🌺28. Siamo qui... 🌺


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Erano lì almeno da mezz'ora nascosti tra gli alberi mentre osservano i movimenti di Nathan e dei suoi uomini, erano lì e ancora non avevano visto Erick... Wade li aveva raggiunti raccontando ogni cosa nel minimo dettaglio indicando a chi dovere dove fossero gli uomini di Nathan.

"Bene... Voi signor Smith rimanete qui..."

"Io voglio partecipare..."

"Liam ascolta il detective... Non è sicuro che tu entri lì, sono armati..."

"Padre però..."

Liam guardò suo padre ma un tocco alla sua spalla lo fece girare subito notando Hadrian che lo guardava.
"Lascia fare a loro... Noi gli saremo solo di impiccio e rischieremo di farci male e farlo fare anche a Erick..."

"Si hai ragione... Ma..."

"Signor Liam, le prometto che non succederà niente al vostro amico..."

"Mi fido di voi ispettore..."

L'uomo sorrise al moro iniziando a dare ordini a suoi uomini subito dopo, Liam strinse la mano di Hadrian cercando di calmare il nervoso e la paura che quel maledetto poteva fare qualsiasi cosa al loro ragazzo.

"Sono sicuro che andrà tutto bene..."

"Lo spero Hadrian, non riuscirei a perdonarmi di perdere di nuovo Erick..."

"Si lo capisco..."

Il biondo abbassò il capo e Liam se ne rese conto subito portando due dita sotto il suo mento facendoglielo alzare di nuovo.

"La stessa cosa vale anche per te Hadrian... Entrambi siete importanti per me e non sopporterei di perdere tutti e due, so che ancora hai timore di non essere accettato da noi... Ma ti faremo cambiare idea te lo prometto."

"Certe cose si fa fatica a cambiarle... Ma mi fido di voi..."

Liam lo tirò a sé abbracciandolo iniziando a lasciare delle delicate carezze tra i suoi capelli.

"Una volta finita questa storia ci prendiamo una bella vacanza... Vi porterò in un bel posto..."

"Sei impossibile... Anche in questo momento pensi alla vacanza..."

"Lo devo fare senno farò qualche pazzia correndo lì dentro..."

Hadrian voleva dire qualcosa ma due uomini si avvicinarono invitandoli a nascondersi meglio, entrambi erano nervosi e pieni di paura ma non per le loro vite, anche perché erano lì al sicuro, ma per Erick che era tra le mani di Nathan e chissà cosa sarebbe successo.

Nathan stava camminando lungo il corridoio con un ghigno stampato in viso, aveva avuto una bella notizia e questo voleva dire che era giunto il momento, entrò nella stanza dove aveva lasciato Erick trovandolo seduto sul letto che lo stava già guardando con quello sguardo pieno di rabbia.

"Bene vedo che sei sveglio... Sai ho due notizie per te... Una buona e una cattiva."

Pronunciò quelle parole mentre si avvicinava lentamente al letto, portò una mano alla caviglia del castano tirandolo verso di lui, si mise tra le sue gambe portando le mani al lato del suo viso ghignando sempre nel vedere come nel suo sguardo la rabbia stava svanendo lasciando posto alla paura.

"C-cosa vuoi fare?"

"Ohh niente di che... Solo prima di darti le notizie, mi chiedevo perché ci tengono tanto a te... Eppure ti hanno conosciuto da poco..."

Prese con la mano una ciocca dei capelli di Erick portandola vicino al naso, in quel momento sembrava come se la pazzia avesse preso il posto nella mente di Nathan e di questo il ragazzo sotto di lui aveva paura visto che era imprevedibile.

"Io... Non saprei..."

Un dolore sulla guancia che presto sembrò bruciare sentì Erick e lo sguardo di Nathan pieno di pazzia e rabbia.

"Dimmi la verità se non vuoi che faccia di peggio..."

"Non lo so davvero... Sai mi hai rapito prima che chiarissimo..."

Una risata beffarda uscì dalle labbra di Nathan che portò la mano sul collo del castano stringendola, avvicinò il suo viso all'opposto non smettendo di ghignare.

"Ti avviso se mi stai prendendo per culo... Ti farò fuori con le mie mani..."

"Non sto facendo niente di tutto ciò..."

Le parole che uscirono dalle labbra di Erick erano basse e lente per via della stretta che non lo facevano respirare bene, ma per fortuna il suo carceriere sembrò credergli liberandolo.

"Bene... Ora che abbiamo chiarito questo passo ti dirò le due notizie... La prima è che i tuoi principi ti stanno cercando..."

Quando Erick sentì quella notizia nel suo cuore tornò la speranza e se non fosse stato che c'era Nathan avrebbe anche lasciato scendere qualche lacrima di sollievo, però non poteva cedere davanti a lui.

"La seconda notizia è che... Sono qui fuori... Per questo adesso tu verrai con me dandomi modo di scappare..."

"Cosa? Sono qui?"

"Già... Ma come ho detto tu sarai la mia moneta di scambio... Oppure no?"

Nathan si alzò ridendo tirando su anche il castano che cercò di opporsi ma tutto era inutile specialmente quando si sentì qualcosa di freddo poggiato sulla tempia, con la coda dell'occhio poté notare che era una pistola e questo lo fece fermare da ogni movimento.

"Bravo vedo che hai capito... Ora cammina abbiamo un lavoro da fare..."

Senza aspettare oltre i due camminarono fuori dalla stanza arrivando nella sala dove alcuni uomini erano poggiati al muro vicino le finestre e osservavano fuori.

"Signore ci hanno circondato..."

"Tranquillo, tra poco andremo via..."

Sempre con quel ghigno stampato in volto spinse Erick verso l'uscita rimanendo dietro di lui, una volta fuori lo strinse a sé nel vedere come i poliziotti subito puntarono le pistole contro di loro.

"Ohh non vorrete sparare a un ostaggio? Abbassate le armi oppure lui avrà un buco nella testa..."

L'ispettore ordinò di abbassare leggermente le armi ma rimanendo sempre in allerta, nel mentre Liam e Hadrian stavano vedendo tutto dal loro nascondiglio e fecero fatica a tenerli perché la voglia di andare lì e spaccare la faccia a Nathan era tanta.

"Liammmmmm... Hadriannnnnnn, so che siete qui... Venite fuori se non volete che il vostro ragazzo si faccia la bua..."

Liam portò lo sguardo su Hadrian e insieme dopo essere stati lasciati da i poliziotti uscirono dal loro nascondiglio superando persino l'ispettore e i loro uomini fermandosi a pochi passi dalla casa.

"Siamo qui... Lascialo andare..."

"Pensi che sia così facile Liam? No, no, no..."

"Cosa vuoi ancora? Non ti basta averci rovinato la vita tu e la tua famiglia? Adesso cosa vuoi?"

Liam fece un passo ma si fermò quando sentì la stretta di mano da parte del biondo che in tutto quel tempo era rimasto in silenzio a osservare la situazione.

"Vedi, dovresti fare con il mio maritino che sta in silenzio e non dice niente... Oppure vuoi dire qualcosa amore?"

"Primo non sono il tuo amore, secondo smettila di fare il ragazzino che pretende di avere tutto... E terzo lascia andare Erick... Lui non centra niente con noi è estraneo a tutto..."

"Pensi che mi importi qualcosa di questo? Dovete solo incolpare voi stessi per tutto ciò... Non dovevate tenerlo vicino a voi... E ora... Ora pagherà per voi..."

Nathan rise mentre teneva lo sguardo su i due che volevano agire ma la paura che faceva qualcosa al castano era tanta.

"Sai qual'è il mio reale nome Nathan?"

Il ragazzo portò lo sguardo su Erick confuso dalla sua domanda e questo fece ghignare il castano.

"Evan..."

Quel nome lo conosceva molto bene ma sapeva tramite la sua famiglia che era morto, che di lui non vi era più niente se non soltanto una lapide... In quel momento di confusione Erick diede una gomitata forte allo stomaco al suo rapitore che rallentò la presa dandogli la possibilità di sfuggire, fece due passi verso i suoi ragazzi.

"Brutto figlio..."

Nathan alzò la pistola puntandola contro il castano che correva, ghignò lasciando andare un colpo mentre i poliziotti gli spararono contro.

"Erickkkkk..."

Sia Liam che Hadrian si mossero correndo verso il loro ragazzo stringendolo tra le loro braccia buttandosi a terra mentre una guerra di proiettili tra gli uomini di Nathan e la polizia infierivano l'uno contro l'altro... Passò poco che attorno a loro tornò il silenzio e solo il battito dei loro cuori si sentiva.

"Erick stai bene?"

La mano di Hadrian si poggiò sulla guancia del ragazzo che in risposta gli sorrise per rassicurarlo.

"Meno male... Liam hai sentito?"

Il biondo portò lo sguardo dietro il castano per vedere che da parte del moro non vi era nessuna risposta, lo scosse un pò mettendosi seduto insieme a Erick portando la loro attenzione sul ragazzo.

"Liam... Liam rispondi..."

"Non fare scherzi idiota... Non puoi arrivare fino a ora e farci questo..."

Nello spostarlo notarono che sul suo fianco vi era una macchia rossa e quando lo scoprirono videro un foro, entrambi subito iniziarono a urlare verso i poliziotti chiedendo aiuto venendo subito raggiunti, il padre di Liam cadde in ginocchio venendo sostenuto da alcuni uomini sperando che suo figlio non fosse morto.

"Non puoi lasciarci hai capito? Te lo vieto categoricamente... Non puoi lasciarci hai capito?"

Hadrian avvolse le braccia attorno a Erick allontanandolo un pò mentre i primi soccorsi si avvicinavano.

"Lui non ci lascerà... Non può..."

Strinse il castano a lui cercando di essere quello forte mentre vedevano il moro essere portato via.

"Andiamo..."

Salirono di corso in macchina insieme al padre di Liam seguendo l'ambulanza fino all'ospedale dove iniziarono l'agonia di dover aspettare notizie.

"E tutta colpa mia... Lui mi ha protetto..."

"No Erick... Tu non hai colpa... La vera colpa è di quel maledetto che ora non c'è più..."

Il biondo strinse le sue mani per poi abbracciarlo facendo poggiare la sua testa al suo petto, iniziò ad accarezzargli i capelli dolcemente cercando di farlo calmare... Però anche lui dentro aveva tanti sentimenti contrastanti, rabbia, odio, tristezza, dolore... E anche speranza che uno dei due uomini a cui teneva di più si salvasse potendo così iniziare la loro vita insieme.

"Lui tornerà da noi... Deve farlo..."

"Scusate voi siete i famigliari del signor Smith?"

I due ragazzi portarono subito lo sguardo sul dottore che si era messo davanti a loro, si alzarono venendo raggiunti dal padre di Liam.

"Siamo i suoi ragazzi... Lui invece è suo padre... Ci dica come sta?"

I tre osservarono il dottore che continuava a leggere la cartellina senza nessuna espressione in viso ma appena videro il suo sorriso poterono tirare un sospiro di sollievo.

"Il vostro ragazzo sta bene."

Su i loro volti lacrime di gioia iniziarono a scendere abbracciandosi e ringraziando il dottore per tutto quello che aveva fatto, ora l'unico sentimento che avevano era la gioia di avere ancora il loro ragazzo con loro.


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