🌺23. Ti odio ma... 🌺
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Un continuò suonare aveva risvegliato Liam dal suo sonno, si girò a guardare l'ora notando che erano le quattro del mattino e pregava vivamente che la persona che stava continuando a fare un concerto con il campanello era per una cosa di vita o di morte altrimenti l'avrebbe fatto fuori, si alzò cercando di non far svegliare Erick che sembrava non sentire niente... Sorrise ricordando che anche quando erano giovani nemmeno le cannonate lo riuscivano a svegliare, gli spostò una ciocca di capelli lasciandogli un bacio sulla spalla per poi alzarsi e uscire dalla stanza indossando un pantalone nel mentre che andava.
"Ecco ecco... Giuro che se non sei in fin di vita chiunque tu sia ci penserò io a togliertela..."
Disse sbuffando aprendo la porta sgranando gli occhi per la sorpresa, davanti a lui non vi era altri che Hadrian che lo stava guardando.
"Ciao Liam..."
Liam rimase un attimo fermo non aspettandosi che dopo il messaggio lui sarebbe andato lì a casa sua, non si aspettava di vederlo con uno sguardo pieno di tristezza e paura, e fu un attimo che il suo corpo si mosse da solo avvolgendo le braccia attorno a lui abbracciandolo.
Hadrian tutto avrebbe immaginato tranne che il moro lo abbracciasse, prima di andare lì si era fatto mille pippe mentali e immaginando mille scenari che andavano dal prenderlo a cazzotti fino a farlo fuori lentamente come nei film... Ma mai gli era sfiorata l'idea che in realtà lui l'avrebbe abbracciato credendo da dopo le parole sentite che lo odiasse... In quel momento però voleva godersi quel contatto che anche se non lo voleva ammettere gli era mancato, poggiò la testa sulla sua spalla e ricambiò l'abbraccio.
"Sei un idiota... Dovevi parlarne con me..."
"Lo so... Ma avevo paura..."
Le loro parole erano poco più che sussurri che solo loro due potevano sentire, sussurri che volevano dire ben di più di quello che avevano pronunciato... Rimasero così per un pò fino a quando il moro non sciolse l'abbraccio e prendendo per mano il biondo lo tirò dentro andando verso il divano.
"Hai mangiato? Hai riposato? Hai bisogno di qualcosa?"
"Si... Si... E no..."
Hadrian sorrise lieve sedendosi sul divano tenendo però lo sguardo basso trovando più interessanti le punte delle scarpe e giocando con le dita, in quel momento Liam non aveva davanti il solito ragazzo che non aveva paura di niente, il ragazzo che affrontava tutto a testa alta e che se ne fregava di ciò che dicevano gli altri, non vi era quella pantera che molte volte era riuscito a metterlo al muro vincendo lui la battaglia... No davanti a lui vi era un ragazzo che aveva paura, un ragazzo che se poteva sarebbe scappato non facendosi più vedere, davanti a lui forse per la prima volta vi era il vero Hadrian...
Si mise seduto affianco a lui portando due dita sotto il suo mento facendogli girare il viso e puntando finalmente il suo sguardo in quello azzurro.
"Hadrian..."
"Lo so... Sono uno stronzo, una testa di cazzo, un assassino... Lo so che mi odi e fai bene, anche io mi odierei... Non so nemmeno perché sono venuto, forse dovrei..."
Le parole di Hadrian vennero bloccate da due dita poggiate sulle sue labbra e lo sguardo di Liam che tutto sembrava tranne che arrabbiato.
"Smettila di parlare e ascoltami, dio in tutti questi anni questo vizio non lo riesci proprio a togliere..."
La risata del moro fece rilassare almeno in parte Hadrian che mosse la testa su e giù senza dire altro anche perché le dita del moro ancora erano sulle sue labbra.
"Comunque... Lo ammetto sono incazzato nero con te, ti odio e vorrei prenderti a cazzotti... Come hai potuto nascondermi ciò che era successo con mia madre? Come puoi avermi nascosto che razza di essere e tuo marito e con che facilità stava giocando con noi? Perché non hai parlato con me? Ti avrei ascoltato e avremmo superato insieme tutto... Come abbiamo sempre fatto..."
Hadrian prese la mano di Liam stringendola e non lasciandola mai, stava cercando le giuste parole per rispondere alle sue domande ma purtroppo quando si ha paura non si hanno altre parole da usare, fece un profondo respiro e abbassò di nuovo lo sguardo sulle loro mani ancora unite.
"So che ho sbagliato Liam, ma... Ho avuto paura... Paura che tu non mi credessi, paura che lui ti avrebbe fatto del male... Avevo paura di perdere anche te..."
"E non hai pensato che facendo così forse mi hai perso?"
Strinse la presa alla mano sentendo come una pugnalata in pieno petto alle sue parole, ma alla fine se lo aspettava... Lasciò la sua mano e si alzò camminando verso la porta, voleva scappare, voleva uscire da quella casa e andare via lontano dove nessuno lo conosceva... Voleva farlo se non fosse stato che si sentì due braccia che lo avvolsero da dietro e la fronte poggiata sulla sua spalla di Liam.
"Dove pensi di andare?"
"Voglio andare via, ho sbagliato a venire..."
"Non andare via, Hadrian io so tutto perché Erick mi ha raccontato la verità... All'inizio si forse ti ho odiato ma non per ciò che tu pensi... Ti ho odiato perché non ti sei fidato della nostra amicizia, di ciò che ci legava, non ti sei fidato di me... Ti ho odiato ma..."
"Ma?"
Liam lo fece girare e regalargli un dolce sorriso che fece sorridere anche Hadrian.
"Ma ne parleremo quando tutto ciò sarà finito... Ora andiamo a riposare, Erick sarà felice di vederti..."
"Lui è qui?"
Non ebbe risposta perché Liam gli prese la mano e lo tirò verso la camera da letto dove una volta entrati trovarono Erick seduto e poggiato alla testiera del letto che li guardava.
"Sei sveglio..."
"Già... Il concerto del campanello e poi voi che parlavate mi ha svegliato... Ciao Hadrian..."
Erick batte le mani sul materasso invitandoli a raggiungerlo per fortuna mentre loro parlavano aveva indossato i boxer e una maglietta lunga, però a Hadrian non gli sfuggì le gambe scoperte, si grattò dietro la nuca e abbassò lo sguardo.
"Forse è il caso che vado nella stanza degli ospiti... Non vorrei..."
"Hadrian vieni qui e non rompere... Sei stato fino a poco fa con Liam che era a petto nudo e mo ti vergogni nel vedermi a me senza pantalone?"
In realtà solo in quel momento Hadrian si rese conto che il moro era senza maglia arrossì girando il viso dalla parte opposta dove non vi era Liam che ridacchiava seguito da Erick.
"Venite a dormire ora... Domani parleremo meglio..."
Disse mettendosi giù coprendosi con il lenzuolo, Liam lo raggiunse mettendosi al suo fianco portando un braccio attorno alla sua vita mentre Hadrian era ancora fermo lì sulla porta.
"Hadrian vieni qui..."
Erick lo guardò sorridendogli ma quando vide che non si muoveva ancora si alzò dal letto e si avvicinò prendendolo per mano tirandolo verso il letto.
"Dio sei duro di comprendonio oggi..."
Lo quasi lanciò sul letto facendo ridere Liam nel vedere la faccia sconvolta del biondo.
"Hadrian ti sei dimenticato come è fatto? Sai bene che non ama ripetersi troppe volte..."
"Si avevo dimenticato questo piccolo particolare..."
Entrambi risero mentre Erick si mise di nuovo sul letto a pancia in su, Liam ne approfitto subito a mettersi con la testa sul suo petto e poggiando un braccio sulla sua pancia, Hadrian li osservò per un attimo per poi mettersi dal lato opposto di Erick... Gli diede le spalle a entrambi sentendosi come il terzo incomodo in quel momento ma si sorprese quando sentì la mano di Erick che gli toccava i capelli, un gesto che aveva sempre fatto anche quando guidavano.
"Non sentirti di troppo..."
"Ma mi ci sento..."
Sentì dopo le sue parole il castano muoversi e le sue braccia avvolgerlo da dietro, sentì il suo respiro leggero vicino il suo collo e il battito del suo cuore aumentare, ma si sorprese di sentire anche la mano di Liam poggiata sul suo fianco.
"Che fate?"
"Non ti facciamo sentire di troppo..."
Hadrian alzò gli occhi al cielo ma sorrise godendosi quel momento, a tutti e tre gli sembrò di tornare a quando erano dei ragazzetti, gli ricordò di tutte quelle volte che anche inconsciamente finivano a dormire abbracciati risvegliandosi il giorno dopo imbarazzati per la posizione assunta... Un ricordo che fece sorridere tutti e tre.
"Non siamo più dei ragazzini... Però... Non mi dispiace essere abbracciato mentre dormo..."
"Già... Ti fa sentire più protetto e... Amato..."
Hadrian si girò con il viso guardando Erick, davvero pensava che lui poteva essere amato? Non aveva bisogno di risposte perché gli bastò il sorriso del castano e il suo bacio sulla guancia, arrossì e tornò a guardare davanti a sé sentendo però Liam ridacchiare.
"Ahhh Erick... Il nostro Hadrian e diventato rosso come un peperone..."
"Ho visto..."
"Ahhh smettetela entrambi... Giuro che mi alzo e me ne vado sul divano..."
Se Hadrian voleva sembrare arrabbiato e scocciato non ci riuscì molto visto che i due ragazzi scoppiarono a ridere ma stringendo la presa attorno alla sua vita avendo paura che realmente si sarebbe alzato e andato via.
"Siete odiosi...Ora dormite ho sonno."
Il biondo chiuse gli occhi però doveva ammettere che era da tanto che non si sentiva in quello stato, era da tanto che non si sentiva felice finalmente di stare con gli amici o quello che erano... Era felice di stare con loro due...
Mentre teneva gli occhi chiusi poté sentire come sia Erick che Liam gli lasciarono un bacio dietro al collo gesto che lo sorprese ma gli fece battere il cuore forte.
"Buona notte..."
Tutti e tre senza muoversi da quella posizione si addormentarono lasciando almeno per quel momento alle loro spalle tutto ciò che stava succedendo godendosi il calore dei loro corpi e il battito leggero dei loro cuori che sembravano battere allo stesso ritmo.
Mentre loro dormivano dall'altra parte della città qualcuno era ancora sveglio che stava trovando il modo per distruggere Liam e tutto ciò che aveva attorno, voleva vederlo cadere insieme al suo impero e ci sarebbe riuscito a tutti i costi specialmente usando le persone a lui care... Aveva saputo da una fonte che alla fine Hadrian era andato a casa del moro e questo gli causò non poca rabbia.
"Maledetti... Giuro che troverò il modo... In caso finirò ciò che ha iniziato mio padre tempo fa..."
Disse con un ghigno aprendo il primo cassetto e tirando fuori una pistola, se la passò tra le mani picchiettandola poi vicino la tempia.
"Ne sarà valsa la pena aspettare tutto questo tempo..."
Si girò verso la vetrata ridendo non vedendo l'ora di avere finalmente ciò che si aspettava.
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