E Se...il Dodicesimo Dottore Si Fosse Rigenerato?

Ora vorrei parlare di un argomento che è molto importante: cosa sarebbe successo se la profezia su Johanna, la figlia del Dottore, non fosse esistita?

Quella profezia riguarda il suo sacrificio per salvare il Dottore dai Cybermen da Mondas.

Lei è sempre stata all'oscuro del fatto che suo padre, oltre a cambiare aspetto e personalità, può diventare anche una donna. Rose Tyler, sua madre, non gliel'ha mai detto.

Jo è sempre stata molto legata a suo padre: lo ha visto cambiare per tre volte, soffrendo. Ha vissuto con lui straordinarie avventure rischiando alcune volte la vita. Ha incontrato diversi personaggi famosi tra cui Michael Jackson e i Queen.

Ha affrontato i Dalek e i Cybermen.

Ha affrontato il Silenzio.

Ma quello non è niente in confronto a quello che sta per affrontare. Una guerra in cui potrebbe rimetterci la vita.

Io ora ho il dovere di passare il testimone a lei.

JOHANNA'S POV

Ci troviamo all'interno di una grande astronave divisa in tanti scompartimenti in cui il tempo scorre più velocemente nei piani inferiori e più lentamente in quelli superiori.

Bill è stata trasformata in un Cyberman da Mondas, un prototipo primitivo dei veri Cybermen, degli esseri di metallo molto simili a noi umani soltanto che le loro cavità oculari sono vuote, e noi fuggiamo dal Maestro e Missy che cercano un modo di ucciderci quando all'improvviso i Cybermen ci attaccano: mio padre ha infatti esteso di nascosto, durante il combattimento di poco prima, i parametri " umano "aggiungendo le persone con due cuori, e ora neanche i Signori del Tempo sono al sicuro.

Proprio mentre stiamo cercando di scappare su una navetta spaziale, trovata da Nardole, uno di quei cyborg colpisce mio padre che si è messo davanti a me per salvarmi. Una sua mano si illumina di energia rigenerativa e comprendo tutto. Il Dottore, nella sua dodicesima rigenerazione, sta per lasciare questo corpo per darne origine a un altro. Sono impotente di fronte a ciò ma non posso fare altro che accettarlo.

Voliamo quindi verso il piano 507, il piano superiore dell'astronave, un ambiente rurale periodicamente invaso dai dai proto-Cybermen.

Il giorno successivo aiuto Nardole a costruire la barricata per proteggerci dall'attacco dei Cybermen che è sempre più imminente mentre Bill scopre di essere una di quelle creature e questo la sconvolge non poco.

Quando mio padre gli rivela il suo cambiamento lei si arrabbia, distrugge metà fienile e proprio in quel momento arriva il Maestro che ci dice di aver trovato l'ascensore e delle porte per far evacuare i bambini.

All'improvviso Missy preme il bottone e io le chiedo che intenzioni avesse visto che al piano inferiore si trovano moltissimi Cybermen pronti a ucciderci tutti; come ho ben previsto arriva un Cyberman e tutti insieme lo stordiamo.

Nel frattempo i Cybermen dei piani superiori, che si sono evoluti grazie allo scorrere più rapido del tempo, scoprono il nostro nascondiglio e si preparano per l'Exodus, un'invasione su larga scala.

Noi nel mentre ci prepariamo per la battaglia, che sta per avvenire in poche ore, e io sono sempre più spaventata.

Bacio mio marito Stephen Holmes e il segnale che dà inizio alla guerra, una bambina che lancia una mela esplosiva facendo esplodere un gruppo di Cybermen, ci fa capire che la nostra fine è imminente.

Altri Cybermen si avvicinano e Nardole ci spiega il suo piano.

«Lo capite adesso? Tutto il pavimento è fatto di linee di carburante e turbine di fusione e se uno è un vero genio che sa usare il computer potrebbe innescare un guasto critico e... Boom!»

«Ma è geniale» mi complimento con lui per il suo splendido piano.

Detto ciò Nardole si avvicina al computer e fa esplodere dei Cybermen che si stanno avvicinando alla nostra casetta.

Ma è solo l'inizio.

Io, come mio padre e Stephen, comprendo che quello che stiamo facendo ci avrebbe portato alla morte comunque.

«Ogni momento è buono perché i Cybermen decidono che abbiamo delle armi molto significative e questo vuol dire che cambieranno i parametri del loro attacco. Fino ad ora è stata una missione umanitaria per migliorarvi per questo vogliono i vostri bambini. Ma adesso penseranno che siete un bersaglio militare, ripiegheranno e pianificheranno un attacco molto più grande. Smetteranno di cercare i bambini e questo significa che...»

Mio padre non finisce di parlare che ci annunciano che i Cybermen ci stanno circondano. L'ansia e la paura ci invadono.

«Nardole voglio che guidi l'evacuazione.»

«Cosa?! No!» esclama turbato Nardole.

«C'è un'altra fattoria solare al piano 502 con molti animali in sospensione criogenica.»

«Ma tu qui hai bisogno di me.» gli dice Nardole serio.

Lui si avvicina al computer e prende tutte le informazioni con il cacciavite sonico; Nardole è sempre più preoccupato per lui.

«Signore , con tutto il rispetto, ma mi preoccupa il suo piano.»

«Piano? Quale piano?» chiede facendo finta di nulla.

«Appena questo posto sarà evacuato farai saltare in aria il pavimento uccidendo più Cybermen che potrai!»

«No, certo che no, non prima di essercene andati!»

«Menti! Non puoi farlo da remoto!»

«Tu non potevi farlo da remoto.»

«E neppure tu! E cosa più importante non mi manderai a fare da babysitter a un mucchio di umani puzzolenti!»

«È esattamente quello che farò!»

«Tu stai parlando davvero di me?! Sai com'ero una volta? Con tre persone in una stanza metto su un mercato nero, se mi mandi con loro gli rivenderò la nave una volta a settimana. Per favore io voglio stare qui ed esplodere! Andateci voi a coltivare gli umani.» lo implora.

«Ascolta, uno di noi tre deve restare qui e far esplodere degli uomini di latta e uno di noi tre deve andare lassù e badare a persone molto spaventate giorno dopo giorno per il resto della vita e tenerli al sicuro. La questione è questa Nardole: chi di noi due è il più forte?»

Comprendendo quello vuole fare lo abbraccia per poi uscire dall'abitazione con le lacrime agli occhi.

Una volta usciti ci prepariamo per la battaglia: sto con mio padre e Steve.

I passi cadenzati, da soldato, dei robot si stanno avvicinando sempre di più.

I Cybermen sono ormai arrivati, noi ne facciamo esplodere tanti, uno a uno, ne notai uno alle spalle di mio padre che lo colpisce in pieno dopo l'esplosione che lui ha fatto al ponte per eliminarli. Capisco quello che sta per accadere e alcune lacrime rigano il mio volto. Mi sento come se mi avessero strappato il cuore dal petto senza anestesia.

Riporto il suo corpo nel TARDIS e poco dopo lui si risveglia. Vedo che è dolorante e si rialza dando origine, dopo un lungo discorso, al cambiamento. Sono seduta a un lato della navicella osservando impotente quello che sta accadendo. Infine vedo comparire al suo posto una donna. Sono scioccata e sorpresa.

Che fine ha fatto mio padre? Chi è lei?

La donna mi guarda e mi si avvicina.

«Ehi, va tutto bene. Sono sempre io. Sono tuo padre.»

«No, tu non sei mio padre. Sei una donna che ha preso il suo posto. Riportalo indietro, adesso!» esclamo arrabbiata e sempre sotto shock.

«Tesoro, tua madre non ti ha detto che noi Signori del Tempo possiamo cambiare anche sesso?»

«No, mi ha detto soltanto che potete cambiare corpo e personalità ma niente di più. Comunque non puoi essere mia madre. Rose è mia madre. L'unica e sola. Fai atterrare il TARDIS, adesso! Preferisco vivere sulla Terra in solitudine con Stephen piuttosto che con te. Mi dispiace ma le nostre avventure finiscono qui.» mi allontano non guardandola negli occhi.

Perché mio padre mi ha lasciato? Avrei preferito sacrificarmi piuttosto che fargli prendere il posto da una donna. Una sconosciuta. Una madre per me. No, lei non può esserlo. Lei è sempre stata mio padre. Non posso continuare a viaggiare con una persona che ha sostituito colui che per cui provo un amore e una stima profonda. Deve finire qui.

La guardo un ultima volta prima che lei mi apra la porta del TARDIS davanti un giardino di un cottage. Io non l'abbraccio e Stephen mi segue.

«Davvero questo è il capolinea dopo tante avventure? Ti ricordi della chiamata che ti ho fatto quando mi trovavo nella decima rigenerazione e ti era arrivata nella successiva? Anche se ti chiamassi non ti cambieresti idea?» mi volto verso di lei.

«No, ho solo una madre. L'unica Rose. Lei mi ha concepita. Lei mi ha portata in grembo. Lei mi ha fatta nascere. Mio padre l'ha solo aiutata. Tu non potrai mai essere una figura genitoriale per me.» Le dico seria in volto allontanandomi da lei. Da quella donna che si è permessa di sostituire mio padre. La persona che amo in tutto l'intero universo e per cui avrei dato la vita.

Quel cottage è abbandonato e decido di andarci a vivere insieme a Stephen. Una vita normale dopo le tante avventure vissute con mio padre che ora è morto. Ufficialmente deceduto in battaglia.

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