30.
Poi ci sono occhi che ti fanno tremare le gambe e il cuore.
Ci sono occhi che producono dentro di te sentimenti contrastanti. Non riesci più a respirare, quando delicati si posano su di te.
Come posso, semplici occhi, causare così tante emozioni? Come posso essere la tua ragione di vita? Ogni giorno vorresti svegliarti e come prima cosa incontrare quei occhi che ti fanno innamorare ogni volta un pò di più.
Gli occhi di Colin mi guardavano, seduto di fronte a me, erano gonfi e rossi.
Era seduto vicino a sua madre,stringeva la sua mano i suoi genitori erano arrivati 5 minuti dopo di noi, noi eravamo già li le stavamo aspettando che i dottori ci dicessero qualcosa su Sam.
Gli avevo chiamati io appena arrivati all'ospedale; erano disperati, per fino loro riuscivano ad andare d'accordo in quei momenti. Sembravano una famiglia normale, ma erano distrutti dal dolore.
Ero seduta di fronte a Colin non riuscivo a guardarlo, io credevo che lui fosse davvero innamorato di me.
Forse lo ero solo io.
Aveva ragione, sono una bambina.
Una stupida bambina che credeva di poter cambiare il ragazzo di cui si era perdutamente innamorata.
"Dio quanto sei stupida" diceva la vocina dentro di me, non potevo fare altro che piangere.
Ero ferita. Per tutto.
"Maledetto cancro" aveva preso Sam e non voleva lasciarlo.
Aveva preso tutto di lui;
Come si può sopravvivere a una cosa così?
Dove la trovi la forza?
<<Signori Hill?>>
Il dottor Shane interrompe i miei pensieri.
Ci alziamo tutti e i genitori vanno vicino al dottore.
<<Come sta Sam?>>
Chiede la mamma di Sammy
<<È in coma, per adesso!>>
<<Ma se la caverà?>>
<<Signor Hill le condizioni di Sam non sono ottime, per adesso non è in pericolo di vita ma è ancora in coma>>
"Sam è in Coma" quelle parole rimbombavano nella mia testa.
Sam doveva vivere.
Me lo aveva promesso.
Non poteva lasciarmi così, dovevamo fare ancora tante cose insieme.
Colin uscì di corsa piangendo, questa volta non l'avrei rincorso, July piangeva sulla spalla di nostro padre, mentre il dottore spiegava tutto.
Passammo la notte nella sala d'attesa, aspettando che Sam si svegliasse.
Mamma ci portò dei caffè, dopo si sedette accanto a Rosy stringendole la mano.
Io stavo vicino a mia sorella che non riusciva a smettere di piangere, anche Colin era seduto vicino a me, ci stringevamo la mano anche se nessuno di noi riusciva a parlare.
Papà era fuori col signor Hill. Ognuno cercava conforto a modo proprio.
Dove ti aggrappi in occasioni come queste?
Passarono 5 ore e Sam non si era ancora svegliato.
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