Chapitre 26
CRAZY
— Allora? Pensi che Shawn ti accompagnerà al ballo di primavera? — mi chiede Anne dopo essersi sistemata lo zaino in spalla.
Mi blocco davanti al mio banco. Mi ero completamente dimenticata del ballo! — Ecco... Io... Non gliel'ho nemmeno chiesto... — confesso.
— COSA?! — esclama.
Così le racconto dell'incontro con mia madre per farle capire quanto poco mi sia importato del ballo di primavera.
— Facciamo così: tu chiedilo a Shawn, se ti dice di no ci andiamo insieme — propone.
Ridacchio, ma annuisco. — Non sono mai stata a un ballo — ammetto. — A Parigi non ne abbiamo mai organizzati.
— Be', sei fortunata, allora. — Estrae un raccoglitore viola dallo zaino e me lo sbatte sul banco. Aprendolo, vedo che ci sono dei divisori con su scritto «vestiti», «make-up», «unghie» e «capelli». — Io è da una vita che lo aspetto! — mi spiega.
— Ma cosa...? Tu sei tutta matta — commento con un sorriso.
— Modestamente — risponde e scoppiamo entrambe a ridere.
Passa una settimana. Quel giorno, appena uscita da scuola, sono corsa incontro a Shawn e gli ho chiesto del ballo. Quando ha accettato di accompagnarmi ho chiamato Anne, così sono esattamente otto giorni che siamo entrambe in fibrillazione. Sono a casa della mia amica e non riusciamo a smettere di sorridere o lanciare gridolini di esaltazione. Da due giorni ci prepariamo il tutto per stasera: siamo andate a comprare il vestito, le scarpe, i trucchi, gli accessori per capelli e gli smalti.
Anne emette l'ennesimo gridolino quando esco dal bagno con il mio abito: una fascia nera mi avvolge il seno per poi scivolare lungo il mio corpo in una cascata di tulle rosa cipria fino al ginocchio. La mia amica mi ha costretta sotto minaccia a comprare un paio di scarpe con il tacco nere, così le ho indossate.
Lei invece ha scelto un abito simile al mio, ma bianco e verde con un paio di tacchi bianchi. Ci sediamo sul suo letto a gambe incrociate e parliamo del più e del meno mentre ci trucchiamo. Le applico del mascara, lucidalabbra e ombretto nero, mentre quando mi guardo allo specchio vedo che mi ha messo mascara e ombretto rosa. Ci acconciamo i capelli allo stesso modo: dopo averli arricciati, facciamo due trecce ai lati del capo e le uniamo a uno chignon. Aggiungiamo anche una collana, lei con un acchiappasogni dalle piume verdi ed io una gabbia con un uccellino rosa al suo interno.
Shawn e Brad saranno qui a momenti ed io sto fremendo dall'emozione: andrò al mio primo ballo! Il campanello suona e la madre di Anne va ad aprire mentre noi usciamo parlando delle nostre aspettative per la serata. Spostando lo sguardo, trovo i ragazzi imbambolati a guardarci e arrossisco inevitabilmente dallo sguardo insistente di Shawn.
Anne fa un verso di apprezzamento e sistema il colletto della camicia a Brad. — Avevo paura tu ti presentassi in tuta da ginnastica.
Abbasso lo sguardo mentre Shawn si avvicina a me. Mi alza il volto con un dito. — Sei bellissima — sussurra.
— Anche tu — rispondo stirando la sua giacca. Lo smoking lo rende così irresistibilmente sexy... Mio Dio, che bello che è!
Mi sposta una ciocca di capelli sfuggita allo chignon dietro l'orecchio e avvicina il volto al mio per baciarmi.
Anne si schiarisce la voce e noi ci allontaniamo lentamente. — Scusate, ma avete tutta la serata per piccioncinare.
— Piccioncinare? — ripeto.
Si stringe nelle spalle e si fa prendere a braccetto da Brad e noi li seguiamo per non rimanere a piedi. La palestra della scuola è piena di festoni, la parte finale è stata occupata da un palchetto per la consolle del DJ e quella opposta da tavoli per cibo e bibite.
Dopo un attimo la canzone cambia e le note di A thousand years sembrano entrare nelle pareti e riempirle di romanticismo dopo aver fatto tintinnare i bicchieri. — Ti va di ballare? — mi chiede Shawn.
Annuisco e lascio che mi prenda la mano per portarmi in pista. Non so dove mettere le mani, ogni posto mi sembra intimo e mi fa arrossire. Si porta le mie mani sulle spalle e posa le sue sulla mia schiena. Il suo tocco, che scende lieve fino a un palmo sopra il sedere, è ardente attraverso la stoffa del vestito. Mi preme dolcemente contro di sé e iniziamo a ciondolare a destra e a sinistra. I suoi occhi sembrano sorridermi così come le sue labbra. È semplicemente perfetto.
Balliamo per tutta la sera, fino a quando queste maledette scarpe non iniziano a farmi male ai piedi così ci allontaniamo. Shawn mi prende per mano e tenta di farmi camminare verso non so dove, ma inciampo dal dolore. Per fortuna mi afferra prima che io possa cadere e fa passare un braccio dietro la mia schiena e l'altro sotto le ginocchia per tirarmi su.
— Shawn, che stai facendo? — gli chiedo ridacchiando.
— Ti porto in un posto.
Quando vedo la targhetta sulla porta «SALA PROFESSORI» sgrano gli occhi. — Non possiamo stare qui — gli sussurro.
— Dimentichi forse che io ho studiato qui? Durante i balli i professori sono troppo impegnati a farsi i fatti loro per venire qui. — Mi posa delicatamente sul tavolo della stanza e gli sorrido riconoscente prima di togliermi i tacchi e metterli sul ripiano vicino a me.
Fa un respiro profondo e mi prende le mani tra le sue. — Ho riflettuto un po' sulla nostra situazione — inizia. — Non ci siamo chiariti molto, insomma, tu sei bellissima, intelligente, dolce, simpatica... Sei una luce che è filtrata attraverso un telo spesso e scuro. Hai bruciato lentamente il telo e mi hai aperto gli occhi, mi hai restituito il sole. Tu sei il mio sole. E io ti amo, Cheri. Ormai tutto il mio mondo ruota attorno a te. — Estrae una scatoletta blu con il cigno di Swarovski dalla tasca della giacca e la apre mostrandomi una lunga catenina con un cristallo rosso a forma di cuore con attorno una cornice di piccoli cristalli. — Non che ci serva un'etichetta, ma... Cheri, vuoi essere la mia ragazza?
— Shawn, non dovevi... — provo a dire.
— Shh — mi interrompe. — Dimmi solo di sì.
Sorrido emozionata e mi passo una mano sulla faccia. Il cuore mi batte forte e, con la voce strozzata, rispondo: — Sì.
— S-sì? — chiede conferma con un gran sorriso.
— Sì, Shawn, se continui a sorridere così.
Mi abbraccia forte e preme urgentemente le labbra sulle mie. — Ti amo — mormora.
Il mio cuore perde un battito. Mi mordo il labbro inferiore per evitare di gridare. Il modo in cui lo dice è... indescrivibile. — Ti amo — rispondo.
Mi tolgo la catenina di Anne per accogliere il peso bilanciato dalla lunghezza della collana – mi arriva sino al seno – del regalo del mio... del mio ragazzo. Mio Dio, ho un ragazzo! E per di più, è Shawn Mendes, un ragazzo dolce, simpatico, gentile, divertente e semplicemente bellissimo.
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