Forze maggiori




Ben's POV

Quella notte non avevo chiuso occhio, il caos si era impossessato della mia testa, i pensieri del pomeriggio appena trascorso con Kathy mi facevano battere forte il cuore, ma poi venivano spazzati via dall'dea di ciò che mi attendeva il giorno successivo. Non avevo mai mentito a mia madre in sedici anni di vita, ma questa volta era per una buona causa, lo facevo per lei, per mio padre, per tutti noi; quella che stavano vivendo non era vita, i miei genitori si amavano e per non so quale stupido, irrazionale, crudele scherzo del destino erano stati costretti a separarsi, ma io avrei fatto di tutto affinché fossero di nuovo insieme e felici come tanti anni fa. Non avevo mai smesso di portarli come esempio, loro erano i miei fari, erano l'amore fatto persona, non avevo mai visto nessuno amarsi così tanto, ricordavo i loro sguardi che si perdevano l'uno nell'altro, le loro mani intrecciate, la sofferenza che provavano stando lontani anche solo per pochi giorni, loro si erano scambiati i cuori e li proteggevano a qualunque costo.

<< Allora ragazzi cosa avete intenzione di fare oggi? >> chiese mia madre a colazione destandomi dai miei pensieri

<< Credo che noi due andremo a fare un po' di compere, abbiamo qualche compleanno in questi giorni e ci servono vestiti nuovi >> spiegò mia sorella mentre la mia ragazza annuiva

<< E voi? >> chiese a me e Kevin

<< Noi abbiamo un impegno >> dissi velocemente

<< Che tipo di impegno? >> chiese zia El

<< Nulla, passeremo il pomeriggio con la squadra di calcio >> disse Kevin addentando una ciambella al cioccolato

Non ce la facevo, se volevo portare a termine il mio piano dovevo imparare a mentire molto meglio di così, non dovevo farmi impaurire dallo sguardo di mia madre, era per il suo bene.

Il pomeriggio arrivò molto in fretta ed in un batter d'occhio Kevin ed io ci ritrovammo sotto il palco accanto a zia Lily e zia Roxie che non smetteva un attimo di dirci quanto eravamo cresciuti . Le luci si spensero e mio padre ed i miei zii fecero il loro trionfale ingresso sul palco accolti da uno scrosciante applauso e le urla di praticamente tutto il pubblico. Non potevo crederci, dopo ben quattordici anni mi ritrovavo dinanzi a mio padre, avevo un nodo allo stomaco e mi veniva voglia di correre su quel palco ed abbracciarlo per non lasciarlo più andare. Il concerto trascorse troppo lentamente per i miei gusti, non potevo più aspettare, volevo ritornare tra le braccia di mio padre che mi erano mancate così tanto.

Cantarono l'ultima canzone e poi si ritirarono tutti e cinque dietro le quinte, zia Roxie accompagnò Kevin da Zio Louis dopo avermi dato un bacio sulla guancia, mentre zia Lily accompagnò me da mio padre. Mi sudavano le mani e mi tremavano le gambe, avevo le farfalle allo stomaco e la bocca secca; giungemmo davanti alla porta del suo camerino e zia Lily mi diede un forte abbraccio prima di lasciarmi entrare nella stanza. Attraversai piano quella porta con lo sguardo basso

<< Ben >> sussurrò mio padre con le lacrime agli occhi

<< Papà >> dissi correndogli incontro per fiondarmi tra le sue braccia

<< Guardati, quanto sei cresciuto >>  disse orgoglioso

<< Mi sei mancato papà >>  sospirai senza rompere quell'abbraccio così piacevole

<< Anche tu campione, non sai quanto >>  mi rispose per poi lasciare un bacio tra i miei capelli ricci, proprio come i suoi.

Ci allontanammo di poco l'uno dall'altro per sederci su di un divanetto di pelle, mio padre mi chiese di aggiornarlo su tutta la mia vita e su Darcy, gli dissi tutto, tralasciai solo la mia storia con Kathy, non credo che zio Niall sarebbe stato d'accordo.

<< E tua madre? >>  mi chiese poi timoroso

<< Sta male, da quando siamo andati via sorride solo per nascondere la sofferenza. Papà le manchi tantissimo, non si è mai avvicinata ad un uomo in tutti questi anni, porta ancora la fede e quasi ogni notte mi chiede di dormire con lei perché dice che le ricordo te. Ha paura, papà, ha paura che tu la odi >>  spiegai con le lacrime agli occhi mentre mio padre piangeva in silenzio

<< Io non potrei mai odiarla, la amo ancora più della mia stessa vita, Ben; è mia moglie e non potrei esserne più orgoglioso, tua madre è una donna forte ma anche molto fragile. Anche io in questi anni non mi sono mai avvicinato ad una donna, non potrei tradirla così, ma capiscimi, sono arrabbiato >>  mi disse mentre si asciugava il viso con il dorso della mano

<< E' proprio quello che teme >>  dissi in un sospiro << Ma non ti biasimiamo, hai tutto il diritto di essere arrabbiato >>

<< Tu sai perché siete andati via? >>  mi chiese speranzoso puntando i suoi occhi nei miei, verde nel verde

<< Purtroppo no" >> dissi abbassando lo sguardo e scuotendo piano la testa << Mamma non può dircelo, ma mi ripete sempre che sono state delle 'forze maggiori' a costringerci ad andare via, dice che ti ama più della sua stessa vita e non lo avrebbe mai fatto se non fosse stato per il tuo bene e per quello mio e di Darcy >>  spiegai

<< Ben io ho bisogno di parlare con lei >> mi disse poi

<< Ti prego, non ora, lei non sa che sono qui, le ho detto che andavo fuori con gli amici della squadra di calcio >>  rivelai mentre i sensi di colpa mi attanagliavano

<< Perché? >>  mi chiese deluso

<< Perché altrimenti non mi avrebbe fatto venire >>  dissi triste << Ho provato tante volte a chiederle di portarmi da te, ma mi ha sempre detto che fino a quando non fossi stato maggiorenne non avrei potuto incontrarti, sarebbe stato troppo pericoloso >>

<< Pericoloso? >>  chiese arrabbiato

<< Non fraintendere >>  mi affrettai a rispondere << Non sei tu quello pericoloso, ma quelle forze maggiori >>  dissi mimando le virgolette con le mani

<< Ma cosa diavolo sono? >>  mi chiese ancora più irritato

<< Non lo so, ma ti prometto che lo scoprirò, e quando ci riuscirò torneremo ad essere una famiglia >> dissi determinato

Il mio cellulare in quel momento vibrò

<< E' Darcy >>  dissi guardando preoccupato mio padre

<< Posso sentire la sua voce? Giuro che starò zitto >>  mi pregò come un bimbo

Annuii accettando la sua richiesta e poi risposi alla chiamata di mia sorella

<< Benny ma dove diavolo siete? >>  chiese irritata

Vidi delle lacrime rigare la guancia di mio padre, era felice, mimò con le labbra un " la mia principessa"

<< Tranquilla Dar siamo in giro con degli amici >>  risposi cercando di sembrare calmo

<< Beh cerca di tornare presto perché mamma è preoccupata >>  mi intimò prima che mia madre prendesse il controllo del cellulare di Darcy

<< Benny ma perché cavolo non rispondevi? >>  chiese preoccupata

A quel punto vidi una strana luce accendersi negli occhi di mio padre che ascoltava il tutto in silenzio, era proprio innamorato.

<< Scusa mamma, stavamo facendo una partita improvvisata e non avevo il telefono a portata di mano >>  mentii

<< Va bene, però mi hai fatto preoccupare >> mi disse

Sentimmo che stava camminando, probabilmente si stava allontanando da Darcy perché poi la sentii tirare su con il naso e immediatamente io e mio padre ci guardammo preoccupati.

<< Mamma va tutto bene? >>  chiesi guardando lo schermo del telefono che era posato sul mio palmo in modo tale che potesse sentire bene anche mio padre.

<< No tesoro, tuo padre è qui in città ed io voglio vederlo >>

Mio padre in quell'istante alzò lo sguardo verso di me, aveva gli occhi lucidi.

<< Beh e allora va' da lui >> dissi ovvio

<< Non è così facile, tesoro, te l'ho già spiegato tante volte >>  singhiozzò << Devo lasciare che tuo padre viva la sua vita in pace senza il peso di una moglie >>

Mio padre mi guardò stranito e mimò un " non ha il minimo senso"

<< Perché dici questo? >>  chiesi

<< Perché so che è così, lo amo, lo amo alla follia, ma non voglio porre fine al suo sogno >>  disse, si capiva che era disperata

<< Questo lo dici tu >>  provai a dire

<< No, tesoro, me lo hanno detto quelle maledette forze maggiori >>  mi disse arrabbiata << Ora basta piangere, tuo padre non sa che viviamo qui ed io mi limiterò ad osservarlo da lontano, come sempre. Torna presto Benny, ti aspetto per cena >>

Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere che subito chiuse la chiamata.

<< Come stai? >>  chiesi a mio padre

<< Sono confuso >>  mi rispose sinceramente

<< Ti prometto che scoprirò cosa o chi sono queste forze maggiori >>  gli dissi abbracciandolo.

<< Benny dobbiamo andare >>  mi avvisò Kevin entrando nella stanza seguito da suo padre e dal resto della band.

Salutai tutti i miei zii e lasciai una foto recente di Kathy a zio Niall che pianse nel vedere "la sua bambina" e , dopo aver stretto un'ultima volta mio padre promettendogli di mandargli almeno un messaggio al giorno, andammo via.








NOTE DELL'AUTRICE:

Non rileggevo questa storia da otre un anno e, non so voi, ma sto piangendo come non mai.... Mi mancano quei due testoni insieme e mi manca l'armonia della 1 D family :')

Spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto, non so quando potrò aggiornare di nuovo, domani torno a Torino e da mercoledì riprenderò e lezioni, in più il 18 è i mio compleanno e devo organizzare qualcosa.... insomma, mi aspettano giornate molto piene


Spero di sentirvi in tanti come negli scorsi capitoli, mi raccomando usate l'hashtag #HazzaeScheggia sia su twitter che su instagram e facciamoci conoscere!!!

se vi va questi sono i miei contatti ( Scrivetemi, non mordo ;) ):

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grazie di tutto

vi amo

a presto

baci

SCHEGGIA<3

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