Capitolo 11

Quel giorno a scuola era l'ultimo prima delle vacanze di Pasqua.

Miriana non faceva che pensare a quello che era successo il giorno prima: chi era quella ragazza che stava con Marco? Aveva visto bene come si stringeva a lui?

Insomma, non faceva che immaginare cose orribili facendo supposizioni su supposizioni.

Mentre camminava per il corridoio che portava alla sua aula, Giorgio, il suo compagno di classe la fermò. Erano mesi che le faceva il filo e quel giorno le chiese all'improvviso se volesse diventare la sua ragazza. Lei era sul punto di mandarlo a quel paese, quando in fondo al corridoio vide arrivare il prof. Marco Bucci con i suoi libri sotto il braccio.

Senza pensare abbracciò Giorgio e lo baciò proprio quando lui stava passando davanti a loro. Quando si rese conto del suo madornale errore, si guardò in giro, ma di Marco non vide più l'ombra.

All'uscita filò subito dritto a casa: aveva una gran voglia di piangere!

Mentre camminava sentì il rombo di un motore alle sue spalle e un forte stridio di freni.

Per poco Marco non le piombava addosso con la sua moto, l'afferrò per un braccio e l'attirò a sé.

- Se credi di trattarmi come un ragazzino ti sbagli! Certe scene... certe bambinate potresti anche risparmiartele! - l'aggredì e Miriana non ebbe neanche il tempo di reagire, che lui era sfrecciato via come il vento.



I giorni che seguirono furono atroci. Non voleva che la loro storia finisse così!

Aveva davvero fatto una bambinata quando aveva baciato Giorgio, ma non era nulla in confronto a ciò che lui aveva fatto a lei.

Si convinse che lui si era soltanto preso gioco della sua innocenza e chissà quante altre vittime c'erano state, magari alunne proprio come lei. Era soltanto uno sporco bastardo che si divertiva a illudere le ragazzine, magari più di una contemporaneamente.

Le vacanze di Pasqua furono le più tristi che lei avesse mai passato, anche se andò a stare con suo padre per distrarsi un po'.

Non vedendo Marco da dietro il suo banco per una settimana, riuscì in parte a non pensarci.

Il giorno di rientro arrivò comunque molto in fretta, ma quando entrò nella sua aula vide il suo vecchio professore di matematica, che sebbene non fosse ancora del tutto guarito dal suo infortunio, era rientrato in servizio per assistere la sua classe in prossimità degli esami.

Miriana sentì la sua compagna di banco sospirare: - Peccato, non avremo più il nostro bellissimo prof. Bucci! Il nostro mito ci ha lasciate!

A Miriana venne da sorridere sentendo quelle parole, ma il suo era un sorriso amaro.

Seguì un periodo piuttosto duro per via della preparazione agli esami di maturità, ma con lo studio riuscì in parte a non pensare a Marco, che non si era fatto più vedere.

Luglio arrivò in fretta: l'estate per lei iniziava tardi, ma dopo aver finito con la scuola, intensificò i suoi turni alla Croce Rossa.

Un caldo pomeriggio, ebbero un'emergenza per un incidente stradale. Mentre sfrecciavano per le strade, ebbe all'improvviso uno strano presentimento e la sirena che le risuonava nelle orecchie le divenne insopportabile.

In pochi minuti giunsero sul luogo dell'incidente e quando scese, si diresse di corsa verso la folla.

La prima cosa che vide fu una moto accasciata per terra e poi i suoi occhi si posarono su un uomo che giaceva per terra immobile. Era Marco...

Ebbe qualche secondo di smarrimento, ma poi con l'aiuto del sangue freddo che si era fatta in quei mesi di volontariato, riuscì a rimanere calma.

Lui era vigile e quando fu coricato sull'ambulanza riconobbe la ragazza che gli era accanto e le fece un sorriso mesto. Lei stava piangendo.

Dopo un po' di tempo che erano arrivati al pronto soccorso, Miriana finì il suo turno e andò a trovarlo: gli avevano appena ultimato un'ingessatura alla gamba sinistra e una fasciatura alla testa.

Rimasero entrambi in silenzio: avevano passato mesi tutt'e due a trucidarsi dalle domande, eppure in quel momento nessuno osava chiedere. Si guardarono negli occhi e per loro quegli sguardi densi di significato presero il posto di inutili parole.

Come avevano potuto tradire il loro amore? Come avevano potuto allontanarsi così? E ora che la scuola era finita e nessun divieto ostacolava il loro legame, avrebbero potuto stare insieme?

Stupido orgoglio...

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