Superman is here

ATTENZIONE!!!!!
LA MIA STORIA PARTECIPERÀ AL CONTEST DI KILLIAN97 QUI SU WATTPAD, SPERO MI VOTERETE IN TANTI <3
P.S.
SORPRESA PER VOI NELLO SPAZIO AUTRICE !!!!!!

Kevin's POV

Erano passati ormai tre giorni da quando eravamo arrivati in Italia e si prospettava di già una vacanza movimentata. Mio padre ed i miei zii erano arrivati il giorno prima ed io non li avevo ancora visti, così quella mattina decisi di andare a fare un bagno con loro e cercare di trovare un modo per far rincontrare i miei genitori.

<< Buongiorno tesoro >> mi salutò mia madre << Dove vai? >> chiese poi vedendomi sul cancello con un asciugamano sotto il braccio

<< Vado a fare un bagno >> mentii << Torno per pranzo >> la rassicurai dandole un bacio sulla guancia

<< Va bene tesoro, fai attenzione >> mi raccomandò

Io dissi un " va bene" e poi corsi via da quella casa.

La spiaggia non era molto lontana, infatti in dieci minuti a piedi la raggiunsi, mi guardai un po' intorno e poi mi sedetti sulla sabbia ad aspettare mio padre.

Non dovetti aspettare molto prima che un uomo mi piombasse addosso riempiendomi di sabbia.

<< Papà >> mi lamentai ridendo insieme a lui

<< Buongiorno figliolo >> sorrise scompigliandomi dolcemente i capelli << Mi sei mancato >>

<< Tu no >> scherzai cercando di ricompormi

Mio padre fece il labbruccio come un bimbo ed io gli diedi una spinta amichevole sulla spalla, ridemmo come scemi e poi ci tuffammo in acqua.

Nuotammo e scherzammo un po' fino a quando non vidi mio padre rabbuiarsi fissando un punto sulla spiaggia accanto a quella in cui eravamo noi. Volsi il mio sguardo in quella direzione e tutto si fece più chiaro, mia mamma era lì, indossava un costume bianco ed era ferma in piedi a riva a chiacchierare con zia Giu e zia Ale.

Mi avvicinai a mio padre e gli posai una mano sulla spalla in segno di conforto.

<< Vado da lei >> mi disse poi risvegliandosi dalla sua trance

<< No papà, ragiona ti prego. Non puoi piombare così davanti a tutti, dobbiamo trovare un modo per farvi incontrare in un luogo isolato >> lo fermai.

<< Kevin ti prego >> mi implorò con uno sguardo disperato, voleva andare da sua moglie, era lì davanti a lui , voleva chiarire, ma più di ogni altra cosa voleva riabbracciarla.

<< Papà ti prometto che troverò una soluzione, riuscirò a farvi rivedere, ma non così, lei potrebbe correre via >> spiegai

Lui annuì deluso e triste

<< Coraggio papà fammi un tuo sorriso, uno di quelli che mi piacciono tanto e godiamoci il nostro tempo insieme >> gli chiesi cercando di nascondere la mia tristezza nel vederlo in quelle condizioni.

Mio padre sorrise sinceramente per farmi felice e poi riprendemmo a farci il bagno per recuperare il tempo perduto.

Il pomeriggio di quello stesso giorno, mentre mi stavo rilassando beato sul dondolo ascoltando la musica, mia madre mi interruppe dicendomi che a breve sarebbe uscita per fare la spesa. Fu in quel momento che mi venne un lampo di genio, avrei manomesso il serbatoio in modo tale che la macchina si sarebbe fermata nel mezzo del nulla e qualcuno sarebbe dovuto andare a prenderla, ed in quel caso sarebbe entrato in scena mio padre.

<< Sono un genio, sono un genio >> mi complimentai con me stesso mentre sorridevo come un ebete

Mi alzai assicurandomi che nessuno mi avrebbe visto e mi piegai sotto l'auto di mia madre, c'erano un'infinità di cavi.

<< Ed ora? Che cavolo stacco? >> pensai in preda al panico mentre osservavo tutto quel groviglio davanti al mio viso.

Fui costretto ad affrettarmi poiché sentii la voce di mia mamma che si avvicinava, così feci ambarabà cicì cocò , staccai un cavo a caso e corsi in camera mia.

<< Speriamo che non salti in aria >> pregai mentre nascondevo l'oggetto incriminato

Mia madre partì ed io mi sedetti al computer in attesa della sua chiamata di aiuto. Circa dieci minuti dopo il mio cellulare squillò, " mamma" diceva il display; sorrisi soddisfatto e poi risposi.

<< Ehi >> dissi disinvolto

<< Tesoro mi si è rotta la macchina, sono bloccata in mezzo al nulla, ti prego chiama zia Giu e dille di venirmi a prendere >> mi disse mia madre sull'orlo di una crisi isterica.

<< Va bene >> dissi e poi chiusi la chiamata " Oh mamma, non hai idea di chi verrà" dissi ghignando mentre inviavo un messaggio a mio padre dicendogli di raggiungere mia madre.

Eleanor's POV

In casa i ragazzi avevano prosciugato il frigorifero, così quel pomeriggio fui costretta ad andare in paese per fare un po' di spesa; ma non appena mi misi in macchina, circa dieci minuti dopo essere partita, l'auto si fermò sul ciglio della strada, in mezzo al nulla, intorno solo dune di sabbia e un piccolo bosco.

<< Perfetto! >> dissi sarcastica

Chiamai mio figlio dicendogli di avvisare Giulia di venirmi a prendere e poi mi appoggiai al cofano dell'auto in attesa della mia amica.

Ero intenta a guardare il sole troneggiare sul mare quando qualcuno mi fece sobbalzare.

<< Somebody needs help! Woah Superman is here! >>

Mio marito, Louis per qualche strano motivo a me ignoto era venuto a " salvarmi" esordendo con la sua frase tipica, una di quelle che usava nei video diaries quando erano ad xfactor. Lo guardai in un primo momento interdetta e spaventata, ma poi scoppiai a ridere come non facevo da anni.

<< Scemo mi hai fatto prendere un colpo >> lo rimproverai tra le risate mentre gli spingevo amichevolmente la spalla

<< Beh almeno stai ridendo, mi sei mancata tanto >> disse guardandomi negli occhi

L'azzurro dei suoi mi confuse molto, mi era mancato immensamente e quella sua sorpresa mi aveva sconvolta e, soprattutto, rallegrata; senza di lui non ero più me stessa, avevo bisogno di mio marito, del mio Louis per poter andare avanti.

<< Anche se sono passati quattordici anni, sei sempre bellissima >> mio marito soffiò quelle parole sulle mie labbra, le fissava come un assetato guarda l'acqua, si stava ricreando tra noi quella chimica che ci univa da sempre, la nostra infinita attrazione che in molti ci invidiavano.

Mi stavo lasciando andare a quel bacio, a Louis, lo desideravo da quattordici infiniti anni quando mi venne in mente Simon, le parole che ci disse per costringerci ad andare via, e fu proprio per quel motivo che mi risvegliai allontanandomi da lui.

<< I-io...devo aggiustare la macchina >> dissi voltandomi per poi posarmi una mano sulla fronte per la confusione ed il caldo torrido.

<< Te la aggiusta il tuo superman >> mi disse mio marito

<< E allora cosa aspetti? >> domandai in preda all'ansia, stavo per cominciare a tremare

<< Lo farò ad una sola condizione >> propose

<< Ovvero? >> chiesi impaurita

<< Parla con me, rispondi alle mie domande, solo alcune e ti lascerò andare >>

Ci pensai su per pochi istanti e poi decisi di accettare, volevo passare davvero del tempo con lui.

Annuii in silenzio e poi ci accomodammo sul muretto di fronte a noi a contemplare il tramonto.

C'era un po' di imbarazzo, come la prima volta in cui uscimmo insieme, lui era impacciato, non sapeva come comportarsi ed io ero tesissima; fu lui a rompere il silenzio.

<< Non ti dirò che mi sei mancata, che ti amo e tutto ciò che è implicito e che ovviamente già sai >> esordì << E non mi arrabbierò nemmeno, ti chiedo solo una cosa: Ritornerai mai? >>

Il suo discorso mi spiazzò, credevo che si sarebbe infuriato e che mi avrebbe chiesto spiegazioni , e invece mi aveva sorpresa, come sempre, mio marito non era cambiato, era sempre imprevedibile, aveva mantenuto quel suo lato che amavo tanto.

Mi concentrai per trovare una risposta alla sua domanda, non sapevo cosa dire.

<< N-non lo so >> balbettai << Ci ho pensato a lungo, non hai idea di quanta voglia abbia di tornare da te, ma non credo sarà possibile, sono passati quattordici anni, li abbiamo superati, so che è difficile e doloroso, ma dobbiamo farlo per il bene di Kevin. Te l'ho scritto più volte in tutte le lettre che ti ho mandato, se torniamo insieme nostro figlio potrebbe andare in contro ad una sorte che ho paura persino di immaginare >>

Vidi che abbassò lo sguardo per fissarsi le mani e poi fece incontrare i nostri sguardi.

<< Allora vediamoci di nascosto, non facciamoci vedere da nessuno; so che la mia fama non ci sarà d'aiuto, ma possiamo provarci >> si fermò per prendere il mio viso tra le sue mani e poi riprese << Eleanor ,amore, se provi ancora anche solo un minimo di quell'amore che ci legava quattordici anni fa, ti prego dimmi di si, dimmi che proveremo a stare insieme >>

Le lacrime bagnavano i nostri occhi, di certo lo amavo ancora alla follia, ma dovevo riflettere, ero disposta ad affrontare un rischio simile?

<< Ci penserò >> gli risposi

Louis annuì con un'espressione di delusione mista a speranza e poi si diresse alla macchina per aggiustarla.

Una volta terminato il suo compito mi consegnò le chiavi e prima di andare via mi disse:" Se dovessi decidere, sai dove trovarmi piccola. Ti amo"

Mi lasciò un dolce bacio sulle labbra e poi andò via con la sua auto.

Mi risedetti al volante della mia macchina e rimasi ferma con la fronte appoggiata allo sterzo per qualche minuto, avevo bisogno di riflettere e rendermi consapevole di quello che mi era appena accaduto.


NOTE DELL'AUTRICE:

E anche El e Lou, grazie al piiiiccolo intervento del nostro Kevin, si sono rivisti? Cosa accadrà? Continueranno a vedersi di nascosto? El scapperà ancora? E Ale e Niall? E Hazza e Scheggia? Beh... Lo scopriremo solo leggendo!!!

Vi ringrazio immensamente per i voti ed i commenti ai capitoli precedenti, rende più belle le mie giornate <3

Mi raccomando vi aspetto su twitter e instagram con il trend #HazzaeScheggia, più saremo ad usarlo. più mi aiuterete a condividere queste avventure <3

vi lascio una piccola anticipazione del prossimo capitolo... Spero vi piaccia:

<< H-haz >> sussurrai

<< Dimmi piccola >> mi rispose lui con un sorriso a trentadue denti e quelle fossette mozzafiato

<< Che ci fai qui? >> chiesi confusa


Dan dan daaaaaa

Bene vi ho detto anche troppo!

se vi va questi sono i miei contatti ( Scrivetemi, non mordo ;) ):

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baci

SCHEGGIA<3

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