XIII - Lasciati dominare nel nome della fedeltá
I vagiti di Yoon Bum rubarono un momento di rumore nell'elettrico silenzio della camera.
Viktor con la schiena poggiata sui morbidi cuscini, sdraiato nel letto con le gambe nude coperte dalle lenzuola. Il suo amante con il sigillo del lupo sulla spalla al suo fianco, cercando la mano stanca e debole di Viktor. Il cugino di quest'ultimo stava seduto ai piedi del disordinato giaciglio del futuro re, mettendo da parte ogni sua gelosia infantile per tener la bocca chiusa.
Yūri aveva trattenuto con difficoltà il malcontento agitato quando Viktor gli aveva detto che l'adolescente dai capelli biondi sapeva la verità su quanto appena accaduto. Solamente il tono stanco e disperato di Viktor diede calma al nervosismo dello Stark, troppo spaventato e ancora tanto scioccato dalla venuta di quel loro figlio.
Non che Yūri avesse poca fiducia nei confronti di Yuri, ma la sua priorità era proteggere sia Viktor che Yoon, e l'unico modo che credeva più opportuno era quello di tener segreto il tutto nelle testimonianze singole sue e del Targaryen.
In fondo però era un sollievo non avere la completa responsabilità sulle spalle, poter anche concedersi una parola di troppo o chiedere aiuto a Yuri. In sostanza, Yuri era la persona migliore a cui poter affidare quell'enorme scandalo segreto.
Viktor insistette nel dire che il ragazzo era molto più di ciò che lasciava trasparire tra i suoi mugugni e gelosie. Yūri guardò Tyrell con un imbarazzato cenno, facendogli abbassare il capo. I lunghi capelli dorati gli coprirono il viso roseo, e da lì Yūri comprese la fragilità di quell'adolescente infatuatosi della figura adulta del cugino.
Dopo una discussione seria e pacata tra i tre, gli occhi di Viktor non smisero più di ardere in direzione del fagotto poco distante dal suo letto. Il viso inebriato quasi fosse in preda all'effetto dell'oppio, innamorato perdutamente di Yoon.
Troppo debole per alzarsi chiese a Yūri, quasi fosse una preghiera «Potresti passarmi Yoon?»
Yūri annuì con le labbra semiaperte prima ancora di far terminare la domanda a Viktor. Con il neonato tra le braccia si commosse nel guardare il sorriso privo di paure nel volto di Viktor. Però trattenne le lacrime, lasciando Yoon al calore del corpo tremante dell'albino.
Viktor lo cullò con tutta la devozione dell'amore, un tipo di sentimento che non si sarebbe mai potuto paragonare a nient'altro.
Il giovane Yuri invece evitò di sfiorare il nuovo arrivato, ma la curiosità della stranezza gli concesse un accurato studio di Yoon Bum Snow.
Sembrava già più colorito, anche se aveva l'aspetto di uno scricciolo quasi prematuro. Gli occhi scuri si spalancarono e restarono, incantati, sulla calorosa figura protettiva di Viktor. Lui rise gioiosamente, avvicinando di più Yoon al viso per baciargli la testina capelluta.
Tutti quanti si ritrovarono a sorridere liberi dalle preoccupazioni davanti a quella scena. Per quanto Yoon avesse creato scompiglio e agitazione l'inequivocabile affetto che riceveva risolveva ogni cosa per un solo secondo. E andava bene così.
«Credo che sia accaduto qualcosa a Vicchan.» disse poi Yūri, più serio «Non sento ulularlo, e quella strega rossa mi nasconde qualcosa.»
«Pensi possa c'entrare con questa storia?» domandò Yuri.
«Sono quasi certo di sì.» Yūri si incamminò verso la porta, seguito dalla preoccupazione degli occhi di Viktor sulla sua schiena.
«Dove stai andando?» gli chiese Viktor con un tono di voce spaventosamente vulnerabile.
Yūri si voltò verso di lui percosso da un tremendo brivido lungo la spina dorsale.
«Vado a cercare Vicchan.» gli rispose Yūri a malincuore. Viktor non ribatté quell'iniziativa, sapeva quanto il meta-lupo fosse importante per lo Stark, ma il timore della solitudine gli si lesse negli occhi lucidi.
Yūri si morse il labbro nervosamente, già pieno di rimorso per la sua imminente assenza.
Yuri si mise in piedi, sistemando il colletto del proprio abito adornato da bordi dorati. Affiancò lo Stark con la propria figura alta e slanciata, poggiando una mano sul pomello della maniglia della porta.
Annuì prima a Viktor e poi, con meno affetto, accennò uno sguardo a Yūri.
«Vado io, voi due rimanete qui.» disse.
«Ci fidiamo di te Yuri.» quella di Viktor fu quasi una ramanzina per avvertirlo.
Yuri accennò un sorriso serio e sicuro di se', annuendo e mimando con il labiale un «sì» netto.
A Yuri il coraggio non mancava di certo, come la sicurezza e la sfrontatezza. Con un passo quasi femmineo, copia più sfacciata delle movenze di Viktor, Yuri si passò una mano tra i capelli chiari, camminando velocemente ondeggiando le anche.
Le mani sottili si strinsero in due pugni sudati, trasse un sospiro di sollievo troppo presto nel momento in cui la meta delle scuderia stava per essere raggiunta. JJ ostacolò il suo cammino ancor prima di uscire da palazzo.
Yuri con nervosismo iniziò a sudare. JJ assunse un atteggiamento quasi fascinoso; i capelli neri e la carnagione leggermente olivastra lo fecero brillare nella cupa immagine del palazzo. Alto e giovane rispecchiava con tutta sicurezza la figura del nobile che era.
Si impadronì di Yuri con voracità, che non poté sottrarsi a quella trappola benché il rischio di essere scoperto era troppo grande.
«Yuri, il fiore d'estate.» disse JJ in una risata provocatoria, mettendo in gioco le origini del figlio di Alto Giardino.
«Non è un nome che mi si addice.» rispose lui con sguardo minaccioso.
JJ rise, sereno e tranquillo. Due passi avanti, verso l'adolescente fermo con i piedi ben saldi e sicuri in terra. Il maggiore lo affiancò avvicinando il viso all'orecchio di Yuri coperto dai lunghi capelli biondi.
«Giovane Fiore, sono certo che io sarei in grado di farti sbocciare.» JJ glielo sussurrò vicinissimo al timpano. Yuri deglutì, nervoso. Mantenne una calma lucida, ostinato a non tradire la fiducia bisognosa che Viktor -e persino Yūri- nutrivano nei suoi confronti.
Simulando un'espressione maliziosa e accondiscende Yuri gli sfiorò il dorso di una mano, nascondendo subito la sua vicinanza leggera.
«Come mai una proposta così improvvisa ed esplicita?» gli domandò con tono suadente, molto femmineo.
JJ si inumidì le labbra, allontanandosi dal capo di Yuri. Lo guardò negli occhi, una tensione quasi dolorosa congiunse i loro pensieri.
«La carne fa sempre appello alla carne.» disse JJ.
Yuri si morse l'interno del labbro e morì dentro dalla paura, mentre seguì il ragazzo più grande nell'ala opposta del palazzo.
JJ spalancò le porte della stanza quasi stesse scortando Yuri nella dannazione degli dèi. La camera era cupa e poco illuminata, piena di sfarzi rossi, seta morbida sui numerosi divani e caraffe di vino trasportate da tre serve.
Yuri contò che in quella grande stanza erano presenti tre giovani ragazze seminude, prostitute -capì solamente dopo- anellate con una vistosa cavigliera dorata, quasi fossero animali. JJ aveva una minuziosa bramosia per i dettagli, e per quanto poteva soddisfarsi con la propria disponibilità non si privava di nulla.
Una giovane aveva la pelle scurissima come l'inchiostro, e corti capelli ricci e lanosi, la seconda portava le lunghissime ciocche nere acconciate in diversi anelli dorati, mentre l'ultima era una giovanissima brunetta troppo immatura per non essere più vergine. L'età del trio era compresa tra i tredici e i diciotto anni.
Yuri si intimidì, sentendosi ancora più a disagio di quanto non lo fosse già. Era teso, indispettito e già pentito. JJ rise entusiasta, avvicinandosi alla puttana dai capelli neri, baciandola con troppa insistenza.
Yuri era rimasto talmente intimorito nel suo stato di silenzio immutato da non accorgersi nemmeno della sacerdotessa rossa seduta su uno dei divani a tre piedi, riverita dalle serve.
Lei però lo notò immediatamente, sorridendo nella propria malizia, avvicinandosi a Yuri per accoglierlo.
Yuri irrigidì ogni muscolo del proprio corpo quando Yuko gli accarezzò il dorso della mano e gli si mise difronte, inchinandosi lievemente per salutarlo.
Il contesto poteva anche non richiedere certe formalità.
«Yuri Tyrell, mio signore è un privilegio godere della tua compagnia.» disse lei, sorridendo. I corti capelli rossi erano sciolti e quasi le toccavano le spalle. Indossava una tunica color porpora con una profonda scolatura che le mostrava gran parte dei seni, e maniche larghe e lunghe le fasciavano le braccia.
Il giovane, intimidito, annuì e ricambiò il gentile trattamento di benvenuto.
Yuko lo prese per mano, scortandolo al grande letto posto al centro della camera, su cui due ragazze -quella dalla pelle scura e la pubescente mora- erano intente a privarsi delle proprie frivole vesti. Yuri arrossì; non aveva mai visto una donna nuda, e quel tipo di belvedere non lo gradiva molto. Yuko si unì alle due, spiccava tra le sottomesse dallo sguardo malizioso, gattonando tra di loro e lasciando che la veste le scivolasse in armonia con la schiena inarcata.
Alle spalle di Yuri, rimasto pietrificato, con il collo sudato dall'agitazione, JJ con la puttana dai capelli neri gli si avvicinarono in un pesante miscuglio di respiri.
Entusiasta JJ spinse la sua ragazza preferita a far compagnia al resto delle donne, restando in piedi vicino a Yuri, più basso di lui. JJ aveva iniziato a spogliarsi con mascolina brutalità, pavoneggiandosi sotto gli occhi frementi delle donne.
Restando a petto nudo JJ massaggiò Yuri per le spalle piccole e adolescenti, riducendolo ad un nodo di nervi tesi.
«Unisciti a noi giovane Tyrell.» gli propose a bassa voce.
«Io...» balbettò Yuri.
JJ gli fece voltare il viso verso il suo accompagnandolo per il mento, poggiandogli poi il dito indice sulle labbra candide;
«Shh, so che non garbi le attenzioni di queste belle fanciulle perciò, te lo domando con devozione, imitale e lascia che il piacere ti domini.»
Yuri fece fatica a deglutire, si sentì improvvisamente la bocca asciutta e la gola bruciare. Fissò JJ con occhi sbarrati, lasciandosi accarezzare i capelli biondi.
JJ gli sfilò delicatamente la divisa reale, sorridendogli in maniera completamente tentatrice per continuare ad avere potere sui suoi sensi.
«È un cerchio perfetto; l'oro, il fuoco, la terra, le tenebre e la cenere, tutti dipendenti dal mio piacere.» disse JJ accarezzando il viso di Yuri come fosse quello della sua innamorata. Yuri continuò a far silenzio senza capire che in realtà JJ aveva paragonato quelle immagini alle prede nel suo letto. Yuri, Yuko, la giovane prostituta bruna, quella dai capelli neri e quella di pelle scura.
Yuri avrebbe dovuto immaginarsi che mettersi in mezzo alle faccende in cui la sacerdotessa rossa era la protagonista potevano solo che aumentare il rischio per Yūri, Viktor, Yoon e persino se stesso.
Il potere del sesso però era qualcosa che la giovinezza di Yuri non poté sovrastare, e si lasciò ferire.
Fu la puttana di JJ in un tripudio di sporco sudore e liquidi umidi. L'intrigante sensazione dell'attrazione durò ben poco. Il sesso diventò plagio.
Avrebbe tanto voluto andarsene via, ma la forza di JJ a monta su di lui e quella delle mani graffianti delle donne non gli diedero possibilità di fuga.
«Tu sarai l'erede al trono di spade, giuro sul mio sangue di drago che il regno non riconoscerà il tuo nome di bastardo, perché io cambierò tutto e ti darò ciò che ti spetta.» disse Viktor parlando al neonato quasi addormento, con tutta la tenacia e devozione che aveva in corpo.
Anche se la ferita faceva ancora male la volontà di Viktor lo stava facendo riprendere ora dopo ora, così aveva anche avuto modo di spiegare alla propria scorta e servitù la spossatezza che lo aveva colto, fingendo di congratularsi con Stark per la buona nova del bastardo.
Adesso i tre componenti di quella nuova progenie stavano crogiolati in un momento di intima gioia, facendosi assorbire completamente dall'amore verso Yoon.
«È ancora troppo piccolo per parlare di certe faccende.» disse Yūri per far quietare Viktor. Si preoccupava ancora troppo per la sua salute.
Le loro mani erano strette e gli anelli d'oro venivano appena in contatto.
Viktor voltò il capo verso l'amato per cullarsi nei suoi occhi, sentire meglio il suo profumo.
«Promettimi che staremo insieme.» sussurrò.
Yūri lo baciò sulle labbra prima di rispondergli: «Fino a che il mio respiro cesserà.»
«Non è abbastanza.» replicò Viktor.
Yūri gli prese il viso, i lunghissimi capelli albini scivolati sul petto a contatto con Yoon, li avrebbe usati come vesti, se solo avesse potuto.
«Se gli dèi ci avranno in grazia, allora desidero che noi due restassimo immortali per l'eternità.» disse a Viktor.
«E così sarà.» Targaryen annuì sorridendo, stringendo tra le braccia il neonato.
Yūri si morse il labbro, il dolce sorriso che gli aveva reso il viso più roseo si era velocemente trasformato in una seria espressione di preoccupazione.
«Sono passate già un paio d'ore, sarà meglio che vada a cercare Yuri.» disse, accarezzando il capo di Yoon.
«Stavo per suggerirtelo io.» annuì Viktor. Trattenne Yūri e lo baciò con foga prima di lasciarlo andare.
«Sta attento, ti prego.» bisbigliò guardandolo con i propri occhi azzurri.
«Devo, tu e Yoon mi aspettate.»
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top