E Se...Elvis Presley Avesse Visto Il Futuro Dopo La Sua Morte?

Ora vorrei parlare di un cantante conosciuto in tutto il mondo e che ha fatto la storia della musica.

Sto parlando di Elvis Presley.

Il Re del rock n' roll.

Lui ha avuto una vita straordinaria ma anche molto triste: ha passato tutta l'esistenza a fare tour ininterrotti e film che non gli sono mai piaciuti. Ha sofferto anche di diverse malattie che lo hanno fatto star male. Inoltre i viaggi lo hanno stare lontano da sua moglie Priscilla e la figlia Lisa Marie.

Ho seguito ogni suo spostamento e ogni decisione che sia stata bella o triste. Ho provato dolore nel vederlo infelice ma quello è stato il piano che ho ideato: lui ha dovuto portare la musica in tutto il mondo unendo bianchi e neri oltre che molta gioia.

Il Dottore si è rigenerato nel tredicesimo e si è ritrovato con la sua solita faccia avuta nella decima solo con i capelli finalmente rossi. Johanna, la metacrisi nata da quella morta nella battaglia con i Cybermen da Mondas, ha osservato quella rigenerazione stupita e senza parole. Una battaglia contro degli alieni piuttosto tenaci e irremovibili ha causato l'inizio di quel processo. Lo scontro è stato molto intenso e duro ma alla fine i nostri protagonisti ne sono usciti vincitori, come sempre d'altronde. Ho visto come hanno combattuto con molta fatica e mettendoci molto impegno.

Ora una domanda che vorrei porvi è questa: cosa sarebbe successo se Elvis Presley avesse visto il futuro dopo la sua morte?

La mia attenzione quindi si posa su Elvis il 21 giugno 1977, poche settimane prima della dipartita, e l'arrivo del TARDIS con il Dottore e sua figlia.

ELVIS' POV

Mi trovo a Rapid City per il mio penultimo concerto di questo tour. Sono stanco e non ho più voglia di andare avanti. Mi guardo allo specchio per prepararmi e vedo un uomo con il volto gonfio e un addome prominente. Non sembro io.

Quello non posso essere io

Penso continuando a guardare quella figura così diversa dal ragazzo che era stata un tempo capace di ammaliare le sue fan facendole svenire e urlare. Riesco a malapena a respirare e parlare.

Come sono potuto diventare in questo modo?

La risposta appare immediatamente chiara...Parker. Quella fottuta sanguisuga mi sta succhiando fino all'ultimo respiro: non mi ha mai fatto fare quello che ho sempre desiderato ovvero essere un grande attore come Marlon Brandon e andare in tour oltreoceano. Sento dolore dappertutto: le mie ginocchia non mi reggono più, mi duole anche l'addome, il collo e la schiena. Il mio medico, il dottor.Nick, dopo che mi sono preparato, mi porta i medicinali che mi servono per esibirmi in questo penultimo concerto. Le ingoio come ho sempre fatto. Senza le pillole non riuscirei a dare il massimo di me. Inforco i miei occhiali da sole per riparare gli occhi dalla luminosità. Qualsiasi luce mi ferisce come frecce. Accompagnato dai membri rimasti della Memphis Mafia oltre a mio padre Vernon salgo sull'aereo che mi porta in città. Giunto a destinazione salgo sulla limousine che mi porta all'edificio del concerto. Ho ripetuto non so quante volte questa routine ma è sempre stata l'ammirazione che provano i miei fan a farmi andare avanti soprattutto dopo il divorzio dalla mia carissima Priscilla. Il dolore mi lacera ancora il cuore.

Arrivo nella stanza per togliermi la tuta e indossare la jumpsuite bianca come la neve con un grande sole tessuto sulla schiena. Mi truccano e mi rendono presentabile. 

Ormai i fan sanno in che condizioni sono che senso ha nascondere l'evidenza?

Nella stanza entrano due personaggi che si presentano come membri importanti della politica ma noto che la giovane ragazza dai lunghi capelli rossi ha uno sguardo triste e sembra trattenere delle lacrime. Mi osserva per lungo tempo e io decido di abbracciarla e lei si sfoga. Piange senza fermarsi ed è davvero inconsolabile. Le bacio la testa rassicurandola. Non ho mai visto una mia fan così devastata perché di solito sono sempre state felici di incontrarmi. E' davvero strano. Si stacca da me scusandosi per il suo comportamento. La tranquillizzo con uno dei migliori sorrisi baciandola poi sulle labbra. Avverto però qualcosa di strano nel suo petto che mi fa rimanere sconvolto.

Due cuori? Com'è possibile una cosa del genere?

Lei capisce immediatamente tutto e mi chiede se i membri della mia squadra, ad eccezione di Vernon e Ginger, possono andarsene. Io rassereno gli altri dicendogli di non preoccuparsi e che va tutto bene. Loro ci lasciano soli e Johanna ci spiega che in realtà non è un essere umano ma un alieno così come suo padre che prima si è presentato come John Smith ma che il suo vero nome è il Dottore. Sono dei Signori del Tempo che provengono da un pianeta chiamato Gallifrey anche se la storia sarebbe molto più lunga. Rimango senza parole così come anche mio padre e la mia fidanzata. Non mi sono mai interrogato sull'esistenza di altre forme di vita e vedere due alieni di fronte agli occhi è una cosa inaspettata. Lei comprende che questa informazione non è facile da digerire e alla fine, dopo essermi ripreso dallo shock, le regalo anche una delle mie sciarpe bianche. Lei la stringe a sé come se fosse il tesoro più importante al mondo.

Poco dopo i membri della squadra mi avvertono che è ora di salire sul palco. Sospiro.

Dai, Elvis, ancora uno sforzo.

Mi ripeto mentalmente mentre le note dell'introduzione, Also Sprach Zarathustra, inondano l'arena. Quella canzone mi ha sempre dato un'energia straordinaria e succede anche in questo momento. Quando le note finiscono dando inizio alla canzone successiva,  See See Rider, entro e le urla dei miei fedeli fan fanno sparire ogni pensiero negativo e perfino ogni dolore. Tra tutte le medicine loro sono la migliore. Comincio a cantare le parole del brano e l'adrenalina riempie il corpo. I flash dei fotografi mi uccidono ma devo stare sul palco. Ho troppi debiti da saldare e non posso ritirarmi. Muovo le dita sulla chitarra facendo gioire i miei ammiratori. La band segue la scaletta e i miei movimenti. E' il turno di I Got A Woman/Amen. Cerco di muovermi il più possibile e sento qualche risata. Le mie movenze non sono più quelle di un tempo e non ci posso fare niente. Sulla parte del basso cerco di imitare quella mossa di abbassarmi sulle ginocchia ma non riesco a farlo più come le prime volte. Giunge il momento di That's All Right. Gli occhi mi lacrimano mescolandosi al sudore che cola giù dalla fronte. Ringrazio il pubblico lì presente che applaude sonoramente e canto Are You Lonesome Tonight?.Prima ammetto di essere solo. Non ho più nessuno che mi stia veramente vicino aiutandomi nel momento del bisogno: i miei più cari amici, licenziati da Vernon, mi hanno tradito pubblicando un libro che racconta tutte le malattie e le dipendenze dai farmaci. Le prime strofe me le ricordo ma poi il vuoto. Balbetto qualche frase sconnessa facendolo ridere. Da tempo dimentico le parole e ho bisogno del foglio per leggerle. Guardo i membri del coro in cerca di aiuto. Rido ma vorrei solo sotterrarmi. Sono sempre più stanco ma sono deciso a dare il meglio di me. Durante Love Me regalo molte sciarpe mentre Charlie, il mio migliore amico, mi segue mettendomele al collo. Bacio una ragazza abbassandomi al suo livello. Sento dolore ma non lo mostro. Metto tutta la mia energia in If You Love Me e ancora di più in You Gave Me A Mountain che per me ha un significato personale. Mi ricorda di quando Priscilla, la mia ex-moglie, si è portata via il mio raggio di sole, il mio orgoglio, la mia gioia e la mia ragione di vita ovvero mia figlia Lisa Marie. In Jailhouse Rock regalo ancora sciarpe su sciarpe e quasi al termine mi scateno come non mai. I dolori non mi fermano così come anche in Hound Dog. Presento la canzone O Sole Mio la cui versione italiana è cantata dal mio coro. Ho sempre amato i gospel perché mi rilassano e mi fanno sentire al sicuro. Alla fine intono la versione americana It's Now Or Never. Seguono Trying To Get To You e Hawaiian Wedding Song. Con Teddy Bear/Don't Be Cruel lancio sciarpe su sciarpe ai fan urlanti. Alla fine intono My Way leggendo le parole su un foglio. Non le ho mai sentite così vicine e vere. Sono arrivato al traguardo e l'ho fatto tutto a modo mio. Presento infine la mia band con brevi interruzioni con brani quali Early Morning Rain, What'd I Say e Johnny B. Goode. Le mie energie stanno calando sempre di più e dopo I Really Don't Want To Know mi cimento in Grand Thou Art mettendo tutta la forza dei miei polmoni nelle più alte cosa che accade anche per Hurt. Distrutto presento la penultima canzone in scaletta, Unchained Melody. Balbettando qualche frase mi siedo al pianoforte e canto con tutta la mia vita. Ormai ho compreso che presto avrei raggiunto mia madre in Paradiso e l'ho fatto capire anche ai ammiratori e amici che mi stanno accanto. Nelle ultime strofe prego che miei polmoni non mi lascino proprio ora. Siamo alla fine e con un ringraziamento, che sa tanto di addio, ("se non incontreremo di nuovo, Dio vi benedica. Adios") sulle note di Can't Help Falling In Love lascio l'edificio dopo aver salutato e stretto qualche mano.

Mi dirigo all'esterno verso la mia limousine scortato dalle guardie del corpo. Sono devastato e i dolori sono ritornati prepotenti e al rientro a Graceland vedo nel mio giardino una strana cabina della polizia blu e davanti ci sono i due personaggi che ho incontrato prima del concerto. Gli faccio segno di entrare per mettersi comodi e osservo che Johanna ha gli occhi rossi dal pianto. Mi faccio una doccia veloce per poi mettermi seduto sul divano insieme a loro. La ragazza mi spiega che lei porta sulle spalle un grande peso che riguarda il mio futuro e che nel suo presente io non ci sono più. Sono morto. In quell'anno, il 2023, mi ha raggiunto anche mia figlia. Sono scioccato e spaventato.

La mia principessa morirà? No, non può essere possibile! Non Lisa! Che futuro orribile mi attende!  Quanto ancora mi rimane da vivere?  Giorni, settimane, mesi, anni?

Lei non può dirmi nient'altro ma mi chiede se potrebbe rimanere qui a casa mia per qualche settimana. Le basta rimanere fino al 15 agosto. Accetto la sua idea. Nei giorni seguenti preparo l'ultimo concerto di questo tour e finalmente per qualche settimana posso riposarmi. Faccio conoscere all' invitata la mia principessa che tanto amo e Lisa pare molto felice di avere un'altra ragazza in casa, oltre a Ginger, con cui giocare. Lei le racconta sempre delle belle storie oltre che passare le giornate a giocare a racquetball. Ma noto che quando devo prendere i farmaci lei sembra distrutta. Nei primi giorni di agosto Jo è piuttosto nervosa e la notte si sveglia sempre urlando. Non può dirmi nulla ma capisco che quegli incubi riguardano la mia dipartita. Il 15 passo la giornata a organizzare il tour e la notte del giorno successivo, dopo esser andato dal dentista, giocato a racquetball e suonato al pianoforte, mi dirigo con il libro A scientific search for the face of Jesus in bagno. Mi sto per chiudere la porta dietro di me quando una mano mi ferma. E' Johanna.

«Elvis, non andare! Non ancora, almeno. Tra poche ore ti troveranno morto qui. Sono venuta sulla Terra per mostrarti il tuo futuro. Pensi che verrai dimenticato, vero? Non succederà mai. Quella cabina che c'è in giardino è una macchina del tempo. Ti può portare nel passato e nel futuro.» Io la guardo e la mia curiosità ha la meglio. Mi accompagna giù per poi arrivare nel giardino dove ci attende suo padre. Ci apre la porta e mi fanno entrare per primo. Sono senza parole. E' più grande all'interno! E' tutto bianco immacolato con diversi strumenti tecnologici e un piccolo sedile sul quale mi siedo. I due alieni lavorano su numerosi pulsanti e la piccola/grande navicella inizia a muoversi. In pochissimo tempo mi annunciano che siamo arrivati a destinazione. Usciamo all'esterno e vedo numerosi fan addolorati ai cancelli di Graceland. Vorrei fare qualcosa ma Johanna e il Dottore mi bloccano. Mi fanno rientrare e ancora senza parole fanno comparire su uno schermo un video di una band chiamata Queen che canta a un loro concerto Jailhouse Rock e (You're so square) Baby I don't care. Non mi sembra vero tutto quello che sto guardando. Molte persone si stanno ispirando a me! Io un semplice uomo di Tupelo ho veramente cambiato la storia della musica? La navicella, quando il video scompare, riprende a muoversi. Atterriamo in una sala di registrazione e avverto una voce. La voce di una donna. A parte lei non c'è nessun'altro. Alla fine del brano la sento piangere e quando riesco a vederla in faccia quasi perdo i sensi...E' mia figlia! Anche lei diventa bianca come un lenzuolo e sviene. Riesco a farla riprendere e non è in grado di mettere in riga una sola parola. Posso capire che dopo quarantuno anni dalla mia morte sia scioccata. Ha il mio stesso volto e sorriso, ad eccezione dei capelli non è cambiata.

«Ma...tu...sei morto! Come fai ad essere qui?!»

«Infatti sto per morire. Degli alieni mi stanno mostrando il mio futuro, ma questo non è importante. Yisa, mia dolce principessa, non piangere e non essere addolorata per me. Anche se, quando morirò, ti lascerò sola il mio spirito starà sempre accanto a te. Non permetterò che la morte ci divida. Ti voglio un bene dell'anima.» Le dico abbracciandola stretta. Lei ricomincia a piangere e stiamo così per un tempo lunghissimo. Uniti dal dolore. Non vorrei andarmene ma devo. La lascio anche se so che in pochi anni ci saremo ricongiunti per stare per sempre insieme. La nostra ultima destinazione è il 16 agosto 2022: quarantacinque anni dopo la mia morte. Ci sono più molti più fan riuniti nel dolore oltre che mia figlia e Priscilla. Guardo tutto dall'uscio del TARDIS inabile di esprimere qualsiasi frase. Pochi mesi dopo si sono tenuti i Golden Globe per un film sulla mia vita e vedo che mia figlia non si regge in piedi. E' malata però di cosa non lo so. Vorrei abbracciarla ma non posso perché cambierebbe tutto. Devo lasciare che gli eventi accadano. Comprendo che in pochi giorni lei mi avrebbe raggiunto in Paradiso.

Rientro nella navicella e capisco quello che sta per succedere. Stiamo tornando nel 1977 e io sto per morire. Morto da solo nel bagno. Non avrei mai pensato che la mia dipartita sarebbe avvenuta in quella stanza. Ma sono pronto. Ho compreso che lascerò questo corpo devastato per diventare un VERO Re. Una Leggenda di cui si parlerà negli anni a venire. Il TARDIS si ferma e Jo mi accompagna al primo piano. Le sue labbra tremano e inizia a piangere. Io l'abbraccio e le regalo il mio ultimo bacio sulle labbra oltre che la mia sciarpa. Stiamo così per qualche minuto.

«Johanna, smetti di piangere. Non vedi quanto sto soffrendo? La morte per me sarà un sollievo. Una liberazione. Ora ti lascio andare ma ti ringrazio per avermi mostrato il futuro. Finché la mia musica verrà suonata io non morirò davvero. Sarò sempre nei tuoi cuori.» Mi stacco da lei e mi rinchiudo nel mio bagno. E' giunto il momento che nasca la Leggenda Elvis Presley. Il mio scopo è di tornare l'Elvis di un tempo che faceva andare in visibilio le fan senza un addome prominente. Mi sforzo ma il cuore si ferma. Cerco di chiamare aiuto ma non ci riesco. Sono morto ma è nata la Leggenda.



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