rabbrividendo. "Mio zio diceva che quelli come voi vanno lì quando vengono uccisi. È una specie di cuscino tra Paradiso ed Inferno. I vampiri non sono ammessi in alto, ma essendo creature del Diavolo non sono neanche obbligate a soffrire le pene dell'inferno, così rimangono in uno stato di immobilità finché non verranno richiamati dal loro signore." Spiego, mimando tutto con i gesti.

"Ma che bello sapere dove andrò, un giorno." Dice Alexander, battendo le mani. Il suono di un campanello mi fa sobbalzare, ed io mi volto verso la tromba delle scale. Deve essere Kyle. Scendo velocemente, seguita dagli altri due.

"Meno male che sei qui." Dico, aprendo la porta. Ma quello davanti a me non è Kyle.

"Anche io sono felice di rivederti, Cacciatrice. Sapevo che non avresti potuto scordare un tipo come me." Ci sono due ragazzi. Non superano i ventiquattro anni. Quello che ha parlato è più alto dell'altro, capelli neri e penetranti occhi azzurro ghiaccio. Il secondo porta un berretto viola, intonato alle maniche della giacca da football e alla A ricamata nel mezzo. Capelli e occhi castani ed un grande sorriso.

"Chi di voi due è Guido Accogli?" chiedo, fissandoli. Il moro alza la mano, facendo un mezzo sorriso. "E allora tu sei Laurance." Dico, rivolto all'altro. Lui si toglie il cappello, facendo un mezzo inchino.

"Felice di rivederti, Kirsten. Sei in gran forma."

"Coraline ci ha detto che avevate qualcosa da mostrarci. Allora?" si intromette Guido, prima che io possa ringraziare il suo amico. Faccio un sorriso maligno, aprendo del tutto la porta e rivelando prima Alex, e poi Stefano. Guido e Laurance sbarrano gli occhi, rimanendo immobili per qualche secondo.

"Ehi, ragazzi. È così che si saluta qualcuno che non vedete da anni?" Laurance si getta su di lui, abbracciandolo e cacciando un urlo che non avrei mai creduto potesse uscire da una bocca maschile. "Sono felice di rivederti, amico." Dice, dandogli due pacche sulla spalla, poi si volta verso Guido, rimasto ancora sulla porta. "Allora, fratellone? Neanche un ciao? Faccio così schifo?"

"Puzzi di lupo mannaro." Dice l'altro, ridacchiando tra una parola e l'altra. "E se poi me lo attacchi?"

"Guido. Esigo un abbraccio. E lo esigo adesso." Dice, e lui alza gli occhi al cielo, prima di avvicinarsi e abbracciare quello che ho capito essere suo fratello. "Mi sei mancato."

"Smettila." Borbotta Guido, staccandosi e tirandogli uno spintone. "Flinn. Ci incontriamo di nuovo."

"Non per mia volontà, Accogli." Sospiro, lasciando che tutti entrino e dando un'ultima occhiata fuori, cercando Kyle con lo sguardo. Forse dovrei andare a cercarlo. Scuoto la testa e rientro in casa, vedendo che gli altri si sono già accomodati nel mio salotto distrutto.

"Qualcuno mi presenta il resto della troupe?" chiedo, vedendo che Laurance sta guardando mio figlio dalla patina bianca intorno al box. Guido si alza, facendo un sorriso.

"Guido Accogli. Italo-americano. Ho centosessantasei anni, nessun figlio, una vita da favola e grandi occhioni azzurri. Mi trasformo in un corvo e ho la capacità di creare visioni. Lui è Laurance." Indica il castano che cerca di svegliare mio figlio. "Ha centodue anni. Riesce a teletrasportarsi, e canta come un usignolo."

"Veramente?" chiedo, leggermente colpita. Lui annuisce, girandosi verso di me.

"Che bel bambino. È tuo?" Guardo Alexander, che scuote lievemente la testa.

"Sì." Mi limito quindi a dire, senza aggiungere altre informazioni. Il campanello mi salva da una situazione potenzialmente imbarazzante. "Deve essere Kyle, o Liz." Corro verso la porta, spalancandola e trovando un Kyle spaventato. Gli salto addosso, abbracciandolo stretto e sentendo l'odore del suo dopobarba.

"Ehi, tesoro. Va tutto bene?"

"Perché non mi hai detto di essere un lupo mannaro?" chiedo sommessamente, schiacciando il naso contro la sua maglietta. Sento i muscoli tendersi sotto di essa, e lui mi abbraccia stretta.

"Come fai a saperlo?" chiede, ma non sembra arrabbiato. E' solo dubbioso.

"Me lo hanno detto i vampiri." Dico, sperando che questo spieghi tutto. Kyle mi allontana subito, guardandomi come se fossi pazza.

"Quali vampiri?" Faccio un mezzo sorriso, mentre la porta dietro di me si apre e gli altri fanno il loro trionfale ingresso nella mia vita privata.

"Noi!" urla Derek, spalancando le braccia e mostrando gli altri. Kyle fa un passo indietro, portandomi dietro la sua schiena e ringhiando verso Alexander e i suoi.

"Che ci fanno in casa tua?" mi chiede, facendomi da scudo. È così sexy.

"Ho appena scoperto di essere stata una cacciatrice spietata di vampiri, ma niente panico. Non sono io quella che ammazza i lupi mannari. Quello è compito del mio ex-ragazzo." Cerco di rassicurarlo, ma suonava meglio nella mia testa.

"Oh, fantastico. C'è altro che mi devi dire?"

"Sì, quello..." indico il vampiro nel mezzo "E' Alexander Flinn. Il padre di mio figlio." Kyle guarda prima me, poi Alexander, poi di nuovo me, poi tutti gli altri. Poi sviene.

"Carino." Mormora Guido, guardando il corpo a terra e stuzzicandogli la testa con un piede. "E' morto?"


Alexander's POV

Razza di schifoso pezzo di peli, carne e denti venuto male! Lui, con Kirsten? Il modo in cui gli è saltata addosso. Stavo per urlare. Mi serve aria. Esco fuori dalla stanza, lasciando Kirsten che accarezza la testa di quel tipo. Me la sono cercata. Le ho detto io di rifarsi una vita, ma non credevo che ci sarebbe riuscita. In fondo speravo che sarebbe rimasta single a vita. Mi guardo velocemente intorno, arrampicandomi sul primo albero che trovo e nascondendomi sul ramo più alto. Estraggo il pacchetto di sigarette dalla tasca, accendendone una e guardando il fumo che volteggiava davanti a me. Cory. Alex. Stefano. Un licantropo tra le gambe di Kirsten. Cosa ho fato di male a parte un paio di omicidi multipli? Prima che me ne accorga la prima sigaretta è finita, e mi affretto a prenderne un'altra. Sono padre, e la mia ex-ragazza ha un altro. Il mio peggior nemico è tornato dalla tomba, e ho capito che qualcuno mi ha manipolato per togliermi dalle vene qualsiasi goccia di felicità. Chissà se Carl e Janet sono mai stati reali. Butto via la sigaretta, prendendomi il viso tra le mani e strofinandolo con forza. Guardo in aria, battendo la testa sul legno. "Grande D, prendimi ora! Sono pronto." Una mano mi blocca la bocca, mentre qualcuno mi punta la lama di un coltello di legno alla gola.

Scherzavo, dannazione!

"Guarda un po' cosa abbiamo qui." E' un ragazzo quello che parla, e un altro appare subito davanti a me, sbucando da un ramo lì vicino. Riesco solo a distinguere una massa di capelli biondi, e la divisa dei cacciatori della Lega.

"Non fare un passo, vampiro, o sei morto."

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