17
Ci mettemmo un' ora e mezza per ordinare il divano, buttare tutte le buste di patatine, snack e bottiglie vuote.
C'erano briciole sul tappeto, sul tavolino, sul divano, ovunque e l'aspirapolvere della prozia sembrava essere appena uscito da una puntata dei Flintstones per questo sistemare tutto il salone fu una vera impresa.
«È stato estenuante!»
Esclamò Roody lasciandosi cadere sul divano stremato.
«Bene così la prossima volta ti ricordi di fare meno casino»
Lo presi in giro e lo seguii sul divano.
Lukas era l'unico che si era divertito, quel bambino ha energie da vendere non mi sorprende che a fine giornata crolla come un sasso.
«Rei dove sei stato tutta la mattina?» Mi domandò Lukas.
«Ho fatto degli acquisti, la spesa e ciò che abbiamo mangiato prima ad esempio e poi ho preso dei costumi per il mare»
Lukas mi guardò con un luccichio negli occhi.
«Davvero? Quindi ci andiamo davvero? Io amo andare al mare! Possiamo andarci oggi pomeriggio?»
Mi chiese tutto esaltato.
«Uhm, si credo di sì, oggi c'è un bel sole a differenza di ieri. Perché no?!»
Gli risposi e Roody che era rimasto stranamente in silenzio parlò.
«Divertitevi»
Mormorò, Lukas corse da lui.
«Cosa? Tu non vieni?»
Roody lo interruppe e si liberò dalla presa di Lukas sul suo braccio.
«Lasciami mocciolo, io odio il mare. Non vengo, fine.»
Disse rude e si alzò per andare via.
«Ma io non odio il mare, lo adoro. Tu devi venire!» Replicò ancora Lukas.
«Mocciolo non rompermi il cazzo!»
Sbottò Roody andando a rifugiarsi nella camera degli ospiti, sbattendo bruscamente la porta.
«Hey Luk, ci penso io, tu inizia a metterti il costume se vuoi»
Gli dissi e camminando verso il mio zaino passai il costume a Lukas.
Andai verso la camera con in mano ancora la busta di quel negozio e bussai.
«Hey»
Sussurrai mentre con calma entrai nella stanza chiudendomi la porta alle spalle.
Nessuno rispose, la stanza era un completo macello, il grosso armadio di mogano ricopriva tutta la parete alla mia destra, sulla sinistra c'era il grosso comò con sorpa vecchie lampade col paralume, delle coperte piegate in modo disordinato e i vestiti che avevo lasciato li questa mattina, difronte c'era un letto matrimoniale con la spalliera in ferro nero e sul letto c'erano dei piumoni e dei vestiti di Roody in disordine come se nell'armadio fosse esplosa una bomba e avesse rovesciato i vestiti sul letto.
Dall'altro lato del letto accanto al comodino nello spazio che separava il letto dal muro vedevo un qualcosa avvolto in un piumone che si muoveva al ritmo di un calmo respiro.
Lasciai la busta sul letto e mi avvicinai, al sentire i miei passi Roody si mosse leggermente nel suo bozzolo di coperte.
«Vattene, non ti ci mettere pure tu. Ti prego»
Si stava sforzando di mantenere il suo solito tono ma la sua voce tremava.
«Sai Lukas ha ragione, noi adoriamo il mare perché non vuoi venire?»
Mi sedetti accanto al bozzolo di coperte. Roody non disse nulla all'inizio poi sospirò.
«Lo sai già perché. Non ho più 12-13 anni, non posso più andare al mare solo con un pantaloncino. Non mi piace più andarci. Lukas è piccolo, ancora non lo può capire» Mi disse.
«Io si però perciò...»
Mi allungai verso il letto e afferrai la busta tirandola giù con me. Roody non si mosse e rimase con la testa sotto il piumone.
«Anche tu sei diverso da me. Io non posso, qui specialmente nessuno sa che non sono un ragazzo come tutti gli altri non posso rischiare che qualcuno del mio liceo mi veda così. Si ripeterebbe quello che è successo a Lukas alle medie. Quindi non vengo, se il mocciolo vuole andare portacelo, io resto qui»
Il bozzolo di coperte si muoveva più veloce, Roody iniziò a piangere, mi avvicinai e provai ad abbracciarlo attraverso il piumone.
«Lukas può fare quello che vuole, stare con George, essere felice io invece sono rotto, non posso vivere come fanno tutti gli altri ragazzi della mia età, non posso nemmeno andare al mare senza farne un dramma. Cos'ho che non va? Perfino i miei amici hanno scelto di andarsene, perfino George»
Spostai la coperta dalla sua testa e lo tirai più verso di me, lo strinsi forte e Roody pianse sulla mia spalla.
«Hey tu non hai niente di sbagliato, dovres-»
Roody mi interruppe.
«No, Andrew aveva ragione. Io non potrò mai essere come loro, per quanto posso sforzarmi, sono un disastro per questo nessuno dovrebbe essermi amico»
Ora fui io ad interromperlo parlando più forte di lui.
«Andrew è un coglione! Tu sei una persona fantastica, dici troppe parolacce ma resti lo stesso un ragazzo incredibile. Non devi ascoltare cosa dice, lui e i tipi come lui»
Perfino io sorpresi della botta di autostima che stavo infondendo alla versione adolescente di me steso.
«Ha fatto bene George a rompergli qualcosa, se ci fossi stato io gli avrei rotto tutte le ossa»
Roody si staccò da me.
«Aspetta cosa? George ha rotto un osso a Andrew?»
Mi domandò guardandomi confuso.
Ops ho parlato troppo.
«Si beh non so per quale motivo o quale osso di preciso, neanche il quando è accaduto ma ho sentito Andrew parlare di questo con qualche suo amico quando sono andato a scuola»
Gli confessai stando bene attento a non dire o fargli capire che Andrew stava parlando proprio con George, dal momento che gli ho avevo detto che non lo avevo visto.
«Posso darti un consiglio? Al posto di avere questo atteggiamento da stronzo verso tutti conservalo per gli stronzi come Andrew e fottitene di cosa dice. Okay? Tu sei molto più di quello che pensi, cazzo sei molto più uomo tu di quello stronzo senza palle»
Mi girai per prendere la busta lasciata a terra dietro di noi.
«Wow Rei quante parolacce! E poi sarei io?!»
Roody disse con sarcasmo mentre si asciugava gli occhi rossi e gonfi di lacrime.
«Tieni, questo l'ho preso per te»
Gli passai il costume che avevo scelto.
«Con questo non ti sto forzando a venire con noi al mare. Ma come ti dissi quando ci siamo incontrati, io non ti lascerò solo, quindi non ti lascerò nemmeno qui mentre noi andiamo in spiaggia se vuoi venire andiamo altrimenti restiamo qui, sono sicuro che Lukas troverà presto qualcos'altro con cui divertirsi. Se per puro caso vuoi uscire da questo bozzolo di coperte e riprenderti la vita da adolescente che ti spetta ti ho preso anche questo»
Gli passai una maglietta da surf nera con un teschio disegnato su.
«Puoi metterla da sopra al binder, così puoi venire in spiaggia e fare il bagno senza che ti senta a disagio. Sembrerai un normale ragazzo che va al mare, chissà forse qualche ragazza ti scambierà per uno di quei surfisti fighi e ti chiederà di uscire»
Roody rise lievemente alla mia battuta e afferrò la maglietta che gli stavo porgendo.
«Non credo che in questo momento mi interessi avere un appuntamento con qualche ragazza, ma grazie per» Strinse il tessuto della maglietta poi guardò verso di me «per tutto questo»
Gli poggiai una mano sulla spalla.
«Di nulla»
Lui guardò intensamente il costume e la maglietta poi alzò lo sguardo verso di me.
«Sarebbe un peccato sprecare un costume così bello no?! E poi il mocciolo ci teneva tanto ad andare» Mi disse.
«Quindi ammetti che ti importa di Lukas!?»
Lo presi in giro, lui accennò un sorriso.
«Mai»
Quando tutti e tre finimmo di preparaci andammo alla spiaggia.
Lukas corse verso la sabbia appena la vide.
«Dici che dovrei mettergli la crema solare? No perché non l'ho neanche presa, dici che gli serve?»
Mormorai a Roody mentre camminiamo verso la sabbia seguendo Lukas.
«Rei, stiamo ad ottobre. Siamo qui solo perché è una bella giornata ma non è estate»
Rispose Roody guardandosi intorno nella speranza di non incontrare nessuno che conoscesse tra le poche persone che come noi avevano deciso di rilassarsi sulla spiaggia.
«Hey rilassati, cerca solo di passare una giornata rilassante sulla spiaggia»
Gli dissi posandogli una mano sulla spalla, aveva una faccia davvero tesa.
«Si si è solo che è da tanto tempo, l'ultima volta che sono andato al mare ero un bambino. E beh ora diciamo che io sia un po' cambiato da quando ero piccolo»
Ci sistemiamo in uno spazio vicino a degli scogli al confine tra la spiaggia e la strada e stesi i tre teli che portavo nello zaino, Roody si sedette su uno di essi.
«Ricordati noi siamo qui, andrà tutto bene. Se vuoi posso tenere anche io la maglietta così ti senti meno solo» Lui scosse la testa.
«Tranquillo non c'è né bisogno, posso farcela. Devo farcela, basta nascondersi, giusto?!»
Gli sorrisi e poi tornai con lo sguardo a Lukas che stava vicino alla riva ad osservare le piccole onde del mare che si infrangevano sulla spiaggia.
«Lukas! Vieni a toglierti almeno le scarpe e la maglietta se vuoi farti il bagno»
Gli urlai e dopo poco ci raggiunse.
«Come non attirare l'attenzione eh? Sembri uno di quei padri che mettono in imbarazzo i figli»
Mi prese in giro Lukas.
«Ah si? E tu quindi saresti il figlio adolescente in imbarazzo?!»
Risposi al suo scherzo e Roody mi mostrò il dito medio come risposta.
«Wow Roody davvero maturo»
Lukas ci raggiunse correndo tenendo in mano la maglietta che si era tolto lungo la corsa. «Allora!? Andiamo a fare il bagno o no»
Roody lo guardò mentre io piegai la mia e la maglietta di Lukas per posarle nel mio zaino.
«Tu mocciolo sai nuotare?»
Lo prese in giro Roody.
«Si, facciamo lezione di nuoto con la scuola, è già da un anno che ho iniziato ora siamo passati anche nella vasca più grande»
Lukas si tolse le scarpe lasciandole accanto alle mie e quelle di Roody.
«Oh bene allora puoi salvare Roody se dovesse affogare. Sai Lukas detto tra me e te non credo sappia nuotare»
Dissi avvicinandomi al bambino mentre l'adolescente mi guardò seccato.
«Io credo che Rei non sappia nuotare, mocciolo salva lui» Rispose.
«Io salverò entrambi! Facciamo una gara a chi arriva prima! Tre, due, via!»
Lukas disse iniziando a correre ancora prima che avessimo la possibilità di alzarci da terra. Mi voltai verso di Roody.
«Sei pronto?»
Gli chiesi e lui annuì, poi osservò con aria triste le cicatrici sul mio petto, gli posai una mano sulla spalla.
«Hey, non preoccuparti arriverà presto anche per te»
Lui mi guardò e il suo sguardo sembrò rianimarsi, gli occhi gli brillavano come quelli di Lukas
«Hai quindici anni giusto?! Ancora un annetto»
Roody mi fissò ancora sorpreso.
«Davvero?»
Gli sorrisi e dopo indicai con la testa là dove stava Lukas.
«Si, ora sarà meglio andare prima che Lukas ne combini una delle sue»
Dissi, Roody si tolse la felpa piegandola nel mio zaino e restò con il costume e su la maglia nera a mezze maniche da surf, e solo ora notai i leggeri segni bianchi sul suo polso, gli stessi che portavo anche ora io in realtà ma col passare degli anni ci avevo fatto l'abitudine, già che periodo di merda fu l'inizio del liceo.
Lo guardai orgoglioso sapendo quanto era difficile e dura per lui stare qui, amavo l'acqua, il mare, la piscina, il lago erano i miei posti preferiti, ma avevo smesso di andare al mare, facevo nuoto con George anche dopo le lezioni organizzate dalla scuola elementare, eravamo in un'associazione ed eravamo molto bravi, vincevamo gare e potevo andare al nuoto agonistico, ma crescendo e vedere come il mio corpo stava cambiando mi fece sentire insicuro e avevo smesso di farlo e con quello smisi di fare molte altre cose prima di poter riprendere un briciolo della mia vita, grazie anche ad Ania e Carlos.
Raggiungemmo Lukas che ci aspettava in piedi in riva al mare
«Ci stavate mettendo una vita, tra un po' mi crescono le alghe a furia di star qui in ammollo»
Roody si avvicinò spingendolo in acqua.
«Tu hai barato, sei partito prima»
«E voi siete partiti tre anni dopo» Replicò Lukas.
«Va bene pesciolino vediamo se ora mi batti»
Roody sfidò Lukas a chi arrivava più lontano.
Io restai per un po' a godermi il momento, era da tanto che non andavo al mare, certo non tanto quanto Roody ma era da circa un annetto, non c'era un motivo per non andarci a differenza di Roody, semplicemente non mi andava.
Ora che ci penso di recente avevo smesso di fare molte cose per la noia, preferivo restare in camera mia, se non c'erano Ania e Carlos che ogni tanto mi rapivano per portarmi fuori da qualche parte probabilmente sarei diventato davvero uno zombie conte Dracula che non vede mai la luce del sole, per citare Carlos.
Restai a godermi il riflesso del sole sulla superficie blu del mare, poi mi tuffai raggiungendo Roody e Lukas più a largo.
Si erano fermati vicino a degli scogli a circa un centinaio di metri dalla riva, erano piuttosto bassi e a tratti poco emersi dall'acqua Lukas si stava arrampicando sulla parte più alta, facendo attenzione a dove mettere mani e piedi, io e Roody ci sedemmo su una sporgenza che era quasi a filo con l'acqua.
«Dovremmo tuffarci!»
Propose Lukas.
«Non ti azzardare, questi scogli sono bassi e ce ne sono altri anche sotto l'acqua, se provi a saltare da qui finisci di sicuro con la stessa su una roccia»
Gli dissi guardandolo severo.
«Allora dovremmo andare su degli scogli più alti! Voglio tuffarmi dagli scogli!»
Roody lo guardò per niente sorpreso dell'entusiasmo del bambino.
«Potremmo vedere se affittano ancora quei cosi con i pedali così possiamo andare più a largo, d'estate lo fanno, possiamo vedere se sono ancora aperti o no» Propose Roody.
«Si fantastico!» Esclamò Lukas.
«Si okay lo faremo ma non oggi, ora è già tardi» Dissi.
«Quindi significa che torneremo di nuovo al mare tutti e tre insieme? Domani allora?»
Chiese Lukas passando lo sguardo prima su di me e poi su di Roody per ottenere una risposta. Roody continuava a tenere fisso lo sguardo sulle piccole onde che si infrangevano sugli scogli, aveva il volto triste e nostalgico come quando senti che ti manca qualcosa, annuì leggermente con un movimento quasi impercettibile.
Tornammo sulla spiaggia sedendoci comodamente sui teli stesi sulla sabbia, lasciando che il sole tenue del tramonto ci riscaldasse e asciugasse.
Lukas stava giocando creando buche e montagnelle con la sabbia, Roody stava osservando un gruppetto di ragazzi più o meno della sua età, poco distanti da noi.
«Perchè non vai a parlare con loro? Fai amicizia»
Gli chiesi rompendo la calma che si era creata, lui mi lanciò un' occhiataccia delle sue.
«Sei pazzo? Io non faccio amicizia.»
Lukas ora lo guardò, curiosamente interessato alla nostra conversazione.
«E perché? È così bello fare amicizia. Io faccio amicizia con tutti. Io e George poi»
Roody lo interruppe premendo con discreta forza la sua mano sulla bocca di Lukas .
«Ti fermo qui mocciolo, se intendi spiattellarmi in faccia la tua bellissima e perfetta amicizia con mister raggio di sole biondo è meglio che la smetti prima che ti affogo. Io non sono pratico di amicizie e non ne ho bisogno»
Roody era molto arrabbiato.
«Si può sapere cosa hai contro il mio migliore amico?! E poi è ovvio che non sei pratico di amicizie se mandi a quel paese tutti!»
Rispose Lukas liberandosi dalla presa di Roody.
«Sai credo che Lukas non abbia tutti i torti. Mi sentirei perso senza Ania e Carlos, all' inizio loro si sono avvicinati a me nonostante io li rispingessi via» Gli dissi.
«Si ma io non so fare amicizia»
Rispose Roody e a quella affermazione Lukas scattò in piedi.
«Allora ti aiuto io! Sono bravissimo in questo»
Roody lo guardò storto.
«No, tu fai solo guai»
Replicò, mi ci vollero dieci minuti per convincere Roody a seguire il piano di Lukas per unirsi a quei ragazzi.
«È un' idea stupida» Disse.
«Io trovo sia un' idea fantastica!»
Gli risposi e nel frattempo camminavamo verso il gruppo di adolescenti che stavano giocando con un pallone da beach volley.
«Ciao! Io e il mio fratellone possiamo giocare con voi?»
Disse Lukas trascinandosi Roody, che agitato si guardava intorno.
«Si certo»
Rispose uno dei ragazzi e gli fecero un po' di spazio per giocare a “sette si schiaccia“ , io mi sedetti su uno degli scogli lì vicino e li osservai.
«Wow bella quella maglietta col teschio. Fai surf?»
Gli chiese ad un certo punto una ragazza, e Roody inpanicato si bloccò.
«Oh si, ci porta spesso il nostro papà, il mio fratellone è bravissimo! Però ora l'ha addosso perché non può prendere troppo sole»
Roody lo guardò mimando con gli occhi un ”Cosa cazzo stai dicendo mocciolo“ o qualcosa di simile.
Un altro ragazzo poi rispose
«La tua maglietta è proprio figa, poi sai ho sempre voluto fare surf, ma qui non è possibile»
Roody e Lukas continuarono a giocare con quei ragazzi per il resto del pomeriggio.
«Noi veniamo qui spesso, se vuoi la prossima volta puoi unirti a noi»
Disse uno dei ragazzi rivolto a Roody poco prima di andarsene.
Li salutammo e poco dopo anche noi ce ne andammo dalla spiaggia.
Stavamo camminando verso la fermata dell'autobus
«Visto non è stato così male»
Gli dissi, Roody mi guardò poco convinto.
«Si ma resto lo stesso uno schifo con le reazioni sociali» Replicò.
«E allora? Ti sei divertito? È questo quello che conta!»
Gli rispose Lukas, Roody lo guardò.
«Lukas, come facevi a sapere che facevo surf con mio padre?»
Lukas all'inizio si guardò intorno come a fare finta di non aver sentito poi alzò lo sguardo.
«Oh ho visto un vecchio trofeo in una delle vetrinette a casa della tua prozia. Ho tirato a indovinare!»
Io e Roody ci guardammo confusi, un vecchio trofeo?
Si è vero nostro padre ci portò per un paio d'estati alle Hawaii e li imparammo a fare surf, avevamo crica nove- dieci anni e un'estate papà ci iscrisse ad una piccola gara, ricevemmo una medaglia e un trofeo, nostro padre era così fiero perché fu lui ad insegnarci ma come quel trofeo sia finito a casa della prozia ancora non tornava.
Hey! Nuovo capitolo!
Sorpresa, due capitoli in un giorno!
Spero che la storia vi stia appassionando!!
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